Racconto e teoria narrativa
La narrativita' nella cultura
Narratologia
Intermedialita'
Relazioni tra l'iconico e il verbale
Letteratura e fotografia
Letteratura e pittura
Adattamento cinematografico
Modernismo e postmodernismo
Letteratura italiana della migrazione
Teoria e storia del romanzo
1) Letteratura e immagine: le omologie strutturali
In questo progetto verranno prese in esame le omologie
strutturali e le divergenze tra le strategie rappresentative della
scrittura letteraria dai primi decenni del XIX secolo a oggi e
quelle proprie delle arti visive, in special modo della fotografia.
Si tratterebbe, in altre parole, di analizzare le omologie
strutturali che connettono nei modi più diversi i due media: di
vedere come l'avvento della fotografia abbia cambiato i modi del
vedere, della rappresentazione e magari della rappresentazione del
vedere in letteratura, non dimenticando che per Baudelaire,
Benjamin, Proust, Eizenstein e molti altri autori e intellettuali
di primissimo piano quello fotografico è nulla di meno che il segno
stesso della modernità.
Schematizzando per grandi temi:
a) La trasformazione del tempo nelle opere narrative: come ci
hanno insegnato studi fondamentali quali quelli di Stephen Kern e
di Marshall Mc Luhan, per non citare che due nomi dei molti
possibili, la linearità e la continuità del tempo narrativo
classico vengono scardinate dall'avvento del segno fotografico,
vera e propria scheggia di tempo immobile e discontinuo; i vari
accorgimenti adottati dai narratori ottocenteschi per creare
l'illusione della continuità lasciano spazio a narrazioni
tutt'altro che prive di vuoti, di falle, di silenzi, fino a
giungere ai romanzi sperimentali delle avanguardie componibili dal
lettore.
b) Si afferma in maniera assai vistosa, nel corso del XX secolo,
una categoria come quella della “singolarità”, che moltissimo deve
al segno fotografico inteso nella sua indizialità. Contro i “grandi
racconti” del secolo dello Storicismo, dell'Idealismo e del romanzo
classico, “la cosa esorbitata”, come Barthes chiama il frammento di
realtà folgorato dallo scatto fotografico, reclama
un'irriducibilità a essere visto come parte funzionali di insiemi
più vasti (si pensi solo alla perdita del referente di cui parla il
Lord Chandos di Hoffmannstahl o alle epifanie messe in scena da
Joyce).
c) La consapevolezza di un “oltre”, dietro a ogni percezione,
favorita certo dalle scoperte nel campo dell'ottica (microscopio,
telescopio, apparecchi radiografici ecc.).
2) Il romanzo dell'artista: pittori, scultori, fotografi e
cacciatori di immagini nel romanzo tra Otto e Novecento
Nella seconda linea di ricerca verranno presi in esame quei
numerosi testi letterari in cui vengono rappresentati personaggi
impegnati nella creazione o nella fruizione di immagini visuali.
Dai racconti di Hoffmann a “Le Chef-d'oeuvre inconnu” di Balzac,
dalle visioni fantastiche di Gautier e Poe ai pittori di Zola e dei
Goncourt, dal Bergotte della Recherche proustiana fino alle
paradossali figure di artisti di Moravia, Perec, Calvino, Rushdie
ecc., la letteratura occidentale è assediata da figure di artisti o
di personaggi variamente implicati dal potere seduttivo delle
immagini.
Nel corso della ricerca verranno analizzati soprattutto:
a) la presenza – a diversi livelli
e con diversi impieghi – di modelli e palinsesti iconografici
(tratti dalla tradizione pittorica e fotografica) all'interno dei
testi narrativi e poetici;
b) la centralità a livello
tematico di operatori iconografici all'interno delle narrazioni che
consenteno, tra le altre cose, una messa in scena di un discorso
ontologico sullo statuto della rappresentazione.
Indispensabili dal punto di vista metodologico sono inoltre:
a) gli studi e le analisi dedicate
specificatamente ai problemi della treaduzione intersemiotica e ai
rapporti tra le arti nell'ambito della riflessione estetica
(Goodman, Dubois, Mitchell ecc.);
b) i più recenti contributi della critica post-strutturalista,
con particolare riferimento agli studi di Philippe Hamon.
3) Il racconto come forma e come strumento cognitivo
nella letteratura e nelle scienze umane
A partire da una celebre pagina di Musil, in cui lo scrittore si
interroga sulla funzione della forma narrativa come principio di
ordine, di leggibilità ma anche di semplificazione, la ricerca si
propone di analizzare la crisi della forma narrativa nella
letteratura modernista e la fortuna del racconto come strumento
cognitivo nell'ambito delle scienze umane a partire dalla seconda
metà del Novecento, mettendo in luce solidarietà, discrasie e
conflitti tra il sapere letterario da una parte e - dall'altra - i
metodi e gli obiettivi di discipline come la storia,
l'antropologia, la psicologia.