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Silvio Laureti

Professore associato

Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche

Settore scientifico disciplinare: MED/18 CHIRURGIA GENERALE

Temi di ricerca

Parole chiave: malattia di Crohn Fistole Perianali Rettocolite Ulcerosa Laparoscopia Chirurgia Cancro del Retto cellule staminali prolasso rettale anastomosi pouch-anale proctologia tessuso adiposo microfratturato vitrificazione tessuto adiposo flap mucoso endoanale

CHIRURGIA COLO-RETTALE

MALATTIE INFIAMMATORIE CRONICHE INTESTINALI

CANCRO DEL RETTO

CHIRURGIA LAPAROSCOPICA

CHIRURGIA SPERIMENTALE



CHIRURGIA SPERIMENTALE

 

Nel 1997 – 98 il Dott. Laureti, in qualità di Research Fellow presso il Dipartimento di Chirurgia Colo-rettale della Cleveland Clinic Foundation (Cleveland, Ohio, USA), oltre ad acquisire le tecniche basilari ed avanzate di microchirurgia,   ha condotto in qualità di Principal Investigator uno studio sperimentale prospettico-randomizzato in doppio cieco su animale. Lo studio aveva come obiettivo principale la valutazione della evoluzione nel tempo della severità delle aderenze post-operatorie dopo chirurgia addominale e la conseguente difficoltà tecnica del reintervento. Inoltre gli Investigatori si proponevano di valutare l'influenza dell'applicazione intra-addominale di barriere meccaniche (membrane riassorbibili di jaluronato di sodio, Seprafilm ä , Genzyme) sull'incidenza delle aderenze post-operatorie e la conseguente difficoltà di reintervento.

In particolare, lo studio è stato condotto su oltre 1000 topi che sono stati sottoposti dal dott. Laureti a tre tipi di intervento chirurgico: laparotomia sham, abrasione del ceco o abrasione più legatura del ceco, quest'ultimo allo scopo di simulare una complicanza settica post-operatoria. Nel 50 % degli animali, infine, veniva posizionato un foglio di membrana anti-aderenze nell'addome, in corrispondenza del ceco.

Tutti gli animali sono stati poi sottoposti a diverse distanze di tempo, da 5 a 90 giorni, a relaparotomia nel corso della quale veniva assegnato, da un blind Investigator, uno score soggettivo della severità delle aderenze intra-addominali ed alla difficoltà tecnica del reintervento nei vari gruppi. Veniva inoltre prelevato un campione bioptico delle aderenze per la oggettivizzazione anche istologica della loro severità.

Lo studio ha portato alla dimostrazione oggettiva, per la prima volta in letteratura, che la severità delle aderenze presenta un andamento ingravescente dopo i primi 10 giorni dall'intervento, per raggiungere un plateau fino ai 60 giorni dallo stesso e successivamente diminuuire dopo tale periodo.  Tale andamento è significativamente modificato in presenza di sepsi addominale, nel senso che le aderenze in tal caso sono molto tenaci già dopo 5 giorni dall'intervento.

Questi dati hanno un'importanza rilevante riguardo alla difficoltà del reintervento nei pazienti con complicanze settiche post-operatorie e dovrebbero influenzare significativamente il chirurgo nella scelta del timing del reintervento stesso qualora esso sia procrastinabile. Inoltre, l'uso di barriere meccaniche riassorbibili riduce in modo significativo la severità delle aderenze post-operatorie, anche se ciò avviene in misura meno sensibile in caso di sepsi addominale. 

I risultati di tale studio sono stati presentati dal dott. Laureti al 71° Meeting dell'American Society of Colon and Rectal Surgeons, tenutosi in S. Antonio, Texas (USA),  il 7 maggio 1998 (28) ed al Congresso Nazionale della Società Polispecialistica dei Giovani Chirurghi nel marzo 2000 (18).

 

 


 

CHIRURGIA COLO-RETTALE

 

E' la chirurgia colo-rettale il campo di massima operosità scientifica ed anche clinica del Dott. Laureti.

Sin dagli inizi degli anni '90 è entrato a far parte del Gruppo di chirurgia colorettale della II Clinica Chirurgica dell'Università di Bologna, allora diretta dal prof. G. Gozzetti, guidato dal suo Maestro, prof. Gilberto Poggioli.

