Neoplasie mammarie del cane e del gatto
Per i carcinomi mammari della cagna è noto un nuovo metodo
classificativo basato sul profilo molecolare che li suddivide in:
recettori ormonali positivi (luminal A e B) e recettori ormonali
negativi (ERB-B2, basal-like, normal-like). In Medicina Umana
questo sistema classificativo è impiegato anche per stimare la
somiglianza tra tumore primitivo e metastasi. Al fine di prevedere
anche in Medicina Veterinaria la disponibilità di quest'ultimo dato
che è predittivo sulla stima dell'efficacia dei vari trattamenti
antitumorali pianificabili, è di notevole importanza stabilire se
l'immunoistotipo delle metastasi linfonodali e/o sistemiche sia
uguale a quello della neoplasia primaria. I casi di carcinoma
mammario sia di cagna che di gatta saranno selezionati e
classificati secondo il profilo molecolare e i fenotipi
ottenuti saranno confrontati con il fenotipo delle
rispettive metastasi linfonodali e/o sistemiche.
Fenomeno della vasculogenic mimicry nei tumori di cane e
gatto
Recentemente nei carcinomi infiammatori mammari della cagna è
stato dimostrato l'esistenza del fenomeno della vasculogenic
mimicry, ossia la capacità da parte di cellule neoplastiche di
formare esse stesse canalicoli o strutture simil-vasali in grado di
trasportare sangue e cellule. La presenza di questo fenomeno nei
tumori li rende ovviamente piu' aggressivi, con maggior possibilità
di crescita e metastatizzazione rispetto ad altri che non
presentano lo stesso fenomeno e li rende inadatti ad essere
trattati con farmaci inibitori dell'angiogenesi.
Neoplasie mammarie della cagna e della gatta
La caratterizzazione del profilo d'espressione
proteica nei tumori mammari della cagna e della gatta
rappresenta la chiave di volta per lo sviluppo di modelli
prognostico-predittivi e di opzioni terapeutiche
mirate. Questo studio ha lo scopo di stimare la relazione del
fenotipo molecolare tra tumore primario e metastasi al
linfonodo regionale. È stata collezionata una casistica di 120
carcinomi mammari, 60 casi di cagna e 60 di gatta,
comprendenti per ogni caso del tumore primario e
della relativa metastasi al linfonodo tributario. La
casistica è pervenuta sia dal Servizio di Anatomia Patologica del
Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie di Bologna che dal
Settore di Anatomia Patologica, Dipartimento di Patologia Animale
Profilassi Igiene degli Alimenti dell'Università di Pisa. È
stata effettuata la colorazione Immunoistochimica dei casi
collezionati con un pannello di Anticorpi anti -ER, -PR, - ERBB2,
-CK 5-6, -CK 14, -CK 19, -P63. L'algoritmo utilizzato per la
formulazione della tassonomia è quello di Sassi e coll. da noi
modificato. Dai primi risultati ottenuti su parte della casistica
si è potuto osservare sia nel cane che nel gatto fenomeni di
concordanza (stesso profilo molecolare tra tumore primario e
metastasi linfonodale) che discordanza (profilo molecolare
differente tra tumore primario e metastasi
linfonodale), I suddetti risultati rappresentano l'emblema
delle due principali teorie riguardo il potere metastatico: la
discordanza fenotipica indice di una selezione tardiva di cellule
tumorali in corso di carcinogenesi, mentre la concordanza data
da un'intrinseca e precoce capacità metastatica del fenotipo
dominante nel tumore primario. Il valore predittivo-terapeutico del
fenotipo stimato sul tumore primario trova ragion d'essere solo per
i casi concordanti.
Fenomeno della vasculogenic mimicry nei tumori di cane e
gatto
Dall'archivio del Servizio di Anatomia Patologica del
Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie di Bologna verranno
selezionati casi di melanomi, carcinomi gastro-intestinali,
vescicali e prostatici al fine di verificare l'esistenza del
fenomeno della vasculogenic mimicry. I casi saranno esaminati
all'ematossilina-eosina ed su quelli dove è riscontrabile il
fenome della vasculogenic mimicry verranno effettuate colorazioni
speciali quali il PAS per dimostrare la deposizione
di una trama tubulare od intrecciata nella matrice
extracellulare, e colorazioni immunoistochimiche
quali anticorpo anti- CD31 per dimostrare che i vasi
esaminati non siano rivestiti da vere cellule endoteliali. Una
ulteriore dimostrazione sarà effettuata utilizzando
anticorpi anti-citocheratine (nel caso di carcinomi)
per evidenziare le cellule epiteliali neoplastiche che
delimitano i vasi. Nel caso di melanomi potra' essere utilizzato
il Melan A. Solo nei casi con una matrice PAS
positiva, con vasi negativi al CD31 ma positivi per
le citocheratine o con il Melan A verrà considerato
presente il fenomeno della vasculogenic mimicry.