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Marco Luppi

Ricercatore confermato

Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie

Settore scientifico disciplinare: BIO/09 FISIOLOGIA

Temi di ricerca

Parole chiave: termoregolazione ciclo veglia-sonno omeostasi letargo immunoistochimica ipotalamo proteina Tau malattie neurodegenerative microtubuli

Il mio interesse scientifico di ricerca riguarda l’indagine dei meccanismi molecolari e sistemici che regolano il funzionamento corretto della proteina Tau, proteina tipicamente neuronale e direttamente coinvolta nella patogenesi di molte malattie neurodegenerative. L'interesse spazia anche, più in generale, allo studio dei meccanismi neurofisiologici che guidano i comportamenti istintivi, quali per esempio il sonno o il letargo.

Il fulcro della mia attività scientifica è basato sullo studio neuroanatomico funzionale del sistema nervoso centrale e, in parte, anche del sistema nervoso periferico. Infatti, l’influenza che le regolazioni fisiologiche hanno sulla regolazione dei comportamenti istintivi, permette un approccio di studio altamente integrato sulla fisiologia del sistema nervoso. A corroborare questo punto di vista integrato della ricerca, un aspetto chiave degli studi condotti è l’analisi di come avvenga il recupero da una perturbazione fisiologica: ovvero, somministrando uno stimolo sperimentale in grado di influenzare le regolazioni fisiologiche, è molto importante studiare in che modo i meccanismi fisiologici dell’omeostasi corporea agiscano per riportare l’organismo allo stato di equilibrio normale. Tutto ciò viene analizzato sia dal punto di vista comportamentale, che da quello neuroanatomico e molecolare.

Mediante questo approccio integrato, gli studi condotti in laboratorio riguardano svariati ambiti, aventi tutti il comune punto di vista dell’interazione funzionale tra le diverse regolazioni fisiologiche.

Al momento, l'attività di ricerca è incentrata allo studio di quale sia il fenomeno molecolare e sistemico che permette, in conditioni di profonda ipotermia, alla proteina Tau di essere regolata come nelle situazioni patologiche ma senza evolvere in malattia, ritornando invece alla normalità in breve tempo. Comprendere questo meccanismo, che al momento si verifica solo a bassa temperatura corporea (profonda ipotermia) permetterebbe di poter stimolare farmacologicamente lo stesso meccanismo a temperatura fisiologica e contrastare così le malattie neurodegenerative attraverso un approccio originale ed inesplorato.