Erano gli anni della messa a punto delle tecniche chirurgiche di salvataggio della funzione sfinteriale nel cancro del retto e nella Rettocolite Ulcerosa, così come della affermazione della chirurgia minima nella malattia di Crohn ed il Gruppo di Bologna presentava una delle casistiche più importanti a livello europeo in tale settore.

Anche l'esperienza presso il dipartimento di Chirurgia colo-rettale della Cleveland Clinic Foundation di Cleveland, in Ohio (USA), diretta dal prof. Fazio, che il dott. Laureti ha frequentato come Research Fellow nel 1997 e 1998, è risultata molto importante nella sua formazione scientifica.

Il suo soggiorno nel prestigioso ospedale americano, fra i più importanti al mondo per il trattamento delle malattie infiammatorie croniche intestinali e del cancro del retto, e per questo meta di chirurghi di tutto il mondo, assieme alla assidua attività clinica di reparto e sala operatoria, lo hanno infatti portato ad arricchire le sue conoscenze di chirurgia colo-rettale.

E' proprio nel campo del cancro del retto e, soprattutto, delle malattie infiammatorie croniche intestinali che l'attività scientifica del dott. Laureti è stata più proficua.

 

 


 

IL CANCRO DEL RETTO

 

In questo settore l'attenzione è stata volta soprattutto alla messa a punto prima tecnica e poi alla valutazione oncologica della chirurgia di salvataggio della funzione sfinteriale.

Tale argomento è ricorrente in tutta la sua attività scientifica: esso infatti è presente anche nella chirurgia delle Malattie Infiammatorie Intestinali, ove il suo contributo è stato particolarmente originale.

Il Dott. Laureti, proseguendo nella tradizione dei suoi Capiscuola, Prof. Gozzetti e Prof. Poggioli, di resezione dei tumori del retto che prevedesse una estesa linfoadenectomia associata ad una escissione totale del mesoretto, si è occupato, acquisendo le tecniche basilari, di coniugare queste esigenze oncologiche alla possibilità di salvare alla normale via di evacuazione, tutto ciò attraverso il rispetto quando possibile delle strutture nervose presenti nella pelvi, associando le tecniche “sphincter saving” a quella “nerval sparing” e seguendo i principi suggeriti da Heald della “Total Mesorectal Excision”, che è considerata oggi l'elemento tecnico chirurgico qualificante per ridurre la possibilità di ripresa totale della malattia, cio' che lo ha portato alla pubblicazione di alcuni lavori originali (3, 30).

Anche lo stage all'estero alla Cleveland Clinic ha avuto come “mission” lo sviluppo dell'approccio tecnico rigoroso alla terapia del cancro del retto. Nello stesso ospedale il Dott. Laureti ha acquisito e modulato secondo la propria sensibilità scientifica e clinica il tipo di approccio multidisciplinare già attuato a Cleveland, sia in senso di staging preoperatorio che di trattamenti integrati, adiuvanti e neoadiuvanti.

Per questa sua attività di ricerca e clinica, il dott. Laureti è stato invitato dal prof. G. Biasco, titolare del Corso di Oncologia Medica presso l'Università di Bologna, a tenere lezioni sul trattamento chirurgico del cancro del colon e del retto per gli studenti del IV e V anno di Medicina durante i Corsi Elettivi di Oncologia.

 


 

LE MALATTIE INFIAMMATORIE CRONICHE INTESTINALI

 

Questo capitolo rappresenta l'aspetto più corposo dell'attività scientifica e clinica del dott. Laureti. Infatti egli si è occupato con grande dedizione della terapia chirurgica delle Malattie Infiammatorie Intestinali. Da oltre 17 anni partecipa alle attività di ricerca del gruppo diretto dal Prof. G. Poggioli, occupandosi in particolare dei risultati a lungo termine degli interventi di chirurgia conservativa e della localizzazione perianale della malattia di Crohn, oltre che del trattamento chirurgico della Rettocolite Ulcerosa, in particolare dell'intervento di ileoanostomia con J pouch ileale, che consente di conservare in questi pazienti la normale via di canalizzazione.

In particolare, grande impegno è stato posto al tentativo di eseguire una chirurgia risparmiatrice dello sfintere, soprattutto in caso di Colite Ulcerosa. Il lavoro svolto ha fatto della Clinica Chirurgica II prima e dell'Unità di Chirurgia Generale “Poggioli” di Bologna uno dei Centri di riferimento europei nella cura di questa malattia. Tutto ciò si riflette nell'esecuzione di oltre 700 interventi di ileoanostomia con J pouch ileale, in gran parte eseguiti come aiuto o operatore dal dott. Laureti, e si inserisce nelle più numerose casistiche europee, insieme a Londra, Parigi e G ö teborg.

