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Bruno Campo

Ricercatore a tempo determinato tipo b) (senior)

Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali

Settore scientifico disciplinare: GEO/02 GEOLOGIA STRATIGRAFICA E SEDIMENTOLOGICA

Temi di ricerca

Parole chiave: Stratigrafia; Sedimentologia; Quaternario; Analisi di facies deposizionali; Ricostruzioni paleoambientali

Bruno Campo svolge attività di ricerca nel campo della sedimentologia e della stratigrafia, applicando i concetti moderni di stratigrafia sequenziale e di analisi source-to-sink allo studio di depositi tardo-quaternari di ambiente alluvionale, costiero e di piattaforma continentale. Attraverso l’integrazione di dati sedimentologici, sismici, paleontologici, geochimici e cronologici, l’obiettivo principale è la creazione di modelli geologici tridimensionali di sottosuolo attraverso correlazioni stratigrafiche ad alta risoluzione.
Ha maturato una vasta esperienza nell’analisi di facies deposizionali (analisi di carote di sedimento) su dati di pozzo, contribuendo allo sviluppo di una nuova metodologia per l’identificazione di facies basata sull’integrazione di aspetti litologici, sedimentologici e geotecnici. Nel corso degli ultimi 10 anni, ha analizzato carote di centinaia di sondaggi geognostici realizzati nel sottosuolo di pianure alluvionali e costiere dell’area adriatica e tirrenica. In queste aree, ha condotto ricostruzioni dell’architettura deposizionale a varie scale temporali, delineando in un’ottica idrostratigrafica la geometria di potenziali serbatoi. Ha inoltre esteso la sua esperienza stratigrafica in ambito offshore, mediante l’analisi di carotaggi a pistone e a gravità eseguiti in Adriatico Centrale e Meridionale.
Recentemente si è occupato dell’analisi stratigrafica di riempimenti di valle incisa, guidando la ricostruzione stratigrafica delle paleovalli di Pescara e di Manfredonia, contribuendo inoltre alla realizzazione di un modello sulla provenienza di sedimento alla scala del bacino padano-adriatico.
Ha infine testato i concetti di stratigrafia sequenziale ad alta risoluzione in ambito idrogeologico e ingegneristico, con particolare riferimento all’identificazione ed alla mappatura di acquiferi nel primo sottosuolo, alla valutazione delle caratteristiche geotecniche dei terreni e al calcolo di volumi di sedimento.
Attualmente, in collaborazione con i colleghi di ISMAR (CNR, Bologna), di GEOMAR (Helmholtz Centre for Ocean Research Kiel) e dell’Università di Malta, è impegnato nella correlazione terra-mare di dati sedimentologici e geofisici per ricostruire un modello di sottosuolo (ultimi 30 ka) alla scala del sistema padano-appenninico-adriatico. L’obiettivo è quello di sviluppare una metodologia integrata (stratigrafia sequenziale, analisi source-to-sink e geofisica) rivolta principalmente all’esplorazione e al potenziale sfruttamento di risorse idriche sottomarine.

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