1. Distrubuzione dell'immunoreattività per la colecistochinina nel
complesso amigdaloideo di Ratto e Scimmia; 2. Organizzazione
anatomica del complesso amigdaloideo di Stenella striata; 3.
Distribuzione dell'immunoreattività per la colecistochinina nella
formazione ippocampale e nella regione paraippocampale di Ratto e
Scimmia; 4. Innervazione delle reti mirabili dei Cetacei; 5.
Caratteristiche strutturali della retina; 6. Caratterizzazione
neurochimica dei neuroni sensitivi dei gangli spinali di Tursiope;
7. Caratteristiche morfologiche e neurochimiche dei
neuroni della sostanza grigia del midollo spinale di Tursiope;
8. Innervazione simpatica e sensitiva dei prestomaci di Bovino.
1. Distribuzione dell'immunoreattività per il recettore
5-HT2A nel complesso amigdaloideo di Ratto e Scimmia
Lo scopo di questa ricerca è quello di esaminare la
distribuzione, la morfologia ed il corredo molecolare dei neuroni
del complesso nucleare amigdaloideo di Ratto e di Scimmia che
esprimono il recettore 2A per la serotonina. Il complesso
amigdaloideo è costituito da numerosi nuclei ed aree corticali che
mostrano specifiche caratteristiche citoarchitettoniche,
chemoarchitettoniche e di connessione. Il recettore per la
serotonina di tipo 2A, capace sia di legarsi alla proteina G che di
attivare la fosfolipasi-C, induce depolarizzazione in seguito a
decremento della conduttanza per il potassio. Nella presente
ricerca metodiche immunoistochimiche di singola e doppia marcatura
sono impiegate al fine di determinare la distribuzione e la
localizzazione neuronale del recettore 5-HT2A nel complesso
amigdaloideo di Ratto e di Scimmia. I risultati preliminari
indicano che in entrambe le specie l'immunoreattività per questo
recettore si trova in numerosi nuclei amigdaloidei. Nell'ambito del
complesso amigdaloideo di Ratto una elevata densità di neuroni
immunoreattivi è presente nei seguenti nuclei: laterale,
basale, basale accessorio e mediale. Nel complesso amigdaloideo di
Scimmia la più alta densità di neuroni immunoreattivi è presente
nella suddivisione magnocellulare del nucleo basale, nella
suddivisione magnocellulare del nucleo basale accessorio, nella
corteccia periamigdaloidea e nell'area amigdalo-ippocampale. Le
analisi morfologiche e le indagini condotte mediante la
doppia-immunofluorescenza e l'osservazione mediante il microscopio
confocale indicano che il recettore 5-HT2A è espresso sia da
neuroni eccitatori che inibitori. I nostri risultati, assieme a
quelli ottenuti in precedenti studi, suggeriscono anche che il
recettore 5-HT2A possa modulare l'oscillazione ritmica
sincronizzata che si realizza in alcuni nuclei del complesso
amigdaloideo.
2. Organizzazione anatomica del complesso nucleare
amigdaloideo di Stenella striata (Stenella
coeruleoalba)
Il complesso amigdaloideo, è una struttura anatomicamente assai
eterogenea costituita da differenti nuclei e regioni corticali,
localizzata nella porzione profonda del lobo temporale. Tale
complesso può essere suddiviso nel modo seguente: a) gruppo
nucleare profondo o basolaterale, che comprende il nucleo laterale,
il nucleo basale, il nucleo basale accessorio ed il nucleo
paralaminare (evidente soprattutto nell'Uomo, nella Scimmia e nel
Gatto); b) gruppo nucleare superficiale, che include il nucleo del
tratto olfattivo laterale, il nucleo interstiziale del tratto
olfattivo accessorio, il nucleo mediale, il nucleo corticale
anteriore, il nucleo corticale posteriore e la corteccia
periamigdaloidea; c) altri nuclei amigdaloidei, che comprendono
l'area amigdaloidea anteriore, il nucleo centrale, l'area
amigdaloippocampale ed i nuclei intercalati. A dispetto dei
numerosi studi sull'organizzazione anatomica del complesso
amigdaloideo in differenti Mammiferi quali Monotremi, Roditori,
Carnivori e Primati, le ricerche anatomiche relative al complesso
amigdaloideo dei Cetacei sono assai scarse ed insufficienti nel
definirne chiaramente le suddivisione in gruppi nucleari, nuclei e
divisioni nucleari. Per questo motivo tale ricerca è svolta allo
scopo di ottenere una dettagliata classificazione dei gruppi
nucleari, dei nuclei e delle divisioni nucleari del complesso
amigdaloideo di Stenella striata. Mediante l'impiego di diverse
tecniche di colorazione di istologia classica (quali quelle per la
sostanza tigroide e la mielina) e di istochicmica (acetilcolina
esterasi e NADPH-diaphorase) è possibile definire le
caratteristiche citoarchitettoniche e chemoarchitettoniche del
complesso amigdaloideo di Stenella striata e, conseguentemente,
stabilire eventuali omologie con altre specie animali. I risultati
