Foto del docente

Annalisa Trentin

Professoressa ordinaria

Dipartimento di Architettura

Settore scientifico disciplinare: ICAR/14 COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA E URBANA

Coordinatrice del Corso di Dottorato in Architettura e culture del progetto

Temi di ricerca

Parole chiave: Composizione architettonica Pier Luigi Nervi Oswald Mathias Ungers Concezione strutturale Architettura e costruzione Progetto urbano

ARCHITETTURA E COSTRUZIONE

Gruppo di ricerca: Annalisa Trentin, DA-UniBo; Tomaso Trombetti, DICAM – UniBo

ERC: PE8_3; SH5_8

L'osservazione di elementi strutturali di particolare intelligenza e attenzione, il vedere comparire forme e sostanze che superano quelle di tempi irrevocabilmente passati ci spinge verso una riflessione sul rapporto fra ingegneria strutturale e architettura, attraverso lo studio di due aspetti: quello strettamente scientifico e quello prettamente umanistico. In particolare si intendono sviluppare alcune riflessioni sul contributo (dimenticato per molti anni, o meglio non opportunamente interpretato) che l'ingegneria strutturale o conceptual engineering può dare all'architettura.

L'indagine, attraverso un ideale excursus da Gustave Eiffel a Rem Koolhaas, è tesa a trovare il contributo strutturale nelle costruzioni, nella coscienza che quella strutturale non costituisce necessariamente l'unica chiave di lettura della architettura. Proprio grazie a questa coscienza, e rifiutando in partenza l'obiettivo di trovare una soluzione unica per le costruzioni, ci si può focalizzare sulla sola dimensione ingegneristica / scientifica delle costruzioni, tralasciando (pur riconoscendone l'importanza fondamentale) le componenti sociali e simboliche / umanistiche delle costruzioni. La finalità è di fornire un suggerimento per l'interpretazione della architettura nell'ottica della sua componente strutturale.

La ricerca non vuole entrare nei dettagli delle calcolazioni ingegneristiche, né tanto-meno vuole rappresentare una sorta di manuale per comprendere le strutture, come ad esempio fanno egregiamente i lavori di Mario Salvadori. Questa ricerca vuole piuttosto far comprendere quanto le strutture possano parlare e quanto esse possano contribuire a dare valore alla costruzione. L'intento è quindi quello di rafforzare l'idea che sia possibile esplorare questa dimensione in modo appropriato, non lasciandola in mano ai soli tecnici, per trasmettere l'importanza del valore architettonico contenuto dentro le strutture, con l'obiettivo di instaurare un rapporto proficuo con chi si occupa dell'aspetto strutturale e per sapere quindi porre i giusti quesiti per ottenere le giuste risposte.

Non potendo, e non volendo, parlare dall'alto di una presunta “conoscenza” diretta della questione (come potrebbe fare un Nervi o un Torroja), si è pensato di sviluppare la ricerca sul contributo dato dall’ingegneria strutturale alle costruzioni andando a ricercare, oltre che nelle opere, nelle parole dei progettisti che più hanno contribuito allo sviluppo della ingegneria strutturale (nella sua forma applicata e non teorica), i loro obiettivi e i loro principi ispiratori.

L'ingegneria strutturale di cui si vuole qui parlare non è un’ingegneria spiccatamente di dettaglio quanto piuttosto una ingegneria che può spingersi sino al dettaglio, principalmente volta alla individuazione e a volte alla vera e propria invenzione di appropriate forme strutturali che controllano l'intimo funzionamento statico delle costruzioni.

Accompagnano questa linea di ricerca approfondimenti su questioni tipologiche, morfologiche e sui temi della composizione architettonica.

