Foto del docente

Alessandra Anselmi

Professore Associato Confermato

Dipartimento di Storia Culture Civiltà

Settore scientifico disciplinare: L-ART/02 STORIA DELL'ARTE MODERNA

Temi di ricerca

Parole chiave: Storia dell'Arte committenza e mecenatismo Uso delle immagini ai fini della propaganda politica Significato delle immagini Rapporti Roma Napoli Madrid XVII-XVIII sec. Opere a soggetto magico stregonesco e correnti libertine Art déco, Movimento Moderno e International Style "nonluoghi" e Junkspace nella città contemporanea

L’attività di ricerca e docenza è caratterizzata dall’analisi dei rapporti tra Arte, Storia, Politica e Società. Tra i temi portanti vi è l’analisi delle immagini e dell’architettura ai fini della propaganda politica. Particolare attenzione è stata data allo studio dei rapporti tra le corti di Roma, Napoli, la Calabria e Madrid in età moderna.

Altro settore di indagine è inerente ai dipinti a soggetto magico stregonesco nell’Italia del Seicento e ai legami con le correnti culturali più eterodosse, come il pensiero libertino.

Negli ultimi anni le ricerche e l’attività didattica si sono concentrate anche sul periodo contemporaneo in particolare sull’Art déco (nello specifico a L’Avana) e sull’architettura del Movimento moderno e International Style.

Una particolare riflessione critica, che caratterizza l indagini, verte sulla fortun e sfortuna storiografiche dell’Art déco come peculiare stile internazionale.

L'Art déco, infatti, entra nel linguaggio storico-artistico con un pregiudizio. Ovvero, viene considerato uno stile frivolo e superficiale, rispetto a coloro che sono considerati, per antonomasia, gli esponenti del Movimento Moderno, come Walter Gropius e Le Corbusier, loro sì portatori di un linguaggio valido e socialmente impegnato.

La mancanza di un supporto ideologico e di un'identità consapevole, il sopravvento del Movimento Moderno e dell'International Style, di un capitalismo attento sempre più al profitto, che non alla qualità del prodotto, cancellarono le seducenti prospettive di uno stile caldo e sensuale come il Déco e le sue illusioni, sviluppatesi principalmente, per citare Hobsbawm, nell’«età della catastrofe» vennero sconfitte nel secondo dopoguerra.

Il Movimento Moderno e l'International Style, dotati di un pensiero forte, di ideologie ben strutturate, di maestri intellettualmente carismatici, che teorizzavano e scrissero in difesa dei loro ideali e utopie, loro stessi valorizzati e storicizzati ancora giovani e in vita, legati a eventi che segnarono profondamente il dibattito sull'architettura del Novecento, prevalsero, pressoché incontestati, fino agli anni Sessanta.

È allora che si manifesta, con la protesta dei giovani, con la critica marcusiana dell'uomo a una dimensione, la denuncia del carattere illusorio dei programmi del Movimento Moderno, che aveva promesso come contropartita della semplificazione, dell'autonomia, della sterilizzazione, dell'impoverimento della forma, l'assunzione da parte dell'artista e del designer di un ruolo determinante nella trasformazione della società e nel superamento delle sue contraddizioni.

Contraddizioni e drammi, invece, che, tutt'altro che risolti, esplosero negli anni Sessanta, con la protesta studentesca, con quella delle categorie discriminate, come donne e neri, che rivendicavano i propri diritti civili, con le manifestazioni contro la guerra del Vietnam e i bassi salari. Si scoprì allora che le disfunzioni della società, non solo non erano state risolte dai fanatici seguaci di Mies van der Rohe, dagli epigoni della Bauhaus, dall'Unité d'Habitation di Le Corbusier, ma anzi il capitalismo aveva trionfato con la speculazione edilizia, con la crescita urbana incontrollata, con la sua volgarità. In sintesi, stavano prevalendo quelli che poi verranno definiti i «non-luoghi» e il «Junk space»,

Alla crisi del Movimento Moderno e dell’International Style fa riscontro il recupero e rivalutazione dell’Art déco.

In estrema sintesi, l’attività di ricerca e didattica è costruita sull’intreccio di molte discipline, dove l’attenzione alla storia del passato ha come principale obiettivo la maturazione di una consapevolezza e impegno nei confronti del presente.

In questa nostra epoca di conflitti e di tensioni, di relativismi esasperati, di identità aperte e incerte, uno degli obiettivi delle ricerche svolte ed in corso è quello gettare luce sul passato, contribuendo a far riflettere anche sul presente e sul futuro e su quanto gli scambi e confronti tra culture diverse possano risultare sì conflittuali ma anche molto arricchenti.