1. Nel 1970 ho iniziato la mia attività didattica e di ricerca
presso l'Università di Bologna dapprima come borsista e quindi come
assistente ordinario presso le cattedre di Storia moderna di Paolo
Prodi, Roberto Ruffilli e Adriano Prosperi e dal 1976-1977 ho
insegnato Storia moderna prima come incaricato e dal 1980 come
professore associato. Professore ordinario di Storia moderna dal
1986, mi sono trasferito all'Università di Sassari dove ho
insegnato presso le Facoltà di Magistero e dal 1991 presso la
Facoltà di Lettere e filosofia. Nel 1997 mi sono trasferito
all'Università di Bologna ove ho insegnato presso la Facoltà di
Conservazione dei Beni culturali (sede di Ravenna) ed ora presso la
Facoltà di Lettere e filosofia. Oltre alla Storia moderna ho
insegnato per alcuni anni anche Storia della scuola e Storia della
Chiesa.
Sono Direttore dell'Archivio storico dell'Università di Bologna per
delega rettorale; membro-rappresentante dell'Italia nella
Internazional Commissione for the History of the Universities;
segretario generale del Centro interuniversitario per la storia
delle università italiane (Cisui) dal 1997.
Direttore della rivista "Annali di storia delle università
italiane". Rappresentante per l'Italia nella International
Commission for the History of University. Membro del comitato
scientifico delle riviste "Cuadernos del Instituto Antonio de
Nebrija de Estudios sobre la Universidad", "Quaderni di storia
dell'università di Padova". Presidente di Corsi di laurea;
Direttore del Dipartimento di Discipline storiche, antropologiche e
geografiche dell'Università di Bologna (da 1.11.2009 a
31.10.2012).
2. Nel campo scientifico ho collaborato con l'Istituto
Universitario Europeo di Firenze (Daniel Roche, Dominique Julia),
con il Collège de France (Marc Fumaroli), con il CNRS (Luce Giard).
Ho partecipato a progetti di ricerca inter-universitari (40%), ho
diretto programmi di ricerca finanziati dal CNR e da altri enti
(es. Regione autonoma della Sardegna, Regione Emilia e Romagna,
Comune di Bologna). Ho diretto progetti Firb e Prin.
Nel 1987 ho promosso la fondazione del Centro interdisciplinare per
la storia dell'Università di Sassari. Ho promosso la creazione, nel
1997, del Centro interuniversitario per la storia delle università
italiane (al quale aderiscono le Università di Bologna, Messina,
Padova, Sassari, Torino, Pavia, Parma, Ferrara, Pisa, Siena, Aosta,
Macerata, Milano Politecnico, Milano Statale, Molise, Teramo, Roma
Tor Vergata, Tuscia, Bari, Siena, Siena stranieri, Bocconi, Scuola
Normale di Pisa) di cui sono il segretario generale dal
1997.
3. Attività di ricerca.
a. Strategie educative e processi di formazione della classe
dirigente in età moderna.
Collegandomi alle tematiche suscitate dal vasto filone di studi
sulla formazione dello Stato moderno, ho orientato il mio interesse
verso quelle istituzioni educative che, a partire dalla metà del
XVI secolo, si proposero di rispondere ad una domanda di cultura e
di competenze 'tecniche' qualitativamente nuove. In particolare la
mia attenzione si è rivolta ad un'istituzione educativa
sviluppatasi in vari paesi europei fin dalla fine del XVI secolo
che affrontò organicamente il problema dell'educazione e della
formazione culturale dei futuri quadri della classe dirigente: il
collegio dei nobili. Attraverso l'analisi delle formule educative,
dei modelli culturali e degli stereotipi di comportamento proposti
ai convittori di questi collegi, ho voluto illustrare alcuni dei
fattori che consentirono alla nobiltà di mantenere pressoché
inalterato il proprio ruolo politico e sociale fino alla crisi
dell'antico regime.
vedere soprattutto:
G. P. Brizzi, La formazione della classe dirigente nel
Sei-Settecento. I 'seminaria nobilium' nell' Italia
centro-settentrionale , Bologna, Il Mulino, 1976;
G. P. Brizzi, Un' istituzione d' antico regime tra rivoluzione e
restaurazione sociale: il collegio di Modena , in Reggio e i
territori estensi dall' antico regime all' età napoleonica, a
cura di Marino Berengo e Sergio Romagnoli, Parma, Pratiche
editrice, 1979, 557-582;
G. P. Brizzi, A. D' Alessandro, A. Del Fante, Università,
Principe, Gesuiti. La politica farnesiana dell' istruzione a Parma
e Piacenza (1545-1622), Roma, Bulzoni, 1980.
b. Alfabetismo e alfabetizzazione in Emilia e Romagna nel XVIII
secolo.
