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Patrizia Brigidi

Professoressa ordinaria

Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche

Settore scientifico disciplinare: CHIM/11 CHIMICA E BIOTECNOLOGIA DELLE FERMENTAZIONI

Temi di ricerca

Parole chiave: Microbioma Metagenomica e culturomica Microbioma come target terapeutico

 L'attività di ricerca della Prof. Patrizia Brigidi, documentata da numerose pubblicazioni su riviste internazionali, ha riguardato le seguenti tematiche:

  1. Batteri Probiotici

a)      Studio della composizione del microbiota intestinale umano.

b)      Caratterizzazione molecolare di ceppi di Bifidobacterium e Lactobacillus.

c)      Studio dei meccanismi molecolari responsabili delle attività health-promoting dei batteri probiotici.

d)     Impiego di probiotici nel trattamento/prevenzione di malattie infiammatorie intestinali (IBD).

  2. Miglioramento Genetico di microrganismi industriali

a)      Sviluppo di vettori di clonaggio per il batterio termofilo Bacillus stearothermophilus.

b)      Studi di stabilità strutturale e segregazionale di plasmidi ricombinanti in processi fermentativi.

  3. Caratterizzazione molecolare di ecosistemi complessi

a) identificazione dei principali gruppi microbici del microbiota intestinale umano.

b) identificazione dei principali gruppi microbici della microflora vaginale umana.

  4. Attività Antimicrobica di composti naturali e di sintesi

a)  Analisi proteomica di batteri antibiotico-resistenti.

b)  Valutazione dell'attività antimicrobica di nuovi composti chimici.



1.Caratterizzazione del microbiota intestinale mediante approcci analitici molecolari: sviluppo ed applicazione di microarray. Il recente sviluppo di tecniche molecolari ha consentito di caratterizzare il microbiota di ecosistemi complessi, quale quello intestinale. Tale approccio consente, infatti, di studiare l'ecosistema in modo più accurato e rapido rispetto alle tecniche tradizionali coltura-dipendenti. In particolare l'analisi molecolare permette di valutare cambiamenti quali-quantitativi dei principali gruppi microbici intestinali in funzione di diverse condizioni fisio-patologiche dei soggetti analizzati e di stimoli ambientali, quali l'assunzione di antibiotici o alimenti funzionali. I microchip a DNA (Community Genome Arrays, CGAs) sono una tecnologia genomica potente e innovativa che sta divenendo di uso comune nello studio dei sistemi e processi biologici. Tuttavia, dall'analisi della letteratura e dallo stato dell'arte relativo, appare evidente che questa tecnologia non è stata adeguatamente sviluppata e adottata per lo studio di comunità batteriche. In questa prospettiva saranno sviluppati dei chips, basati sull'impiego di sonde complementare al le sequenze del DNA ribosomale batterico, specifici per i principali gruppi microbici intestinali. 2.Analisi genetica e proteomica di attività metaboliche di batteri probiotici, benefiche per la salute dell'ospite. La conoscenza di un numero sempre maggiore di genomi di batteri probiotici consente di individuare geni putativi che codificano per attività metaboliche benefiche per la salute dell'ospite. E' stato individuato e caratterizzato sia in Bifidobacterium che in Lactobacillus il gene oxc che codifica per l'oxalil-decarbossilasi, enzima chiave nel processo di decarbossilazione dell'ossalato, molecola tossica introdotta con la dieta. L'analisi proteomica consente di confermare la reale espressione di geni putativi coinvolti in attività probiotiche e di studiare la risposta metabolica dei batteri quando sottoposti a diversi stimoli ambientali (stress, antibiotici). L'approccio proteomico è stato anche utilizzato per identificare proteine batteriche coinvolte nel processo di adesione all'epitelio intestinale. 3.Studio dei meccanismi di adesione agli enterociti umani da parte di Bifidobacterium. Nonostante il largo impiego di ceppi di Bifidobacterium in preparazioni probiotiche alimentari e farmaceutiche, non si conoscono i meccanismi molecolari coinvolti nell'interazione fra probiotico e ospite. Al contrario, numerosa è la letteratura sull'interazione fra batteri enteropatogeni e l'ospite. Partendo dalla considerazione che enteropatogeni e probiotici colonizzano la stessa nicchia ecologica, si può ipotizzare che utilizzino meccanismi comuni per l'adesione all'epitelio intestinale. In questa prospettiva, verrà studiata la capacità di proteine di parete di Bifidobacterium di legare plasminogeno, fibronectina e laminina, proteine coinvolte nel cross-talk di enteropatogeni con l'enterocita umano. Gli approcci utilizzati per lo studio prevedono l'impiego di elettroforesi bidimensionale, overlay assay con anticorpi monoclonali specifici per plasminogeno, fibronectina e laminina, immunoelettronmicroscopia, e MALDI-TOF. 4.Analisi dei profili metabolici intestinali in seguito ad assunzione di alimenti funzionali. L'attività metabolica del microbiota intestinale è strettamente correlata ai suoi effetti positivi/negativi sulla salute dell'ospite. Saranno pertanto studiati i profili metabolici dell'ecosistema intestinale associati all'assunzione di un alimento funzionale mediante analisi GC-MS-SPME di campioni fecali. In questo studio saranno confrontati i profili cromatografici dei soggetti studiati prima e dopo il trattamento, ponendo particolare attenzione a metaboliti indicatori di attività saccarolitiche o proteolitiche, quali, rispettivamente, acidi grassi a corta catena e cresoli e indoli. Saranno inoltre studiati metaboliti microbici potenzialmente coinvolti nello sviluppo di patologie enteroepatiche, quali ad esempio l'alcol etilico.