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Pierfrancesco Callieri

Professore ordinario

Dipartimento di Beni Culturali

Settore scientifico disciplinare: L-OR/16 ARCHEOLOGIA E STORIA DELL'ARTE DELL'INDIA E DELL'ASIA CENTRALE

Temi di ricerca

Parole chiave: iran nord-ovest dell'India persepolis armenia archeologia glittica ceramica achemenidi sasanidi Golfo Persico

SINTESI: 1-Studio del Fars (Iran meridionale) tra l'inizio dell'impero achemenide (VI sec. a.C.) e la fine dell'impero sasanide (VII sec. d.C.), con approccio essenzialmente archeologico, pur prendendo in esame tutte le fonti disponibili. Dal 2005 la ricerca si è estesa all'attività di scavo nel Fars, grazie ad un accordo con lo Iranian Centre for Archaeological Research, ed un nuovo scavo nel prestigioso sito di Persepoli è iniziato nel settembre 2008. Nel 2019 ha preso avvio un nuovo progetto dedicato al Fars meridionale, tra Firuzabad e il Golfo Persico, nel periodo proto-sasanide. 2-Con rigoroso approccio archeologico si affronta il tema dell'architettura dello zoroastrismo tra III e VII sec. d.C. 3-Studio di sigilli e cretule dell'Asia media dal punto di vista iconografico, tecnico-stilistico e funzionale. 4-Studio in vista della pubblicazione dello scavo dell'antico abitato di Barikot (Swat, Pakistan), diretto dal proponente sino al 2000. 5-Elaborazione informatica della ceramica dallo scavo di Barikot.

1-Archeologia del Fars (Iran meridionale) tra il VI sec. a.C. e il
 VII sec. d.C. - la ricerca è volta alla conoscenza di un periodo
ancora oscuro della storia dell'Iran antico, quello compreso tra la fondazione  dell'impero achemenide (IV sec. a.c.) e
la fine dell'impero sasanide (VII sec. d.C.). avviata nel 2002 con il
titolo di “At the roots of the Sasanians: Fars in the
post-achaemenid period”, la ricerca ha comportato il riesame
critico di tutte le fonti archeologiche, epigrafiche e
letterarie disponibile sull'argomento, con un particolare impegno sul poco noto periodo post-achemenide. Dal 2005 la ricerca si è
estesa alle attività sul campo grazie all'invito da parte dello
iranian centre for archaeological research (ICAR) a prendere parte
al programma di scavi di salvataggio in un'area destinata ad essere
sommersa dall'invaso della nascente diga di Sivand, non lontano da
Pasargade nel Fars. una missione italo-iraniana del nostro ateneo e
dell'ICAR, diretta per la parte italiana dal proponente, ha così
effettuato tra il 2005 e il 2006 tre campagne di scavo nei due siti
prescelti, portando alla luce due insediamenti rurali vissuti tra
l'età achemenide e quella post-achemenide, i primi siti di tale
natura ad essere stati scavati per il periodo in questione. grazie
ad un nuovo accordo con l'ICAR, nell'ottobre 2006 ha preso avvio un
nuovo programma di scavi sul “tell” centrale di Pasargade, luogo di
particolarmente rilevanza nella considerazione degli iraniani in
quanto legato alle memorie di Ciro il grande e dei suoi successori,
ma anche luogo in cui il passaggio tra l'età achemenide e quella
ellenistica sembra potersi documentare con maggiore attendibilità.
le due campagne di scavo condotte qui nel 2006 e 2007 hanno
restituito una sequnza ceramica di riferimento per il Fars centrale
tra il V e il I sec. a.C., che per l'ancoramento ad una cronologia
assoluta si è avvalsa della serie di cinque datazioni al C14 su
campioni di carbone. data l'importanza scientifica del progetto, ma
anche il suo notevole prestigio internazionale, questa ricerca ha
visto negli ultimi due anni la massima concentrazione di energie e
di risorse umane e finanziarie, ed ha goduto del sostegno
dell'ateneo e del ministero degli affari esteri, nonché della
collaborazione con l'istituto italiano per l'africa e l'oriente. Nel 2008 ha infine preso l'avvio il programma multidisciplinare di ricerche incentrato sul grande sito di Persepoli, "From Palace to Town": il progetto si articola in una sezione relativa all'aggiornamento metodologico degli interventi diagnostici e conservativi sulla Terrazza achemenide, in una sezione di documentazione incentrata sulla creazione di un sistema GIS, e in una sezione archeologica mirante al'individuazione della città di tutti i giorni che le fonti indicano esistente nella piana di Marvdasht. Sono state condotte dieci campagne di scavo nel 2008, 2009, 2011-2018 (Porta monumentale di Tol-e Ajori nell'area di Bagh-e Firuzi) e quattro campagne riguardanti la conservazione, tra il 2008 ed il 2011. Nel 2019 ha preso avvio un nuovo progetto dedicato al Fars meridionale, tra Firuzabad e il Golfo Persico, nel periodo proto-sasanide.


2-Architettura religiosa dell'iran nel periodo sasanide. – Il tema
dell'architettura dello zoroastrismo tra III e VII sec. d.C. si
presenta ancora oggi disseminato di zone oscure e false certezze.
e' pertanto della massima importanza riesaminare con un rigoroso
approccio archeologico tutte le testimonianze disponibili, al fine
di giungere ad una comprensione più profonda dell'argomento. la
ricerca ha già condotto ad alcune pubblicazioni di forte taglio
innovativo, sia su problematiche funzionali sia su aspetti
iconografici.

3-Glittica dell'Iran e dell'Asia centrale nel periodo pre-islamico. Il tema, affrontato per la prima volta da Callieri nel corso della sua dissertazione dottorale sui sigilli e le cretule
del nord-ovest dell'India e dell'Afghanistan, che ha portato alla
prima monografia esistente sull'argomento, ha continuato a
rappresentare per il proponente una delle sue più importanti linee
di ricerca, aiutata dalla singolare competenza acquisita in ambito
internazionale che lo ha portato ad essere coinvolto in convegni e
pubblicazioni specialistiche.

4-Archeologia urbana nell'India nord-occidentale in epoca ellenistica. – La passata attività
nell'ambito della Missione archeologica italiana dell'IsIAO in
Pakistan, da lui a lungo diretta, fa sì che Callieri si occupi
ancora di questo importante argomento, soprattutto nella fase della
elaborazione e pubblicazione dei rapporti degli scavi da lui
diretti a Barikot (Swat, Pakistan) sino al 2000.

5-Ceramica dell'india nord-occidentale (IV sec. a.C. - XI sec. d.C.)–. La
ceramica proveniente dagli scavi di Barikot è stata in passato
studiata integralmente dal proponente, che non ha tuttavia ancora
pubblicato i risultati in attesa del completamento dei rapporti di
scavo suoi e dei suoi collaboratori. l'elaborazione informatica dei
circa 100.000 frammenti ceramici studiati ha posto e pone ancora
notevoli problemi metodologici, affrontati con l'ausilio dei più
aggiornati programmi nonché di collaboratori specializzati nelle
applicazioni informatiche all'archeologia.

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