Principali pubblicazioni inerenti l’ambito di ricerca:

A. Trentin; T. Trombetti, INTERPRETAZIONI. La declinazione strutturale dell’architettura da Gustave Eiffel a Rem Koolhaas, Quodlibet Studio, Macerata 2016 {libro – in pubblicazione]

A. Trentin, Domus: la casa e l'ideale, in: La casa e l'ideale, Forlì, La Greca editori, 2015, pp. 8 - 16 [capitolo di libro]

A.Trentin; A. Zamboni: La casa e l'ideale, Forlì, La Greca editori, 2015, pp. 128 [curatela]

A. Trentin, La giusta distanza di Adalberto Libera, in A. Zamboni “Dall’involucro all’invaso”, BUP, Bononia University Press, Bologna 2015 [capitolo di libro]

A. Trentin, Grafton architects. Moderno milanese, in: donnArchitettura, Milano, Franco Angeli, 2014, pp. 276 - 283 [capitolo di libro]

A. Trentin, Architettura Pubblica, in: Jonathan Kirschenfeld. Typologies of social engagement. Architettura 47, Bologna, CLUEB, 2013, pp. 24 - 38 [capitolo di libro]

A. Trentin, Specimen umanistico (e) scientifico, in: A. MANFERDINI, Specimen, BOLOGNA, Clueb, 2011, pp. 12 - 15 [capitolo di libro]

A. Trentin, La grammatica dell'osservare. Tipo architettonico e atto insediativo nel Villaggio Morelli di Sondalo, in: Il Villaggio Morelli. identità paesaggistica e patrimonio monumentale, REGGIO EMILIA, Edizioni Diabasis, 2011, pp. 54 - 71 [capitolo di libro]

M. Agnoletto; A. Trentin, Architettura tipologica, in: La Casa. Le forme dello stare, Ginevra-Milano, SKIRA, 2011, pp. 124 125 - 137 138 [capitolo di libro]

A. Trentin, Unità residenziale al quartiere Gallaratese 2 - Milano, in: Aldo Rossi. Due progetti, BOLOGNA, Clueb, 2010, pp. 18 - 49 [capitolo di libro]

A. Trentin, Louis I. Kahn, ARLES, Actes Sud, 2010, pp. 120 . [libro]

A. Trentin, Louis I. Kahn: une mémoire revisitée, in: A. TRENTIN, Louis I. Kahn, ARLES, Actes Sud, 2010, pp. 20 - 27 [capitolo di libro]

A. Trentin, Louis I. Kahn: una memoria interpretata, in: A. TRENTIN, Louis I. Kahn, MILANO, Motta Architettura Il Sole 24 Ore, 2008, pp. 20 - 27 [capitolo di libro]

A.Trentin, La lezione di Aldo Rossi, BOLOGNA, Bononia University Press, 2008, pp. 276 . [curatela]

A. Trentin, Edifici alti in Emilia-Romagna, «GRAPHIE», 2008, Speciale "Università", pp. 11 - 13 [articolo]

A. Trentin, Esercizi di progetto e restauro per i grattacieli della costa romagnola, in: Il progetto come conoscenza, BOLOGNA, Clueb, 2008, pp. 20 - 25 [capitolo di libro]

A. Trentin; M. Agnoletto, Il progetto dell'edificio alto, BOLOGNA, clueb, 2008, pp. 160 . [curatela]

A. Trentin, Temi e forme del grattacielo in Emilia-Romagna, in: Edifici alti in Emilia-Romagna, BOLOGNA, CLUEB, 2006, pp. 12 - 24 [capitolo di libro]

A. Trentin, Le parole dell'edificio alto. Una antologia, in: Il progetto dell'edificio alto, BOLOGNA, clueb, 2008, pp. 12 - 17 [capitolo di libro]

M. Agnoletto; A. Trentin, il progetto dell'edificio alto, 2008. [manufatto]

A. Trentin, Louis I. Kahn, MILANO, Motta Architettura, 2007, pp. 120 . [libro]

A. Trentin, Milano. Nuove Torri, «D'A. D'ARCHITETTURA», 2007, 34, pp. 66 - 95 [articolo]

A. Trentin, Por uma narrativa identificadora da arquitectura, «ARQUITECTURA E VIDA», 2007, 78, pp. 42 - 49 [articolo]

A. Trentin, Struttura e sovrastruttura: un tema italiano, «PARAMETRO», 2007, 270-271, pp. 146 - 151 [articolo]

A. Trentin; M. Agnoletto, edifici alti. La parete lucida e l'avvolgibile, «D'A. D'ARCHITETTURA», 2007, 34, pp. 160 - 165 [articolo]

