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Raffaella Biscioni

Professoressa associata

Dipartimento di Beni Culturali

Settore scientifico disciplinare: L-ART/06 CINEMA, FOTOGRAFIA E TELEVISIONE

Curriculum vitae

Raffaella Biscioni è professoressa Associata nel settore L-ART/06 CINEMA, FOTOGRAFIA E TELEVISIONE presso il Dipartimento di Beni culturali dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna.

Storica contemporaneista, specializzata in storia della fotografia, ha collaborato con unità di ricerca di università italiane e di istituzioni culturali attive nell'ambito della tutela e valorizzazione del patrimonio fotografico, partecipando ed anche organizzando diversi convegni nazionali e internazionali. Accanto all'impegno accademico ha diretto attività di catalogazione e riordino archivistico di fondi fotografici nonché di consulenza e coordinamento per progetti espositivi e di catalogazione e digitalizzazione di collezioni fotografiche per istituzioni culturali pubbliche e private. Ha partecipato a progetti nazionali competitivi (PRIN) e ha avuto la direzione di un progetto competitivo nazionale (Bando BRIC INAIL) nel 2019-21.

È membro del Comitato di Direzione della Rivista «RSF – Rivista di Studi di Fotografia», rivista riconosciuta di classe A per il settore L/ART 06.

Ha svolto attività di ricerca seguendo tre principali linee:

-La prima riguarda la fotografia come fonte storica, intrecciata a temi di storia culturale, in particolare relativamente all’uso pubblico della fotografia a fini di propaganda e di costruzione della memoria e delle identità, specialmente nel corso del XX secolo; nonché alla fotografia come strumento di tutela del patrimonio culturale. Su questi temi ha pubblicato numerosi saggi e articoli in rivista, e due monografie: Rovine di guerra. Distruzioni, immaginario sociale e memorie fotografiche del patrimonio culturale italiano durante la prima guerra mondiale (Pacini 2021) e Da vittime a eroi. La costruzione di una memoria visuale dei caduti della Grande guerra 1915-1918, (Pacini, 2021). Ha inoltre curato la pubblicazione del volume Il dolore, il lutto, la gloria. Rappresentazioni fotografiche della Grande Guerra fra pubblico e privato, 1914-1940, Milano, Franco Angeli, 2019. È stata membro del gruppo di ricerca PRIN 2007 sulla tutela e restauro del patrimonio culturale durante la seconda guerra mondiale dal titolo Danni bellici e restauro. Opere di difesa, guasti, pratiche d'intervento edilizio e urbano nel secondo dopoguerra (coordinatore scientifico nazionale prof. Amedeo Bellini, - Politecnico Milano).

Ha altresì partecipato al gruppo di ricerca dell’Università di Bologna “L'Italia nei cataloghi dei grandi fotografi editori dell'800. Gerarchie della rappresentazione fra cultura e mercato", presso il Dipartimento di Beni culturali Unibo in convenzione con Fratelli Alinari – Firenze (2004-2008) dedicato alla documentazione fotografica del patrimonio culturale.

-La seconda riguarda le pratiche di Public History, su due direttrici principali. La prima legata alle memorie di comunità e alla storia locale, analizzate in prevalenza a partire da casi di studio relativi al territorio ravennate e romagnolo, con particolare attenzione ai patrimoni fotografici e cinematografici vernacolari (ad esempio gli archivi fotografici e cinematografici familiari e quelli di fotografi locali) e alle fonti orali. La seconda indirizzata agli sviluppi della PH nei nuovi ambienti digitali e quindi con attenzione a fenomeni, processi e istituzioni che si occupano del recupero e della condivisione della memoria storica fotografica anche a livello internazionale (Europa occidentale e Stati Uniti) e sulla rete internet. Questo indirizzo di ricerca si è legato anche all’attenzione per tematiche all’archivio fotografico con particolare attenzione alle metodologie di catalogazione e archiviazione digitale. Ha curato in proposito la pubblicazione dei volumi: Fotografia e Public History. Patrimonio storico e comunicazione digitale, a cura di R. Biscioni, Firenze, Pacini, 2017; Gli archivi fotografici personali nell’era digitale: memorie private e Public History, Torre del Lago Puccini (LU), Civita Editoriale, 2021 (con Stefano Allegrezza); ha inoltre pubblicato recentemente la parte relativa a fotografia e tecnologie digitali (con il titolo Digital Public History and Photography) dell’Handbook of Digital Public History, a cura di S. Noiret, Mark Tebeau, G. Zaagsma, Berlin, De Gruyter Oldenbourg, 2022,