preliminari ottenuti dimostrano che il complesso amigdaloideo di
Stenella striata si presenta ben sviluppato e consiste,
analogamente a quanto osservato in altri Mammiferi, nei gruppi
nucleari basolaterale e superficiale e negli altri nuclei
amigdaloidei. Il gruppo nucleare basolaterale, costituito dai
nuclei laterale, basale, basale accessorio e paralaminare, è
quello che mostra le maggiori dimensioni. Il nucleo laterale, in
particolare, costituisce il nucleo più grande in assoluto. Tale
nucleo è in rapporto, lateralmente, con la capsula esterna e
medialmente con il nucleo basale. In genere esso è costituito
da cellule di medie e medio-grandi dimensioni. Il nucleo basale
risulta posto medialmente rispetto al nucleo laterale e mostra
chiaramente una divisione magnocellulare ed una divisione
parvocellulare. Nei preparati allestiti con metodi di colorazione
per la sostanza tigroide, la divisione magnocellulare è
facilmente identificabile in quanto i neuroni in essa
presenti, oltre ad essere di grandi dimensioni, mostrano anche
un'elevata intensità di colorazione. Il nucleo basale
accessorio è posto tra il nucleo basale ed il gruppo nucleare
superficiale, mentre il nucleo paralaminare risulta ubicato nella
porzione più ventrale di tutto il gruppo nucleare basolaterale. Nel
nuclei basale accessorio e paralaminare sono presenti neuroni
di varie dimensioni. Nel gruppo nucleare superficiale sono
evidenti soprattutto i nuclei corticali anteriore e posteriore, il
nucleo mediale e la corteccia periamigdaloidea. I nuclei corticali
anteriore e posteriore risultano ubicati assai medialmente e
mostrano neuroni di maggiori dimensioni rispetto a quelli del
vicino nucleo mediale. La corteccia periamigdaloidea è posta
tra la corteccia piriforme ed gli altri nuclei appartenenti al
gruppo nucleare superficiale. Nei nuclei corticali e, soprattutto,
nella corteccia periamigdaloidea è riconoscibile una
disposizione stratificata dei neuroni. L'area amigdaloidea
anteriore si presenta come una zona difficilmente delimitabile
localizzata in posizione rostrale e costituita da neuroni assai
vari per forma e dimensioni. Il nucleo centrale è situato
dorsalmente al gruppo nucleare basolaterale, in posizione
immediatamente adiacente alla capsula esterna ed al putamen. In
esso possono essere riconosciuti neuroni di piccole e medie
dimensioni. L'area amigdalo-ippocampale è
posta caudalmente e presenta neuroni di grandi dimensioni che,
generalmente, mostrano una evidente intensità di colorazione della
sostanza tigroide. I nuclei intercalati, si presentano come
clusters formati da neuroni generalmente di piccole dimensioni,
interposti tra i vari nuclei del complesso amigdaloideo. Le
tecniche di colorazione per la mielina, mettendo in evidenza fibre
disposte in reti ed in fasci, ci permettono di definire con
maggiore esattezza i limiti tra i differenti nuclei e le differenti
divisioni. Nelle sezioni sottoposte alla reazione dell'AChE si
osserva una intensità di colorazione variabile nei diversi nuclei e
particolarmente elevata in corrispondenza del nucleo basale.
Neuroni e fibre NADPH-d-positivi possono essere osservati nei
diversi gruppi nucleari. Un'elevata densità di neuroni
NADPH-d-positivi sono presenti soprattutto in corrispondenza
del nucleo laterale, del nucleo basale e dei nuclei intercalati. I
risultati ottenuti dimostrano che il complesso amigdaloideo di
Stenella striata mostra un'organizzazione anatomica riconducibile a
quella presente in altri Mammiferi. Sulla base delle
caratteristiche citoarchitettoniche e chemoarchitettoniche, nonché
del volume e della disposizione dei differenti nuclei, è possibile
ritenere il complesso amigdaloideo di Stenella striata assai simile
a quello presente nei Primati. E' opportuno, infatti, sottolineare
che, similmente a quanto si osserva nei Primati, anche nella
Stenella striata il gruppo nucleare basolaterale è notevolmente
sviluppato. In virtù delle connessioni con differenti nuclei
amigdaloidei e con numerose altre strutture encefaliche, quali la
corteccia cerebrale, lo striato, l'ippocampo e varie aree
diencefaliche, il gruppo nucleare basolaterale svolge un ruolo
chiave nel modulare numerosi comportamenti integrati capaci di
influenzare le complesse interazioni sociali che possono
instaurarsi tra i differenti individui. Tale gruppo, infatti,
svolge un ruolo assai importante nel determinare la natura dei
segnali sociali di tipo visivo e acustico. L'elevato grado di
organizzazione sociale della Stenella striata potrebbe, di
conseguenza, essere anche correlato al notevole sviluppo del gruppo
nucleare basolaterale.