A. Trentin, superluoghi, in: La civiltà dei superluoghi, BOLOGNA, damiani editore, 2007, pp. 197 - 197 [voce di enciclopedia/dizionario]

A. Trentin, Edifici alti in Emilia-Romagna, 2006. [esposizione]

A. Trentin, Edifici alti in Emilia-Romagna, BOLOGNA, Clueb, 2006, pp. 176 . [libro]

A. Trentin, Coordinamento del progetto: Gli edifici alti in Emilia-Romagna e nell'Italia degli anni Cinquanta. Sperimentazioni a confronto.

---------------------

Supervisor tesi di dottorato:

Andrea Zamboni, Adalberto Libera e lo spazio a pianta centrale, Dottorato di ricerca in architettura, Università di Bologna, ciclo XXII

OSWALD MATHIAS UNGERS – Teoria e Progetto

Gruppo di ricerca: Annalisa Trentin, DA - UniBo; Gilda Giancipoli, DA - UniBo; UAA – Ungers Archiv für Architekturwissenschaft;

ERC: SH5_8

La ricerca su Oswald Mathias Ungers nasce dalla collaborazione con UAA – Ungers Archiv für Architekturwissenschaft di Colonia che dal 2004 collabora con il Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna. All’interno di questo tema di ricerca sono stati sviluppati laboratori didattici, seminari e ricerche di dottorato.

Principali pubblicazioni inerenti l’ambito di ricerca:

A. Trentin, Oswald Mathias Ungers. Note sulla formazione, in S.Vieths, Oswald Mathias Ungers. Prime case, Maggioli editore, 2016 [capitolo di libro]

A. Trentin, Baukasten, in M. D’Alessandro “Oswald Mathias Ungers. Due musei”, BUP- Bononia University Press, Bologna 2015 [capitolo di libro]

A. Trentin, La Berlino di Oswald Mathias Ungers, atti del convegno internazionale “la cultura y la ciudad” Granada 2015 [atti di convegno]

A. Trentin, "KUBUS", Colonia. Oswald Mathias Ungers, in: Architettura del Novecento, Torino, Giulio Einaudi Editore, 2013, pp. 827 - 831 [capitolo di libro]

A. Trentin, Oswald Mathias Ungers: idea, spazio e architettura del museo, in: Musei in mostra, BOLOGNA, CLUEB, 2012, pp. 18 - 27 [capitolo di libro]

A. Trentin, Impressionismo/Espressionismo. La visione dell'architettura in Aldo Rossi e Oswald Mathias Ungers, in: OMU/AR. Un laboratorio didattico, BOLOGNA, CLUEB, 2010, pp. 20 - 31 [capitolo di libro]

A. Trentin: OMU/AR. Un laboratorio didattico, BOLOGNA, Clueb, 2010, pp. 108. [libro]

A. Trentin, Oswald Mathias Ungers. Laudatio, in: Architettura 37. Decennale - Conferenze, BOLOGNA, Clueb, 2010, pp. 68 - 73 [capitolo di libro]

A. Trentin, Oswald Mathias Ungers: a proposito dell'idea costruita, in: A. TRENTIN, Oswald Mathias Ungers: una scuola, MILANO, Electa. Mondadori-Electa, 2004, pp. 52 - 69 [capitolo di libro]

A. Trentin, Conversazione con Oswald Mathias Ungers, in: A. TRENTIN, Oswald Mathias Ungers: una scuola, MILANO, Electa. Mondadori-Electa, 2004, pp. 52 - 69 [capitolo di libro]

A. Trentin, Oswald Mathias Ungers: una scuola, MILANO, Electa. Mondadori-Electa, 2004, [curatela]

Supervisor tesi di dottorato:

Sarah Cuccia, l’idea di metafora nell’opera di Oswald Mathias Ungers, Dottorato di ricerca in architettura, Università di Bologna, XXIII ciclo

