Neoplasie della mammella della cagna e della gatta. Si vuole
determinare l'accuratezza di parametri prognostici di
sopravvivenza, valutando la maggiore o minore influenza di indici
cinetici, apoptosi e molecole di adesione (quali caderina E e
beta-catenina). Linfangiogenesi in relazione con noti tipi
tumorali della gatta e tempi di sopravvivenza. Applicazione ai
tumori mammari della cagna di un nuovo sistema classificativo su
base genetica. Studio sulle metastasi. Studio sutlle cellule
mioepiteliali. Fenotipizzazione dei tumori mammari.
Studi relativi a varie mutazioni genetiche alla base di malattie responsabili di natimortalità, morte prematura o di tumori congeniti e non del bovino.
Neoplasie mammarie della cagna e della gatta.
Da tempo e' in corso lo studio di parametri di sopravvivenza
per cercare quali abbiano miglior riscontro in termini di
sopravvivenza dei carnivori portatori di neoplasia mammaria
maligna. Il punto di partenza sono stati gli indici cinetici,
ovvero l'indice mitotico, l'indice di espressione immunoistochimica
di proliferazione cellulare (Ki67, PCNA) e quello indicante la
morte cellulare programmata (indice apoptotico) o loro integrazione
(turnover cellulare). Le indicazioni da essi fornite hanno
dimostrato che il turnover cellulare e' maggiormente
influenzato dalla aumentata produzione di nuove cellule piuttosto
che da una ridotta perdita per apoptosi. Altre recenti indagini
immunoistochimiche hanno indicato per il tumore mammario maligno
una diversa espressione delle molecole di adesione (caderina e
beta-catenina), associata all'invasivita', ma scarsamente correlata
con la sopravvivenza degli animali e con gli indici di cinetica
cellulare, quindi con la prognosi. Ulteriori indagini condotte nel
tumore mammario della gatta sul sistema linfatico, come primo
passaggio nella formazione di metastasi, hanno dimostrato che una
neoangiogenesi linfatica, indagata mediante marcatura dei vasi
linfatici con doppia reazione immunoistochimica per laminina e
VEGFR-3, e' scarsa, ma le cellule neoplastiche, che
frequentemente nella gatta coinvolgono il linfonodo regionale,
entrano nel circolo attraverso vasi linfatici preformati. Le
ricerche attualmente in essere sono volte ad oggettivare le
analogie tra quanto noto nel modello tumorale della malattia
umana. A questo scopo si e' applicato un pannello costituito
di anticorpi quali proteine del citoscheletro (citocheratine 14,
19, 5/6 e vimentina), recettori ormonali per estrogeni e
progesterone, proteine oncogeniche (HERB-b2). I risultati finora
ottenuti ha permesso di riclassificare i tumori della cagna nei 4
immunofenotipi di tumore mammario attualmente in uso in Medicina
Umana (Carcinoma luminal like-A, luminal like-B, basal like,
HERB-b2 +), evidenziando che i sottotipi Luminal like-A e B
condividono lo stesso fenotipo ma differiscono nell'espressione di
HERB-b2, considerato un importante indice prognostico del tumore
mammario sia della donna che della cagna. Attualmente le
metastasi e la genesi del mioepitelio sono oggetto di studio.
Relativamente alle cellule mioepiteliali, lo studio in
essere e' volto a ricercare i diversi tipi e le
caratteristiche di queste cellule mediante l'applicazione di
metodiche immunoistochimiche e, in collaborazione con il Royal
Veterinary College di Londra (UK) di metodi di immunofluorescenza e
colture cellulare.
Un'altra indagine verte sulla fenotipizzazione dei tumori
maligni mediante metodiche immunoistochimiche e
biomolecolari, in collaborazione con colleghi del
Dipartimento di Scienze Veterinarie dell'Universita' di
Pisa e dell'Universita' del Maryland (USA).
Studio anatomoistopatologico e
immunoistochimico concernente ad esempio la mutazione del gene limbina
nei vitelli di razza grigio-alpina. Questa mutazione e'
responsabile di marcata lassita' dei legamenti delle ossa lunghe
degli arti e di condroplasia delle stesse ossa.