Dal punto di vista tecnico il lavoro di ricerca svolto dal dott Laureti insieme al prof. Poggioli ha portato a risultati importanti. In particolare sul modo di eseguire l'intervento e sulle diverse possibilità tecniche di anastomosi ileoanale è stato prodotto un Video presentato nel 1992 a Parigi in occasione del II Simposio Mondiale sui reservoir ileoanali e premiato nel 1995 al Congresso Nazionale della Società Portoghese di Chirurgia a Lisbona.

Lo studio dei risultati ha portato anche a modificazioni tecniche, con pubblicazioni i cui dati sono stati poi validati anche da altri prestigiosi Autori. In particolare, il dott. Laureti si è occupato del trattamento delle complicanze pelviche dopo ileoanostomia, dei risultati funzionali e della qualità di vita dei pazienti operati e della strategia chirurgica in caso di Colite Indeterminata (2, 4, 15, 16, 19, 21, 26, 32, 35, 36, 43, 44, 46, 47, 49, 50, 52, 56, 61).  

Inoltre particolare enfasi è stata data al rapporto colite ulcerosa-cancro attraverso il depistaggio dei casi attraverso le trasformazioni displastiche dalla mucosa (11, 33).  A tal proposito il dr. Laureti ha pubblicato un case-report riguardante un paziente con diagnosi di cancro sottoanastomotico dopo ileoanostomia manuale con mucosectomia del canale anale. Questo caso, insieme ad altri 3 riferiti in letteratura, e per la sua unicità citato in perstigiose review internazionali,  ha confermato che la mucosectomia, anche se eseguita da mani esperte, non elimina completamente il rischio di trasformazione in senso neoplastico di isole di cellule della mucosa del retto lasciate in situ dopo l'intervento (31, 34).

Altro argomento di ricerca è rappresentato dalla Pouchite, una affezione “creata dal chirurgo”, che riporta nel reservoir ileale le stesse alterazioni morfologiche della malattia di base, la Colite Ulcerosa. Tale patologia riveste ancora oggi per tutti i ricercatori del mondo uno straordinario interesse, soprattutto perche è un modello sperimentale molto verosimile di Colite Ulcerosa. Le ricerche condotte dal dott. Laureti in collaborazione con i gastroenterologi dell'Università di Bologna, prof. Campieri e Gionchetti, hanno portato alla proposizione di nuove forme di terapia di remissione e mantenimento (54, 62, 63).

La vasta esperienza di chirurgia delle complicanze settiche perianali ha portato il dott. Laureti a sperimentare un trattamento originale con iniezione locale di anti TNF-alfa delle complicanze perianali dopo ileoanostomia, come le fistole pouch-anali, pouch-vaginali e la cuffite, cioè l'infiammazione del moncone rettale residuo in caso di anastomosi ileoanale eseguita ad eccessiva diatanza dalla lineo dentata. I risultati di tale esperienza sono stati pubblicati su alcune riviste internazionali (55, 58, 60).

In considerazione della sua ampia esperienza, il dott. Laureti è stato invitato come relatore a numerosi meetings nazionali ed internazionali. In particolare, nel giugno 2007, è stato invitato come panelist ad una Tavola Rotonda, sulla tecnica chirurgica della ileoanostomia al “II Congresso Mondiale di Colon-proctologia  e malattie della pelvi”  a Roma.

 

Un altro grande campo di ricerca, sempre nell'ambito delle Malattie Infiammatorie croniche Intestinali, è stata la Malattia di Crohn.

Il Dott. Laureti si è dedicato con molto entusiasmo allo sviluppo delle tecniche di terapia chirurgica conservativa della Malattia di Crohn. Tale tipo di chirurgia, definita come "Chirurgia Minima", ha ottenuto grande popolarità in tutto il mondo.

