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Giorgio Medici

Ricercatore a tempo determinato tipo a) (junior)

Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie

Settore scientifico disciplinare: BIO/09 FISIOLOGIA

Temi di ricerca

Parole chiave: CDKL5 Terapia genica Terapia proteica sostitutiva Disordini del neurosviluppo Sistema nervoso centrale Fisiologia cellulare Neurofisiologia

Attualmente la principale linea di ricerca riguarda la comprensione dei meccanismi alla base di patologie dello sviluppo del sistema nervoso: il Disordine da deficit di CDKL5 (CDD); variante della Sindrome di Rett. Il fine ultimo di questa ricerca consiste nell’ideare strategie terapeutiche capaci di migliorare la grave disabilità cognitiva che caratterizza queste patologie.

Il Disordine da Deficit di CDKL5 è un grave disordine dello sviluppo che colpisce principalmente bambine di sesso femminile. Tale patologia deriva da mutazioni nel gene CDKL5 (associato al cromosoma X) che portano alla mancanza di espressione/funzionalità della chinasi CDKL5. I pazienti con CDD mostrano una sintomatologia che include epilessia con esordio nei primi mesi di vita, ritardo mentale ed autismo, oltre a ridotte capacità visive, motorie e problemi a livello gastrointestinale. La maggior parte di questi bambini non può camminare, parlare o nutrirsi autonomamente. Ad oggi sono stati descritti in tutto il mondo circa 10.000 pazienti con mutazioni nel gene CDKL5, ma a causa della scarsa conoscenza della patologia, molti casi potrebbero non essere stati diagnosticati. Attualmente non esistono trattamenti efficaci per CDD e l’attenzione per questo disordine è focalizzata al supporto per le famiglie. Pertanto, lo sviluppo di terapie per CDD rappresenta un’importante sfida dal punto di vista sociale.

L'obiettivo generale di questa ricerca è quello di cercare di correggere le alterazioni dello sviluppo cerebrale che caratterizzano il modello murino di CDD, mediante approcci terapeutici che si basano in particolare sul ripristino della funzionalità della proteina CDKL5. Per lo sviluppo di tali terapie stiamo mettendo in atto diverse strategie quali ad esempio un approccio di terapia proteica sostitutiva o di terapia genica. La prima strategia si basa sul re-introdurre direttamente la proteina CDKL5 all’interno delle cellule cerebrali mediante l’iniezione sistemica di una proteina ricombinante prodotta in vitro in grado di passare attraverso la barriera ematoencefalica e raggiungere il cervello. La seconda strategia si basa invece sull’utilizzo di virus per veicolare al cervello il materiale genetico necessario alla codifica di una proteina CDKL5 in grado di essere secreta dalla cellula infettata dal virus e successivamente ricaptata dalle cellule limitrofe. Questo approccio avrebbe il vantaggio di incrementare l’efficienza terapeutica della terapia genica rispetto all’approccio classico. Gli studi che stiamo intraprendendo sono volti alla validazione e allo sviluppo di terapie potenzialmente utilizzabili nell’uomo per aprire la strada a futuri trial clinici.

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