Gilda Giancipoli, Oswald Mathias Ungers, Belvederestrasse 60. Zu einer neuen architektur, Dottorato di ricerca in architettura, XXVII ciclo

A. Trentin, Max Dudler + Atelier WW. Edifici a torre a Zurigo, «CASABELLA», 2014, 837, pp. 40 - 47 [articolo]

A. Trentin, Städtebau vs Städtebau-Kunst, in: S. BOLDRIN F.S. FERA, Max Dudler. architectures since 1979, MILANO, Electa, 2012, pp. 38 - 45 [capitolo di libro]

F.S. Fera; A. Trentin; S. Boldrin, Max Dudler. Architetture. Volume pubblicato in occasione della mostra tenutasi presso la Chiesa dello Spirito Santo – Cesena, 14 novembre – 17 dicembre 2006, in: Architettura 37. Decennale - Annuario, BOLOGNA, Clueb, 2010, pp. 107 - 107 [capitolo di libro]

F.S. Fera; A. Trentin; S. Boldrin, MAX DUDLER. ARCHITETTURE, BOLOGNA, CLUEB, 2006, pp. 112 . [libro]

S. Boldrin; F.S. Fera; A. Trentin, Max Dudler. Architetture, 2006. [mostra o esposizione]

A. Trentin, Paradigmi verticali, in: MAX DUDLER. ARCHITETTURE, BOLOGNA, CLUEB, 2006, pp. 18 - 23 [capitolo di libro]

A. Trentin, Petra Kahlfeldt. Convergenze urbane, BOLOGNA, Clueb, 2010, pp. 80 . [curatela]

A. Trentin, Da Schinkel a Scharoun. Un dialogo con Petra Kahlfeldt, in: Petra Kahlfeldt. Convergenze urbane, BOLOGNA, Clueb, 2010, pp. 6 - 13 [capitolo di libro]

A. Trentin, Lux splendens supra formatum, in: WALTER A. NOEBEL PROJEKTIONEN. Esperimenti di adeguatezza e coerenza, BOLOGNA, Clueb, 2007, pp. 21 - 25 [capitolo di libro]

PIER LUIGI NERVI

Gruppo di ricerca: Annalisa Trentin, DA-UniBo; Micaela Antonucci, DA – UniBo; Tomaso Trombetti, DICAM – UniBo

ERC: PE8_3; SH5_8

Pier Luigi Nervi (1891-1979), progettista, teorico, docente, costruttore e imprenditore, è stato senza dubbio uno dei protagonisti dell'architettura e dell'ingegneria del Novecento. Proprio l'essere riuscito a unire in sé le due figure – ormai da tempo radicalmente distinte, nella formazione come nelle competenze professionali – dell'ingegnere e dell'architetto, è stato uno dei fattori-chiave della sua opera, nella quale la capacità di inventare di nuove forme non è disgiunta dalla capacità di costruirle.

Questo profilo professionale di ingegnere-architetto si è costruito negli anni di studio alla Scuola di Applicazione per Ingegneri di Bologna, durante i quali si sono definiti i caratteri che hanno composto lo scheletro portante del suo pensiero e della sua opera: l'approccio interdisciplinare, la coraggiosa volontà di sperimentazione e la profonda conoscenza della realtà tecnica e costruttiva.

L'opera di Nervi si è fondata sull'esperienza costruttiva e sull'intuito statico, con una costante attenzione al rapporto tra struttura e forma. Questa perfetta combinazione ha prodotto delle architetture di grande espressività, nelle quali ogni parte è disegnata in armonico accordo con le forze interne che la strutturano.

