Foto del docente

Mariano Andreani

Professore a contratto

Dipartimento di Architettura

Temi di ricerca

Parole chiave: Fotografia, paesaggio, conoscenza

Sin dalle origini la fotografia ha intrecciato fitti e complessi rapporti con l’arte e la società, attivando nuove possibilità cognitive, nuovi modi di raccontare, di pensare, di vedere. Le “strategie dello sguardo” che essa può mettere in campo hanno la capacità di muoversi lungo una linea che travalica le rappresentazioni consolidate del paesaggio per esplorare le molteplici qualità del reale. In questo senso, il corso intende collocare la fotografia in uno spazio interstiziale tra le modalità di indagine e di studio del territorio, in un ambito di non-esclusione fra discorsi disciplinari diversi capace di attribuire ad essa condizioni di esistenza adeguate e uno specifico livello di efficacia conoscitiva. Descrivere e comprendere lo spazio contemporaneo presuppone una esperienza percettiva legata al movimento sul luogo, una attenta osservazione volta a decifrare una complessa e consolidata stratificazione di segni e materiali frutto di razionalità minimali, inconsapevoli, come di grandi gesti simbolici: il fotografare con cura e insistenza, l’avvicinarsi e il girare intorno agli oggetti, consentiranno di sviluppare un progetto visivo e di far emergere diversi modi di vedere e di mettere in immagine, di ravvivare le percezioni rese opache dalla consuetudine e di riscoprire l’ethos della fotografia, quello di educarci a una “visione intensiva” (L. Moholy-Nagy).

Due dimensioni fanno da sfondo alle ricerche in corso: da un lato le tematiche legate allo sviluppo di un progetto, la ricerca di spazi di libertà espressiva connessi con il fotografare, l'equilibrio tra conoscenze specialistiche e il necessario dialogo multidisciplinare; dall'altro l'esigenza di restituire le esperienze soggettive, di contribuire a realizzare un archivio personale e collettivo, la costruzione di una dimensione narrativa che favorisca una diversa valorizzazione dei contenuti veicolati e porti ad una maggiore efficacia in termini di “estensione della conoscenza”.

Dunque una fotografia, intesa come pratica artistica consapevole dei propri specifici mezzi, cui potrà essere assegnato un ruolo di supporto per una diversa valorizzazione del senso dei luoghi e degli elementi che ne costituiscono la struttura fisica.

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