3. Distribuzione dell'immunoreattività per il recettore
5-HT2A nella formazione ippocampale e nella regione paraippocampale
di Ratto e Scimmia
Con la presente ricerca viene studiata la distribuzione del
recettore 2A per la serotonina nella formazione ippocampale e nella
regione paraippocampale di Ratto e di Scimmia, impiegando metodiche
di immunoperossidasi. I risultati preliminari ottenuti dimostrano
la presenza di numerosi neuroni 2A-immunoreattivi nelle seguenti
aree: giro dentato, aree CA1-3, subicolo, presubicolo,
parasubicolo, corteccia entorinale, corteccia peririnale, corteccia
postrinale (Ratto) e corteccia paraippocampale (Scimmia). Le
analisi morfologiche e di distribuzione dimostrano che in numerose
aree il suddetto recettore è espresso sia da neuroni eccitatori che
inibitori. Tali risultati indicano che il recettore 2A potrebbe
giocare un ruolo assai importante nelle attività, anche di natura
mnemonica, svolte dalle aree suddette.
4. Localizzazione immunoistochimica degli adrenorecettori
alfa 1a nei fusi neuromuscolari di Coniglio
Questa ricerca, mediante l'impiego di metodiche di singola e
doppia immunofluorescenza, ha lo scopo di verificare la
distribuzione delle fibre noradrenergiche TH- e DBH-immunoreattive
e del recettore alfa 1a in differenti muscoli di
Coniglio. Risultati preliminari indicano che le fibre TH- e
DBH-immunoreattive sono presenti a livello delle lamelle
capsulari e in prossimità della fibre muscolari intrafusali. Il
recettore alfa 1a è localizzato soprattutto nelle regioni
polari delle fibre muscolari intrafusali. Le indagini condotte
mediante l'ausilio della doppia-immunofluorescenza dimostrano che
sia le fibre muscolari intrafusali a sacchetto nucleare che quelle
a catena nucleare esprimono il suddetto recettore. I risultati
ottenuti indicano che le fibre noradrenerciche possono esercitare
un controllo diretto sull'attività fusale.
5. Studio istologico ed immunoistochimico dei meccanocettori
nell'articolazione della spalla di Cane
Questa ricerca si è prefissa di identificare, tipizzare e
localizzare topograficamente i meccanocettori nella capsula
articolare e nei legamenti dell'articolazione scapolo-omerale di
Cane, al fine di chiarire il ruolo svolto da queste strutture nella
stabilità articolare. La tecnica di impregnazione al cloruro
d'oro permette di evidenziare la presenza di tre tipi distinti
di meccanocettori: recettori di Ruffini (tipo I), corpuscoli di
Pacini (tipo II), recettori simil-Golgi (tipo III), oltre che di
terminazioni nervose libere (tipo IV). Di questi, i recettori di
Ruffini sono i più numerosi, sia nei legamenti che nella
capsula articolare. L'indagine immunoistochimica, svolta con
l'impiego di anticorpi anti-PGP 9.5 (proteina appartenente alla
famiglia delle ubiquitine, considerata un marker neuronale),
anti-p75 (recettore di membrana a bassa affinità per le
neurotrofine), anti-S100 (famiglia multigenica di proteine leganti
il calcio presente in diversi tipi di cellule tra cui quelle
gliali), conferma la presenza di recettori di tipo I e II. Entrambe
le tecniche consentono di dimostrare l'esistenza di una diversa
concentrazione dei suddetti meccanocettori nei due legamenti e
nella capsula articolare. Essi, infatti, sono prevalenti nel
legamento gleno-omerale mediale, trovandosi concentrati soprattutto
in prossimità dell'inserzione scapolare, e nella porzione
caudo-mediale della capsula articolare. Tali risultati consentono
di ipotizzare che l'attacco prossimale del legamento gleno-omerale
mediale e la parte caudo-mediale della capsula articolare siano la
porzioni maggiormente sottoposte a sollecitazione meccanica e
possono, inoltre, spiegare l'elevata percentuale di instabilità di
spalla mediale descritta nel Cane da alcuni Autori.
6. Caratterizzazione neurochimica dei neuroni sensitivi
dei gangli spinali di Tursiope
I neuroni dei gangli spinali di Tursiope vengono
classificati in differenti categorie in base alle loro dimensioni,
ed al loro contenuto in proteine leganti il calcio e neuropeptidi.
Tale studio viene condotto mediante l'impiego di tecniche di
istologia classica, di immunoperossidasi e di doppia
immunofluorescenza.
7. Caratteristiche morfologiche e neurochimiche dei
neuroni della sostanza grigia del midollo spinale di
Tursiope.
Tale ricerca ha come scopo principale classificare i neuroni
della sostanza grigia del midollo spinale in funzione della
distribuzione, morfologia e corredo neurochimico. A tal fine si
avvale di tecniche di istologia classica, di immunoperossidasi e di
doppia immunofluorescenza.