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Loredana Chines

Full Professor

Department of Classical Philology and Italian Studies

Academic discipline: ITAL-01/A Italian Literature

Useful contents

Norme per la stesura delle tesi di laurea

NORME BIBLIOGRAFICHE PER TESI DI LAUREA TRIENNALE E LAUREA MAGISTRALE

Bibliografia e citazioni

Ai fini della creazione di un elaborato scientifico, è richiesta particolare cura nella creazione della bibliografia e nell’inserimento di citazioni e riferimenti bibliografici. Il sistema citazionale da seguire è il cosiddetto sistema autore-opera, che collega le citazioni presenti nel testo alle note a piè di pagina e alla bibliografia finale.

  1. Le citazioni nel testo

    All’interno del corpo del testo, può risultare necessario riportare informazioni attinte direttamente da uno dei testi presenti in bibliografia; in questo caso, la citazione può essere diretta, se si riportano le parole esatte presenti nella fonte, o indiretta, se si riporta il pensiero di un autore/studioso tramite parafrasi o riassunti.

    Se la citazione diretta è lunga (di norma, più lunga di tre righe), è isolata nella pagina a una riga di distanza dal testo precedente e da quello successivo; inoltre, non viene inserita tra virgolette ma viene riportata utilizzando una dimensione di carattere inferiore rispetto alla dimensione utilizzata per il testo principale (carattere 12 per il corpo del testo principale, carattere 10 per le citazioni lunghe).

    Esempio:

    In entrambi i casi, la citazione è seguita dal rimando alla nota a piè di pagina in cui si esplicita il riferimento bibliografico, premurandosi di inserire il numero di pagina da cui è tratta la citazione (ovviamente, il numero di pagina deve essere quello contenuto nell’edizione inserita in nota).

  2. Le note a piè di pagina

    L’esponente di nota si posiziona al termine della porzione di testo citata e dopo l’eventuale segno di punteggiatura. In nota, si riporterà il riferimento bibliografico da cui è tratta la citazione.

  • Citazioni dirette. Se la citazione diretta è breve (di norma, si considera una lunghezza inferiore alle tre righe), la si inserisce nel corpo del testo e la si segnala tramite l’utilizzo di virgolette a caporale.

    Esempio:

  • Citazioni indirette. Se si inseriscono nel testo informazioni tratte da una fonte specifica, di cui però non si riportano le parole precise, non si deve racchiudere la porzione di testo tra virgolette; è però comunque necessario esplicitare il riferimento bibliografico in nota.

    Esempio:

  • Fonte citata per la prima volta. La prima volta che una fonte viene citata, il riferimento viene riportato in nota in forma completa, così come appare nella bibliografia.
  • Fonte già citata. Quando una fonte è stata già citata una volta, si usano le abbreviazioni riportate nella tabella seguente:

    La bibliografia contiene tutti i testi consultati per scrivere la tesi. Essa va posta alla fine della tesi e deve essere ordinata alfabeticamente per cognome, mentre nel caso di più opere dello stesso autore esse vanno ordinate cronologicamente (e alfabeticamente per quelle relative allo stesso anno).

    I riferimenti bibliografici finali sono da suddividersi in tre distinte liste: bibliografia primaria, bibliografia secondaria e sitografia. La bibliografia primaria contiene le fonti, ovvero le edizioni di opere o documenti utilizzate direttamente ai fini della stesura della tesi. La bibliografia secondaria contiene i saggi e gli studi scientifici riguardanti l’argomento affrontato nella tesi. La sitografia racchiude l’indicazione dei siti web (di comprovato valore scientifico) consultati.

    I volumi (o monografie) vanno riportati in bibliografia (come anche in nota) inserendo le informazioni rispettando questo ordine: 1) cognome e iniziale del nome dell’autore (nel caso gli autori siano più di uno, si inseriscano i nomi in ordine alfabetico separati da virgole), 2) titolo del volume in corsivo, 3) luogo di edizione, 4) casa editrice, 5) anno.

    Esempio: Garin E., Educazione umanistica in Italia, Bari, Laterza, 1966.

    • 4.2.2.Curatele

    Per curatele si intendono due tipologie bibliografiche distinte. La prima riguarda le edizioni di testi che prevedono un autore principale e un curatore, ovvero uno studioso che si è occupato di realizzare l’edizione. In questo caso, le informazioni bibliografiche si inseriscano in questo modo: 1) cognome e iniziale del nome dell’autore, 2) titolo dell’opera in corsivo, 3) a cura di + cognome e iniziale del nome del curatore, 4) luogo di edizione, 5) casa editrice, 6) anno.

