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Paolo Pupillo

Professore emerito

Alma Mater Studiorum - Università di Bologna

Curriculum vitae

Paolo Pupillo, nato nel 1944, si è laureato in Scienze Biologiche all'Università di Bologna. Espletato il servizio militare è assistente ordinario di Fisiologia  Vegetale (1970), in seguito professore incaricato della stessa disciplina e di Botanica nelle Università di Modena (dal 1972) e Bologna (1974). Professore straordinario e quindi ordinario di Fisiologia Vegetale dal 1981, prima all'Università di Modena e poi nella Facoltà di Scienze m.f.n. di Bologna, di cui diviene Preside (1989-98), anche coordinatore della Conferenza nazionale dei Presidi di Scienze. Ha fatto parte del Consiglio Universitario Nazionale (CUN) come rappresentante delle Facoltà di Scienze (1979-86). Due volte Presidente della Società Italiana di Fisiologia Vegetale; membro effettivo dell'Accademia delle Scienze di Bologna dal 1987; Prorettore per le sedi universitarie della Romagna (2000-05). Più volte Presidente del corso di Scienze Biologiche (da ultimo 2004-2010). Il prof. Pupillo è co-autore di testi universitari:
ALPI A, PUPILLO P, RIGANO C (1989-2000) “Fisiologia delle piante”: I-III ed., XVI+560 pp. Edises, Napoli;
PUPILLO P, CERVONE F, CRESTI M, RASCIO R (eds.) (2003) “Biologia vegetale”, XII+483 pp., Zanichelli, Bologna; MELANDRI BA, PUPILLO P (eds.) (2011) "L'energia e i vegetali". Società Italiana di Biologia Vegetale.

 

Attività di ricerca. Il prof. Pupillo ha diretto per molti anni unità di ricerca 60%, 40% e CNR. Ha coordinato l'allora gruppo nazionale CNR “Basi molecolari della crescita in organismi autotrofi”. Il gruppo ha partecipato, tra l'altro, al CNR-RAISA per ricerche fisiopatologiche (1990-95), al Progetto Biotecnologie Agrarie del MIRAAF (poi MIPA) per la riduzione del ferro (1996-98), a CNR Agenzia 2000, al Progetto Biotecnologie vegetali del MIPAF; di recente ha fatto parte di programmi nazionali PRIN del MIUR e di un FIRB (2005-2011). L'unità di ricerca attualmente comprende alcuni colleghi e allievi (prof. P. Trost, che la dirige dal 1° nov. 2012, dott. F.Sparla, S.Scagliarini, M. Zaffagnini) insieme a dottorandi, borsisti e studenti.

Fin dalle sue prime pubblicazioni su riviste internazionali (1968), P. Pupillo si è occupato di enzimi vegetali dal punto di vista sia strutturale che di funzione, cinetica e distribuzione (isoforme dell'enzima malico, della gliceraldeide 3-fosfato: NADP+ reduttasi citosolica e di varie altre proteine). Importante la serie di lavori sulla gliceraldeide-3-fosfato deidrogenasi (NAD(P)H-GAPDH) cloroplastica, l'enzima prossimo al “cuore” dell'assimilazione fotosintetica del carbonio: di esso abbiamo contribuito a chiarire proprietà, isoforme, e di recente struttura tridimensionale, regolazione e formazione di complessi multienzimatici in relazione alla luce. In tale contesto sono divenute centrali le ricerche sulle tioredossine dei cloroplasti, sulla proteina non strutturata CP12 e sulla fosforibulochinasi. C'è molto interesse, soprattutto in seguito al dispiegarsi dell'effetto serra, attorno a queste proteine che utilizzano quasi tutta l'energia della fotosintesi, mediando la riduzione della CO2 a molecole organiche. Un sorprendente sviluppo riguarda l'effetto redox di tioredossine su una β-amilasi dei cloroplasti degli stomi, che si attiva alla luce.

Una parte rilevante delle ricerche, a partire da indagini avviate a Freiburg molti anni, fa riguarda enzimi redox di membrana, in particolare “nuove” flavoproteine vegetali: fra esse la NAD(P)H-chinone reduttasi, di cui si è messa in luce la parentela con le DT-diaforasi animali.  Altri studi hanno portato alla purificazione di un'altra NADH: ferri-chelato reduttasisolubile, identificata come citocromo b5 reduttasi. Recenti studi sui citocromi non mitocondriali b561 hanno rivelato un nuovo citocromo con due gruppi eme legato al plasmalemma delle piante nell'apoplasto: la famiglia di citocromi Air12, coinvolti nel metabolismo dell'ascorbato e quindi interagenti con componenti di parete e con la resistenza a patogeni. Emerge inoltre il ruolo della membrana vacuolare (tonoplasto) nel metabolismo del ferro con il coinvolgimento di un citocromo b-561 tonoplastico nella riduzione del FeIII a FeII, la forma fisiologicamente attiva.

Da un'ulteriore linea di ricerca avviata anni fa con colleghi di Agraria sugli effetti di pectato liasi batteriche venne l'ipotesi della induzione della morte cellulare programmata da parte di prodotti della lisi tessutale. Pure di rilievo l'effetto protettivo di lipopolisaccaridi batterici sullo stress ossidativo, riscontrato in tabacco. Più di recente sono stati condotti studi sul “colpo di fuoco” da Erwinia amylovora: alcuni composti sono in grado di indurre una resistenza sistemica acquisita (SAR) in pero, evidenziata mediante sonde molecolari.