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Federico Casolari

Professore ordinario

Dipartimento di Scienze Giuridiche

Settore scientifico disciplinare: IUS/14 DIRITTO DELL'UNIONE EUROPEA

Contenuti utili

Tesi in Diritto dell'Unione europea, European Union Law, EU Institutional & Constitutional Law

In questa pagina sono riassunte le principali indicazioni relative all’assegnazione della tesi e alla sua stesura. 

Procedura da seguire per l'assegnazione e la redazione della tesi

La tesi deve essere concordata con largo anticipo (in media 7-9 mesi prima della presunta data di laurea).

Il candidato dovrà presentarsi a ricevimento con una proposta di tesi. Non si concordano, salvo casi eccezionali, tesi via e-mail. 

A tal proposito, è consigliabile compiere previamente uno spoglio degli indici delle più recenti annate delle riviste specialistiche, oltre che consultare la manualistica di settore e le voci enciclopediche rilevanti. E' anche utile prendere visione delle ultime tesi proposte e assegnate dal docente.

 

Più precisamente, si suggerisce di prendere visione delle seguenti Riviste: 

 

Per quanto riguarda la manualistica, con riferimento al diritto dell’Unione europea, si segnalano, tra i volumi più recenti in lingua italiana:

  • Adam, Tizzano, Manuale di Diritto dell’Unione europea, Giappichelli, Torino, III ed., 2020.
  • Baratta, Sistema istituzionale dell'Unione europea, CEDAM, Milano, 2022.
  • Calamia, Di Filippo, Marinai, Diritto dell’Unione europea - Manuale breve, Giuffrè Editore, Milano, 2022.
  • Cannizzaro, Il diritto dell'integrazione europea. L'ordinamento dell'Unione, Giappichelli, Torino, IV ed., 2022. 
  • Daniele, Diritto dell'Unione europea, Giuffrè, Milano, VIII ed., 2022. 
  • Daniele, Diritto del mercato unico europeo e dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia, Giuffrè, Milano, VI ed., 2023.
  • Gaja e Adinolfi, Introduzione al diritto dell'Unione europea, Laterza, Roma/Bari, III ed., 2020.
  • Mengozzi, Morviducci, Istituzioni di Diritto dell'Unione europea, CEDAM, Padova, II ed., 2018.
  • Strozzi-Mastroianni (a cura di), Diritto dell’Unione europea, Parte Istituzionale, Giappichelli, Torino, VIII ed., 2020.
  • Strozzi-Mastroianni (a cura di), Diritto dell'Unione europea, Parte speciale, Giappichelli, Torino, VI ed., 2021.
  • Tesauro, Manuale di diritto dell'Unione europea, a cura di De Pasquale, Ferraro, Editoriale Scientifica, Napoli, II ed., 2020.
  • Villani, Istituzioni di diritto dell'Unione europea, Cacucci, Bari, VI ed., 2020.

 

Può essere utile consultare anche i più recenti commentari ai Trattati istitutivi, tra cui si segnalano: 

  • Allegrezza, Mastroianni, Pappalardo, Pollicino, Razzolini (a cura di), Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, Giuffrè, Milano, 2017.
  • Kellerbauer, Klamert, Tomkin (eds.), The EU Treaties and the Charter of Fundamental Rights. A Commentary, Oxford, Oxford University Press, 2019.
  • Pocar, Baruffi (a cura di), Commentario breve ai Trattati dell'Unione europea, II ed., CEDAM, Padova, 2014.
  • Tizzano (a cura di), Trattati dell'Unione europea, Giuffrè, Milano, 2014. 

