Foto del docente

Roberto Balbinot

Professore associato confermato

Dipartimento di Fisica e Astronomia "Augusto Righi"

Settore scientifico disciplinare: FIS/02 FISICA TEORICA, MODELLI E METODI MATEMATICI

Temi di ricerca

I cosiddetti modelli analoghi della gravitazione in fisica della materia condensata derivano dalla stupefacente analogia tra un buco nero gravitazionale e un fluido in moto supersonico. Il loro utilizzo potrebbe testare effetti gravitazionali altrimenti impossibili di osservare, come l' effetto Hawking. In questo contesto abbiamo studiato : - la backreaction della radiazione di Hawking sul fluido. - la robustezza dell'effetto Hawking a modifiche short- distance nella relazione di dispersione - gli effetti delle disomogeneita' sulla depletion quantistica di un condensato di Bose Einstein. Recentemente abbimo dimostrato come lea radiazione di Hawking produca nel condensato un pattern caratteristico nelle correlazioni di densita' . Cio' potrebbe aprire la strada per una verifica sperimentale dell'effetto Hawking.


Le Idee Generali

La Fisica è una scienza basata sugli esperimenti: essi sono il cemento che unisce tra loro i mattoni dei modelli teorici. Sfortunatamente alcuni campi della Fisica sono afflitti da una mancanza di dati sperimentali tale da comprometterne seriamente lo sviluppo. Tra questi è la Teoria Quantistica dei Campi (QFT) in presenza di campi gravitazionali, col suo più famoso risultato – l'effetto Hawking – ancora senza riscontro sperimentale.

Hawking ha dimostrato che, considerando gli effetti quantistici, i buchi neri non sono oggetti completamente neri, ma irradiano una radiazione termica ad una temperatura tipica inversamente proporzionale alla loro massa. La comparsa di questa radiazione è un effetto puramente cinematico, che dipende solo dalla geometria dello spazio-tempo vicino ad un orizzonte degli eventi, e non dipende dalle equazioni di Einstein.

Pur essendo largamente considerato una pietra miliare nella moderna Fisica Teorica, finora nessun esperimento è stato in grado di provarne l'esistenza. Infatti la temperatura associata alla radiazione di Hawking a seguito di un collasso gravitazionale di una stella di una massa solare è solo di ~10-8 Kelvin, molto al di sotto della temperatura della radiazione cosmica di fondo (3 Kelvin) che quindi la copre completamente. Un riscontro della radiazione Hawking via osservazione astrofisica è perciò altamente improbabile.

Tuttavia una possibile alternativa risiede nello studio della sorprendente analogia tra la gravità e alcuni sistemi di materia condensata. Infatti le onde sonore in sistemi idrodinamici non omogenei si propagano esattamente come campi scalari massless su uno spazio-tempo curvo. Il suono sente le disomogeneità del fluido proprio come un campo scalare sente la curvatura dello spazio-tempo: un fluido omogeneo corrisponde a uno spazio-tempo piatto, mentre a un fluido non omogeneo è associato uno spazio-tempo curvo, descritto da una metrica “acustica”. Poiché l'analogia vale sia a livello classico che quantistico, e siccome l'effetto Hawking è puramente cinematico, la propagazione dei fononi (i quanti associati alle onde sonore) in sistemi idrodinamici che simulino la formazione di un orizzonte degli eventi, darà luogo all'analogo acustico della radiazione Hawking: un flusso termico di fononi ad una temperatura peculiare legata alla geometria dell'orizzonte. Questa rappresenta probabilmente la via più concreta al fine di osservare la radiazione Hawking in un futuro prossimo.

L'analogo acustico di un buco nero si può costruire connettendo una regione di flusso subsonico con una regione di flusso supersonico: nella regione supersonica le onde sonore non possono propagarsi controcorrente perché trascinate dalla corrente: sono intrappolate esattamente come la luce dentro un buco nero gravitazionale. La superficie tra la regione subsonica e quella supersonica è l'orizzonte acustico.

