La “città ricodificata” – Rigenerazione e ibridazione urbane
- Prassi operativa, sperimentazione, ricerca.
Scopo della ricerca – che accoglie ed elabora le risultanze
di ricerche poliennali sulla città tedesca e italiana,
sperimentazioni didattiche nell'ambito dell'innovazione
nell'edilizia eco-efficiente, e di studi in ambito PRIN – è la
riflessione teorica sulla città e sulle tematiche del
recupero delle “aree interclusive” e periferiche storiche e
recenti, delle città medie e nelle cinture metropolitane.
Unitamente agli interventi di edilizia sociale si intende rivolgere
massima attenzione alla prassi operativa e teorica della
progettazione architettonica nella realtà urbana europea e
italiana. I nuclei tematici complessi – la città sprawls,
i margini urbani, la rigenerazione urbana -
affiancando e attualizzando le risultanze degli studi
morfo-tipologici elaborati tra gli Anni Sessanta e Ottanta.
L'occasione sono le politiche di recupero di nuclei ancora
significativi e capaci di fornire identità e qualità urbana alle
nuove e vecchie comunità insediative, con particolare attenzione al
recupero dei quartieri abitativi sociali, dove insistono ceti
deboli e svantaggiati, nuova e vecchia immigrazione. Nella prima
fase della ricerca si è studiata - attraverso la lettura ed
interpretazione dei sedìmi storici ancora leggibili - la
possibilità di recuperare ed applicare la lettura
corboziana del territorio come palinsesto. Nella
seconda fase, più propriamente operativa, si è affrontata -
con analisi di casi studio posti nella realtà residenziale
piemonteste e romagnola, la possibilità di intervenire
con pratiche innovative e tradizionali - retrofitting
energetico e recupero funzionale - allo scopo di rigenerare
il patrimonio edilizio in un quadro di generale riorganizzazione
dei settori urbani in termini di sostenibilità.
Si tratta dunque di esplicitare le ottemperanze di carattere
normativo, tecnologico e gestionale della sostenibilità, per
declinarle in termini qualitativi e prestazionale, anche dal punto
di vista formale. Fondere cioè la netta ed e incisiva scelta di
innovazione tecnologica con le peculiarità e la vocazionalità dei
tessuti edilizi italiani: privilegiando la qualità degli spazi e
della scena urbana.
La “città ricodificata” – Rigenerazione e ibridazione urbane
- Prassi operativa, sperimentazione, ricerca.
Oggetto della ricerca – che accoglie ed
elabora le risultanze di ricerche poliennali sulla città
tedesca e italiana, sperimentazioni didattiche nell'ambito
dell'innovazione nell'edilizia eco-efficiente, e di studi in ambito
PRIN – è la riflessione teorica sulla città e sulle
tematiche del recupero delle “aree interclusive” e periferiche
storiche e recenti, delle città medie e nelle cinture
metropolitane. Da circa un decennio, la ricerca
progettuale e teorica della progettazione architettonica ha
individuato nuclei tematici complessi – la città sprawls, i
margini urbani - affiancando e attualizzando le risultanze
degli studi morfo-tipologici elaborati tra gli Anni Sessanta e
Ottanta. Il progressivo spostamento dell'interesse dai Grand
Ensemble dei nuovi quartieri di espansione, alla realtà
sedimentata dei Centri Antichi non ha tuttavia dedicato impegno e
sufficiente analisi riguardo alle tematiche del recupero delle
“aree interclusive”. L'occasione sono le politiche di recupero di
nuclei ancora significativi e capaci di fornire identità e qualità
urbana alle nuove e vecchie comunità insediative, con particolare
attenzione al recupero dei quartieri abitativi sociali, dove
insistono ceti deboli e svantaggiati, nuova e vecchia immigrazione.
Nella prima fase della ricerca si è studiata - attraverso la
lettura ed interpretazione dei sedìmi storici ancora
leggibili - la possibilità di recuperare ed applicare la
lettura corboziana del territorio come palinsesto.
Nella seconda fase, più propriamente operativa, si è
affrontata - con analisi di casi studio posti nella realtà
residenziale piemonteste e romagnola, la possibilità
di intervenire con pratiche innovative e tradizionali -
retrofitting energetico e recupero funzionale - allo scopo
di rigenerare il patrimonio edilizio in un quadro di generale
riorganizzazione dei settori urbani in termini di
sostenibilità.
Contenuti teorici e metodologici: Il caso tedesco
analizzato si inquadra nello studio delle politiche di
insediamento e di edilizia sociale determinata dalla crisi
degli alloggi di era post bellica (1945-1960) e ai nuovi
fenomeni di immigrazione o inurbamento dei decenni Sessanta
e Novanta, determinati dalle congiunture politiche
della costruzione del Muro di Berlino (1963) e della sua
caduta (1989). Nel caso italiano, il processo parte dalla
‘individuazione e, laddove possibile, recupero [talvolta,
ricostruzione] degli spazi rappresentativi dei nuclei
antichi e delle porzioni di tessuto storico-insediativo, sconvolti
o condizionati dallo sviluppo industriale. I temi considerati sono:
la ricerca delle trame, dei tracciati e degli orientamenti
originari per il riordino e recupero formale dello spazio
identitario collettivo come chiave interpretativa per nuovi
interventi e modifica di quelli pregressi che tiene conto delle
“inclusioni” paleoindustriali e insediative recenti. Si intende
indagare allao scopo di individuare le influenze determinate dagli
eventi occorsi nel secondo dopoguerra, nella rete dei percorsi
storici del territorio agrario e aperto e nel paesaggio fluviale.
Analisi e studio della ri-configurazione formale della scena
urbana mediante interventi di retrofitting energetico.
Valutazione degli interventi di carattere viabilistico, di difesa
acustica e per la mitigazione degli effetti indotti dal
traffico veicolare.
Casi studio: La ricerca ha posto in evidenza i
caratteri di analogia e originalità delle esperienze
internazionali, svolte prevalentemente in ambito germanofono
(Berlino: Maerkisches Viertel; Dresden-Gorbitz: Kraeuter Siedlung;
Dresden-Hellerau, Gartenstadt).
Dal 2008 al 2012 sono state avviate collaborazioni scientifiche con Docenti e Ricercatori della II Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino, nonché enti territoriali e di cultura architettonica dell'area metropolitana piemontese. Nel corso delle attività di laboratorio di sintesi finale "Architettura eco-efficiente" sviluppata in collaborazione con il prof. A. Boeri, sono state avviate collaborazioni con gli enti locali della Regione E.R. in particolare con la città di Cesena (a.a. 2008-'09), per il recupero e progettazione di edifici scolastici e con le città di Forlì e Bertinoro (a.a. 2009-'10), per interventi di rigenerazione urbana di edifici e complessi di edilizia sociale e scolastica posti nei quartieri residenziali di frangia. La ricerca ha evidenziato i caratteri di innovazione e ricerca operate nel progetto architettonico sviluppato in ambito universitario o istituzionale con concrete proposte di intervento.
Collaborazioni istituzionali e scientifiche nazionali: Ha collaborato con la Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino – ATC Torino-
Comune di Altessano-Venaria Reale - Comune di Forlì - ACER - Comune
di Bertinoro (FC).
Risultati attesi: ---