- i media digitali e gli spazi di socializzazione online
- serie tv e social network: l'osservazione delle audience online
- media e moda
- media e nostalgia
- celebrity studies
Premessa
I filoni di ricerca sotto descritti sono connessi l'uno
all'altro e fanno tutti riferimento al quadro teorico generale
della sociologia della comunicazione e della sociologia della
cultura. In particolare l'area di interesse riguarda l'uso dei
media da parte di pubblici diversi, fruitori e produttori di
contenuti.
Internet - Relazioni sociali online
Nel corso degli ultimi dieci anni le forme di socialità presenti
in Internet sono aumentate al punto tale da occupare una certa
rilevanza nella cyber geografia e divenire forse la parte più
interessante della rete. Esse sono state riconosciute sotto
l'etichetta di “comunità virtuali”, sorta di dicitura che accoglie
al proprio interno forme diversissime del contatto on-line. Questa
scelta, l'uso cioè del termine "comunità", ha dato vita a un
dibattito sulla nozione che ha occupato, e continua ad occupare,
vari ambiti accademici. Da un lato viene messa in luce la fortuna e
l'ampiezza del concetto su un piano astratto e speculativo.
Dall'altro se ne evidenzia la ricchezza, dovuta alla grande varietà
di applicazioni e alla sua ancora attuale operabilità, in un mondo
che si pensa sempre più globalizzato, ma che si continua a vivere
in forme comunitarie. E difatti il concetto viene utilizzato per
discutere della globalizzazione, che misura negli etnoscape
la forza (o la sconfitta) delle comunità, non più locali, ma
“viaggianti”, o “transitanti” (comunità immaginate, nell'accezione
di Anderson, 1991). Appadurai (1996) afferma che è proprio il
continuo “movimento” la causa della rottura dei rapporti stabili
fra le aggregazioni sociali e la residenza spaziale delle stesse;
secondo l'autore la situazione attuale è contraddistinta da un
flusso culturale globale, formato da cinque dimensioni poste
in relazione fra loro. Una di queste riguarda i media
(mediascape) e la loro distribuzione “elettronica”, in grado
di produrre e diffondere informazione, con ripercussioni sul
mutamento sociale in corso, andando ad incidere anche nella
costituzione di nuove forme comunitarie.
Oggi le comunità virtuali sono entrate in una fase diversa,
contrassegnata dal fatto che i loro fruitori hanno assunto una
maggiore consapevolezza nei confronti del fenomeno; probabilmente è
anche per questo che si sono stabiliti dei generi, o almeno dei
tratti caratterizzanti e generalizzabili per gruppi distinti di
aggregazioni (si pensi ai lavori di Baym, 1995, 1998 e 2000; Hine,
2000 e 2005 e dei ricercatori afferenti all'area dell'A.o.I.R.). Le
diverse forme di communities vanno inoltre distinte dagli
emergenti social networks che solo in alcuni casi presentano una
vocazione alla comunità vera e propria e che sono compresi fra gli
oggetti della ricerca.
Moda e media
I nuovi media – e soprattutto Internet - stanno sempre più
modificando i modi e i tempi di fruizione dei testi mass
mediali. Da un panorama piuttosto stabile, in cui la televisione,
la stampa e la radio si offrivano come strumenti da utilizzare per
essere informati su persone, fatti, eventi in modalità
standardizzate (format e temporalità di offerta - modello
broadcasting) si è passati a una interessate variazione in termini
di scelta e costruzione del proprio palinsesto da parte
dell'audience, più autonoma e libera di decidere i tempi e i modi
di fruizione.
Il cambiamento non riguarda solo l'aspetto strumentale del mezzo:
Internet propone in effetti interessanti variazioni anche nella
costruzione dei contenuti, dove la commistione di genere spesso è
presentata come l'ingrediente di base del tipo di costruzione
testuale proposta. Naturalmente questo passaggio si inserisce e si
affianca alle evoluzioni che gli altri mezzi, in particolare la
televisione e il cinema, offrono già da qualche tempo. Ma è con
Internet che la possibilità di azione sulla scelta dei contenuti,
con tanto di eventuale partecipazione delle audience alla
costruzione dei testi, si rende evidente.
In questo complesso contesto si inserisce anche il discorso moda,
non più circoscritto a spazi cartacei definiti, o a servizi e
trasmissioni ben posizionati nel palinsesto televisivo. Il discorso
moda, infatti, oltre ad aver occupato molto spazio nella fiction
televisiva e nelle recenti produzioni cinematografiche, ha
conquistato diverse porzioni della Rete. Tutto ciò può essere
studiato a partire dalla comprensione di due macro aspetti:
a. il grande successo in termini di ascolto di
determinati prodotti (da
Ugly Betty al
Diavolo veste
Prada, fino a
Sex and the city o al più recente
Gossip girl) che ha definito come vincente la centralità del
discorso moda nella fiction più recente e, conseguentemente, ha
dato il via al moltiplicarsi di spazi di discussione online ad essa
dedicati;
b. la centralità della dimensione narrativa sia
nella costruzione testuale, sia nelle dinamiche di fruizione (si
vedano gli spazi di Internet, in cui, a partire dai blog, l'aspetto
narrativo è centrale e prepondernate. Per non dimenticare anche la
narrazione che viene costruita mediante il linguaggio visivo, come
in “You tube”).
Sulla base di queste riflessioni si vuole articolare una ricerca,
per indagare le modalità mediante cui la narrativizzazione
dell'esperienza dei protagonisti dei diversi programmi si traduce
in una parallela narrativizzazione dell'esperienza dei fruitori,
individuali e collettivi: l'incorporazione/rifiuto delle coordinate
valoriali espresse possono contribuire alla costruzione
dell'identità dei singoli soggetti. Le diverse produzioni
rappresentano infatti repertori di ideali, narrazioni, immagini e
immaginari che concorrono alla configurazione di una cultura
condivisa.
Il funzionamento degli ambienti virtuali deputati ad ospitare i
discorsi sulla/della moda non hanno ancora rappresentato un vero e
proprio oggetto di studio. Possono presentarsi come siti web
ufficiali di prestigiose riviste, di case di moda affermate.
Possono – al contrario – emergere come costruzioni “dal basso”
(dunque siti gestiti ineramente da utenti) e assumere la forma del
sito web, o del blog, piuttosto che ambienti di interazione vera e
propria. Ciò che non è chiaro, rispetto a questa offerta così
diversificata, è se stia sostituendo le fonti consolidate o se si
affianchi ad esse.
Attraverso l'analisi di un corpus – ristretto – di ambienti di
socializzazione online dedicati al discorso moda ci si concentrerà
sugli aspetti tipici del fandom per evidenziare i temi, gli aspetti
valoriali e le dinamiche che vengono proposte dagli appassionati
dei prodotti mediali legati alla moda: fandom dunque come pratica
di costituzione di comunità “elettive”, come spazio di generazione
di elementi stilistici identitari, come possibillità di creazione
di idioletti specifici..
Gli ambienti online dedicati alle serie televisive possono così
configurarsi come un luogo discorsivo, “estensione” di un prodotto
mediale legato al mondo della moda, o che ad esso si ispira (come,
ad esempio, il forum di
Vogue o di
Sex and the city,
il blog di
Ugly Betty, il newsgroup di
Non solo
moda..).
Vanno dunque individuate sia le forme di rielaborazione dei
contenuti mediali da parte dei componenti delle comunità on line
individuate, sia le modalità di contaminazione fra le storie
rappresentate nei programmi e le storie individuali dei membri
delle comunità virtuali considerate.