Per il loro altissimo grado di coerenza, le temperature estremamente basse e l'impressionante sviluppo sperimentale che li vede protagonisti, i condensati di Bose-Einstein (BEC) sono ad ora probabilmente il candidato più promettente al fine di costruire un esperimento realistico in Fisica della materia condensata per mettere in luce in concreto l'esistenza della radiazione Hawking.

Gli obiettivi principali raggiunti

Backreaction :

Gli studi sui modelli analoghi si sono a lungo focalizzati solo sull'analogia cinematica con i buchi neri gravitazionali. Questo ha portato, come già detto, alla previsione dell'esistenza della radiazione di Hawking in certi sistemi di materia condensata. Tuttavia potrebbe risultare estremamente difficile misurare direttamente questa debole radiazione. Alcune quantità caratteristiche del sistema potrebbero però essere molto sensibili alla presenza della radiazione di Hawking. Per esempio, in un condensato di Bose-Einstein ( BEC ), la temperatura di emissione è poco inferiore alla temperatura del condensato (100 nKelvin), quindi fononi particolarmente energetici potrebbero urtare gli atomi del condensato, estraendoli dalla fase condensata.

Sviluppi attuali nel campo dei modelli analoghi sono legati allo studio di come l'evoluzione dinamica di questi sistemi venga influenzata dalla back-reaction dei fononi.

A tal scopo si sono determinate le correzioni quantistiche alle equazioni che descrivono il cosiddetto regime idrodinamico di vari sistemi di materia condensata a basse temperature. Nell'ipotesi di velocità del suono costante si è valutato l'andamento della temperatura di Hawking per un buco nero acustico. Si è trovato che l'emissione dei fononi avviene a spese dell'energia cinetica del fluido che conseguentemente rallenta diminuendo la temperatura di emissione. Quest'ultima asintoticamente nel tempo tende a zero evidenziando un comportamento completamente diverso da quanto avviene nei buchi neri gravitazionali di Schwarzschild, dove la temperatura cresce. Si evidenzia piuttosto un'analogia con i buchi neri gravitazionali dotati di una carica abeliana conservata.

Correlazioni :

Una possibilità ancora più promettente di rilevare la radiazione di Hawking in sistemi acustici è rappresentata dallo studio delle correlazioni tra particelle di Hawking.

La radiazione di Hawking consiste infatti nella produzione di coppie: un membro della coppia cade nel buco nero, l'altro si allontana dal buco nero contribuendo alla radiazione termica. Questa coppia di particelle è caratterizzata da correlazioni quantistiche molto peculiari. Mentre nel caso gravitazionale una simultanea misurazione dei due membri è impossibile ( da dentro il buco nero l'informazione non può sfuggire ), questo non è più vero nel caso acustico, dato che l'interno del buco nero acustico non è causalmente sconnesso con l'esterno ( solo il suono non può sfuggire ). Questo fatto è di importanza notevole, dato che misure di correlazioni sono più semplici della rivelazione diretta delle particelle. Sulla base di queste considerazioni abbiamo calcolato le correlazioni di densità associate ad una coppia di Hawking per un buco nero acustico fatto con un BEC.

Si trova un picco caratteristico nella funzione di correlazione in corrispondenza dei due partners. Una stima preliminare dell'effetto porta ad una ottimistica previsione di una effettiva possibile verifica sperimentale dell'effetto Hawking in BEC in tempi non troppo lunghi.

Depletion :

Il formalismo della teoria dei campi in spazi curvi permette diverse applicazioni in ambito della materia condensata. In un BEC, per esempio, a causa di fluttuazioni termiche e quantistiche, non tutte le particelle sono nello stato condensato. La frazione di particelle non condensate è chiamata “ depletion “. Questa quantità è stata calcolata analiticamente solo per condensati omogenei.

Fino ad ora l'unico tentativo di estendere l'analisi a condensati non omogenei si basa sulla “ local density approximation “ (LDA), che consiste semplicemente nel rimpiazzare la densità costante delle espressioni ottenute nel caso omogeneo con la reale densità spazialmente variabile del condensato. Questo chiaramente porta ad una descrizione solo parziale del fenomeno, in quanto qualsiasi contributo dovuto alle variazioni spaziali viene ignorato.

