Foto del docente

Miranda Occhionero

Professoressa associata confermata

Dipartimento di Psicologia "Renzo Canestrari"

Curriculum vitae

Miranda Occhionero è professoressa associata di Psicologia Generale presso il Dipartimento di Psicologia dell'Università di Bologna.

Formazione

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Bologna.

Specializzazione in Neurologia nel 1999 presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Modena.

Dottorato di Ricerca in Psicologia Sperimentale nel 1999 presso il Dipartimento di Psicologia dell'Università di Bologna.

Durante il dottorato ha trascorso un periodo di ricerca presso il Dipartimento di Psicologia e il Rotman Institute dell'Università di Toronto. 

Nell'ambito delle attività di ricerca è responsabile del laboratorio di Psicofisiologia del sonno e del sogno presso il Dipartimento di Psicologia. I suoi principali temi di ricerca sono la memoria autobiografica e prospettica e la Psicofisiologia del sonno e del sogno.

È discussant invitata per la rivista internazionale Behavioral and Brain Sciences e ha articoli su riviste nazionali e internazionali. Ha inoltre curato due manuale di Psicologia Generale.

 

Attività didattica

Fino al 2023-'24 ha insegnato Psicologia Generale al Corso di Studio Educatore nei Servizi per l'Infanzia.

Attualmente insegna:

Psicologia Generale I nel Corso di Studio Triennale Scienze e Tecniche Psicologiche del Dipartimento di Psicologia dell'Università di Bologna, sede di Cesena.

Processi Cognitivi Disfunzionali (Laurea Magistrale) del Corso di Progettazione e gestione dell'Intervento educativo nel disagio sociale, Dipartimento di Scienze dell'Educazione dell'Università degli Bologna, sede di Rimini

Psicologia Generale (Laurea Magistrale) nei Corsi di Laurea Filologia, letteratura e tradizione classica e Italianistica, culture letterarie europee, scienze linguistiche

 

Attività Scientifica e di Ricerca

Processi cognitivi con particolare riferimento all'attività mentale presente in differenti condizioni di vigilanza. In questo ambito sono state condotte ricerche presso il Laboratorio di Psicofisiologia del Sonno e del Sogno del Dipartimento di Psicologia dell'Università di Bologna finalizzate alla rilevazione della correlazione tra attività mentale e fasi diverse del sonno. In particolare sono stati condotti:

-studi correlazionali tra attività di sonno e attività mentale;

-confronti tra attività mentale REM e NREM in relazione alla diversa attivazione corticale;

-confronti tra attività mentale nelle fasi di transizione tra stati diversi di coscienza, veglia/sonno e sonno/veglia;

-effetti del sonno sui processi di memoria.

-studio delle differenze nell'allucinazione del Self nella scena onirica attraverso il confronto tra le due condizioni di sonno massimamente differenti dal punto di vista fisiologico ovvero Sonno Delta e Sonno REM;

-studio sugli “errori” nella generazione del sogno. Analisi delle bizzarrie oniriche per la comprensione dei processi di elaborazione dell'informazione in condizioni di attenuazione del controllo cosciente dell'attività mentale;

-effetti della deprivazione di sonno sui processi di stima temporale;

-studio del fenomeno della “sleep inertia” e della modificazione delle prestazioni cognitive in questa particolare condizione psicofisiologica;

-studio delle analogie tra allucinazione onirica di sé e fenomeni di allucinazione autoscopica osservabili in differenti condizioni patologiche.

All'interno di questi ambiti di ricerca è stata posta particolare attenzione allo studio delle fonti di memoria che vengono implicate nella generazione dell'attività mentale non intenzionale nei differenti stadi di sonno.

 Psicologia della memoria. La psicologia della memoria è stata oggetto di studio privilegiato all'interno della ricerca sperimentale mentali sui processi durante il sonno, per la spiegazione delle differenze nella qualità fenomenica dell'attività onirica in diversi momenti e stadi del sonno.

Un altro ambito di ricerca sulla memoria ha riguardato il ricordo di eventi e le strategie di recupero dalla memoria episodica. I risultati ottenuti hanno consentito di valutare la integrazione funzionale tra sistemi di memoria differenti (in specifico sistema episodico e sistema semantico) e le differenze nel consolidamento dell'apprendimento delle conoscenze in funzione della loro area semantica di appartenenza.

Durante il dottorato di ricerca presso l'Università di Toronto è stato approfondito la studio della psicologia della memoria attraverso la partecipazione ai seminari tenuti presso il Department of Psychology e presso il Rotman Institute. Con la supervisione del prof. F.I.M. Craik è stato condotto un esperimento pilota sull'organizzazione del  ricordo di eventi autobiografici. Successivamente, all'interno di una prospettiva metodologica cosiddetta di everyday memory, sono stati condotti tre studi, oggetto della tesi di dottorato, riguardanti le caratteristiche del ricordo autobiografico con particolare riferimento alle strategie di recupero in memoria autobiografica (knowing vs. remembering).

Ulteriori sviluppi di queste ricerche hanno preso in esame la memoria autobiografica nel life-span. Un primo studio, condotto su un campione di soggetti adulti, ha esaminato la costruzione della narrativa della propria vita a partire dai primi ricordi dell'età infantile fino al ricordo di avvenimenti recenti. Un secondo studio ha analizzato le caratteristiche del ricordo autobiografico relativo al periodo dell'amnesia infantile mettendo a confronto un campione di bambini normali vs. un campione di bambini con tratti di bullismo.

Uno studio in corso in collaborazione con la prof.ssa Reese (Otago University, New Zeland) ha indagato il rapporto tra datazione del primo ricordo episodico infantile e influenze culturali, attraverso l'analisi comparativa di campioni di differenti nazionalità e culture.

Altre ricerche hanno riguardato la memoria prospettica, in particolare su compiti di memoria prospettica il cui ricordo è basato su un'accurata stima del tempo. Tali ricerche hanno indagato gli effetti di interferenza tra compiti prospettici che condividono in parte l'intervallo di ritenzione dell'azione da compiere, impegnando il soggetto in un doppio compito di stima temporale. In questo ambito è stato condotto uno studio sulle variazioni della performance prospettica in funzione della qualità dell'attività intercorrente nell'intervallo di tempo tra formazione dell'intenzione ed esecuzione dell'azione prospettica.

DAl 2001 è "invited discussant" per la rivista Behavioral and Brain Sciences. Collabora in qualità di referee con riviste nazionali ed internazionali.

 

Attività istituzionali

Nel corso degli anni ha fatto parte della Giunta del Dipartimento di Psicologia, della Commissione Riconoscimenti e Trasferimenti, della Commissione Didattica.