Linea 1. Questa linea di ricerca mira a delineare il ruolo
svolto da isoforme di diacilglicerolo chinasi (DGK) nel controllo
della proliferazione e del differenziamento cellulari. Siamo
particolarmente interessati ad isofome di DGK con localizzazione
nucleare (zeta, teta, alfa). I modelli sperimentali utilizzati sono
costituiti da cellule PC12 trattate con nerve growth factor (NGF)
(modello differenziativo) o da mioblasti di topo C2C12 che possono
servire sia come modello proliferativo che come ulteriore modello
differenziativo.
Linea 2. Questa linea è volta a stabilire come la modulazione
farmacologica della via di segnalazione basata su PI3K/Akt
influenzi la farmacoresistenza in linee cellulari o blasti da
pazienti affetti da leucemia mieloide o linfoide acuta.
Linea 1. Questa linea di ricerca mira a delineare il ruolo
svolto da isoforme di diacilglicerolo chinasi (DGK) nel controllo
della proliferazione e del differenziamento cellulari. Siamo
particolarmente interessati ad isofome di DGK con localizzazione
nucleare (zeta, teta, alfa). I modelli sperimentali utilizzati sono
costituiti da cellule PC12 trattate con nerve growth factor
(modello differenziativo) o da mioblasti di topo C2C12 che possono
servire sia come modello proliferativo che come ulteriore modello
differenziativo. Abbiamo di recente dimostrato come la DGKzeta sia
un determinante chiave del processo differenziativo di mioblasti
murini C2C12, in quanto una diminuzione dei livelli di questa
isoforma mediante siRNA porta ad un rallentato differenziamento in
risposta all'insulina (vedi Evangelisti et al., J Cell Physiol.
2006 Nov;209(2):370-8.) Abbiamo inoltre anche dimostrato come la
DGKzeta giochi un ruolo chiave nel controllo della proliferazione
delle cellule C2C12 regolando i livelli di fosforilazione di pRb
sulle serine 807/811 (Evangelisti et al., FASEB J. 2007
Oct;21(12):3297-307.). I nostri ultimi risultati, non ancora
pubblicati ed ottenuti mediante tecnica dei DNA microarrays, hanno
indicato come la DGKzeta nucleare possa controllare l'espressione
del gene della ciclina D1, nonché i livelli di proteina, e ciò
spiega i cambiamenti nei livelli di fosforilazione di pRb. E' in
corso l'identificazione di altri bersagli della DGK-zeta nucleare
(vedi anche Hasegawa et al., J Cell Biochem.
2008 Oct 15;105(3):756-65).
Linea 2. Questa linea è volta a stabilire come la
modulazione farmacologica della via di segnalazione basata su
PI3K/Akt influenzi la farmacoresistenza in linee cellulari o blasti
da pazienti affetti da leucemia mieloide acuta (LAM) o
linfoblastica acuta (LAL). In particolare stiamo testando una serie
di inibitori farmacologici di PI3K/Akt che mostrano una
potenzialità per il trattamento di questi pazienti. Ad esempio,
abbiamo recentemente dimostrato come l'attivazione di PI3K/Akt e la
farmacoresistenza osservabile sia in linee di LAM che in blasti da
pazienti con LAM, dipenda in molti casi da una secrezione autocrina
di insulin-like growth factor-I (IGF-) che attiva PI3K/Akt (Tazzari
et al., Leukemia. 2007 May;21(5):886-96). L'uso di un inibitore
altamente selettivo per l'attività tirosin chinasica del recettore
dell'IGF-I (NVP-AEW541, Novartis) induce apoptosi in cellule LAM
con up-regulation di PI3K/Akt dovuta ad un loop autocrino
IGF-I/IGF-IR, ed inoltre sensibilizza queste cellule a
chemioterapeutici classici come l'etoposide. Abbiamo anche
dimostrato come un nuovo inibitore orale di PI3K/Akt, la
perifosina, abbia attività proapoptotica e chemiosensibilizzante
nei confronti di cellule di LAL e di LAM caratterizzate da
up-regulation di PI3K/Akt (Nyakern et al., Mol Cancer Ther. 2006
Jun;5(6):1559-70 ; Papa et al.,
Leukemia. 2008 Jan;22(1):147-60). Inoltre, abbiamo dimostrato che
in blasti di LAM, l'up-regulation di PI3K/Akt correla con elevati
livelli di MRP1(multidrug resistant associated protein 1), il che
potrebbe spiegare parte della chemioresistenza indotta da
un'attivazione di questa via di trasduzione del segnale (Tazzari et
al., Leukemia. 2007 Mar;21(3):427-38.). Abbiamo anche
testato la perifosina su cellule (CEM-VBL100) che, oltre ad
avere un'attivazione di PI3K/Akt, presentano anche elevati livelli
di espressione di glicoproteina P (170-kDa, il prodotto del gene
MDR1). I nostri risultati indicano come questo farmaco possieda
attività citotossica anche contro questo tipo cellulare che è molto
resistente alla maggior parte degli stimoli proapoptotici (Chiarini
et al.,
Leukemia. 2008 Jun;22(6):1106-16.).
Infine, abbiamo testato il nuovo inibitore selettivo di Akt
(A-443654, Abbott) su linee di LAL-T e su blasti di pazienti con
LAL-T. Questo tipo di leucemia, nell'adulto, ha una
prognosi assai infausta. I nostri risultati hanno
indicato l'efficacia di questo composto nell'indurre apoptosi nelle
cellule LAL-T con attivazione di Akt, nonché la capacità di
sinergizzare con l'etoposide. Questo lavoro è stato recentemente
pubblicato su Molecular Pharmacology (Falà et al., Mol
Pharmacol. 2008 Sep;74(3):884-95).
Attualmente sono in corso studi su linee cellulari e pazienti T-ALL
con attivazione di PI3K/Akt, su cui stiamo testando l'efficacia del
nuvo inibitore di PI3K/mTOR, PI-103.