- La tutela del contraente debole professionale e le
subforniture industriali - La contrattualistica d'impresa
- Abuso di dipendenza economica - Obblighi a contrarre
- Autodisciplina pubblicitaria, autonomia privata e
fenomeno della autoregolamentazione
- La tutela del contraente debole consumatore
- La tutela del contraente debole professionale e le
subforniture industriali – La contrattualistica
d'impresa
Accanto alla disciplina di tutela del contraente debole
consumatore si sono sviluppate nel tempo parallele normative in
tema di protezione del contraente debole professionale: così la
legge 18 giugno 1998, n. 192 in materia di subforniture
industriali, così la il d.lgs. 9 ottobre 2002, n. 231 sulle cd.
transazioni commerciali. La disciplina del contratto di
subfornitura industriale contenuta nella legge 192/1998 offre, in
particolare, interessanti spunti di teoria generale e solleva
numerosi problematiche anche di ordine sistematico e di
coordinamento con le previsioni codicistiche, con riferimento sia
alla disciplina generale sulle obbligazioni e contratti, sia alle
norme relative a singole fattispecie negoziali concernenti
soprattutto contratti d'impresa.
- Abuso di dipendenza economica – Obblighi a
contrarre
L'art. 9 della legge 192/1998 prevede un divieto generale di
abuso di dipendenza economica nelle relazioni fra imprese che si
colloca in parte nell'ambito della disciplina civilistica delle
obbligazioni e dei contratti, in parte nell'ambito della normativa
antitrust. Fra gli interrogativi posti dalla norma vi è
quello dell'ambito di applicazione del divieto (limitato o meno al
solo settore delle subforniture industriali), dei presupposti di
applicazione della disciplina e dell'apparato rimediale. Sotto
quest'ultimo profilo si pone l'interrogativo se la norma preveda un
obbligo a contrarre o se lo stesso possa essere tratto in via di
mediazione giuridica. Il tema, che si inquadra nell'ambito delle
normative di tutela del contraente debole (professionale), trova
interessanti punti di contatto con quello della clausola generale
di buona fede e con la figura dell'abuso del diritto, nonché con il
problema dell'ampiezza dei poteri di integrazione in via equitativa
del contratto da parte del giudice.
- Autodisciplina pubblicitaria, autonomia privata e
fenomeno della autoregolamentazione
Il tema di ricerca riguarda i rapporti tra il fenomeno
autodisciplinare, con specifico riguardo al tema
dell'autodisciplina pubblicitaria, e l'ordinamento statuale, sia
sotto il profilo del rilievo del primo all'interno del secondo, sia
sotto il profilo dei poteri di ingerenza e controllo del Giudice
Ordinario sulle regole e sul giudizio autodisciplinare. In questo
contesto, argomenti di particolare interesse sono la qualificazione
della clausola di adesione all'autodisciplina pubblicitaria, la
natura del procedimento innanzi all'Organo di Giustizia
autodisciplinare, nonché il giudizio di conformità della singola
regola autodisciplinare alle norme dell'ordinamento dello
Stato.
Il tema presenta inoltre numerosi punti di contatto con la
normativa codicistica e speciale in materia di concorrenza, vuoi
sotto il profilo delle limitazioni convenzionali alla stessa, vuoi
sotto quello della concorrenza sleale; inoltre con la disciplina in
materia di segni distintivi e privative. Di interesse è anche lo
studio dei differenti tipi di comunicazione (dalla pubblicità
commerciale diffusa da enti non profit, alla confezione e
forma del prodotto, alla pubblicità cd. istituzionale, ai messaggi
a contenuto ideologico) e della relativa regolamentazione statuale
come autoregolamentare. Alcune di queste forme di comunicazione,
nella misura in cui potrebbero risultare assimilabili o limitrofe
alla manifestazione del pensiero, suscitano inoltre, riflessioni
circa la possibilità di loro (auto) limitazione.
- La tutela del contraente debole consumatore
La normativa di tutela del consumatore si è arricchita negli
anni di numerosi interventi per lo più di origine comunitaria, ed è
ora confluita del Codice del Consumo (D.lgs. 206/2005). Di
particolare interesse è, in questo contesto, la disciplina in
materia di clausole abusive, quella in tema di responsabilità del
produttore per danno da prodotto difettoso, inoltre le disposizioni
relative alla cd. “vendita dei beni di consumo” e di “difetto di
conformità”. In questo contesto e con riguardo alle norme sulla
vendita di beni di consumo, tema di indagine specifico è stato
l'ambito soggettivo di applicazione (definizione di consumatore, di
venditore e di produttore) nonché l'ambito oggettivo di
applicazione di essa in riferimento alla definizione di beni di
consumo. L'analisi ha evidenziato le caratteristiche e le
potenzialità della normativa sotto gli indagati profili, ed inoltre
il carattere trasversale della stessa con ogni conseguente
questione ed esigenza di coordinamento ed interazione con la
disciplina codicistica inerente le singole fattispecie
contrattuali.