Si occupa dei principali aspetti della civiltà etrusca, del suo
sviluppo storico e culturale e della sua presenza nella pianura
padana. Tra i suoi settori di ricerca sono di particolare rilievo
il popolamento etrusco e il suo assetto organizzativo; gli aspetti
economici e produttivi; l'architettura domestica; le importazioni e
gli scambi commerciali; le stele felsinee e i relativi problemi
iconografici; la diffusione dell'alfabeto e della scrittura in
Etruria Padana e in Italia settentrionale; i rapporti fra gli
Etruschi e le altre popolazioni vicine dell'Italia settentrionale e
all'Europa dei Celti, oltre al tema della mobilità individuale tra
Etruschi, Veneti e Celti; la formazione dei città, la loro
organizzazione interna e i programmi di monumentalizzazione; la
documentazione epigrafica, la struttura sociale e gli aspetti
istituzionali delle città etrusche. Numerosi infine i suoi lavori
sulla diffusione e sulla pratica della scrittura in Etruria Padana
e nelle aree limitrofe. Dal 1988 al 2016 ha diretto lo scavo nella
città etrusca di Marzabotto.
Tra le principali linee di ricerca quella sull'urbanistica e
sull'architettura della città etrusca di Marzabotto riveste
un'importanza preliminare. Avviata a partire dal 1988, in occasione
della ripresa degli scavi dapprima della casa 1 della Regio
IV-insula 2 poi del tempio nella Regio I-ins. 5, la ricerca ha dato
negli anni più recenti eclatanti risultati e numerosi spunti di
riflessione, meritevoli di essere approfonditi. In particolare lo
studio si orienta ora sulle categorie architettoniche, domestiche e
sacre, inserite in un contesto più ampio di esperienze maturate in
Etruria tirrenica e giunte in Etruria padana per effetto dei
contatti commerciali e culturali che collegano i due ambiti
territoriali. La scoperta del tempio urbano di Marzabotto ha poi
aperto prospettive di ricerca tutte nuove che lo scavo, con
scadenza annuale, arricchisce continuamente. In relazione ad esso
si pongono le partecipazioni ad un convegno nazionale dedicato alle
aree sacre del Veneto e delle aree limitrofe e (i cui atti sono
stati pubblicati nel 2009) e ad un convegno internazionale sulla
religione etrusca svoltosi a Leiden (pubblicato nel 2010, Suppl.
della rivista Babesh). Nel 2010 ha
curato la pubblicazione in due volumi dello scavo della Casa 1
(Regio IV, Insula 2) di Marzabotto che accoglie il
lavoro svolto dalla equipe del Dipartimento in quasi 20 anni
di attività sul terreno. Questo lavoro costituisce il primo passo
di un ambizioso progetto editoriale dedicato alla città di
Marzabotto, che prevede nei prossimi anni una serie di volumi
monografici. A tal proposito nel 2009 è stata istituita una
Collana "Kainua"dedicata agli studi di Marzabotto, del cui Comitato scientifico fa parte: Kainua I - V.
Baldoni, La ceramica attica dagli scavi ottocenteschi di
Marzabotto, 2009; Kainua II - G. Sassatelli-E. Govi, La Casa
1 della Regio IV, Insula 2 di Marzabotto;
Kainua III - C. Mattioli, La tipologia della ceramica di
produzione locale dell'Etruria padana; Kainua IV - G.
Sassatelli-E. Govi (a cura di), I materiali di copertura dei
tetti di Marzabotto; Kainua V - G. Sassatelli (a cura di),
La nuova planimetria di Marzabotto. Studi topografici sulla
città; Kainua VI - E. Govi (a cura di), Il tempio di
Tinia nell'area urbana di Marzabotto; Kainua VII - G.
Sassatelli-E. Govi (a cura di), Segnacoli, basi e cippi lapidei
da Marzabotto.
Nelle dinamiche culturali che collegano
l'Etruria padana con altre realtà territoriali ed etniche rientra
anche un altro importante filone di ricerca che interessa il
rapporto con il mondo greco e l'influsso da questo esercitato sulla
formazione di un linguaggio figurativo locale e dell'ideologia
funeraria. Lo studio delle stele felsinee di V secolo a.C. si
presta a questo tipo di indagine offrendo uno straordinario
panorama iconografico, da diversi anni sottoposto ad una analisi
che tocca molteplici aspetti della cultura etrusco-padana, dai
modelli formali assunti dagli scalpellini bolognesi alla diffusione
di credenze funerarie di origine greca. Al corpus delle stele
felsinee sono dedicati due articoli su riviste e volumi pubblicati
nel 2009.
Alla ricostruzione dell'occupazione etrusca dell'area
padana e in particolare dell'etruscità di frontiera si riferisce
parte della produzione scientifica più recente (2009 e 2010) che ha
interessato nello specifico i territori di Parma, dell'Emilia
occidentale e di Bazzano e più in generale un quadro di sintesi
storica. Sullo scambio culturale tra Etruria padana e popoli
limitrofi si focalizza un altro tema di ricerca che si sta
concretizzando nello studio di un documento epigrafico in lingua
venetica rinvenuto a Bologna e in corso di stampa.
Un
particolare filone di ricerca è poi costituito dalla diffusione
della scrittura etrusca in area padana e dai risvolti sul piano
storico, sociale e culturale che il quadro epigrafico consente di
analizzare. Dopo avere indagato singole realtà urbane, come quella
di Marzabotto, la ricerca si orienta ora verso la ricostruzione
filologica dell'intero panorama delle attestazioni in Etruria
padana. Si tratta di un progetto che, avviato nel 2007, nel giro di
qualche anno produrrà il nuovo volume del CIE dedicato all'Etruria
padana, uno strumento di studio e di conoscenza indispensabile per
la valutazione di tutti gli aspetti connessi alla scrittura. In
questo ambito rientra infine lo studio di un nuovo corpus di
iscrizioni chiusine pubblicato nel 2010.