Parole chiave:
Radiologia Multi-Energy con fasci monocromatici
Rivelatori della radiazione X e gamma
Coefficiente di assorbimento lineare dei raggi X
Rivelatori a Scintillazione
Silicon Drift Detectors (SDD)
Spettrometria dei raggi X
Fotomoltiplicatori sensibili alla posizione
Raggi X quasi-monocromatici
Application Specific Integrated Circuit (ASIC)
Dosimetria del paziente
Rivelatori a stato solido
Proton radius puzzle
Fisica degli atomi muonici
HERMES ASI MIssion
TESEUS ESA Mission
Nanosatellite
Ricerca nel settore della Fisica delle Radiazioni, dei
Rivelatori per impieghi medicali, industriali e spaziali e delle
Apparecchiature dell'Area Radiologica:
a. sviluppo di un tomografo multi-energy a
fasci quasi-monocromatici per lo studio dello sviluppo
tumorale e delle metastasi;
b. sviluppo di una Camera Compton
(evoluzione della gamma-camera) per applicazioni in Medicina
Nucleare (Esperimento XDXL dell'INFN di cui referente
locale) e in Astrofisica (Esperimento LOFT
dell'ESA);
c. studio di fattibilità per due
rivelatori, uno di grandi dimensioni (LAD) e un monitor su
largo campo (WFM) per satellite ESA (Esperimento
LOFT);
d. sviluppo di una SPECT camera con
nuovi scintillatori (LaBr3) e fotomoltiplicatori position-sensitive
dedicata allo studio di nuovi radio farmaci "intelligenti"
per il trasporto in situ di nanoparticelle;
e. caratterizzazione radiologica dei tessuti
biologici sani e patologici;
f. spettrometria dei raggi X applicata alla
diagnostica medica;
g. effetti biologici, dosimetria e
microdosimetria delle radiazioni ionizzanti e non ionizzanti
(N.I.R.).
Links:
- Teacher WEB Site:
http://www.unibo.it/faculty/giuseppe.baldazzi
- Research Synthesis (search for baldazzi):
http://amsacta.unibo.it/
- Direct Research link:
http://amsacta.unibo.it/cgi/search/simple?q=baldazzi&_action_search=Search&_action_search=Search&_order=bytitle&basic_srchtype=ALL&_satisfyall=ALL
- Link AGILE: http://www.iasfbo.inaf.it/activities/agile/
- Link AGILE: http://agile.rm.iasf.cnr.it/
- Link LOFT: http://www.iasfbo.inaf.it/activities/loft/
- Link LOFT: http://www.isdc.unige.ch/loft/
- Link SCINTIRAD Experiment: http://www.bo.infn.it/scintirad/
Keywords:
- X and gamma radiation Detectors
- Quasi-monochromatic X-rays
- Multi-Energy monochromatic beams Radiology
- X-ray Linear Absorption Coefficient
- Silicon Drift Detectors (SDD)
- Application Specific Integrated Circuit (ASIC)
- Scintillation Detectors
- Position-Sensitive Photomultiplier
- Quasi-monochromatic X-rays
- X-ray Spectrometry
- Patient Dosimetry
MULTI ENERGY CT
Presso il Dipartimento di Fisica dell'Università di Bologna da
tempo attivo un gruppo di ricerca che ha come scopo lo sviluppo di
nuovi apparati per l'imaging diagnostico in medicina.
In particolare, stato realizzato ed operativo uno scanner per la
Tomografia Computerizzata (Multy-Energy Computed Tomography - MECT)
per piccoli animali (adattato anche per alcuni studi clinici)
basato su di un'innovativa sorgente che genera due o tre di fasci
di raggi X quasi-monocromatici con energie selezionabili.
Il tomografo a fasci quasi-monocromatici si fonda sulle proprietà
dei cristalli a mosaico altamente orientati di grafite pirolitica
che consentono di monocromatizzare il fascio di raggi X uscenti da
un tubo radiogeno convenzionale mediante la diffrazione di Bragg
riducendo l'intensit del fascio a circa 1/7 - 1/10 di quella
iniziale. L'intensit che si ottiene non ancora sufficiente a
soddisfare tutte le esigenze cliniche ma consente di effettuare
ricerca su piccoli animali o su arti nonch in mammografia.
La radiologia diagnostica si sta orientando verso l'utilizzo di
radiazione monocromatica e tutte le grandi aziende produttrici
hanno sviluppato sistemi in cui si utilizzano due fasci X con
diversi kVp e opportuna filtrazione, in modo da operare in dual
energy (mammografia, angiografia, densitometria ossea e anche CT).
