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Claudio Agostinelli

Professore associato

Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche

Settore scientifico disciplinare: MED/08 ANATOMIA PATOLOGICA

Temi di ricerca

Parole chiave: Biologia molecolare Linfomi maligni Deep sequencing Farmacogenomica Caratterizzazione immunofenotipica Profilo di espressione genica microambiente tumorale

IDENTIFICAZIONE DI NUOVI INDICATORI DIAGNOSTICI E PROGNOSTICI, AL PARI DI NUOVI BERSAGLI TERAPEUTICI NELLE NEOPLASIE DEL SISTEMA EMOLINFOPOIETICO: Obiettivo della ricerca è l'individuazione di fattori prognostici biologici, determinabili alla diagnosi, in grado di selezionare i pazienti a maggior rischio di chemioresistenza e progressione di malattia candidabili ad una intensificazione di terapia o ad una terapia mirata.

CARATTERZZAZIONE DELLE PAPOLAZIONI E DELLE DINAMICHE DEL MICROAMBIENTE TUMORALE. Lo sviluppo e la diffusione di un tumore sono il risultato non solo di eventi intrinseci al clone maligno, come l’attivazione di oncogeni o l’inattivazione di geni oncosoppressori, ma anche dalla capacità di quest’ultimo di indurre uno stato di immunosoppressione in cui le cellule neoplastiche non vengono riconosciute e distrutte dal sistema immunitario (cancer-immunoediting). Quest’ultimo fenomeno comporta la riprogrammazione del sistema immunitario provocando uno “switch” da una risposta efficace antitumorale verso uno stato infiammatorio cronico che facilita la progressione neoplastica. Questi meccanismi di evasione dall’immunosorveglianza, si instaurano grazie all’interazione del tumore con il microambiente (MA) costituito da leucociti, cellule accessorie, cellule stromali, matrice extracellulare e implica la produzione e la secrezione di numerose citochine, interleuchine e fattori di crescita. Un ruolo chiave nel processo di immuno-evasione è svolto dagli inibitori degli “immune-checkpoints”, come PD-1 e PDL1, contro i quali sono stati sviluppati anticorpi il cui utilizzo, da soli o in combinazione, sta modificando gli attuali standard terapeutici sia delle neoplasie solide che ematologiche. L’efficacia di tali agenti sembra essere correlata alla diffusa espressione di PD-L1 da parte delle cellule tumorali, rilevata con immunoistochimica, tuttavia un gruppo significativo di pazienti non risponde agli IPCI pur in presenza di alti livelli di PD-L1 mentre in altri casi la terapia ha successo anche in assenza di PD-L1 sulle cellule neoplastiche. Il reale meccanismo d’azione di questa nuova classe di farmaci immunoterapici non è del tutto noto, e hanno come bersaglio non solo le cellule neoplastiche ma anche il MA. L'obiettivo della ricerca, mediante l'applicazione di nuove metodiche molecolari,  è quello di caratterizzare estesamente le popolazioni del MA dei tumori solidi ed ematologici, comprendere l’interazione tra tumore e sistema immunitarioe individuare fattori che possano predire la risposta all'immunoterapia.


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