Sulla scorta delle prime pubblicazioni sull'argomento, ad opera di Lee ad Oxford e di Fazio a Cleveland, il Dott. Laureti, guidato dal Prof. Poggioli ha cominciato ad eseguire le Stritturoplastiche, cioè le correzioni delle stenosi senza resezione, in un numero crescente di pazienti. Ciò ha portato all'allargamento delle indicazioni alla terapia conservativa. Essa viene oggi definita “bowel sparing surgery” anche per il lavoro di ricerca clinica del Gruppo guidato dal Prof. Poggioli. I risultati lusinghieri di una sua proposta di terapia conservativa anche per la classica malattia dell'ileo terminale, hanno avuto eco mondiale attraverso un video invitato a partecipare al Meeting del 1995 dell'American College of Surgeons tenutosi a New Orleans. Attraverso questo video si è dimostrato che il trattamento dell'ileite terminale, attraverso una particolare tecnica di stritturoplastica, non solo porta alla risoluzione della sintomatologia, ma determina anche la regressione morfologica della lesione. La regressione delle lesioni era stata già dimostrata da altri Autori nelle lesioni digiuno-ileali; per quanto concerne l'ileo terminale è comunque una scoperta assolutamente rivoluzionaria, tuttora citata in tutti i lavori e le metanalisi più importanti. Particolare enfasi, inoltre, va data alla pubblicazione da parte del Prof. Poggioli, coadiuvato dal dott. Laureti, di tre tecniche personali ed originali che hanno contribuito all'estensione della chirurgia conservativa anche a forme di malattie fino ad allora considerate non eseguibili (6, 8, 9, 10, 12, 15, 17, 20, 22, 23, 24, 27, 29, 42, 48, 58, 60).

L'attività scientifica sulla Malattia di Crohn non poteva ovviamente ridursi solo al problema tecnico. Infatti il dott. Laureti si è dedicato con molta attenzione al problema principale di questa malattia, cioè la recidiva dopo resezione chirurgica. Studi retrospettivi sulla casistica personale sono stati condotti nel tentativo di identificare fattori predittivi di recidiva (1, 13).

Particolare attenzione è stata posta poi a definire gli aspetti anatomo-clinici e le diverse forme di terapia chirurgica di alcune localizzazioni della malattia, come quella duodenale (10,14).

La chirurgia delle malattie infiammatorie intestinali è stato inoltre oggetto principale dell'attività scientifica svolta nel corso del periodo di research fellowship presso il Dipartimento di Chirurgia Colorettale della Cleveland Clinic Foundation, in collaborazione col prof. Fazio. In questo periodo infatti, si è dedicato alla revisione dei dati relativi all'enorme esperienza del gruppo della Cleveland Clinic, allo scopo di valutare efficacia e sicurezza delle strittturoplastiche comparandone l'outcome con quello della chirurgia resettiva. Tale impegno ha portato alla pubblicazione di 2 articoli su riviste internazionali che, per la numerosità dei pazienti arruolati e dei dati esaminati, rappresentano una conferma importante della validità di tale approccio chirurgico, citata peraltro in numerosi lavori internazionali (40, 41).

Il dott. Laureti ha infine pubblicato insieme al prof. Fazio,  una monografia sul trattamento dell'occlusione nei pazienti con malattia di Crohn dal titolo “Obstruction in Crohn's Disease: Strictureplasty Versus Resection” (37).

Negli ultimi anni il dott. Laureti si è occupato in maniera specifica del trattamento chirurgico della localizzazione perianale della malattia di Crohn, sperimentando tecniche e materiali innovativi, quali l'iniezione locale di anti_TNF alfa, la fistulectomia “cone-like”,  il posizionamento di plugs biologici e promotori della crescita tissutale.

In particolare, insieme al gruppo gastroenterologico dell'Unità per lo Studio delle MICI dell'Università di Bologna, il dott. Laureti ha intuito la necessità di un approccio combinato medico e chirurgico nei pazienti trattati con farmaci biologici per via sistemica, allo scopo di limitare al massimo il rischio di recidiva della malattia. A tal scopo è stato creato un algoritmo di trattamento che prevede necessariamente la bonifica chirurgica perianale come primo step in tutti i pazienti con malattia perianale complessa che vengono trattati con infusione sistemica di anti-TNF alfa.

Nei pazienti invece che presentano controindicazioni al tale trattamento, per la presenza di stenosi digiuno-ileali clinicamente significative, il dott. Laureti ha proposto insieme al prof. Poggioli una tecnica alternativa rappresentata dall'iniezione del farmaco tramite iniezione sottomucosa a livello dell'orifizio interno della fistola. Tale trattamento, i cui incoraggianti risultati preliminari sono stati pubblicati nel 2005 su una rivista internazionale, è stato eseguito ad oggi su oltre 80 pazienti con un tasso di successo di circa il 70 %.

