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Vincenzo Gheroldi

Professore a contratto

Dipartimento delle Arti

Contenuti utili

programma 2024

Programma a.a. 2024

Docente: prof. Vincenzo Gheroldi

Titolo del corso: STORIA E TECNICA DEL RESTAURO

CFU: 5

Contenuti del corso

La considerazione dell’opera d’arte come documento storico e del restauro come atto critico, fondato sulla conoscenza storico-tecnica e funzionale dell’opera, richiede che il progetto restaurativo si basi su studi di carattere storico, tecnico e diagnostico, indagini sui fattori di degrado e sul contesto di conservazione dell’opera. È necessaria la valutazione preliminare dell’effettiva necessità d’intervento, in quanto il restauro prevede il ricorso ad operazioni e l’uso di prodotti non sempre reversibili, e si configura perciò come azione invasiva rispetto alla materia dell’oggetto. Nel dibattito contemporaneo sono emerse proposte riguardanti la sospensione degli interventi, il minimo intervento, la manutenzione programmata, la priorità conservativa, che contrastano con una visione del restauro come attività inserita in una situazione nella quale le sponsorizzazioni, il mercato antiquariale e le mostre, implicano la visibilità mediatica dell’intervento, l’attenzione per il recupero estetico e la scelta delle opere sulle quali intervenire. I principi e i metodi del restauro sono il prodotto di una lunga elaborazione culturale che ha sviluppato le proprie riflessioni a partire da classi specifiche di manufatti e sulla base di una visione gerarchica dei prodotti artistici. Per questa ragione il restauro dell’arte contemporanea, dei manufatti etnografici e dei prodotti di altre culture, richiede una riconsiderazione critica dei principi sui quali storicamente si è fondata la tradizione del restauro.

Nel corso delle lezioni saranno esaminati casi di studi e di interventi curati dal docente.

Le lezioni tratteranno i seguenti argomenti:

  1. Questioni generali. La scelta del non-restauro, gli interventi conservativi, la manutenzione programmata, il restauro e il suo mercato.
  2. La programmazione della conservazione e l’effettiva necessità dell’intervento. Lo studio dei materiali costitutivi, delle tecniche esecutive e dei processi di degrado. Le indagini preliminari finalizzate a limitare l’invasività del restauro:
    1. Esami autoptici.
    2. Indagini con tecniche non invasive multispettrali.
    3. Indagini invasive.
    4. Prove sull’opera.
  3. La presenza dei restauri storici. Le indagini per il riconoscimento e l’uso delle testimonianze d’archivio: problemi di documentazione e di conservazione.
  4. Problemi di specificità tecnica, di funzione e di destinazione. La diversificazione delle modalità di indagine e degli interventi conservativi.
  5. La produzione artistica contemporanea: non-intervento, minimo intervento, rifacimento e sostituzione. Il dibattito sui principi e i metodi del restauro.
  6. I manufatti etnografici e le produzioni di altre culture. Per una critica dei principi sui quali storicamente si è fondata la tradizione del restauro.

Materiali e Bibliografia di riferimento

[si forniscono una serie di indicazioni bibliografiche utili per approfondire gli argomenti delle lezioni e per avviare un percorso di studio individuale]

- Per un inquadramento generale dei temi trattati, si consiglia: Alessandro CONTI, Manuale di restauro, Torino, Einaudi ed., 1996 [questo volume, anche se non recente, affronta problematiche ancora attuali. Ha un indice degli argomenti, che può essere usato per orientare lo studio e i riferimenti bibliografici su temi specifici]. Per il dibattito teorico recente: Salvador MUÑOZ VIÑAS, Teoria contemporanea del restauro, Roma, Castelvecchi, 2017.

- Per le tecniche di indagine propedeutiche al restauro: F. PIQUÉ e G. VERRI, ed., Organic Materials in Wall Paintings, The Getty Conservation Institute, Los Angeles, 2015 (*); J. DYER, G. VERRI e J. CUPITT, Multispectral Imagining in Reflectance and Photo-induceced Luminescence modes: A User Manual, London, The British Museum, October, 2013 (*). [Questi due testi riguardano gli studi diagnostici non invasivi necessari per la conoscenza tecnica delle opere].

