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Antonella Mascio

Professoressa associata

Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali

Settore scientifico disciplinare: GSPS-06/A Sociologia dei processi culturali e comunicativi

Temi di ricerca

Parole chiave: social network studies fashion communication audience studies nostalgia studies celebrity studies

- i media digitali e gli spazi di socializzazione online

- serie tv e social network: l'osservazione delle audience online

- media e moda

- media e nostalgia

- celebrity studies

 



Premessa
I filoni di ricerca sotto descritti sono connessi l'uno all'altro e fanno tutti riferimento al quadro teorico generale della sociologia della comunicazione e della sociologia della cultura. In particolare l'area di interesse riguarda l'uso dei media da parte di pubblici diversi, fruitori e produttori di contenuti.


Internet - Relazioni sociali online

Nel corso degli ultimi dieci anni le forme di socialità presenti in Internet sono aumentate al punto tale da occupare una certa rilevanza nella cyber geografia e divenire forse la parte più interessante della rete. Esse sono state riconosciute sotto l'etichetta di “comunità virtuali”, sorta di dicitura che accoglie al proprio interno forme diversissime del contatto on-line. Questa scelta, l'uso cioè del termine "comunità", ha dato vita a un dibattito sulla nozione che ha occupato, e continua ad occupare, vari ambiti accademici. Da un lato viene messa in luce la fortuna e l'ampiezza del concetto su un piano astratto e speculativo. Dall'altro se ne evidenzia la ricchezza, dovuta alla grande varietà di applicazioni e alla sua ancora attuale operabilità, in un mondo che si pensa sempre più globalizzato, ma che si continua a vivere in forme comunitarie. E difatti il concetto viene utilizzato per discutere della globalizzazione, che misura negli etnoscape la forza (o la sconfitta) delle comunità, non più locali, ma “viaggianti”, o “transitanti” (comunità immaginate, nell'accezione di Anderson, 1991). Appadurai (1996) afferma che è proprio il continuo “movimento” la causa della rottura dei rapporti stabili fra le aggregazioni sociali e la residenza spaziale delle stesse; secondo l'autore la situazione attuale è contraddistinta da un flusso culturale globale, formato da cinque dimensioni poste in relazione fra loro. Una di queste riguarda i media (mediascape) e la loro distribuzione “elettronica”, in grado di produrre e diffondere informazione, con ripercussioni sul mutamento sociale in corso, andando ad incidere anche nella costituzione di nuove forme comunitarie.

Oggi le comunità virtuali sono entrate in una fase diversa, contrassegnata dal fatto che i loro fruitori hanno assunto una maggiore consapevolezza nei confronti del fenomeno; probabilmente è anche per questo che si sono stabiliti dei generi, o almeno dei tratti caratterizzanti e generalizzabili per gruppi distinti di aggregazioni (si pensi ai lavori di Baym, 1995, 1998 e 2000; Hine, 2000 e 2005 e dei ricercatori afferenti all'area dell'A.o.I.R.). Le diverse forme di communities vanno inoltre distinte dagli emergenti social networks che solo in alcuni casi presentano una vocazione alla comunità vera e propria e che sono compresi fra gli oggetti della ricerca.


Moda e media

I nuovi media – e soprattutto Internet - stanno sempre più modificando i modi  e i tempi di fruizione dei testi mass mediali. Da un panorama piuttosto stabile, in cui la televisione, la stampa e la radio si offrivano come strumenti da utilizzare per essere informati su persone, fatti, eventi in modalità standardizzate (format e temporalità di offerta - modello broadcasting) si è passati a una interessate variazione in termini di scelta e costruzione del proprio palinsesto da parte dell'audience, più autonoma e libera di decidere i tempi e i modi di fruizione.
Il cambiamento non riguarda solo l'aspetto strumentale del mezzo: Internet propone in effetti interessanti variazioni anche nella costruzione dei contenuti, dove la commistione di genere spesso è presentata come l'ingrediente di base del tipo di costruzione testuale proposta. Naturalmente questo passaggio si inserisce e si affianca alle evoluzioni che gli altri mezzi, in particolare la televisione e il cinema, offrono già da qualche tempo. Ma è con Internet che la possibilità di azione sulla scelta dei contenuti, con tanto di eventuale partecipazione delle audience alla costruzione dei testi, si rende evidente.
In questo complesso contesto si inserisce anche il discorso moda, non più circoscritto a spazi cartacei definiti, o a servizi e trasmissioni ben posizionati nel palinsesto televisivo. Il discorso moda, infatti, oltre ad aver occupato molto spazio nella fiction televisiva e nelle recenti produzioni cinematografiche, ha conquistato diverse porzioni della Rete. Tutto ciò può essere studiato a partire dalla comprensione di due macro aspetti:
a.    il grande successo in termini di ascolto di determinati prodotti (da Ugly Betty al Diavolo veste Prada, fino a Sex and the city o al più recente Gossip girl) che ha definito come vincente la centralità del discorso moda nella fiction più recente e, conseguentemente, ha dato il via al moltiplicarsi di spazi di discussione online ad essa dedicati;
b.    la centralità della dimensione narrativa sia nella costruzione testuale, sia nelle dinamiche di fruizione (si vedano gli spazi di Internet, in cui, a partire dai blog, l'aspetto narrativo è centrale e prepondernate. Per non dimenticare anche la narrazione che viene costruita mediante il linguaggio visivo, come in “You tube”).
Sulla base di queste riflessioni si vuole articolare una ricerca, per indagare le modalità mediante cui la narrativizzazione dell'esperienza dei protagonisti dei diversi programmi si traduce in una parallela narrativizzazione dell'esperienza dei fruitori, individuali e collettivi: l'incorporazione/rifiuto delle coordinate valoriali espresse possono contribuire alla costruzione dell'identità dei singoli soggetti. Le diverse produzioni rappresentano infatti repertori di ideali, narrazioni, immagini e immaginari che concorrono alla configurazione di una cultura condivisa.
Il funzionamento degli ambienti virtuali deputati ad ospitare i discorsi sulla/della moda non hanno ancora rappresentato un vero e proprio oggetto di studio. Possono presentarsi come siti web ufficiali di prestigiose riviste, di case di moda affermate. Possono – al contrario – emergere come costruzioni “dal basso” (dunque siti gestiti ineramente da utenti) e assumere la forma del sito web, o del blog, piuttosto che ambienti di interazione vera e propria. Ciò che non è chiaro, rispetto a questa offerta così diversificata, è se stia sostituendo le fonti consolidate o se si affianchi ad esse.
Attraverso l'analisi di un corpus – ristretto – di ambienti di socializzazione online dedicati al discorso moda ci si concentrerà sugli aspetti tipici del fandom per evidenziare i temi, gli aspetti valoriali e le dinamiche che vengono proposte dagli appassionati dei prodotti mediali legati alla moda: fandom dunque come pratica di costituzione di comunità “elettive”, come spazio di generazione di elementi stilistici identitari, come possibillità di creazione di idioletti specifici..
Gli ambienti online dedicati alle serie televisive possono così configurarsi come un luogo discorsivo, “estensione” di un prodotto mediale legato al mondo della moda, o che ad esso si ispira (come, ad esempio, il forum di Vogue o di Sex and the city, il blog di Ugly Betty, il newsgroup di Non solo moda..).
Vanno dunque individuate sia le forme di rielaborazione dei contenuti mediali da parte dei componenti delle comunità on line individuate, sia le modalità di contaminazione fra le storie rappresentate nei programmi e le storie individuali dei membri delle comunità virtuali considerate.


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