Del tutto recentemente ha iniziato a trattare con la stessa metodica alcuni pazienti usando il farmaco biologico Adalimumab. L'indicazione a tale trattamento è  riservato a quei pazienti che non hanno risposto alla terapia con Infliximab o che hanno presentato reazioni allergiche allo stesso farmaco, in quanto l'adalimumab, non presentando nella sua struttura la porzione murina, ma essendo completamente “umano”, non dovrebbe causare nell'ospite la reazione anticorpale responsabile delle allergie e soprattutto della mancata risposta clinica.

Molto interessante la positiva esperienza riportata dopo applicazione di plug biologici come rescue therapy in pazienti con  malattia perianale complessa non responsiva a pregressi trattamenti medici e chirurgici. In particolare, l'80% dei 7 pazienti sottoposti a tale trattamento, ha ottenuto la guarigione completa dei tramiti fistolosi. Tale risultato  è significativamente migliore di quanto riferito in letteratura, anche da prestigiosi autori nordamericani ed  è probabilmente il frutto di una sinergia dell'applicazione della protesi biologica e del contemporaneo trattamento con farmaci biologici, associazione applicata per la prima volta dal dott. Laureti.

Del tutto recentemente è iniziato l'impegno di ricerca nel campo della medicina rigenerativa, in particolare la sua applicazione nel trattamento della malattia perianale complessa di Crohn resistente al trattamento standard. E' stato principal investigator in un protocollo sperimentale prospettico per l'uso di tessuto adiposo autologo microfratturato tramite iniezione locale e partecipa a protocollo multicentrico internazionale che prevede  l'uso di cellule staminali eterologhe.

Tale attività ha portato alla pubblicazione su riviste internazionali di alcuni lavori scientifici, focalizzati sull'analisi dei risultati chirurgici unitamente alla presentazione di tecniche chirurgiche originali

Per presentare la sua esperienza in tale campo della chirurgia delle malattie infiammatorie croniche intestinali, il dott Laureti  è stato invitato a  partecipare in qualità di relatore a numerosi congressi Nazionali ed Internazionali e come docente a più di 200 seminari e Corsi didattici.

 

 

 

 

 

CHIRURGIA LAPAROSCOPICA

 

Il dott. Laureti si è dedicato allo studio dell'efficacia e sicurezza della chirurgia eseguita per via laparoscopica e della possibilità di applicare tali tecniche nel campo delle malattie collo-rettali maligne e benigne.

 

Il dottor Laureti ha frequentato numerosi stages di perfezionamento durante la sua Fellowship alla Cleveland Clinic presso il Laboratorio diretto dal dott. Jeffrey Milsom, partecipando allo stesso tempo anche alla attività di ricerca su animale (rischio di diffusione del tumore in corrispondenza dei fori di introduzione degli strumenti a livello addominale, in collaborazione col dott. Hiroshi Tomita) ed al perfezionamento del robot ZEUS in collaborazione col Gruppo di Chirurgia Laparoscopica diretto dal prof. Gagner.

Il dott. Laureti ha partecipato come aiuto o operatore a numerosi interventi di chirurgia colo-rettale eseguiti per via laparoscopica.

Dal punto di vista dell'attività scientifica, particolare attenzione è stata data alla valutazione dei risultati nei pazienti operati per via laparoscopica per cancro o malattie infiammatorie croniche intestinali, in termini di complicanze post-operatorie, qualità di vita e radicalità oncologica (49, 56).

Di recente, in collaborazione con gli anestesisti dell'Unità Operativa diretta dal prof. G. Martinelli, ha partecipato ad uno studio che ha avuto per oggetto la valutazione del dolore post-operatorio dopo chirurgia laparoscopica, che ha dimostrato una riduzione significativa del consumo di farmaci antalgici rispetto alla chirurgia tradizionale (in press).

Insieme al prof. Poggioli, infine, ha sviluppato une tecnica originale laparoscopica per la terapia chirurgica del retto basso. Tale intervento, eseguito in sedici pazienti, ha dato luogo ad un video, “Laparoscopic coloanal anastomosis”, invitato nel 2003 per la presentazione al Meeting annuale dell'American College of Surgeons a  Chicago.