Foto del docente

Cristiano Bombardi

Professore associato

Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie

Settore scientifico disciplinare: VET/01 ANATOMIA DEGLI ANIMALI DOMESTICI

Coordinatore del Corso di Laurea in Acquacoltura e igiene delle produzioni ittiche

Temi di ricerca

Parole chiave: talamo regione paraippocampale amigdala serotonina corteccia cerebrale formazione ippocampale nuclei della base

1. Distrubuzione dell'immunoreattività per la colecistochinina nel complesso amigdaloideo di Ratto e Scimmia; 2. Organizzazione anatomica del complesso amigdaloideo di Stenella striata; 3. Distribuzione dell'immunoreattività per la colecistochinina nella formazione ippocampale e nella regione paraippocampale di Ratto e Scimmia; 4. Innervazione delle reti mirabili dei Cetacei; 5. Caratteristiche strutturali della retina; 6. Caratterizzazione neurochimica dei neuroni sensitivi dei gangli spinali di Tursiope; 7. Caratteristiche morfologiche e neurochimiche dei neuroni della sostanza grigia del midollo spinale di Tursiope; 8. Innervazione simpatica e sensitiva dei prestomaci di Bovino.

1. Distribuzione dell'immunoreattività per il recettore 5-HT2A nel complesso amigdaloideo di Ratto e Scimmia

Lo scopo di questa ricerca è quello di esaminare la distribuzione, la morfologia ed il corredo molecolare dei neuroni del complesso nucleare amigdaloideo di Ratto e di Scimmia che esprimono il recettore 2A per la serotonina. Il complesso amigdaloideo è costituito da numerosi nuclei ed aree corticali che mostrano specifiche caratteristiche citoarchitettoniche, chemoarchitettoniche e di connessione. Il recettore per la serotonina di tipo 2A, capace sia di legarsi alla proteina G che di attivare la fosfolipasi-C, induce depolarizzazione in seguito a decremento della conduttanza per il potassio. Nella presente ricerca metodiche immunoistochimiche di singola e doppia marcatura sono impiegate al fine di determinare la distribuzione e la localizzazione neuronale del recettore 5-HT2A nel complesso amigdaloideo di Ratto e di Scimmia. I risultati preliminari indicano che in entrambe le specie l'immunoreattività per questo recettore si trova in numerosi nuclei amigdaloidei. Nell'ambito del complesso amigdaloideo di Ratto una elevata densità di neuroni immunoreattivi è presente nei seguenti nuclei: laterale, basale, basale accessorio e mediale. Nel complesso amigdaloideo di Scimmia la più alta densità di neuroni immunoreattivi è presente nella suddivisione magnocellulare del nucleo basale, nella suddivisione magnocellulare del nucleo basale accessorio, nella corteccia periamigdaloidea e nell'area amigdalo-ippocampale. Le analisi morfologiche e le indagini condotte mediante la doppia-immunofluorescenza e l'osservazione mediante il microscopio confocale indicano che il recettore 5-HT2A è espresso sia da neuroni eccitatori che inibitori. I nostri risultati, assieme a quelli ottenuti in precedenti studi, suggeriscono anche che il recettore 5-HT2A possa modulare l'oscillazione ritmica sincronizzata che si realizza in alcuni nuclei del complesso amigdaloideo.