 

Nella manualistica italiana di diritto internazionale, si segnalano, tra gli altri:

  • Bariatti, Carbone et al., Istituzioni di diritto internazionale, Giappichelli, Torino, VI ed., 2019.
  • Cannizzaro, Diritto internazionale, Giappichelli, Torino, V ed. agg., 2022.
  • Cassese, Diritto internazionale, a cura di Frulli, il Mulino, Bologna, 2021.
  • Conforti, Diritto internazionale, a cura di Iovane, Editoriale Scientifica, Napoli, XII ed., 2021.
  • De Sena, Starita, Corso di diritto internazionale, Il Mulino, Bologna, 2023.
  • Focarelli, Diritto internazionale, CEDAM, Milano, VII ed., 2023.
  • Gioia, Manuale di diritto internazionale, Giuffrè Editore, Milano, VII ed., 2022.
  • Palombino, Introduzione al diritto internazionale, Laterza, Roma/Bari, 2019.
  • Ronzitti, Diritto internazionale, Giappichelli, Torino, VII ed., 2023.
  • Tanzi, Introduzione al diritto internazionale contemporaneo, CEDAM, Milano, VI ed., 2022. 

 

Tra le enciclopedie:

  • Digesto delle discipline pubblicistiche, UTET, Torino.
  • Dizionario di diritto pubblico, diretto da Sabino Cassese, Giuffrè Editore, Milano, 2006.
  • Enciclopedia del diritto, Giuffrè Editore, Milano.
  • Enciclopedia giuridica Treccani.
  • Max Planck Encyclopedia of Public International Law, Oxford University Press, Oxford.

 

Nel valutare se assegnare la tesi verranno in particolare presi in considerazione i seguenti elementi:

  1. conoscenza (almeno passiva) della lingua inglese e/o francese;
  2. voto di esame;
  3. frequenza al corso;
  4. capacità di difendere il proprio argomento di tesi nel corso del colloquio.

Una volta concordato l'argomento di tesi, il candidato verrà guidato nell'approfondimento della ricerca bibliografica e nell'impostazione del lavoro scritto. 

A questo proposito, il docente indicherà alcuni riferimenti bibliografici e documentali iniziali che consentiranno al candidato di avviare il proprio lavoro di ricerca. 

Questi, dopo aver consultato il materiale iniziale e dopo aver compiuto i necessari ed autonomi approfondimenti bibliografici, dovrà stilare una bozza di indice, che verrà discussa col docente

Solo una volta concordato l'indice della tesi, sarà possibile avviare la stesura vera e propria dell'elaborato.

Salvo diverso accordo col docente, il tesista potrà consegnare (uno alla volta) i capitoli via mail (in formato WORD). 

Il lavoro verrà corretto entro 15 giorni (lavorativi) dalla consegna.

Non verranno in alcun modo seguite tesi “a distanza” (ossia tramite il solo ricorso alla posta elettronica). E' invece ben possibile organizzare ricevimenti da remoto, tramite Skype o Microsoft Teams.

 

Il docente non approverà la discussione della tesi se il manoscritto non sarà concluso ENTRO 3 SETTIMANE PRIMA DELLA DATA ULTIMA DI CARICAMENTO ONLINE dell'elaborato.

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Struttura e redazione della tesi

I) Considerazioni generali

La tesi di laurea è normalmente organizzata in 3/4 capitoli, i quali sono a loro volta organizzati in paragrafi e sotto-paragrafi

È buona regola che i capitoli non superino le 50 pagine e i paragrafi e sotto-paragrafi le 4/5 pagine.

I capitoli sono integrati da una introduzione, dalle conclusioni, da un indice e dalla bibliografia

L'introduzione rappresenta una sorta di "mappa" del lavoro: in essa il candidato deve brevemente illustrare i motivi che hanno portato all'analisi del fenomeno oggetto della tesi ed evidenziare il contenuto di quest'ultima, così come ripartito nei singoli capitoli. 

Le conclusioni tracciano invece la sintesi dei principali risultati ottenuti nel corso dell'indagine e illustrano le tesi sostenute dal candidato. 

Di regola, introduzione e conclusioni sono redatte DOPO la stesura dei capitoli veri e propri. 

