Sostituzione di tessuto urbano residenziale nelle città di
piccola e media grandezza in Italia, generato in seguito ai
processi di rapida trasformazione urbana negli anni '60 e '70.
La ricerca intrapresa
nell'anno in corso, affronta il tema della sostituzione di porzioni
consistenti di tessuto urbano, pressoché sconosciuto in Italia, ma
di grande attualità in molti altri Paesi.
Per le vicissitudini
che hanno riguardato il governo del territorio italiano negli anni
'50 e '60, le nostre città, in particolar modo i centri minori e
medi, hanno sofferto in quegli anni, i guasti di una edificazione
senza regole architettoniche e di pianificazione. Ai margini delle
città storiche si sono addensati pezzi di città dall'impatto
stridente, costituiti perlopiù da edilizia residenziale di scarso
valore costruttivo ed estetico, impiantata al suolo con una densità
incongruente con il successivo sviluppo urbano. I Piani Regolatori
hanno poi consolidato, negli anni 70, queste porzioni urbane, come
sacche urbane dense, escluse dall'idea di città storica come da
quella di città moderna, soggette ad un rapido e indecoroso
deterioramento edilizio e urbanistico.
La loro posizione in
rapporto alla città storica, ne rende oggi ipotizzabile una
radicale ristrutturazione urbana, dato il basso valore immobiliare
degli edifici e l'alto valore delle aree interessate, impegnando le
città ad un ripensamento organico di questi quartieri, nell'ambito
di un ripensamento generale della forma urbis Nella attività di
ricerca si intende studiare, anche attraverso la partecipazione a
concorsi di progettazione, tali possibilità di intervento, mettendo
a confronto i contributi propri delle discipline architettoniche e
urbanistiche, con elementi provenienti dalle discipline economiche
e del diritto amministrativo, al fine di individuare delle
possibili strategie per trasformare una patologia generale delle
nostre città in occasioni per il rinnovamento urbano delle
stesse.