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Antonietta Di Francesco

Professoressa associata

Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie

Settore scientifico disciplinare: VET/05 MALATTIE INFETTIVE DEGLI ANIMALI DOMESTICI

Temi di ricerca

Parole chiave: leishmaniosi PCR zoonosi clamidiosi bartonellosi epidemiologia diagnosi sanità pubblica veterinaria fauna selvatica

L'attività scientifica, documentata da 68 pubblicazioni su riviste internazionali e 50 comunicazioni a congressi nazionali ed internazionali, ha riguardato tematiche inerenti le malattie infettive degli animali e la sanità pubblica veterinaria.

Particolare attenzione è stata rivolta ai seguenti filoni di ricerca:

1. Malattie infettive trasmesse da zecche, quali ehrlichiosi monocitica canina (segnalazioni di focolai e indagini in canili) e bartonellosi canina, mediante indagini sieroepidemiologiche volte a stabilire la prevalenza dell'infezione nei cani in Italia.

2. Clamidiosi. L'attività di ricerca si è incentrata in particolare su Chlamydia suis e Chlamydia felis, mediante indagini sieroepidemiologiche su popolazioni animali e studi molecolari di isolati. È stata anche valutata la circolazione di C. felis in individui con e senza contatto con gatti. Per entrambi gli agenti eziologici è stata analizzata la sensibilità alle tetracicline e alle catelicidine e sono stati condotti studi molecolari atti ad evidenziare DNA plasmidico nei ceppi isolati e a confrontare tali sequenze con le sequenze plasmidiche di ceppi di riferimento. Sono stati eseguiti saggi di tipizzazione molecolare su isolati di C. trachomatis e studi di comparazione tra C. trachomatis e C. suis. E' stata inoltre valutata la circolazione di C. pneumoniae in cavalli mediante indagini sierologiche. E' in atto una collaborazione ad un progetto di sequenziamento del genoma totale di C. suis. A seguito di indagini sierologiche che hanno confermato la circolazione di clamidie in serbatoi selvatici, quali cervi e cinghiali, successive indagini molecolari su organi di cinghiali hanno portato alla prima segnalazione di paraclamidie in tale specie animale. 

3. Zoonosi occupazionali, con riferimento ai rischi biologici in attività zootecniche e correlate. In particolare, nell'arco di due anni è stato condotto uno studio siero-epidemiologico nei confronti di alcune zoonosi, quali brucellosi, clamidiosi, febbre Q, echinococcosi cistica, toxocarosi e toxoplasmosi su due gruppi di lavoratori dell'Università di Bologna. Sono attualmente in corso indagini, sul rischio zoonosi, in operatori di canili e gattili e in veterinari per piccoli animali.

 4. Leishmaniosi canina. La tradizionale attività di monitoraggio della leishmaniosi canina ha portato a meglio definire la situazione epidemiologica, con la segnalazione di diversi nuovi focolai autoctoni in Regione e l'evidenziazione di nuove aree a rischio di trasmissione per l'uomo.

5. Ha collaborato a prove di infezione sperimentale nel suino con circovirus tipo 2 e parvovirus e alla conseguente valutazione del ruolo proteggente dell'immunità passiva naturale nei confronti di tali agenti.

6. Ha collaborato all'esecuzione di indagini epidemiologiche relative alla circolazione del virus del Cimurro del cane, di parvovirus canino tipo 2, Ehrlichia canis e Leishmania infantum in cani da pastore.

7. Fauna selvatica. L'attiviyà di ricerca si è incentrata sul ruolo degli animali selvatici come indicatori di antibiotico-resistenza, mediante ricerca di geni di resistenza in campioni biologici di diverse specie animali.