Principali pubblicazioni inerenti l’ambito di ricerca:

A. Trentin, L'immutable "style de verité" dans l'oevre de Pier Luigi Nervi, in: Pérennités, LAUSANNE, Presses polytechniques et universitaires romandes, 2012, pp. 64 - 85 [capitolo di libro]

A. Trentin, Nervi didatta, in: Cantiere Nervi: la costruzione di un'identità: storie, geografie, paralleli, MILANO, Skira editore, 2012, pp. 55 - 58 [capitolo di libro]

A. Trentin; T. Trombetti, La lezione di Pier Luigi Nervi, MILANO, Bruno Mondadori, 2010, pp. 226 . [curatela]

A. Trentin, Metodo scientifico e invenzione: una pratica per il progetto contemporaneo? appunti attorno al pensiero di Pier Luigi Nervi, in: La lezione di Pier Luigi Nervi, MILANO, Bruno Mondadori, 2010, pp. 168 - 180 [capitolo di libro]

A. Trentin; M. Antonucci; R. Eiunaudi, Pier Luigi Nervi: lezioni romane. Lecture notes, Roma 1959-60, in: AA VV, La lezione di Pier Luigi Nervi, MILANO, Bruno Mondadori, 2010, pp. 63 - 160 . Opera originale: [contributo in volume (traduzione)]

Dionigi I.; Trentin A.; Trombetti T., Postfazione: Pier Luigi Nervi e l'Alma Mater Studiorum: un breve dialogo, in: La lezione di Pier Luigi Nervi, MILANO, Bruno Mondadori, 2010, pp. 185 - 190 [capitolo di libro]

A. Trentin; T. Trombetti, Pier Luigi Nervi, Aula delle Udienze Pontificie, «D'A. D'ARCHITETTURA», 2008, 36, pp. 110 - 127 [articolo]

Supervisor tesi di dottorato:

Pasqualino Solomita, Pier Luigi Nervi, architetture voltate. Verso nuove strutture, Dottorato di ricerca in architettura, Università di Bologna XXIV ciclo

Andrea Cavani, Pier Luigi Nervi. Dentro la struttura, Dottorato di ricerca in architettura, Università di Bologna XXII ciclo

PIER LUIGI NERVI E GLI STADI PER IL CALCIO

Gruppo di ricerca: Annalisa Trentin, DA-UniBo; Micaela Antonucci, DA – UniBo; Tomaso Trombetti, DICAM – UniBo; Federico Fallavollita, DA – UniBo; Davide Giaffreda, DA – Unibo; Marica Mangano, DA – UniBo, Pasqualino Solomita, DA – UniBo

ERC: PE8_3; SH5_8

La ricerca Pier Luigi Nervi: gli stadi per il calcio, condotta all'interno del Dipartimento di Architettura dell'Università di Bologna in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale, chimica e dei materiali (DICAM) dell'Università di Bologna, il Department of Civil Engineering della Princeton University, l'Università degli Studi di Parma, la Fondazione Ceur (Centro Europeo Università e Ricerca), CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione di Parma e MaXXI – Museo delle Arti del XXI secolo di Roma, vuole ricostruire questo percorso creativo e costruttivo, illustrando i progetti di Nervi per stadi in Italia e all'estero, attraverso l'ampio patrimonio di disegni e materiali d'archivio, accompagnati da immagini fotografiche d'epoca, elaborazioni grafiche tridimensionali originali e modelli costruttivi realizzati specificamente per questa occasione.

La tipologia costruttiva degli impianti per lo sport e degli stadi in particolare percorre tutta l'opera di Pier Luigi Nervi e rappresenta un'occasione unica per seguire lo sviluppo del suo metodo progettuale e costruttivo dalle prime opere fino alle ultime grandi realizzazioni internazionali (progetto per il Kuwait Sports Center).

La prima straordinaria costruzione che materializza mirabilmente la sintesi tra struttura e forma e che porta Pier Luigi Nervi alla ribalta nazionale è lo stadio comunale “Giovanni Berta” di Firenze (1929-32). Ed è sempre con il progetto per uno stadio, insieme a due palazzi per lo sport, che arriva la consacrazione internazionale: gli impianti sportivi per le Olimpiadi del 1960 a Roma (Palazzo dello Sport, con M. Piacentini; Stadio Flaminio e velodromo, con A. Nervi; Palazzetto dello Sport, con A. Vitellozzi; viadotto di corso Francia), che la televisione fa conoscere e ammirare a tutto il mondo, diffondono e consolidano all'estero la fama dell'ingegnere italiano.