- Per le ricerche sulle finiture delle opere e le critiche alle puliture dei dipinti in fase di restauro: Cesare BRANDI, “Some factual observations about varnishes and glazes”, in Teoria del restauro, pp. 99-121, Torino, Einaudi, 4° ed. 1977; Alessandro CONTI (a c. di), Sul restauro, Torino, Einaudi, 1988 (con i testi di E.H. GOMBRICH, O. KURZ, S. REES JONES, J. PLESTERS); Thomas BRACHERT, La patina nel restauro delle opere d’arte, Firenze, Nardini editore, 1990; Vincenzo GHEROLDI, “Vernice perfetta”, in Anna Sconza e Margherita Quaglino (a c. di), Leonardo da Vinci e la lingua della pittura (secoli XIV-XVII), Atti del Convegno internazionale di studi, Parigi-Torino 4-5 aprile e 27-29 novembre 2019, Firenze, Leo S. Olschki ed., 2022, pp. 289-308 (*).

- Sulla storia del restauro e il dibattito sulla conservazione dei restauri storici: Alessandro CONTI, Storia del restauro e della conservazione delle opere d’arte, Milano, Electa, 1988; Giovanni ROMANO, Il restauro del Cenacolo: una nuova lettura [2004], ora in Il Rinascimento in Lombardia. Foppa, Zenale, Leonardo, Bramantino, Milano, 2011, pp. 141-152; Vincenzo GHEROLDI, Dal muro al museo. Lattanzio Gambara, le tecniche di pittura murale e gli estrattisti ottocenteschi, in Brescia nell’età della Maniera. Grandi cicli pittorici della Pinacoteca Tosio Martinengo, catalogo della mostra a cura di E. Lucchesi Ragni e R. Stradiotti, Cinisello Balsamo, Milano, Silvana editoriale, 2007, pp. 62-79 (*).

- Sul restauro dell’arte contemporanea: Per un inquadramento delle problematiche e la bibliografia di riferimento: Conservazione dell’arte contemporanea, voce a c. di Paolo MARTORE, in Enciclopedia Italiana, IX Appendice (2015) (*); sulla modifica degli approcci di restauro: AA.VV., Cosa cambia. Teorie e pratiche del restauro nell’arte contemporanea, atti dei convegni del 1987 e del 2012, Milano, Skira editore, 2013.

- La questione dei manufatti etnografici: Oggetti nel tempo. Principi e tecniche di conservazione preventiva, Istituto Beni Artistici Culturali e Naturali, Regione Emilia Romagna, Bologna, Clueb, 2007; Mario TURCI, La conservazione dell’oggetto in etnografia fra inalterabilità e ripristino. Una questione di leggibilità, ma per chi e per che cosa?, Rebel-Lombardia, in Fabrizio MERISI (a c. di), Conservazione e restauro nei Musei Etnografici Lombardi, atti del convegno, ed. Museo del Lino, 2011 (*).

Reperibilità del materiale e modalità di condivisione

o I TESTI contrassegnati con (*) sono disponibili on-line o saranno forniti dal docente.

AVVERTENZA: La documentazione di proprietà del docente sarà mostrata e condivisa a lezione. I materiali riguardanti opere di proprietà privata e di proprietà delle diverse istituzioni pubbliche e private, sottoposte a diritti d’uso e diritti di riproduzione, o prodotti dal docente in regime di cessione dei diritti d’autore, non possono essere usati, archiviati, riprodotti con qualsiasi mezzo in assenza di permesso scritto dei proprietari delle opere e dei diritti.

Modalità di verifica dell’apprendimento

o ­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­­colloquio d’esame

La prima parte dell’esame verterà sui temi trattati a lezione.

La seconda parte dell’esame riguarderà un percorso di studio personale che dovrà essere concordato singolarmente col docente. Il percorso consisterà nell’esame critico di un caso di restauro che è stato seguito personalmente: è quindi necessario che lo/la studente/studentessa prenda contatto con operatori del settore o istituzioni che consentano di seguire un intervento o una sua fase specifica. Dovrà quindi essere preparata una relazione scritta corredata da materiale fotografico che dovrà essere inviata al docente tassativamente dieci giorni prima dell’esame.

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L’esito della prova sarà comunicato del docente contestualmente all’esame.

Ultimi avvisi

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