2. Organizzazione anatomica del complesso nucleare amigdaloideo di Stenella striata (Stenella coeruleoalba)

Il complesso amigdaloideo, è una struttura anatomicamente assai eterogenea costituita da differenti nuclei e regioni corticali, localizzata nella porzione profonda del lobo temporale. Tale complesso può essere suddiviso nel modo seguente: a) gruppo nucleare profondo o basolaterale, che comprende il nucleo laterale, il nucleo basale, il nucleo basale accessorio ed il nucleo paralaminare (evidente soprattutto nell'Uomo, nella Scimmia e nel Gatto); b) gruppo nucleare superficiale, che include il nucleo del tratto olfattivo laterale, il nucleo interstiziale del tratto olfattivo accessorio, il nucleo mediale, il nucleo corticale anteriore, il nucleo corticale posteriore e la corteccia periamigdaloidea; c) altri nuclei amigdaloidei, che comprendono l'area amigdaloidea anteriore, il nucleo centrale, l'area amigdaloippocampale ed i nuclei intercalati. A dispetto dei numerosi studi sull'organizzazione anatomica del complesso amigdaloideo in differenti Mammiferi quali Monotremi, Roditori, Carnivori e Primati, le ricerche anatomiche relative al complesso amigdaloideo dei Cetacei sono assai scarse ed insufficienti nel definirne chiaramente le suddivisione in gruppi nucleari, nuclei e divisioni nucleari. Per questo motivo tale ricerca è svolta allo scopo di ottenere una dettagliata classificazione dei gruppi nucleari, dei nuclei e delle divisioni nucleari del complesso amigdaloideo di Stenella striata. Mediante l'impiego di diverse tecniche di colorazione di istologia classica (quali quelle per la sostanza tigroide e la mielina) e di istochicmica (acetilcolina esterasi e NADPH-diaphorase) è possibile definire le caratteristiche citoarchitettoniche e chemoarchitettoniche del complesso amigdaloideo di Stenella striata e, conseguentemente, stabilire eventuali omologie con altre specie animali. I risultati preliminari ottenuti dimostrano che il complesso amigdaloideo di Stenella striata si presenta ben sviluppato e consiste, analogamente a quanto osservato in altri Mammiferi, nei gruppi nucleari basolaterale e superficiale e negli altri nuclei amigdaloidei. Il gruppo nucleare basolaterale, costituito dai nuclei laterale, basale, basale accessorio e paralaminare, è quello che mostra le maggiori dimensioni. Il nucleo laterale, in particolare, costituisce il nucleo più grande in assoluto. Tale nucleo è in rapporto, lateralmente, con la capsula esterna e medialmente con il nucleo basale. In genere esso è costituito da cellule di medie e medio-grandi dimensioni. Il nucleo basale risulta posto medialmente rispetto al nucleo laterale e mostra chiaramente una divisione magnocellulare ed una divisione parvocellulare. Nei preparati allestiti con metodi di colorazione per la sostanza tigroide, la divisione magnocellulare è  facilmente identificabile in quanto i neuroni in essa presenti, oltre ad essere di grandi dimensioni, mostrano anche un'elevata intensità di colorazione. Il nucleo basale accessorio è posto tra il nucleo basale ed il gruppo nucleare superficiale, mentre il nucleo paralaminare risulta ubicato nella porzione più ventrale di tutto il gruppo nucleare basolaterale. Nel nuclei basale accessorio e paralaminare sono presenti neuroni di varie dimensioni. Nel gruppo nucleare superficiale sono evidenti soprattutto i nuclei corticali anteriore e posteriore, il nucleo mediale e la corteccia periamigdaloidea. I nuclei corticali anteriore e posteriore risultano ubicati assai medialmente e mostrano neuroni di maggiori dimensioni rispetto a quelli del vicino nucleo mediale. La corteccia periamigdaloidea è posta tra la corteccia piriforme ed gli altri nuclei appartenenti al gruppo nucleare superficiale. Nei nuclei corticali e, soprattutto, nella corteccia periamigdaloidea è riconoscibile una disposizione stratificata dei neuroni. L'area amigdaloidea anteriore si presenta come una zona difficilmente delimitabile localizzata in posizione rostrale e costituita da neuroni assai vari per forma e dimensioni. Il nucleo centrale è situato dorsalmente al gruppo nucleare basolaterale, in posizione immediatamente adiacente alla capsula esterna ed al putamen. In esso possono essere riconosciuti neuroni di piccole e medie dimensioni. L'area amigdalo-ippocampale è posta caudalmente e presenta neuroni di grandi dimensioni che, generalmente, mostrano una evidente intensità di colorazione della sostanza tigroide. I nuclei intercalati, si presentano come clusters formati da neuroni generalmente di piccole dimensioni, interposti tra i vari nuclei del complesso amigdaloideo. Le tecniche di colorazione per la mielina, mettendo in evidenza fibre disposte in reti ed in fasci, ci permettono di definire con maggiore esattezza i limiti tra i differenti nuclei e le differenti divisioni. Nelle sezioni sottoposte alla reazione dell'AChE si osserva una intensità di colorazione variabile nei diversi nuclei e particolarmente elevata in corrispondenza del nucleo basale. Neuroni e fibre NADPH-d-positivi possono essere osservati nei diversi gruppi nucleari. Un'elevata densità di neuroni NADPH-d-positivi sono presenti soprattutto in corrispondenza del nucleo laterale, del nucleo basale e dei nuclei intercalati. I risultati ottenuti dimostrano che il complesso amigdaloideo di Stenella striata mostra un'organizzazione anatomica riconducibile a quella presente in altri Mammiferi. Sulla base delle caratteristiche citoarchitettoniche e chemoarchitettoniche, nonché del volume e della disposizione dei differenti nuclei, è possibile ritenere il complesso amigdaloideo di Stenella striata assai simile a quello presente nei Primati. E' opportuno, infatti, sottolineare che, similmente a quanto si osserva nei Primati, anche nella Stenella striata il gruppo nucleare basolaterale è notevolmente sviluppato. In virtù delle connessioni con differenti nuclei amigdaloidei e con numerose altre strutture encefaliche, quali la corteccia cerebrale, lo striato, l'ippocampo e varie aree diencefaliche, il gruppo nucleare basolaterale svolge un ruolo chiave nel modulare numerosi comportamenti integrati capaci di influenzare le complesse interazioni sociali che possono instaurarsi tra i differenti individui. Tale gruppo, infatti, svolge un ruolo assai importante nel determinare la natura dei segnali sociali di tipo visivo e acustico. L'elevato grado di organizzazione sociale della Stenella striata potrebbe, di conseguenza, essere anche correlato al notevole sviluppo del gruppo nucleare basolaterale.

