Disastri Socio-Naturali
Un numero crescente di lavori scientifici e riviste dedicate, testimonia un’accresciuta attenzione rispetto alla tematica del rischio e del ciclo del disastro. E’ in particolare la ricostruzione, e quindi la fase di riorganizzazione della città e dello spazio, ad assumere sempre una maggiore centralità. Come la tradizione critica dei Disaster Studies, per comprendere e spiegare i fattori che trasformano un evento naturale in un disastro, è necessario prendere in considerazione il sistema sociale nel suo insieme: le diverse categorie di popolazione vivano esperienze eterogenee durante le diverse fasi del disastro. Superando l’unicità del soggetto e ammettendo una pluralità di agenti, il disastro è divenuto il casus capace di mettere in tensione le strutture sociali evidenziandone i conflitti latenti e le reali architetture. In particolare il rapporto tra società e ambiente si trasforma in un campo d’indagine fondamentale: se i disastri contribuiscono allo sconvolgimento del tempo e del luogo, le strutture disorganizzate dall’evento, gli individui e i gruppi sociali, si trovano di fronte alla questione concreta e materializzata del loro rapporto con lo spazio. Se i luoghi sono il risultato di un’articolata dinamica di disorganizzazione e riorganizzazione, quando a venir meno è il luogo stesso, i gruppi sociali si trovano di fronte alla concreta alternativa tra dissoluzione e ricostruzione sociale dello spazio. Allo stesso modo nel rapporto tra la società e il rischio, gli individui e le comunità sono costretti a un continuo posizionamento rispetto alla relazione tra loro, il territorio e le priorità stabilite dal rischio. La call for paper intende dare spazio a quei contributi che partendo da una prospettiva territorialista sappiano far emergere il tema del rischio e del disastro declinato nella relazione tra questi, la società e il territorio