Tra i numerosi progetti per gli stadi realizzati da Pier Luigi Nervi e dallo Studio Nervi, sono state selezionate dieci opere ritenute particolarmente significative, che partono dalle prime realizzazioni come progettista autonomo e arrivano fino agli ultimi grandi incarichi internazionali: 1929-32 - Stadio Comunale “Giovanni Berta”, Firenze; 1932 - Progetto di Stadio da 120.000 posti a Roma (con Cesare Valle); 1932 - Appalto concorso per la costruzione dello stadio Littorio di Livorno; 1933 - Progetto per uno Stadio da 50.000 posti;1946-47 - Progetto per uno Stadio da 150.000 posti a Rio de Janeiro; 1957-58 - Stadio Flaminio a Roma (con Antonio Nervi); 1955-60 - Stadio del Centro sportivo di Taormina; 1963 - Progetto per uno Stadio a Swindon (GB); 1964-73 – Stadio Comunale di Novara; 1968-69 - Progetto di stadio per il Kuwait Sports Centre.

La ricerca è fondata sull'opera di studio, catalogazione e schedatura avviata sul materiale (foto d'epoca, disegni, documentazione) appartenente all'Archivio Nervi conservato presso il CSAC di Parma e il MaXXI di Roma.

In parallelo alla ricerca sui materiali d'archivio e sulla documentazione originale, sono stati ricostruiti quattro tra i progetti selezionati (stadi Berta, Flaminio, Swindon, Kuwait) attraverso l'analisi costruttiva e la modellazione grafica tridimensionale; sono stati inoltre messi in opera i modelli dello stadio Flaminio di Roma e le sezioni degli stadi Berta di Firenze, Kuwait Sports Center, tribuna per Swindon

Principali pubblicazioni inerenti l’ambito di ricerca:

M. Antonucci; A. Trentin; T. Trombetti, Pier Luigi Nervi. Architetture per lo sport, Quaderni del Centro Archivi Maxxi Roma, 2016 [curatela]

A. Trentin; T. Trombetti, Pier Luigi Nervi master builder, in M. Antonucci; A. Trentin; T. Trombetti, Pier Luigi Nervi. Architetture per lo sport, Quaderni del Centro Archivi Maxxi Roma, 2016 [capitolo di libro]

M. Antonucci; A.Trentin; T. Trombetti, Pier Luigi Nervi. Architetture per lo sport, Maxxi Roma 2016. [esposizione]

A. Trentin, The dome as manifesto of art and science, in P. Solomita “Pier Luigi Nervi vaulted architecture. Towards new structures”, BUP, Bononia University Press, Bologna 2015 [capitolo di libro]

M. Antonucci; A. Trentin; T. Trombetti, Pier Luigi Nervi. Gli stadi per il calcio, Bologna, Bononia University Press, 2014, pp. 267 (DA). [curatela]

A. Trentin, Pier Luigi Nervi. Quattro esercizi di stile, in: Pier Luigi Nervi. Gli stadi per il calcio, Bologna, BUP. Bononia University Press, 2014, pp. 105 - 118 [capitolo di libro]

M. Antonucci; A.Trentin; T. Trombetti, Pier Luigi Nervi. Gli stadi per il calcio, 2014. [esposizione]

M. Antonucci; A. Trentin; T. Trombetti, Pier Luigi Nervi. Gli stadi per il calcio - Lo stadio comunale di Firenze, 2015. [esposizione]

BOGOTA': VERSO LA MEGALOPOLI

Gruppo di ricerca: Annalisa Trentin, DA-UniBo; Nancy Rozo Montana, UNal – Bogotà; Serena Orlandi, DA – UniBo

