I principali temi di ricerca su cui sta lavorando il prof.
Bianchini sono:
a. Modernità e sviluppo: idee e percorsi dell'Europa Orientale
fra XIX e XX secolo.
b. Nazionalismo e frantumazione degli Stati in Europa.
c. Etnopolitica e questioni energetiche nel corridoio
Adriatico-Caspico.
d. Relazioni fra UE, Cina e Russia.
e. Sviluppi politici nei Balcani occidentali e allargamento
della UE.
Gli ambiti di ricerca di maggior interesse riguardano la
politica e la cultura politica nei Balcani, il Diversity management
nelle relazioni etniche e nelle identità degli Stati con un
particolare fuoco sulle minoranze nel Sud-est Europeo, i problemi
istituzionali e politici della transizione post-socialista nei
Balcani, l'idea di Stato, la modernizzazione e l'arretratezza non
solo nei Balcani ma più ampiamente in Europa orientale, inclusa la
Russia/URSS, la geopolitica balcanica e la storia dei Balcani nel
XX secolo, la storia jugoslava e le relazioni regionali ed
internazionali con particolare attenzione ai rapporti bilaterali
italo-jugoslavi.
Nel complesso, le ricerche condotte dal prof. Bianchini hanno
permesso di vagliare i documenti conservati nell'archivio di Tito e
al Ministero degli Esteri jugoslavo a Belgrado. Più tardi, come
visiting fellow al Columbia Research Institute of Scholars at Reid
Hall in Paris ha studiato il tema della frantumazione degli Stati
con colleghi europei e indiani. Il prof. Bianchini ha poi svolto
ricerche in Bulgaria, in Albania e in Russia.
Su modernità e sviluppo in Europa orientale il prof. Bianchini ha pubblicato una monografia, unica in Italia e all'estero, che
sintetizza i grandi dibattiti sullo sviluppo e li compara in
un'ottica metodologica interdisciplinare e transnazionale Eastern Europe and the Challenges of Modernity 1800-2000, Routledge, 2015 and 2016.
Attualmente sta dirigendo un progetto di ricerca triennale internazionale dell'Unità forlivese del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali intitolato "Russia and China in the Global World. State and Society between domestic dynamics and International Projections". Il progetto, che terminato nel 2018 ha visto la pubblicazione di due volumi collettanei, curati assieme al prof. Antonio Fiori, uno in italiano per i tipi della Carrocci di Roma con il titolo Russia e Cina nel mondo globale. Due potenze fra dinamiche interne e internazionali (2018) e l'altro in inglese per i tipi della Brill di Leiden con il titolo. Rekindling the Strong State in Russia and China (2020) .
Nel recente passato, il prof. Bianchini si è occupato di Etnopolitica, questioni energetiche e
autodeterminazione dai Balcani al Caspio: questo filone ha costituito una sorta di “naturale” proseguimento della ricerca avviata in
precedenza e incentrata sull'ambiguità dei trattati di pace nei
Balcani firmati fra il 1995 e il 2003. In collaborazione con il
Ministero degli Esteri italiano, il Forum for Ethnic Relations di
Belgrado e il Balkan Trust for Democracy-German Marshall Funds of
USA ha affrontato nel corso del 2008 la questione del rapporto fra
nazione, territorio e diritto all'autodeterminazione in relazione
all'impatto che l'indipendenza del Kosovo può esercitare tanto sul
Sud-Est europeo, quanto più ampiamente sul corridoio
adriatico-caspico, collegandosi alla questione cruciale degli
interessi divergenti russo-americani sulla costruzione di reti di
gasdotti e oleodotti dal Caucaso verso la Turchia e il Mediterraneo
orientale così come, attraverso il Mar Nero nei Balcani e da lì
verso l'Italia e il Centro-Europa. L'intreccio che si sta, infatti,
stabilendo fra etnopolitica e questioni energetiche rischia di
saldare la destabilizzazione balcanica a quella del Medio Oriente
creando un'ampia area di scontro fra Grandi potenze, mentre
l'etnopolitica rischia di innescare ripercussioni inattese sulla
stabilità di altri stati multietnici, da Cipro, alla Spagna, dal
Belgio all'Ucraina, allargando lo spettro delle tensioni al quadro
europeo più vasto. Pertanto, ciò che si intende qui studiare è
proprio l'intreccio fra tali dinamiche e i meccanismi di
interdipendenza politica che, a partire dai Balcani, rischiano di
svilupparsi a più largo raggio. Si affronta così una tematica di
palpitante attualità tenuto conto dell'attuale momento diplomatico,
assai delicato, per interagire con il quale si intende produrre non
solo uno studio accademico ma anche una serie di
raccomandazioni.
Per quel che concerne le relazioni fra Unione Europea e Russia,
è stato realizzato un progetto di ricerca che fa seguito alla
cooperazione avviata nel 2007 con gli Atenei di Leuven, Turku,
Bristol e il Coimbra Group sui “quattro spazi di cooperazione
comune” definiti fra UE e Russia. Il progetto la incluso la
realizzazione di un incontro internazionale di analisi e
valutazione sullo stato della democrazia in Russia a seguito dei
risultati elettorali e presidenziali a cavallo fra 2007 e 2008,
nonché delle loro conseguenze per le politiche energetiche dell'UE
e della Russia. L'incontro si è svolto in collaborazione con
l'Associazione Italiana Slavisti, lo United Democratic Center di
Mosca e le Università di Mosca MGU. RGGU e quella Statale di S.
Pietroburgo. Successivamente uno studio su questo tema è stato svolto per la rivista spagnola "Ayer" ed è in corso di pubblicazione.
Infine, per quel che riguarda gli studi sulla transizione
post-comunista e l'allargamento UE, il fuoco principale della
ricerca ha tornato di recente a concentrarsi sul ruolo del nazionalismo nei processi di disintegrazione degli stati in Europa, sul loro impatto nel processo di integrazione europea e sulle ripercussioni relative alla natura della democrazia stessa. Peraltro, il filone di studi della frantumazione degli stati è particolarmente diffuso nel Sud-Est Asiatico e concentrato in particolare sul caso indiano, mentre poco è stato elaborato, in questi termini, sul caso europeo nonostante questo presenti un'esperienza drammatica e geopoliticamente molto diffusa, dall'Irlanda al crollo delle federazioni socialiste e, più di recente, dall'Ucraina alla Brexit. Su questi temi, pertanto, il prof. Bianchini ha svolto una ricerca approfondita, le cui conclusioni sono state sintetizzate in un volume per i tipi della Edward Elgar publ. alla fine del 2017.