-La terza linea di ricerca riguarda la storia sociale e culturale della società industriale. Si è interessata a temi di archeologia industriale, affrontando tra l’altro le tematiche della documentazione fotografica per la ricerca di a.i. Ha dedicato notevole parte della sua attività di ricerca al tema delle condizioni di vita e della salute dei lavoratori nel corso del XX secolo, studiando in particolare la storia della medicina del lavoro e delle principali istituzioni scientifiche ad essa collegate, in collaborazione con gruppi di ricerca nazionali e internazionali. La ricerca ha riguardato tra l’altro la storia di due delle principali istituzioni di medicina del lavoro, l’International Commission on Occupational Health, fondata a Milano nel 1906 e la Società Italiana di Medicina del lavoro, nata ufficialmente nel 1929 a Napoli, data in cui fu formalizzata l’intensa attività scientifica nazionale che aveva preso avvio da inizio secolo. Fa parte attualmente di un gruppo di ricerca nazionale sulla storia del BIT/ILO (Bureau International du Travail / International Labour Office). Ha curato recentemente la pubblicazione del volume Salute e sicurezza sul lavoro. I congressi italiani e internazionali di medicina del lavoro dal 1906 a oggi, Milano, Franco Angeli, 2021, pp. 268, che contiene i risultati del lavoro del gruppo di ricerca interuniversitario da lei coordinato negli anni 2019-2021 (progetto Inail BRIC 34/2016 “Il patrimonio di esperienze e conoscenze in materia di salute e sicurezza sul lavoro: documentazione e valorizzazione del caso italiano nel contesto internazionale dall’inizio del XX secolo ai giorni nostri”, progetto a cui afferivano 4 unità di Ricerca locali, con gruppi di ricerca delle università di Bologna, Milano, Padova).

Questo tema di ricerca, sviluppato con continuità nel corso dell’ultimo decennio, ha compreso anche un’ampia attenzione alle problematiche delle fonti per la storia della medicina del lavoro, fra le quali anche quelle iconografiche, fotografiche e cinematografiche.

Attualmente insegna Storia e tecnica del cinema (L/ART06), storia e tecnica della fotografia (L/ART06) presso il corso di Beni Culturali della Scuola di Lettere e Beni Culturali dell’Università di Bologna e Immaginario fotografico e società mediterranee (L/ART06) presso il corso di laurea triennale in Società e culture del Mediterraneo: istituzioni, sicurezza, ambiente dell’Università di Bologna. Negli anni precedenti, a partire dal 2005, ha tenuto con continuità moduli o corsi di insegnamento su tali tematiche, in particolare sulla storia della fotografia e degli audiovisivi.

Da gennaio 2020 è membro del Collegio Scientifico del Frame Lab, laboratorio di Multimedia & Digital Storytelling del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna – sede di Ravenna, sotto la direzione scientifica del prof. Alessandro Iannucci, mentre da giugno 2021 è Membro del Collegio Scientifico del Laboratorio di Documentazione e Informazione (LUDI) con sede presso il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna – sede di Ravenna. Direzione scientifica prof.ssa Fiammetta Sabba.

Dal giugno 2023 è membro del Consiglio Direttivo dell'Associazione Italiana di Public History (AIPH).

Dal febbraio 2023 è socia della Consulta Universitaria del Cinema – CUC presieduta dal prof. Giacomo Manzoli, (Università di Bologna).

Dal febbraio 2021 fa parte del Consiglio Direttivo della Società italiana per lo studio della Fotografia - SISF, Presidente il prof. Giovanni Fiorentino, Direttore del DISUCOM (Dipartimento di Scienze Umanistiche, della Comunicazione e del Turismo) presso l’Università della Tuscia.

Dall’aprile 2021 è socio dell’Associazione Italiana di Public History (AIPH), di cui coordina, dal giugno 2021, il gruppo di lavoro “Fotografia e Public History”. Il gruppo si propone di divenire un luogo di scambio e lavoro comune fra queste due realtà, favorendo una collaborazione più stretta fra le due società SISF – AIPH nell’organizzare attività comuni e promosse da entrambe le parti. Le linee di ricerca si sviluppano attorno a due punti principali: la fotografia come fonte per le pratiche di Public History(metodi e buon pratiche); la fotografia come strumento di memoria e narrazione condivisa (memorie, patrimoni fotografici, contesti e protagonisti).