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Cristina Demaria

Professoressa ordinaria

Dipartimento delle Arti

Settore scientifico disciplinare: M-FIL/05 FILOSOFIA E TEORIA DEI LINGUAGGI

Delegata per l'equità, l'inclusione e la diversità

Temi di ricerca

Parole chiave: genere testimonianza semiotica memoria mass media identità rappresentazioni violenza trauma film documentario

1. Semiotica, studi culturali e visual culture: memoria, post-memoria e generi della testimonianza

Con questo tema si intende innanzitutto avanzare una ricerca già avviata da alcuni anni il cui obiettivo è un confronto epistemologico e metodologico tra la semiotica della cultura e la sociosemiotica da un lato, e i cosiddetti studi culturali e visual studies di aerea anglosassone dall'altro. In particolare, si intendono investigare quelle categorie, comuni a entrambi i campi di ricerca, che guidano l'indagine delle forme culturali contemporanee: testo, pratica, discorso, genere e immagine. Tali categorie saranno esaminate a partire dal tema trasversale della memoria  e della post-memoria e dei processi di oblio, negazione e rievocazione del passato che presiedono alla  ricomposizioni delle identità individuali e collettive sconvolte da conflitti e da traumi. Tale ricerca è inoltre sviluppata nell'ambito dei lavori del Centro intradipartimentale di studi sulle memorie e i traumi culturali - TRAME, (www.trame.unibo.it) con sede presso il Dipartimento di Discipline della Comunicazione. Si intende, quindi, sia avanzare nella ricerca di una specificità semiotica del concetto di trauma culturale e della categoria di testimonianza, sia esplorare le nuove direzioni di ricerca dei cosiddetti Trauma Studies, oggi impegnati, per esempio, nell'elaborazione e anche nell'applicazione delle categorie di memoria multidirezionale e di post-memoria, oltre che negli intrecci che gli studi sull'Olocausto presentano con le riflessioni post-coloniali. L'obiettivo principale di tale tema sarà dunque quello di indagare le categorie analitiche e le metodologie più appropriate all'analisi delle pratiche di rappresentazione e di ricomposizione della memoria dopo la violenza.

2. La narrazione dell'esperienza traumatica: lo statuto documentale delle immagini

Con l'apporto di alcuni strumenti metodologici messi a punto nella linea di ricerca 1, si rifletterà in particolare sulle trasformazioni della categoria di documento e di documentario. Che cosa costituisce oggi un documento, e come è cambiata, rispetto alla scrittura della memoria e al genere della testimonianza,  la categoria stessa di prova e di evidenza? E come le immagini, in tutte le loro permutazioni e traduzioni contemporanee, partecipano alla corroborazione, ovvero alla sconfessione, di ciò che viene considerato come vero, autentitco e "reale"? La ricerca si concentra innanzitutto sulla messa a punto di  un corpus adeguato di testi riconducibili al genere del documentario, dalla fotografia sociale al film documentario d'autore, alle video installazioni di alcuni artisti visuali contemporanei, in modo da individuare le forme di figurazione attraverso cui un trauma individuale si trova ad essere espresso, e un trauma culturale ad essere condiviso e rielaborato e la sua memoria ricostituita. In particolare, si cercherà di indagare quello che oggi viene definito come il documentary turn degli studi sulla memoria e la visual culture, in modo non solo da circoscrivere gli esempi e le strategie di rappresentazione più significative, ma anche la specificità di generi sempre più in bilico tra verità e finzione, autenticità e manipolazione.

3. Gender, testimonianza e violenza nella cultura visuale contemporanea

Partendo da alcuni spunti emersi nelle linee di ricerca 1 e 2, si approfondirà la specificità delle testimonianze femminili di esperienze estreme e dunque il ruolo rivestito dalla soggettività di genere nella narrazione visiva di un trauma. Si guarderà, in specifico, non solo a come gli studi di genere hanno rielaborato la categoria di trauma, ma anche a come alcune artiste visive e filmmaker hanno trattato questo tema producendo testi originali, performance e installazioni che portano a ripensare non solo in che senso le donne sono vittime particolari ma, anche, a un altro livello, il modo in cui la differenza di genere si manifesta nella scrittura visiva e nella narrazione,  contribuendo alla ridefinizione del rapporto tra donne e violenza nell'immaginario mediatico contemporaneo.

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