Tuttavia i fasci sono ancora ampiamente policromatici. La facility
da noi realizzata attualmente l'unica al mondo in grado di
realizzare la tomografia con uno, due o tre fasci
quasi-monocromatici. Nella bibliografia relativa ai lavori di
caratterizzazione fin qui svolti abbiamo dimostrato che la MECT in
grado di evidenziare il mezzo di contrasto iodato con una
sensibilità dieci volte maggiore rispetto a un angiografo
commerciale. Inoltre, utilizzando due fasci quasi-monocromatici,
sono applicabili algoritmi quali Alvarez-Macovsky per la
soppressione di un tessuto (similmente alle tecnica di RM con la
sequenza inversion recovery). Metodica che abbiamo perfezionato con
l'introduzione di un terzo fascio per l'eliminazione del cosiddetto
"errore di proiezione". Infine la tecnica consente la
visualizzazione (imaging) del numero atomico e della densit
efficaci dei tessuti, potenzialmente in grado di distinguere - in
alcuni specifici casi - la patologia dal tessuto sano.
CARATTERIZZAZIONE DI TESSUTI SANI E
TUMORALI
In collaborazione con la Sezione di Cancerologia del Dipartimento
di Patologia Sperimentale dell'Università di Bologna si sta
eseguendo la caratterizzazione radiologica di tessuti patologici
rispetto ai corrispondenti tessuti sani. Il Team del Laboratorio di
Cancerologia, diretto dal Prof. Lollini, ha esperienza di modelli
in vivo per lo studio di tumori umani e murini accresciuti su topi
e mette a disposizione vari modelli murini di crescita tumorale per
gli studi sui tessuti biologici. Lo stabulario "stabilimento
autorizzato" sia per l'allevamento che per la sperimentazione.
Tutti i progetti di sperimentazione vengono sottoposti per
l'autorizzazione al Comitato Etico Scientifico dell'Universit di
Bologna e successivamente inviati al Ministero dell'Istruzione,
Università e Ricerca (MIUR).
Il lavoro consiste nella determinazione sperimentale - mediante una
facility messa a disposizione dall'Istituto INAF-IASF di Bologna -
delle curve dei coefficienti di attenuazione lineare dei tessuti
prelevati da topi appena sacrificati. Attraverso tecniche
statistiche possibile - in alcuni casi - distinguere i tessuti
patologici da quelli sani attraverso i loro coefficienti di
attenuazione. In questi casi la tecnica MECT sar certamente di
elezione per il riconoscimento della patologia mediante il solo
imaging radiologico. Il lavoro in corso e ha gi prodotto diversi
risultati di interesse.
ESPERIMENTO XDXL (DELL'INFN) ED ESPERIMENTO LOFT
(DELL'ESA)
La collaborazione nazionale XDXL si propone di sviluppare apparati
per la rivelazione di raggi X o gamma basati su rivelatori a deriva
di silicio (SDD) di grande area (gli stessi utilizzati
nell'Esperimento Alice a LHC) che, unitamente all'impiego di
architetture innovative - in particolare utilizzando l'effetto
Compton per la rivelazione di raggi gamma - possono determinare un
salto di qualit nella strumentazione attualmente utilizzata per la
ricerca e le applicazioni mediche, sia che si tratti di astronomia
e astrofisica su satellite (All Sky monitor e Timing alle energie
dei raggi X, telescopio gamma basato su Camera Compton), che di
medicina diagnostica (Camera Compton come avanzamento della Anger
Camera).
In pratica in corso di sviluppo una Camera Compton per le
applicazioni in Medicina Nucleare che si propone come sostituto
della Anger Camera per la sua maggiore efficienza di rivelazione
(non utilizza il collimatore che riduce pesantemente l'efficienza
delle tradizionali gamma-camera) e soprattutto, consentir di
utilizzare radionuclidi gamma-emettitori con energie molto pi
elevate (fino a 600 keV) rispetto ai 140 keV emessi dal 99mTc sui
quali sono calibrate le gamma-camera odierne.
Al progetto partecipa anche l'U.O. di Padova ed previsto che il
prototipo venga caratterizzato presso il Laboratorio PET del
Laboratori Nazionali di Legnaro con cui l'U.O. di Bologna collabora
strettamente.
Il "calorimetro" si basa su avanzati fotomoltiplicatori
position-sensitive a 256 anodi (Hamamatsu H9500) la cui elettronica
di lettura - realizzata mediante otto ASIC di tipo VA32HDR11 - è in
corso di sviluppo. Per il readout dei rivelatori SDD si sta invece
sviluppando un ASIC dedicato. Gli SDD costituiranno il "tracker"
della Camera Compton.
La collaborazione di INFN con INAF/IASF di Bologna e con INAF/IASF
di Roma, nell'ambito del Progetto XDXL, ha portato alla
presentazione all'Agenzia Spaziale Europea del Progetto LOFT che
stato valutato positivamente dall'ESA (Programma ESA's Cosmic
Vision, Tema Matter under extreme conditions) e che si trova ora
nella fase di assessment (della durata di 18 mesi) assieme ad altri
tre progetti. LOFT comunque considerato il leading project (URL:
http://loft.iasf-roma.inaf.it/). Si tratta di un progetto tutto
italiano che vede per un'ampia partecipazione internazionale:
Olanda, Gran Bretagna, Germania, Spagna, Svizzera, Irlanda,
Turchia, Grecia e Repubblica Ceca. Sono coinvolti anche Stati Uniti
e Brasile.