 

3. Distribuzione dell'immunoreattività per il recettore 5-HT2A nella formazione ippocampale e nella regione paraippocampale di Ratto e Scimmia

Con la presente ricerca viene studiata la distribuzione del recettore 2A per la serotonina nella formazione ippocampale e nella regione paraippocampale di Ratto e di Scimmia, impiegando metodiche di immunoperossidasi. I risultati preliminari ottenuti dimostrano la presenza di numerosi neuroni 2A-immunoreattivi nelle seguenti aree: giro dentato, aree CA1-3, subicolo, presubicolo, parasubicolo, corteccia entorinale, corteccia peririnale, corteccia postrinale (Ratto) e corteccia paraippocampale (Scimmia). Le analisi morfologiche e di distribuzione dimostrano che in numerose aree il suddetto recettore è espresso sia da neuroni eccitatori che inibitori. Tali risultati indicano che il recettore 2A potrebbe giocare un ruolo assai importante nelle attività, anche di natura mnemonica, svolte dalle aree suddette.

 

4. Localizzazione immunoistochimica degli adrenorecettori alfa 1a nei fusi neuromuscolari di Coniglio

Questa ricerca, mediante l'impiego di metodiche di singola e doppia immunofluorescenza, ha lo scopo di verificare la distribuzione delle fibre noradrenergiche TH- e DBH-immunoreattive e del recettore alfa 1a in differenti muscoli di Coniglio. Risultati preliminari indicano che le fibre TH- e DBH-immunoreattive sono presenti a livello delle lamelle capsulari e in prossimità della fibre muscolari intrafusali. Il recettore alfa 1a è localizzato soprattutto nelle regioni polari delle fibre muscolari intrafusali. Le indagini condotte mediante l'ausilio della doppia-immunofluorescenza dimostrano che sia le fibre muscolari intrafusali a sacchetto nucleare che quelle a catena nucleare esprimono il suddetto recettore. I risultati ottenuti indicano che le fibre noradrenerciche possono esercitare un controllo diretto sull'attività fusale.

 

5. Studio istologico ed immunoistochimico dei meccanocettori nell'articolazione della spalla di Cane

Questa ricerca si è prefissa di identificare, tipizzare e localizzare topograficamente i meccanocettori nella capsula articolare e nei legamenti dell'articolazione scapolo-omerale di Cane, al fine di chiarire il ruolo svolto da queste strutture nella stabilità articolare. La tecnica di impregnazione al cloruro d'oro permette di evidenziare la presenza di tre tipi distinti di meccanocettori: recettori di Ruffini (tipo I), corpuscoli di Pacini (tipo II), recettori simil-Golgi (tipo III), oltre che di terminazioni nervose libere (tipo IV). Di questi, i recettori di Ruffini sono i più numerosi, sia nei legamenti che nella capsula articolare. L'indagine immunoistochimica, svolta con l'impiego di anticorpi anti-PGP 9.5 (proteina appartenente alla famiglia delle ubiquitine, considerata un marker neuronale), anti-p75 (recettore di membrana a bassa affinità per le neurotrofine), anti-S100 (famiglia multigenica di proteine leganti il calcio presente in diversi tipi di cellule tra cui quelle gliali), conferma la presenza di recettori di tipo I e II. Entrambe le tecniche consentono di dimostrare l'esistenza di una diversa concentrazione dei suddetti meccanocettori nei due legamenti e nella capsula articolare. Essi, infatti, sono prevalenti nel legamento gleno-omerale mediale, trovandosi concentrati soprattutto in prossimità dell'inserzione scapolare, e nella porzione caudo-mediale della capsula articolare. Tali risultati consentono di ipotizzare che l'attacco prossimale del legamento gleno-omerale mediale e la parte caudo-mediale della capsula articolare siano la porzioni maggiormente sottoposte a sollecitazione meccanica e possono, inoltre, spiegare l'elevata percentuale di instabilità di spalla mediale descritta nel Cane da alcuni Autori.

6. Caratterizzazione neurochimica dei neuroni sensitivi dei gangli spinali di Tursiope

I neuroni dei gangli spinali di Tursiope vengono classificati in differenti categorie in base alle loro dimensioni, ed al loro contenuto in proteine leganti il calcio e neuropeptidi. Tale studio viene condotto mediante l'impiego di tecniche di istologia classica, di immunoperossidasi e di doppia immunofluorescenza.

7. Caratteristiche morfologiche e neurochimiche dei neuroni della sostanza grigia del midollo spinale di Tursiope.

Tale ricerca ha come scopo principale classificare i neuroni della sostanza grigia del midollo spinale in funzione della distribuzione, morfologia e corredo neurochimico. A tal fine si avvale di tecniche di istologia classica, di immunoperossidasi e di doppia immunofluorescenza.

 

Ultimi avvisi

Al momento non sono presenti avvisi.