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Federica Belluti

Professoressa associata

Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie

Settore scientifico disciplinare: CHEM-07/A Chimica farmaceutica

Temi di ricerca

Parole chiave: prodotti naturali multititarget drug discovery progettazione e sintesi di piccole molecole molecole ad attività antineurodegenerativa molecole ad attività antiparassitaria molecole ad attività antitumorale

L'attività di ricerca è incentrata sulla progettazione e sintesi di composti aventi uno scaffold principale di tipo eterociclico ossigenato (cumarina, flavone, xantone ed analoghi) che oltre ad essere un ottimo carrier in chimica farmaceutica svolge numerosi effetti biologici generalmente associati ad una bassa tossicità, sul quali sono inserirti opportuni frammenti farmacoforici in grado di interagire specificatamente con vari target biologici. Tale approccio ha permesso principalmente di ottenere derivati utili per il trattamento della malattia di Alzheimer e di agenti ad attività antitumorale. In particolare sono stati preparati analoghi dei leads acido 5,6.dimetilxanton-4-acetico e acido 8-flavon acetico con lo scopo di ottimizzarne l'attività antitumorale. Inoltre, l'introduzione della funzione imidazolica, in varie posizioni degli eterocicli ossigenati ha permesso di ottenere inibitori selettivi dell'attività di alcuni tipi di citocromi P450 (aromatasi, liasi, aldosterone sintetasi). Nel campo della malattia di Alzheimer, utilizzando lo stesso approccio, sono stati ottenuti agenti ad attività multi target, in grado di inibire molteplici azioni di uno o più enzimi coinvolti nella patologia. Nuovi ambiti di ricerca sono stati recentemente iniziati: uno riguardante le malattie tropicali neglette, finalizzato all'ottenimento di agenti ad azione antimalarica ed un altro, basato su un approccio semisintetico indirizzato all'ottenimento di inibitori selettivi delle fosfodiesterasi 5, impiegati net trattamento della disfunzione erettile.



L'attività di ricerca è incentrata sulla progettazione e sintesi di molecole costituite da uno scheletro (scaffold) avente una struttura eterociclica ossigenata (ad es: cumarina, flavone, xantone, calcone) opportunamente funzionalizzata attraverso l'inserimento di frammenti farmacoforici noti per essere in grado di interagire specificatamente con determinato target biologico. Tale approccio è finalizzato ad ottenere nuovi composti aventi un miglior profilo farmacologico da considerarsi candidati per il trattamento di varie patologie quali tumori, disturbi neurodegenerativi e disfunzione erettile.

L'introduzione di una funzione imidazolica in varie posizioni alcuni scaffold opportunamente selezionati ha permesso di ottenere inibitori potenti selettivi dell'attività di alcuni tipi di citocromi P450 (aromatasi, liasi, aldosterone sintetasi). In particolare, da noti leads ad attività antitumorale quali acido 5,6-dimetilxanton-4-acetico e acido 8-flavon acetico sono stati preparate molecole strutturalmente correlate con lo scopo di ottimizzarne l'attività.

Partendo da un composto naturale a struttura flavonica, l'icaritina, largamente impiegato dalla medicina tradizionale cinese, ed applicando un approccio semisintetico ha permesso di ottenere inibitori delle fosfodiesterasi di tipo 5 (PDE5) estremamente potenti e selettivi per il trattamento della disfunzione erettile

Nel campo dei disturbi neurodegenerativi, attraverso l'introduzione di una funzione N,N-metilbenzilaminica sono state ottenuti nuovi inibitori di AChE potenti e selettivi. L'applicazione di tale approccio ha inoltre permesso di ottenere agenti ad attività multi target, in grado di inibire molteplici azioni relative ad uno o più enzimi coinvolti nella malattia di Alzheimer. In particolare, sono stati preparati sia composti ad azione inibitoria di due distinte azioni esplicate da AChE quali l'attività catalitica e quella proaggregante sulla proteina b amiloide, che composti in grado di inibire l'attività due enzimi coinvolti nella patologia quali AChE e BACE-1.

Recentemente è stata iniziata una nuova linea di ricerca riguardante le malattie tropicali parassitarie (malattie neglette) finalizzate all'ottenimento, mediante la consueta strategia, di agenti per il trattamento malaria e di patologie sostenute da tripanosoma e leishmania.