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Bruna Pieri

Professoressa ordinaria

Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica

Settore scientifico disciplinare: L-FIL-LET/04 LINGUA E LETTERATURA LATINA

Temi di ricerca

Parole chiave: poesia epico-didascalica Fortuna letteraria Agostino d'Ippona Teoria della traduzione Latino cristiano Virgilio Georgiche Le Confessioni di Agostino Poeti latini frammentari

  • le Georgiche di Virgilio: stesura di un commento scientifico al terzo libro, con particolare attenzione alla  lingua e allo stile, ai rapporti con i modelli (in Grecia e a Roma, in particolare Ennio e Lucrezio) e con Bucoliche ed Eneide.
  • il latino degli autori cristiani: aggiornamento del manuale di J. Schrijnen sulle caratteristiche del latino cristiano antico; a questo lavoro si accompagneranno studi sopra alcuni autori e in particolare su Agostino.
  • la fortuna dei classici: dalle citazioni pagane in Agostino alla fortuna dei classici nel pensiero scientifico, alle traduzioni artistiche  (P. Bufalini traduttore di Catullo) e letterarie.
  • teoria della traduzione, applicata ai testi antichi greci e latini



La prima linea di ricerca si focalizza sulle Georgiche di Virgilio. L'obiettivo primario è quello di portare a termine un commento scientifico perpetuo al terzo libro del poema. La pubblicazione (2003) del commento di M. Erren a tutte le Georgiche, lungi dal rendere superata l'esigenza di uno studio specifico sul III libro, ha semmai messo in evidenza come sia necessario dedicare al poema didascalico virgiliano il genere di attenzione che si deve ad un testo che è in primis letterario e soprattutto poetico; per questo specifica attenzione nella ricerca sarà dedicata agli aspetti della lingua e dello stile e, in generale, del metaletterario, allargando, per così dire, lo strumento di indagine dell'intertestualità all'analisi non solo di allusioni puntuali ma anche della ripresa di moduli e stilemi tipici del genere letterario in questione. Le dichiarazioni di poetica contenute nel nucleo centrale del poema sollecitano infatti una particolare attenzione al rapporto di Virgilio georgico con il modello di Lucrezio, e, attraverso Lucrezio, con Ennio, della cui attrazione nel genere didascalico il poeta epicureo si fa constante tramite al mantovano. Il III libro, da molti critici considerato il più lucreziano dei quattro, specialmente nelle digressioni centrale (sull'amore) e finale (sulla peste), si presta ad una simile analisi anche per la tensione verso il genere più alto dell'epica eroica, invocata sin dal proemio con l'annuncio dell'Eneide e messa in opera in numerosi passi che saranno quasi integralmente ripresi, attraverso lo strumento della similitudine, nel poema maggiore. Il fatto, poi, che tale libro affronti il tema della pastorizia impone un confronto con la precedente esperienza bucolica da cui emerge una destrutturazione del simbolo e una sua risemantizzazione in funzione di una poetica più complessa che già fa presentire gli esiti del poema maggiore. Nella seconda linea di ricerca si possono isolare due aspetti: il primo mira a produrre un nuovo aggiornamento al volume di J. Schrijnen sulle caratteristiche del latino cristiano antico (trad. it. Bologna 2002 [4 ed.]) e abbraccia in generale la questione della natura del latino cristiano e delle sue peculiarità stilistiche e retoriche, oggi sempre più evidenziate dalla ricerca; il secondo aspetto è quello dell'analisi di singoli autori, segnatamente di Agostino: a margine di un intervento sopra alcuni spunti metanarrativi presenti nelle "Confessiones" di Agostino, si intende poi approfondire un aspetto più strettamente linguistico, ovvero la genesi di un plesso semantico (distentio, intentio, extensio), in cui la lettura di Paolo appare filtrata dalla mediazione linguistica senecana. La terza linea di ricerca riguarda aspetti diversi di quella che si considera “fortuna” di un testo o di un autore classico; il primo è quello della permanenza dei classici nei classici: si intendono studiare funzione e modalità di citazione dagli autori pagani in Agostino, in particolare confrontando due opere con opposto destinatario (Sermones e De civitate dei); l'analisi delle citazioni permette inoltre di venire a conoscenza di varianti testuali tardo antiche interessanti per la storia della tradizione manoscritta. Infine uno spazio particolare viene dato ad un altro aspetto della fortuna, quello della traduzione letteraria da testi classici; sul piano teorico, a margine di un'esperienza didattica innovativa partita dall'a.a. 2007/08, si vorrebbe realizzare un manuale sulla traduzione letteraria dal latino. Dall'altro si intende pubblicare (in collaborazione con F. Citti) in edizione digitale un quaderno inedito di P. Bufalini, contenente fra l'altro alcune traduzioni da Marziale e Catullo che vanno in qualche modo a completare il quadro fornito da quelle, già note alla critica, di Orazio. Questa linea di ricerca è svolta in gran parte nell'ambito della partecipazione ai lavori del Centro Studi ‘La permanenza del classico', diretto dal coordinatore di questo gruppo di ricerca; in tale contesto è prevista anche l'organizzazione di seminari e letture pubbliche di testi classici, selezionati, tradotti e pubblicati dai membri del Centro anche per via multimediale.