Tale Progetto dovr portare alla realizzazione di un Satellite
interamente basato sulla tecnologia dei rivelatori (circa 20 m2 di
SSD) e, di conseguenza, dell'ASIC che viene ora sviluppata sotto la
sigla XDXL. Anche la Camera Compton completa presenta un grande
interesse per le applicazioni spaziali: essa pu operare come
telescopio per i raggi gamma cosmici nel range 100 keV - 1
MeV.
SPETTROMETRIA DEL FASCIO RX DIAGNOSTICO
Lo S.E.V. ed il KERMA in aria, con cui si soliti caratterizzare
qualitativamente e quantitativamente il fascio diagnostico, sono
ormai inadeguati agli scopi dell'imaging moderno per il loro
carattere di misure integrali. Ne segue un'ampia tolleranza nella
scelta del fascio da utilizzare in un determinato esame
radiologico. Per le moderne tecniche di diagnosi e terapia con
utilizzo di raggi X sarebbe di grande ausilio la conoscenza dello
spettro della radiazione impiegata al fine di poterlo modulare con
opportuni filtri (composti di differenti strati di terre rare con
diverse energie di K-edge) al fine di ridurre la dose al paziente
ottimizzando nel contempo l'imaging. Inoltre la conoscenza dello
spettro costituirebbe un deciso miglioramento per la dosimetria del
fascio e i controlli di qualit con possibilit di ricaduta
industriale (due Aziende sono interessate allo sviluppo e al
brevetto delle tecnologie qui descritte).
La prima tecnica proposta consiste nel far interagire il fascio di
raggi X primario su di un opportuno target eseguendo la
spettrometria dei fotoni diffusi, principalmente per effetto
Compton, in uno stretto cono attorno ad un angolo di 90. Viene
successivamente effettuata - via software - la ricostruzione dello
spettro del fascio primario invertendo la matrice di scattering
determinata sperimentalmente.
Sono stati sviluppati tre prototipi - e un altro si trova ora in
fase di caratterizzazione sperimentale - per lo studio di diverse
tipologie di rivelatori (Fig. 7-8). Il software per effettuare la
ricostruzione dello spettro del fascio primario ed eseguire il dei
dati sperimentali mediante equazione parametrica semiempirica dello
spettro di bremsstrahlung completamente operativo.
Il secondo strumento in via di sviluppo consente la spettrometria
real-time durante il normale utilizzo dell'apparato radiologico.
Per realizzare tale obiettivo si utilizzano le informazioni
provenienti da tre sorgenti: 1) un sistema esposimetrico
appositamente sviluppato che viene montato all'uscita della guaina
del tubo RX, prima del gruppo dei collimatori, e intercetta una
piccola sezione (normalmente inutilizzata) del fascio; 2) le forme
d'onda di tensione e 3) di corrente anodica prelevate dall'inverter
del sistema radiologico. Tali informazioni vengono utilizzate come
parametri per un software di simulazione dello spettro RX. Il
metodo completamente operativo e funzionante a livello sperimentale
presso il Dipartimento di Fisica dell'Universit di Bologna.
Una card dosimetrica, dotata di microchip, potrebbe essere
utilizzata per registrare registrare - oltre allo spettro dei RX
mediante il quale stato svolto l'esame - il distretto anatomico
interessato, la dimensione del FOV e la distanza sorgente-paziente
(che possono essere misurate automaticamente) ed eventualmente
altre informazioni aggiuntive. Se il cittadino venisse dotato di un
tale strumento diverrebbe possibile una precisa ripetibilit
dell'esame diagnostico oltre alla dosimetria del paziente.
Links:
- Teacher WEB Site:
http://www.unibo.it/faculty/giuseppe.baldazzi
- Research Synthesis (search for baldazzi):
http://amsacta.unibo.it/
- Direct Research link:
http://amsacta.unibo.it/cgi/search/simple?q=baldazzi&_action_search=Search&_action_search=Search&_order=bytitle&basic_srchtype=ALL&_satisfyall=ALL
- Link AGILE: http://www.iasfbo.inaf.it/activities/agile/
- Link AGILE: http://agile.rm.iasf.cnr.it/
- Link LOFT: http://www.iasfbo.inaf.it/activities/loft/
- Link LOFT: http://www.isdc.unige.ch/loft/
- Link SCINTIRAD Experiment: http://www.bo.infn.it/scintirad/
Keywords:
- X and gamma radiation Detectors
- Quasi-monochromatic X-rays
- Multi-Energy monochromatic beams Radiology
- X-ray Linear Absorption Coefficient
- Silicon Drift Detectors (SDD)
- Application Specific Integrated Circuit (ASIC)
- Scintillation Detectors
- Position-Sensitive Photomultiplier
- Quasi-monochromatic X-rays
- X-ray Spectrometry
- Patient Dosimetry