E' esperto di storia della società italiana fra ‘800 e ‘900
ed è autore di numerosi volumi, saggi e curatele, che negli
ultimi anni si sono sempre più rivolti all'analisi delle strutture
economico-sociali operanti nella realtà italiana.
Più nello specifico si è occupato e si occupa tuttora dei
seguenti campi di ricerca:
- Storia del giornalismo
- Storia del Risorgimento
- Storia della società italiana in età contemporanea, con
particolare riferimento al periodo tra Otto e Novecento
- Storia degli istituti di credito
- Storia del territorio
La storia del giornalismo: qual è, e come si è sviluppato il
ruolo della moderna stampa quotidiana italiana dopo l'Unità e per
tutto il Novecento? Come si sono affermati alcuni dei principali
giornali nazionali nel crogiuolo della nuova società? Come hanno
interagito tra loro e con i poteri istituzionali? E come hanno
svolto il compito di testimoni e attori dell'evoluzione sociale nel
corso del XX secolo? In che modo, seguendo quali direzioni, la
società è mutata e come sono testimoniabili, considerando anche le
suggestioni provenienti da altre fonti, tali cambiamenti? E' con
l'Unità d'Italia che si forma una robusta opinione pubblica
nazionale. Non più divisa, la società italiana, almeno nelle sue
fasce più avanzate, si incontra, si conosce, articola le proprie
posizioni, mentre il paese faticosamente inizia a percorrere il
sentiero di una nazionalizzazione che, pur difficile e incompleta,
conoscerà diversi stadi. La creazione di un mercato nazionale,
l'incontrarsi di gruppi locali portatori di istanze differenti nel
crogiuolo del Parlamento, il procedere dell'alfabetizzazione anche
tra i ceti più poveri, fanno sì che sempre più diventi necessario
dotarsi di un'informazione moderna, capace di divenire portavoce
degli interessi municipali e al tempo stesso mediatrice delle
istanze tra politica governativa e principali consorterie, fautrice
anch'essa, in maniera diretta o meno, di una coscienza nazionale e
veicolo di sollecitazioni per un rinnovamento sociale e politico.
E' in questa fase storica, durante gli ultimi decenni
dell'Ottocento, che nascono nuovi importanti quotidiani, alcuni dei
quali in edicola ancora oggi: a Bologna il “Resto del Carlino”, a
Milano, centro economico della nuova nazione, “Il Secolo”, “La
Perseveranza”, il “Corriere della Sera”, e tanti altri, amplificano
le voci di una società locale vivace e sempre più complessa,
esaltando le idee dei gruppi di pressione e dei ceti sociali più
consistenti. La lotta politica si articola su due piani, quello
locale e quello nazionale, e la stampa ne è lo strumento
principale, con un ruolo che oscilla tra i protagonismo e il
vassallaggio. Nasce una polifonia complessa, in cui ogni città si
dota di un portavoce delle idee della propria classe dirigente o di
quella fascia sociale abbastanza forte da farsi sentire, che siano
gli artigiani meneghini o le consorterie liberali sparse per
l'Italia. Attorno ai quotidiani si verifica un processo di
composizione fluida e dinamica di interessi che travalicano i
confini delle 'piccole patrie' per costruire veramente un
embrionale ma vivido quadro di interessi socio-politici che
costituisce la nascita di un'opinione pubblica nazionale.
La storia di alcune istituzioni finanziarie, volta alla
ricostruzione dell'evoluzione e dell'impatto nella società ed
economia italiana di questi importanti enti, si è esplicata
nella realizzazione di due volumi relativi alla storia della
Cassa di risparmio in Bologna dalle origini alla fine del XX
secolo, e della storia della Cassa di risparmio di Ravenna (con C.
Giovannini), nonchè nella realizzazione di un volume sulla Storia
dell'Associazione delle Casse di risparmio italiane tra 1951 e
1990, vale a dire dall'imporsi dell'Italia industriale e
consumistica degli anni Cinquanta fino alle scosse innovative nel
sistema bancario provocate dalla convulsione degli anni Ottanta. E'
attualmente in corso di pubblicazione una storia dell'Acri dal 1991
ad oggi, vale a dire dal momento di nascita delle Fondazioni
bancarie che tanta parte hanno nella vita sociale e
culturale italiana odierna.
La storia del Risorgimento, praticata senza soluzione di
continuità dall'inizio degli anni Settanta, si basa sulle
interpretazioni classiche della storiografia italiana su questo
argomento, che vedono nel triennio rivoluzionario di fine
Settecento e nell'età napoleonica i prodromi del successivo
sviluppo del movimento nazionale italiano. All'interno di questo
quadro di riferimento generale, proseguono le ricerche che si
basano sulla documentazione, spesso inedita, conservata all'interno
degli archivi presenti sul territorio. Su questa lunghhezza d'onda,
è in corso d'opera una ricerca tesa a ricostruire il delicato
passaggio della Romagna dallo Stato pontificio al nuovo Stato
unitario nel triennio 1859-1861.
La storia del territorio intende affrontrare e ricostruire
l'evolversi del rapporto fra uomo e ambiente in cui vive e opera.
Capire cioè, di là dalle suggestioni estetiche come dai
connotati fisici e materiali e ancor di più dal rimbombo dei
messaggi dellla retorica pubblicitaria attorno alle "mete della
bellezza", quale sia davvero il significato del nostro continuo
interagire con ciò che ci attornia e ci condiziona, tanto con la
sua ineludibile concreta configurazione naturalistica, quanto nei
suoi richiami allo spazio soggettivo dei sentimenti, della memoria,
dei simboli da interpretare. Il tutto, all'interno di una
dimensione storica che è ritenuta l'unica in grado di comprendere
il concreto agire dell'uomo sul territorio e quindi il suo mutevole
proporsi nel fluire temporale.