Giorgio Pirina è contrattista di ricerca in sociologia del lavoro e dei processi economici dell'Università di Bologna, dove lavora al progetto di ricerca Di-GROWTH - Crescita Digitale Sostenibile nell'economia digitale e di piattaforma in Italia. Scopo del progetto è analizzare come l'espansione del settore dei Data Center influenzi in modo concreto il mercato del lavoro e la transizione ecologica e come gli impatti socio-territoriali dei Data Center.
I suoi interessi di ricerca guardano in particolare allo sfruttamento delle risorse umane e ambientali lungo le catene del valore, con uno sguardo specifico sul ruolo giocato dalle nuove tecnologie digitali. In particolare, ha studiato le trasformazioni del lavoro e le trasformazioni socio-ecologiche nel capitalismo delle piattaforme. Si occupa di questi temi sin dalla laurea magistrale (2016), in cui ha discusso una tesi dal titolo "Per una sociologia della materialità. La filiera del tantalio dalle miniere alle ICTs", ponendo in essere una critica alla retorica dell'immaterialità della società dell'informazione. Dal 2022 è impegnato in una ricerca sulle disuguaglianze territoriali nei luoghi lasciati indietro nell'ambito del progetto EXIT - Exploring Sustainable Strategy to Counteract Territorial Inequalities.
Si questi temi ha scritto due monografie: "Connessioni globali. Una ricerca sul lavoro nel capitalismo delle piattaforme" (2022, Franco Angeli) e "Nocività digitale. Sul nesso lavoro-ecologia" (in uscita, Edizioni Ca' Foscari).
Tra le altre cose, è membro del comitato scientifico della collana "Ecologia Politica" (Orthotes) e del comitato editoriale della Collana “Ritratti” (Rosenberg & Sellier). Dal 2023 è Managing editor di Inequalities - Journal of Critical Inequality Studies.