L'indice riporta il titolo dei singoli capitoli e dei relativi paragrafi e sotto-paragrafi, con l'indicazione delle pagine (esempio di indice).  

La bibliografia, infine, riporta ESCLUSIVAMENTE la dottrina utilizzata per la stesura della tesi (sulle modalità di citazione della dottrina, v. infra).

La tesi può anche contenere appendici documentali, anche se, di regola, ad essa non si allega il testo di documenti normativi o di pronunce giurisprudenziali richiamate nel corpo del lavoro.

II) Le citazioni

Nel corpo della tesi è possibile riportare brani di documenti (atti normativi, pronunce giurisprudenziali, statements, ecc.) o passi tratti da contributi di dottrina. 

Le citazioni devono essere sempre riportate tra virgolette e nella lingua originale. La traduzione, a cura del candidato, deve essere riportata in nota solo quando la lingua originale non è facilmente comprensibile (arabo, cirillico, cinese, ecc.). 

In corrispondenza della citazione, deve essere SEMPRE inserita una nota a piè di pagina nella quale vengono riportarti gli estremi puntuali del documento o dell'opera citati (comprensivi delle pagine, o del punto, cui la citazione si riferisce). 

Le citazioni - quale che sia la relativa lingua - devono essere sempre riportate senza l’utilizzo del corsivo (a meno che esso non figuri nel testo originale). Il ricorso al corsivo è consentito SOLO per enfatizzare alcune parti della citazione: in questo caso, però, occorre indicare in nota che il corsivo è aggiunto.

La citazione deve essere sempre diretta: il candidato, dunque, deve accedere direttamente alla fonte che richiama e non riferirsi alla citazione fatta da altri!

L’uso improprio di materiali altrui (plagio) non è in alcun modo consentito. A questo proposito si segnala che il docente ha aderito alla sperimentazione di Ateneo per l'uso del software antiplagio  Compilatio.

L'autorizzazione alla discussione della tesi sarà concessa solo dopo l'analisi dell'elaborato attraverso tale software.  

II.1) Principali modalità di citazione da usare nella tesi

 

Le indicazioni che seguono DEVONO essere rispettate scrupolosamente dal candidato. Laddove l'elaborato non risulti conforme colle modalità di citazione qui indicate NON SI DARA' L'AUTORIZZAZIONE ALLA DISCUSSIONE DELLA TESI.

 

Per la citazione della dottrina (sia in nota che nella bibliografia finale) usare questi modelli:

Opera monografica: 

Cognome dell'autore, Titolo dell'opera, Editore, Luogo di edizione, anno, eventuale pagina cui si riferisce la citazione in testo

es.: Casolari, L'incorporazione del diritto internazionale nell'ordinamento dell'Unione europea, Giuffrè Editore, Milano, 2008

Saggio pubblicato in volume: 

Cognome dell'autore, Titolo del saggio, in Titolo del volume, a cura di Cognome, Editore, Luogo di edizione, anno, p. iniziale del contributo (seguita dalle eventuali pagine cui si riferisce la citazione in testo)

es.: Casolari, La dichiarazione unilaterale di indipendenza del Kosovo e il campo di applicazione del principio di integrità territoriale, in Il parere della Corte internazionale di giustizia sulla dichiarazione di indipendenza del Kosovo. Un'analisi critica, a cura di Gradoni e Milano, CEDAM, Padova, 2011, p. 131

Saggio pubblicato in rivista: 

Cognome dell'autore, Titolo del saggio, in Nome rivista, anno, p. iniziale del saggio (seguita dalle eventuali pagine cui si riferisce la citazione in testo)

es.: Casolari, La sentenza MOX: la Corte di giustizia delle Comunità europee torna ad occuparsi dei rapporti tra ordinamento comunitario e ordinamento internazionale, in Il Diritto dell'Unione europea, 2007, p. 327

