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Barbara Grazzini

Professoressa associata

Dipartimento di Scienze Giuridiche

Settore scientifico disciplinare: IUS/01 DIRITTO PRIVATO

Temi di ricerca

Parole chiave: appalto autoregolamentazione subforniture industriali autonomia privata abuso impresa consumatore contrattualistica vendita diritto della comunicazione

 - La tutela del contraente debole professionale e le subforniture industriali - La contrattualistica d'impresa

 - Abuso di dipendenza economica - Obblighi a contrarre

 - Autodisciplina pubblicitaria, autonomia privata e fenomeno della autoregolamentazione

 - La tutela del contraente debole consumatore



  • La tutela del contraente debole professionale e le subforniture industriali – La contrattualistica d'impresa

Accanto alla disciplina di tutela del contraente debole consumatore si sono sviluppate nel tempo parallele normative in tema di protezione del contraente debole professionale: così la legge 18 giugno 1998, n. 192 in materia di subforniture industriali, così la il d.lgs. 9 ottobre 2002, n. 231 sulle cd. transazioni commerciali. La disciplina del contratto di subfornitura industriale contenuta nella legge 192/1998 offre, in particolare, interessanti spunti di teoria generale e solleva numerosi problematiche anche di ordine sistematico e di coordinamento con le previsioni codicistiche, con riferimento sia alla disciplina generale sulle obbligazioni e contratti, sia alle norme relative a singole fattispecie negoziali concernenti soprattutto contratti d'impresa.

  • Abuso di dipendenza economica – Obblighi a contrarre

L'art. 9 della legge 192/1998 prevede un divieto generale di abuso di dipendenza economica nelle relazioni fra imprese che si colloca in parte nell'ambito della disciplina civilistica delle obbligazioni e dei contratti, in parte nell'ambito della normativa antitrust. Fra gli interrogativi posti dalla norma vi è quello dell'ambito di applicazione del divieto (limitato o meno al solo settore delle subforniture industriali), dei presupposti di applicazione della disciplina e dell'apparato rimediale. Sotto quest'ultimo profilo si pone l'interrogativo se la norma preveda un obbligo a contrarre o se lo stesso possa essere tratto in via di mediazione giuridica. Il tema, che si inquadra nell'ambito delle normative di tutela del contraente debole (professionale), trova interessanti punti di contatto con quello della clausola generale di buona fede e con la figura dell'abuso del diritto, nonché con il problema dell'ampiezza dei poteri di integrazione in via equitativa del contratto da parte del giudice.

  • Autodisciplina pubblicitaria, autonomia privata e fenomeno della autoregolamentazione

Il tema di ricerca riguarda i rapporti tra il fenomeno autodisciplinare, con specifico riguardo al tema dell'autodisciplina pubblicitaria, e l'ordinamento statuale, sia sotto il profilo del rilievo del primo all'interno del secondo, sia sotto il profilo dei poteri di ingerenza e controllo del Giudice Ordinario sulle regole e sul giudizio autodisciplinare. In questo contesto, argomenti di particolare interesse sono la qualificazione della clausola di adesione all'autodisciplina pubblicitaria, la natura del procedimento innanzi all'Organo di Giustizia autodisciplinare, nonché il giudizio di conformità della singola regola autodisciplinare alle norme dell'ordinamento dello Stato.

Il tema presenta inoltre numerosi punti di contatto con la normativa codicistica e speciale in materia di concorrenza, vuoi sotto il profilo delle limitazioni convenzionali alla stessa, vuoi sotto quello della concorrenza sleale; inoltre con la disciplina in materia di segni distintivi e privative. Di interesse è anche lo studio dei differenti tipi di comunicazione (dalla pubblicità commerciale diffusa da enti non profit, alla confezione e forma del prodotto, alla pubblicità cd. istituzionale, ai messaggi a contenuto ideologico) e della relativa regolamentazione statuale come autoregolamentare. Alcune di queste forme di comunicazione, nella misura in cui potrebbero risultare assimilabili o limitrofe alla manifestazione del pensiero, suscitano inoltre, riflessioni circa la possibilità di loro (auto) limitazione.

  • La tutela del contraente debole consumatore

La normativa di tutela del consumatore si è arricchita negli anni di numerosi interventi per lo più di origine comunitaria, ed è ora confluita del Codice del Consumo (D.lgs. 206/2005). Di particolare interesse è, in questo contesto, la disciplina in materia di clausole abusive, quella in tema di responsabilità del produttore per danno da prodotto difettoso, inoltre le disposizioni relative alla cd. “vendita dei beni di consumo” e di “difetto di conformità”. In questo contesto e con riguardo alle norme sulla vendita di beni di consumo, tema di indagine specifico è stato l'ambito soggettivo di applicazione (definizione di consumatore, di venditore e di produttore) nonché l'ambito oggettivo di applicazione di essa in riferimento alla definizione di beni di consumo. L'analisi ha evidenziato le caratteristiche e le potenzialità della normativa sotto gli indagati profili, ed inoltre il carattere trasversale della stessa con ogni conseguente questione ed esigenza di coordinamento ed interazione con la disciplina codicistica inerente le singole fattispecie contrattuali.