ERC: SH2_9; SH5_8

Il concetto di megalopolis, nella sua declinazione contemporanea si riferisce ad un complesso agglomerato di aree urbanizzate, naturali e agricole collegate tra loro attraverso una rete infrastrutturale in grado di coprire una vasta porzione di territorio e capace di ospitare milioni di abitanti. Nel 1961 Jean Gottmann aveva delineato in modo chiarissimo lo sviluppo delle Megalopoli americane con il volume Megalopolis: The Urbanized Northeastern Seaboard of the United States (1961), ora a cinquant'anni di distanza, il concetto di megalopoli trova una conferma globale nella esplosione dei grandi centri urbani, tra i quali Bogotà risulta particolarmente significativo per la complessa struttura urbana, caratterizzata da una particolare conformazione geofisica, dalla presenza di una costellazione di centri urbani conclusi che l'espansione urbana del secondo Novecento ha inglobato in una unica rete infrastrutturale in grado di contenere, uno di fianco all'altro, tessuti storici consolidati, sistemi megastrutturali, vaste aree di favelas, sobborghi residenziali, campus universitari, parchi, aree abbandonate e sistemi infrastrutturali come la linea metropolitana Transmillenio, progettata nel 2000, ora in fase di completamento e già obsoleta e incapace di sostenere i flussi di passeggeri.

Questa complessità di contesti e luoghi verrà analizzata per far emergere le criticità in grado di fornire spunti per la definizione delle aree studio. Un elemento di confronto sarà la strategia utilizzata nella città di Medellin con la costruzione di nuove biblioteche/centri culturali in zone estremamente degradate e prive di servizi come le favelas. Questi nuovi edifici sono stati in grado di rendere centrali vaste zone urbane considerate marginali, andando a costituire dei nuovi centri di aggregazione multifunzionali, andando a diminuire il livello di criminalità e portando nuovo interesse verso la cultura e l'aggregazione positiva.

Lo studio dello sviluppo urbano di Bogotà, delle sue differenti consistenze, di alcuni casi esemplari che ben sintetizzano questioni legate alla composizione, al rapporto tra edificio e contesto costituiranno gli argomenti centrali della ricerca. I progetti di Sert, le Corbusier, Rogelio Salmona, Guillermo Bermudez costituiranno un momento di approfondimento per comprendere le strategie di intervento all'interno del tessuto urbano di Bogotà che, nella loro eterogeneità, rappresenteranno una prima campionatura di temi compositivi e strutturali. Questi casi studio forniranno un “modello guida” per il successivo sviluppo della ricerca sviluppata attraverso un ridisegno critico che permetterà di evidenziare le questioni sopra citate e costituirà un elemento di dibattito sulla concezione strutturale con una particolare attenzione alla resistenza al sisma. Il rapporto tra la scelta del sistema strutturale e i relativi riflessi, sia sulla iconografia che sulla articolazione compositiva della costruzione, sarà oggetto di opportuno studio approfondito. L'indagine sulla megalopoli-Bogotà e l'approfondimento su differenti aree urbane, extraurbane o di interesse naturalistico, fornirà differenti possibilità di approfondimento, sintetizzabili in ricerca storica, progetto urbano, progetto alla scala architettonica e approfondimento strutturale.

La ricerca vede la collaborazione di un gruppo di docenti della Facultad des Artes de la Universidad Nacional de Colombia, sede di Bogotà.

Principali pubblicazioni inerenti l’ambito di ricerca:

A. Trentin, des.de BOG. Desarrollo de Bogotá, ed La Greca, Forlì, 2016 [libro]

A. Trentin; A. Branzi, Agricoltura-Architettura-Città. Un percorso visivo, in: La campagna necessaria. Un'agenda d'intervento dopo l'esplosione urbana, MACERATA, Quodlibet s.r.l., 2012, pp. 83 - 89 [capitolo di libro]

-----------------

Supervisor tesi di dottorato:

Serena Orlandi, Le radici europee dell’architettura moderna in Colombia, Dottorato di ricerca in architettura, Università di Bologna, ciclo XXX, tesi in cotutela Universidad Nacional de Colombia, Facultad des Artes, Bogotá

ILARIO FIORAVANTI ARCHITETTO

Gruppo di ricerca: Annalisa Trentin, DA-UniBo;