Un’opera già citata in una nota precedente – esclusivamente nel caso in cui sia stata menzionata solo quell’opera dell’autore – viene ripresa con la formula op. cit.

es.: Casolari, op. cit., p. 328 

Quando, invece, nelle note precedenti, sono state menzionate più opere dello stesso autore, allora la formula con cui si riprende l’opera già citata è cit.

es.: Casolari, La sentenza MOX, cit., p. 329

Quando, nell’ambito della stessa nota, dopo la citazione di un’opera, si cita, di seguito, un’ulteriore opera dello stesso autore, il nome di questi va abbreviato con "Id.". 

es: Casolari, La sentenza MOX: la Corte di giustizia delle Comunità europee torna ad occuparsi dei rapporti tra ordinamento comunitario e ordinamento internazionale, in Il Diritto dell'Unione europea, 2007, p. 327; Id., La dichiarazione unilaterale di indipendenza del Kosovo e il campo di applicazione del principio di integrità territoriale, in Il parere della Corte internazionale di giustizia sulla dichiarazione di indipendenza del Kosovo. Un'analisi critica, a cura di Gradoni e Milano, CEDAM, Padova, 2011, p. 131.

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Per la citazione della giurisprudenza, usare questo modello:

Sentenze della Corte di giustizia UE: 

sentenza 3 giugno 2008, Intertanko, causa C-308/06, ECLI:EU:C:2008:312

Pareri della Corte di giustizia UE: 

parere 15 novembre 1994, Competenza della Comunità a stipulare accordi internazionali in materia di servizi e di tutela della proprietà intellettuale, parere 1/94, ECLI:EU:C:1994:384

Sentenze della Corte internazionale di giustizia: 

sentenza 14 febbraio 2002, Affare relativo al mandato d'arresto dell'11 aprile 2000 (Repubblica democratica del Congo c. Belgio), in I.C.J. Reports 2002, p. 3

Pareri della Corte internazionale di giustizia: 

parere 9 luglio 2004, Conseguenze giuridiche della costruzione di un muro nel territorio palestinese occupato, in I.C.J. Reports 2004, p. 136

Sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo: 

sentenza 30 giugno 2005, Bosphorus c. Irlanda, ricorso n. 45036/98, ECHR 2005-VI.

Nel caso in cui la stessa pronuncia venga citata più volte, solo la prima volta essa va citata per esteso. 

Successivamente andrà indicata in questo modo: sentenza 3 giugno 2008, Intertanko, causa C-308/06, cit.

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Per la citazione della normativa usare questi modelli:

Citazione di atto normativo:

Decisione 2011/119/PESC del Consiglio, del 21 febbraio 2011, relativa alla proroga del mandato del rappresentante speciale dell'Unione europea per il Kosovo, in G.U.U.E. L 47, del 22 febbraio 2011, p. 47 ss.

Citazione di norma all’interno di atto normativo:

art. 236, lett. a), TFUE

art. 37, par. 1, TFUE

art. 81, par. 2, lett. a), TFUE

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Gli estremi degli atti normativi dell'Unione europea e della giurisprudenza della Corte di giustizia possono essere rinvenuti tramite la banca dati EUR-Lex.

Gli estremi della pronunce della Corte internazionale di giustizia sono accessibili tramite il sito Internet della Corte.

Gli estremi delle pronunce della Corte europea dei diritti dell'uomo sono rinvenibili tramite il motore di ricerca della Corte e la pubblicazione mensile Case-law Information Note.

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Quando si citano documenti, contributi, articoli che sono esclusivamente pubblicati online, oltre agli estremi della fonte occorre indicare l’indirizzo Internet e specificare la data dell’ultima consultazione.

es.: Casolari, Le operazioni di peacekeeping tra protezione e rispetto dei diritti dell'uomo, in Storicamente, n. 4/2008, http://www.storicamente.org/05_studi_ricerche/diritti-umani/casolari.htm (ultimo accesso: 4 agosto 2016).