Dato che un sistema idrodinamico quale il BEC non omogeneo è assimilabile ad uno spazio tempo curvo, abbiamo usato le tecniche della teoria dei campi in spazi curvi per stimare le correzioni dovute alle disomogeneità superando il metodo della LDA. Abbiamo esteso l'analisi anche a condensati in movimento, ottenendo le correzioni alla depletion dovute ad un flusso non triviale.

Problema Transplanckiano :

E' stato affrontato in dettaglio il problema di come riuscire a generalizzare le normali tecniche di rinormalizzazione scale-invariant note in QFT in spazi curvi al caso di campi con relazioni di dispersione modificate nell'ultravioletto (UV) , e quindi con una scala di energia che rompe la Lorentz invarianza ad alte frequenze. Si tratta di un problema tecnicamente e concettualmente tutt'altro che triviale. Nel caso 2D ultrastatico si è giunti a calcolare analiticamente la struttura delle divergenze UV nei correlatori quadratici del campo e del tensore energia-impulso nel caso di correzione UV quadratica nella relazione di dispersione. Ne è risultato un generale abbassamento del grado della divergenza, che è completamente scomparsa nel caso del correlatore di campo.

Obbiettivi futuri

Si intende proseguire la ricerca lungo due direzioni principali.

Correlazioni:
Sulla scia del recente lavoro sulle correlazioni tra partner di Hawking in buchi neri
acustici e' attiva una collaborazione col Gruppo BEC- Università di Trento al fine di
migliorare la conoscenza e la comprensione di questo fenomeno in BEC.
Si sta infatti cercando di verificare sia dal punto di vista analitico che numerico
l'aderenza tra formalismo gravitazionale e tecniche di Bogoliubov in fisica della materia
condensata. In particolare si sta costruendo un codice numerico affidabile in grado di
simulare il processo dinamico time-dependent di formazione di un orizzonte acustico in
BEC idrodinamici, al fine di evidenziare l'emissione e le correlazioni tra particelle associabili all'analogo della radiazione di Hawking.
Inoltre, nel caso di una evoluzione temporale particolarmente semplice, si sta tentando
di riprodurre analiticamente il risultato ottenuto con tecniche gravitazionali sulle
correlazioni tra particelle quantistiche in seguito alla formazione di un orizzonte,
attraverso le tecniche analitiche sviluppate nell'ambito della materia condensata.
E' inoltre nostra intenzione applicare le tecniche analitiche gravitazionali al calcolo
delle correlazioni di densità in BEC in espansione o collasso, in analogia con quanto
previsto dalle moderne teorie cosmologiche.

Relazioni di dispersione modificate:

Come accennato in precedenza, a scale microscopiche i fononi non seguono più una relazione di dispersione lineare. Ci proponiamo uno studio dettagliato delle teorie quantistiche di campo in presenza di relazioni di dispersione modificate che rompono l'invarianza relativistica, caratteristica della teoria a basse energie. In particolare si affronterà il problema della rinormalizzazione di operatori quadratici rilevanti nello studio della backreaction e della depletion. Questo servirà a valutare in ambito quantistico i limiti di applicabilità dell'approssimazione idrodinamica (relazione di dispersione lineare) e le correzioni da apportare ad essa quando la scala interatomica diventa non trascurabile rispetto la scala caratteristica delle disomogeneità del sistema.

Lo studio non avrà interesse confinato alla fisica della materia condensata, ma permetterà di applicare questi modelli anche alla gravità dove simili deviazioni dalla relazione di dispersione lineare sono attese a scale dell'ordine di quella di Planck. Proposte in questo senso provengono principalmente dalla “Loop quantum gravity“.

Varie ricerche sono in corso in ambito cosmologico dove indicazioni di relazioni di dispersione non Lorentz invarianti per i modi potrebbero essere riscontrabili nello spettro delle fluttuazioni di densità della radiazione cosmica di fondo.