ERC: SH5_8

Il progetto di ricerca propone un'indagine su Ilario Fioravanti architetto. L'archivio Fioravanti, attualmente conservato presso lo studio-abitazione di via Uberti a Cesena, permette di tracciare in maniera saliente il percorso artistico e professionale di Ilario Fioravanti architetto. Relativo a un arco temporale che inizia con gli studi universitari, completati alla fine del 1949, e vede la conclusione con la scomparsa di Ilario Fioravanti nel 2012, l'archivio documenta la ricerca di un linguaggio architettonico evidenziato dall'elaborazione di oltre quattrocento progetti di varia natura. Una prima sommaria catalogazione, fatta dall'architetto Fioravanti, presenta un elenco di circa 460 progetti, realizzati e non, suddivisi in ordine cronologico, conservati in tubi e cartelle. Ai progetti si affianca una vasta corrispondenza concernente l'attività professionale, nonché una sistematica catalogazione di fotografie che riproducono progetti ed edifici nel momento del loro completamento. L'archivio, sottoposto a dichiarazione d'interesse storico da parte della Soprintendenza Archivistica per l'Emilia Romagna (notifica del 27.12.2012 prot. 4571 ce.37.04.01/7), testimonia il valore del lascito dell'opera di Ilario Fioravanti, particolarmente attivo nell'elaborazione di progetti e realizzazioni ubicate in buona parte nella provincia forlivese. Particolarmente attento al contesto, le parole dello stesso Fioravanti testimoniano questa sensibilità verso il proprio territorio: “Architettura per me vuol dire capire l'ambiente, far uscire dall'ambiente l'essenza della sua stessa natura: questo significa essere architetto, amplificare le suggestioni di un luogo. Ciò che era importante era il rispetto dell'ambiente, perché la terra è sacra, ci è data e non possiamo muoverla a nostro piacimento, non siamo Palladio noi, siamo gente che deve rispettare la terra e che deve adattarsi alla terra, ci dobbiamo adattare ad essa anche se è più facile fare le cose in piano piuttosto che seguire l'andamento del terreno”. Le sue architetture parlano di un legame profondo con il territorio e il paesaggio romagnolo. Passando dalle colline alle coste, i suoi edifici, semplici nella composizione geometrica ma attentamente proporzionati nella loro conformazione volumetrica, ricercano continuamente una spazialità dove i pieni e i vuoti sono calibrati nella continua interazione con la luce. Gli anni cinquanta rappresentano un periodo prolifico nel quale a Cesena vengono realizzati il Palazzo Almerici (1956-62) e il quartiere “Le Vigne” (1957-61) in collaborazione con Saul Bravetti. A questi progetti si affiancano numerosi interventi che spaziano dalla residenza unifamiliare all'edificio collettivo fino alla definizione di edifici specialistici come chiese. Considerata l'estensione dell'archivio e l'articolazione dei progetti, l'ambito di studio presenta notevoli spunti di ricerca.

Principali pubblicazioni inerenti l’ambito di ricerca:

A. Trentin, Colloquio con Ilario Fioravanti, Longiano, FondazioneTito Balestra onlus, 2013, pp. 52 . [libro]

G. Braghieri; A. Trentin; M. Agnoletto, Spazi della città e forme dell'abitare. 1910-2010: scenari sociali nella storia dell'edilizia popolare di Forlì-Cesena, BOLOGNA, Clueb, 2010, pp. 199 . [curatela]

A. Trentin, Fioravanti e le forme del divenire, in: G. BOJANI M. CASCIATO A. PAOLUCCI P. G. RAGGINI A. TRENTIN M. ZATTINI, Ilario Fioravanti. Il destino di un "Uomo" nell'Arte, CESENA, Il Vicolo - divisione libri, 2008, pp. 176 - 181 [capitolo di libro]

A.Trentin, Intervista a Ilario Fioravanti, in: I quartieri e le case. Edilizia sociale in Romagna e nell'Europa del XX sec., BOLOGNA, Clueb, 2007, pp. 80 - 91 [capitolo di libro]

G. Braghieri; A. Trentin; A. Palmieri, I quartieri e le case. edilizia residenziale in Romagna e nell'Europa del XX sec., BOLOGNA, Clueb, 2007, pp. 232. [curatela]

Ultimi avvisi

Al momento non sono presenti avvisi.