II.2) Principali abbreviazioni e relativo significato

all. allegato

art./artt. articolo/articoli

cap./capp. capitolo/capitoli

cfr. confronta

cit. opera citata

co. comma

col./coll. colonna/colonne

ecc.  eccetera

ed. curatore/curatori

es. esempio

fig./figg. figura/figure

Ibidem "allo stesso posto"

Idem "lo stesso"

lett. lettera

n./nn. numero/numeri

par./parr. paragrafo/paragrafi

p./pp. pagina/pagine

s./ss. seguente/seguenti

trad. traduzione

vol./voll. volume/volumi

II.3) Sigle

L’uso delle sigle è consentito, purché non in modo eccessivo. La sigla, o l’acronimo, debbono essere sempre preceduti - una prima volta - dalla forma estesa dell’espressione, seguita  da una parentesi che riporti la relativa abbreviazione.

es.: “Il Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE) prevede, per la prima volta, un’apposita base giuridica per l’aiuto umanitario. L’art. 214 TFUE dispone, anzitutto, che le azioni dell’Unione in materia debbono essere condotte nel quadro dei principi ed obiettivi dell’azione esterna dell’Unione”.

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Strumenti di ricerca

Per il reperimento di fonti bibliografiche si consiglia l'utilizzo del catalogo della Peace Palace Library, della Biblioteca del Max Planck Institute for Comparative Public Law and International Law, della Commissione europea e di quella della Corte di giustizia dell'Unione europea

Uno spoglio di periodici italiani di economia, diritto e scienze sociali è disponibile, gratuitamente, sul sito dell'Associazione ESSPER.

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Consigli di scrittura

Lo scrivere non dovrebbe essere mai un atto egoistico o un mero esercizio di stile, ma uno strumento di comunicazione! Occorre pertanto porsi sempre nella prospettiva del lettore, cui debbono essere forniti tutti gli strumenti per poter seguire e comprendere il vostro ragionamento.

Si consiglia dunque di ricorrere ad un linguaggio piano (ma puntuale!), senza eccedere nel ricorso ad espressioni latine o in lingua straniera o a costruzioni elaborate delle frasi. 

È buona regola che il pensiero venga organizzato in periodi brevi, senza eccessive subordinate, seguendo un ordine logico e un approccio di tipo induttivo.

Nella tesi va evitato il ricorso alla prima persona singolare (“io ritengo”, “io credo”); la forma più opportuna è la terza persona singolare (“si ritiene”, “si può osservare”), seguita, in subordine, dalla prima persona plurale (“noi riteniamo”, “noi osserviamo”). 

A titolo meramente esemplificativo, si ricorda poi che la virgola non sostituisce il punto, ma serve solo per separare la frase principale da una sua subordinata. La virgola, poi, non va MAI inserita tra il soggetto della frase e il verbo!

Si ricorda anche che le note sono composte, a tutti gli effetti, da frasi. Esse dunque richiedono il punto finale.

Prima di consegnare i capitoli della tesi al docente, essi devono essere riletti con particolare cura da parte del candidato, per evitare che risultino “tormentati” da refusi ed errori di ortografia. 

A questo proposito, si consiglia di rileggere il lavoro una volta stampato e non al terminale.

Oltre a rinviare a una qualsiasi grammatica della lingua italiana per le principali regole da utilizzare nella stesura della tesi, si segnala il servizio di consulenza linguistica offerto dall’Accademia della Crusca.

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Ulteriori indicazioni utili

È altamente consigliata, prima dell'inizio della stesura della tesi, la lettura della guida Scrivere chiaro predisposta dalla Commissione europea. 

Per ulteriori informazioni sulla stesura della tesi, v. anche: Eco, Come si fa una tesi di laurea, Bompiani, Milano, 1985.


 


ULTIMO AGGIORNAMENTO: agosto 2023