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Mauro Delogu

Professore associato

Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie

Settore scientifico disciplinare: VET/05 MALATTIE INFETTIVE DEGLI ANIMALI DOMESTICI

Temi di ricerca

Parole chiave: ecologia dei Patogeni ecologia delle malattie Zoonosi virali Circovirus Suino Influenza Aviare Zoonosi virali Ecologia delle malattie virali preening influenza aviare medicina della Conservazione Patologia della Fauna selvatica coronavirus emergenti nella fauna selvatica IAS management

Le principali attività di ricerca  che svoge nel Laboratorio di Ecologia dei Patogeni  del Servizio di fauna selvatica ed esotica (DimevetSEFSE) di cui è responsabile, riguardano l'Ecologia delle malattie trasmissibili ed in particolar modo l'ecologia dei virus infuenzali  sia nel serbatoio selvatico( avifauna) sia nei mammiferi selvatici recettivi( cinghiale) dove vengono svolti studi di tipo epidemiologico, sierologico, di isolamento e di tipizzazione virale volti a chiarire, attraverso lo studio degli aspetti ecologici ,quale sia lo status dei virus influenzali nelle specie aviarie selvatiche ( movimento, resistenza, circolazione) e di come queste possano favorire il passaggio dell'infezione alle specie domestiche (nelle specie serbatoio, in quelle ritenute epifenomeni, e nelle interfacies ecologiche. In parallelo vengono svolte, in collaborazione con il Centro di referenza WHO per l'Influenza, prove di infezione sperimentale in isolatore per studiare i meccanismi adattativi che i virus influenzali “ wild” , operano nell'eseguire il salto di specie durante la corsa evolutiva che li può portare a divenivere pandemici nella popolazione umana . Svoge inoltre studi sulla gestione sanitaria  densità dipendente nella fauna selvatica inpopolazioni selvatiche a vita libera. Lavora sulle patologie che coinvolgono numeri elevati di soggetti in natura (Colera aviare)  e su quelle che costituiscono fattori di rischio sanitario per le piccole popolazioni selvatiche di specie a rischio di estinzione, Anche attraverso metodiche di diagnostica non invasiva su soggetti selvatici a vita libera.

Le principali attività di ricerca riguardano lo studio dei virus influenzali nelle specie domestiche , selvatiche e nell'interfaccia con l'uomo. Questo è iniziato nel 1992 e ad oggi, ha consentito l'isolamento di numerosi virus influenzali in natura e di comprendere alcuni meccanismi adattativi che permettono ai virus influenzali aviari di eseguire il salto di specie prima dal selvatico al domestico e poi dallo stesso all'uomo, così come ora sta accadendo con l'AH5N1. La ricerca in corso ha dimostrato come la delezione dello stalk della neuroaminidasi costituisca un punto cruciale nel cambio di specie ospite. Lo studio in corso prevede indagini di tipo epidemiologico, sierologico, di isolamento e di tipizzazione virale volti a chiarire, attraverso lo studio degli aspetti ecologici (Interazione tra specie sensibili, persistenza virale nell'ambiente) ,quale sia lo status dei virus influenzali nelle specie aviarie selvatiche ( movimento, resistenza, circolazione) e di come queste possano favorire il passaggio dell'infezione alle specie domestiche (nelle specie serbatoio, in quelle ritenute epifenomeni, e nelle interfacies ecologiche. In parallelo vengono svolte, in collaborazione con il Centro di referenza WHO per l'Influenza, le prove di infezione sperimentale in isolatore per studiare i meccanismi adattativi che i virus influenzali “ wild” , operano nell'eseguire il salto di specie durante la corsa evolutiva che li può portare a divenire pandemici nella popolazione umana . Lo studio sulle Infezioni da Pneumovirus aviari prosegue con indagini epidemiologiche di tipo sierologico (ELISA) e di biologia molecolare (RT PCR) in specie aviarie selvatiche ed allevate finalizzate alla gestione sanitaria della malattia. Durante tale lavoro, risultati preliminari hanno dimostrato la circolazione di questi virus negli Anatidi selvatici, dato a cui dovranno seguire ulteriori approfondimenti volti all'isolamento e alla caratterizzazione comparativa dell'agente virale. Gli studi di tipo ecologico hanno già consentito di escludere per questo virus un coinvolgimento dei Caradriformi ed i galliformi selvatici quale serbatoio . Un ulteriore progetto in corso riguarda la gestione di popolazioni di cinghiale con attività di ricerca volte al controllo demografico e alla gestione sanitaria della popolazione nelle aree protette dell'Appennino bolognese, con ricerche attive nei confronti della PRRS, dell' antibiotico resistenza batterica, dell'influenza suina , della parvovirosi e della malattia di Aujeszky. Tali indagini sono mirate alla gestione sanitaria della specie ospite, agendo sui parametri demografici della popolazione con la creazione ed il mantenimento di una sottopopolazione a densità nota marcata usata tramite gli indici (Lincholn) per quantificare la popolazione totale. Di pari passo vengono seguiti sierologicamente nella stessa i profili anticorpali nei confronti dei diversi agenti patogeni con lo scopo di ottenere correlazioni che dimostrino densità soglia al di sotto delle quali questi patogeni si limito o meglio auto estinguano.