Sulla scorta delle indicazioni metodologiche suggerite dagli studi
di F. Furet, L. Stone, J. Goody e D. Julia, ho coordinato una vasta
ricerca sul tema sulle istituzioni scolastiche e sulle modalità di
accesso all'area della cultura scritta nel XVIII secolo. Da un
punto di vista metodologico ho voluto evidenziare le molteplici
correlazioni che intercorrono fra la storia della scuola e il
contesto politico, economico e sociale, superando i tradizionali
schemi interpretativi della storia della pedagogia al cui interno è
rimasta per lungo tempo confinata la ricerca storico educativa. Il
periodo preso in esame, il XVIII secolo, nel corso del quale il
problema dell'istruzione si trovò al centro del dibattito culturale
e costituì un obiettivo qualificato della politica delle riforme,
ha arricchito la ricerca di ulteriori problematiche. L'indagine è
stata impostata con criteri propri di un censimento sistematico
delle fonti ed ha interessato tutti gli archivi comunali, di Stato
ed ecclesiastici della regione Emilia e Romagna (verbali dei
consigli delle comunità, contratti con i maestri, atti delle visite
pastorali, inchieste, progetti e piani di riforma, registri di
classe, etc.). Ciò ha consentito di effettuare una rilevazione
sistematica delle istituzioni scolastiche operanti in quel
territorio (scuole comunali, collegi, seminari) e dei luoghi
informali di istruzione (scuole parrocchiali, maestri itineranti,
precettori, etc.) limitatamente ai livelli dell'istruzione
elementare e media. L'individuazione delle aree scolarizzate ha
consentito di valutare, anche dal confronto con la situazione
apparentemente più statica delle legazioni, i concreti risultati
operati dalla politica scolastica dei principi riformatori che
conta nei ducati emiliani, alcune significative realizzazioni. La
ricerca si è poi indirizzata ad esaminare le modalità dei processi
di alfabetizzazione, la comparazione fra le dimensioni della
scolarizzazione ed i livelli consolidati di alfabetismo
riscontrabili nella popolazione adulta allo scopo di valutare la
capacità del modello scolastico d'antico regime a promuovere
l'accesso dei diversi ceti sociali all'area della cultura
scritta.
vedere soprattutto:
G.P. Brizzi (cura), Il catechismo e la grammatica.
I:Istruzione e controllo sociale nell' area emiliana e romagnola
nel '700, Bologna, Il Mulino, 1985; II: Istituzioni
scolastiche e riforme nell' area emiliana e romagnola nel '700 , a
cura di Gian Paolo Brizzi, Bologna, Il Mulino, 1986;
G.P. Brizzi, Scuola e istruzione popolare dall' età della
Controriforma al secolo dei Lumi, in Storia dell' educazione, a
cura di Egle Becchi, Firenze, La Nuova Italia, 1987, p. 73-87;
Riforme scolastiche e domanda di istruzione
, in Istituzioni scolastiche ed organizzazione dell'
insegnamento nei domini estensi nel XVIII secolo, Reggio
Emilia, 1983, 53-98 (Contributi, XI-XII)
c. Gesuiti e istruzione
I gesuiti e, in particolare, l'attività esercitata da questi nel
settore dell'istruzione media e superiore costituiscono un altro
tema delle mie ricerche, rivolgendo una pari attenzione alla
formula didattica messa a punto da loro attraverso un intenso
lavoro di confronto e sperimentazione, compendiato nella Ratio studiorum, e alle
istituzioni scolastiche ed educative che disseminarono ovunque a
partire dalla metà del XVI secolo.
Vedere:
(cura) La 'Ratio studiorum'. Modelli culturali e pratiche educative
dei Gesuiti in Italia tra Cinque e Seicento, Roma, Bulzoni,
1981
Studia humanitatis' und Organisation des Unterrichts in den ersten
italienischen Kollegien der Gesellschaft Jesu, in Humanismus im
Bildungswesen des 15. und 16. Jahrhunderts, a cura di Wolfgang
Reinhard, Weinheim, Verlag Chemie, 1984, p. 155-170
Les jésuites et l'école en Italie (XVIe-XVIIIe siècles), in Les
jésuites à la Renaissance. Système éducatif et production du
savoir, sous la direction de Luce Giard, Paris, Presses
Universitaires de France, 1995, p. 35-53
El modelo de los Jesuitas en la Epoca moderna, in L'Université
catholique a l'epoque moderne. De la reforme à la revolution,
16.-18. Siècles. Université, eglise, culture. Actes du troisieme
symposium, Universidad Iberoamericana, Mexico, 30 avril - 3 mai
2003, Pierre Hurtubise ed., Paris, FIUC, 2005, p. 37 -
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d. Università, istituzione e società
La storia dell'Università in età moderna costituisce un altro
importante tema di ricerca che mi impegna da anni: la storia
dell'istituzione, la presenza studentesca, il ruolo assolto dalle
università in rapporto al controllo dottrinale e al disciplinamento
sociale, i collegi universitari, le università minori in Europa, la
peregrinatio academica, studiata sia negli aspetti quantitativi
-presenze e permanenza presso le Università italiane- sia sotto il
profilo qualitativo -ambienti e personalità frequentate, etc.- in
particolare attraverso l'esame dei libri amicorum.
Vedere:
G.P. Brizzi (cura con Jacques Verger), Le università dell'
Europa, vol. I-VI, Milano, Silvana editoriale,
1990-1995;
G.P. Brizzi (cura con P. Del Negro - A. Romano) Storia
delle Università in Italia, vol. I-III, Messina, Sicania by
Gem, 2007
G.P. Brizzi (dirige), Annali di storia delle università italiane, I
(1997)-…….. (periodico)