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Giuseppe Sassatelli

Professore emerito

Alma Mater Studiorum - Università di Bologna

Temi di ricerca

Parole chiave: Marzabotto scultura monumentale scrittura etrusca urbanistica e architettura Etruria padana

Si occupa dei principali aspetti della civiltà etrusca, del suo sviluppo storico e culturale e della sua presenza nella pianura padana. Tra i suoi settori di ricerca sono di particolare rilievo il popolamento etrusco e il suo assetto organizzativo; gli aspetti economici e produttivi; l'architettura domestica; le importazioni e gli scambi commerciali; le stele felsinee e i relativi problemi iconografici; la diffusione dell'alfabeto e della scrittura in Etruria Padana e in Italia settentrionale; i rapporti fra gli Etruschi e le altre popolazioni vicine dell'Italia settentrionale e all'Europa dei Celti, oltre al tema della mobilità individuale tra Etruschi, Veneti e Celti; la formazione dei città, la loro organizzazione interna e i programmi di monumentalizzazione; la documentazione epigrafica, la struttura sociale e gli aspetti istituzionali delle città etrusche. Numerosi infine i suoi lavori sulla diffusione e sulla pratica della scrittura in Etruria Padana e nelle aree limitrofe. Dal 1988 al 2016 ha diretto lo scavo nella città etrusca di Marzabotto.

Tra le principali linee di ricerca quella sull'urbanistica e sull'architettura della città etrusca di Marzabotto riveste un'importanza preliminare. Avviata a partire dal 1988, in occasione della ripresa degli scavi dapprima della casa 1 della Regio IV-insula 2 poi del tempio nella Regio I-ins. 5, la ricerca ha dato negli anni più recenti eclatanti risultati e numerosi spunti di riflessione, meritevoli di essere approfonditi. In particolare lo studio si orienta ora sulle categorie architettoniche, domestiche e sacre, inserite in un contesto più ampio di esperienze maturate in Etruria tirrenica e giunte in Etruria padana per effetto dei contatti commerciali e culturali che collegano i due ambiti territoriali. La scoperta del tempio urbano di Marzabotto ha poi aperto prospettive di ricerca tutte nuove che lo scavo, con scadenza annuale, arricchisce continuamente. In relazione ad esso si pongono le partecipazioni ad un convegno nazionale dedicato alle aree sacre del Veneto e delle aree limitrofe e (i cui atti sono stati pubblicati nel 2009) e ad un convegno internazionale sulla religione etrusca svoltosi a Leiden (pubblicato nel 2010, Suppl. della rivista Babesh). Nel 2010 ha curato la pubblicazione in due volumi dello scavo della Casa 1 (Regio IV, Insula 2) di Marzabotto che accoglie il lavoro svolto dalla equipe del Dipartimento in quasi 20 anni di attività sul terreno. Questo lavoro costituisce il primo passo di un ambizioso progetto editoriale dedicato alla città di Marzabotto, che prevede nei prossimi anni una serie di volumi monografici. A tal proposito nel 2009 è stata istituita una Collana "Kainua"dedicata agli studi di Marzabotto, del cui Comitato scientifico fa parte: Kainua I - V. Baldoni, La ceramica attica dagli scavi ottocenteschi di Marzabotto, 2009; Kainua II - G. Sassatelli-E. Govi, La Casa 1 della Regio IV, Insula 2 di Marzabotto; Kainua III - C. Mattioli, La tipologia della ceramica di produzione locale dell'Etruria padana; Kainua IV - G. Sassatelli-E. Govi (a cura di), I materiali di copertura dei tetti di Marzabotto; Kainua V - G. Sassatelli (a cura di), La nuova planimetria di Marzabotto. Studi topografici sulla città; Kainua VI - E. Govi (a cura di), Il tempio di Tinia nell'area urbana di Marzabotto; Kainua VII - G. Sassatelli-E. Govi (a cura di), Segnacoli, basi e cippi lapidei da Marzabotto

Nelle dinamiche culturali che collegano l'Etruria padana con altre realtà territoriali ed etniche rientra anche un altro importante filone di ricerca che interessa il rapporto con il mondo greco e l'influsso da questo esercitato sulla formazione di un linguaggio figurativo locale e dell'ideologia funeraria. Lo studio delle stele felsinee di V secolo a.C. si presta a questo tipo di indagine offrendo uno straordinario panorama iconografico, da diversi anni sottoposto ad una analisi che tocca molteplici aspetti della cultura etrusco-padana, dai modelli formali assunti dagli scalpellini bolognesi alla diffusione di credenze funerarie di origine greca. Al corpus delle stele felsinee sono dedicati due articoli su riviste e volumi pubblicati nel 2009.

Alla ricostruzione dell'occupazione etrusca dell'area padana e in particolare dell'etruscità di frontiera si riferisce parte della produzione scientifica più recente (2009 e 2010) che ha interessato nello specifico i territori di Parma, dell'Emilia occidentale e di Bazzano e più in generale un quadro di sintesi storica. Sullo scambio culturale tra Etruria padana e popoli limitrofi si focalizza un altro tema di ricerca che si sta concretizzando nello studio di un documento epigrafico in lingua venetica rinvenuto a Bologna e in corso di stampa.

Un particolare filone di ricerca è poi costituito dalla diffusione della scrittura etrusca in area padana e dai risvolti sul piano storico, sociale e culturale che il quadro epigrafico consente di analizzare. Dopo avere indagato singole realtà urbane, come quella di Marzabotto, la ricerca si orienta ora verso la ricostruzione filologica dell'intero panorama delle attestazioni in Etruria padana. Si tratta di un progetto che, avviato nel 2007, nel giro di qualche anno produrrà il nuovo volume del CIE dedicato all'Etruria padana, uno strumento di studio e di conoscenza indispensabile per la valutazione di tutti gli aspetti connessi alla scrittura. In questo ambito rientra infine lo studio di un nuovo corpus di iscrizioni chiusine pubblicato nel 2010.

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