    Esempio: Manzoni A., Fermo e Lucia, a cura di Colli B., Italia P., Raboni G., Milano, Casa del Manzoni, 2006.

    La seconda tipologia concerne invece volumi che, contenendo contributi di diversi autori, sono stati curati nel loro insieme da uno o più curatori. In questo caso, si indichi: 1) cognome e iniziale del nome del curatore + (a cura di), 2) titolo del volume in corsivo, 3) luogo di edizione, 4) casa editrice, 5) anno.

    Esempio: Chines L. (a cura di), I lettori di retorica e «humanae litterae» allo Studio di Bologna nei secoli XV-XVI, Bologna, Il Nove, 1992.

    Se invece ci interessa citare un contributo particolare all’interno della curatela, si veda poco oltre il par. 4.2.4. Saggi in volume.

    • 4.2.3.Articoli in rivista

    Le informazioni bibliografiche degli articoli pubblicati in riviste vanno inserite in questo modo: 1) cognome e iniziale del nome dell’autore, 2) titolo del saggio in corsivo, 3) in + nome della rivista in tondo tra virgolette basse a caporale («»), 4) eventuale numero di serie in cifra romana tonda, 5) eventuale numero di annata in cifre romane tonde, 6) eventuale numero di fascicolo in cifre arabe tonde, 7) anno di edizione, in cifre arabe tonde e fra parentesi, 8) intervallo di pagine dell’articolo.

    Esempio: Pantani I., I poeti del Tempio Malatestiano: amore, morte e neoplatonismo, in «La cultura», XLIV, 2 (2006), pp. 216-241.

    • 4.2.4.Saggi in volume

    Le informazioni bibliografiche dei saggi pubblicati in volume vanno inserite in questo modo: 1) cognome e iniziale del nome dell’autore, 2) titolo del saggio in corsivo, 3) in + cognome e iniziale del nome del/dei curatore/i del volume + (a cura di), 4) titolo del volume in corsivo, 5) luogo di edizione, 6) casa editrice, 7) anno, 8) intervallo di pagine del saggio.

    Esempio: Coppini D., Basinio da Parma e l’elegia epistolare, in Cardini R., Coppini D. (a cura di), Il rinnovamento umanistico della poesia. L’epigramma e l’elegia, Firenze, Polistampa, 2009, pp. 281-302.

    • 4.2.5.Capitoli di libro

    Per indicare un capitolo specifico di un libro, si inseriscano le informazioni in questo modo: 1) cognome e iniziale del nome dell’autore, 2) titolo del volume in corsivo, 3) titolo del capitolo in tondo tra virgolette basse a caporale («»), 4) luogo di edizione, 5) casa editrice, 6) anno, 7) intervallo di pagine del saggio.

    Esempio: Anselmi G. M., L'età dell'Umanesimo e del Rinascimento. Le radici italiane dell'Europa moderna, «Una sponda adriatica dell’Umanesimo: la Romagna delle corti», Roma, Carocci, 2008, pp. 104-112.

    • 4.2.6.Atti di convegno

    Per citare gli atti di un convegno si indichi: 1) cognome e iniziale del nome del curatore + (a cura di), 2) titolo del volume in corsivo, 3) specificazione "Atti del convegno..." seguita da nome (solo se diverso dal nome del volume), luogo e data del convegno (tutto in tondo), 4) luogo di edizione, 5) casa editrice, 4) anno (della pubblicazione, non del convegno).

    Esempio: Romano A., Verger J. (a cura di), I poteri politici e il mondo universitario (XIII-XX secolo), Atti del convegno internazionale di Madrid, 28-30 agosto 1990, Soveria Mannelli, Rubettino, 1994.

    • 4.2.7.Voci di dizionari ed enciclopedie

    Per citare voci contenute in dizionari o enciclopedie, si inseriscano le informazioni in questo modo: 1) cognome e iniziale del nome dell’autore della voce, 2) denominazione della voce in corsivo, 3) in + titolo del dizionario o enciclopedia in corsivo, 4) vol. + numero ordinale del volume, 5) luogo di edizione, 6) casa editrice, 7) anno, 8) intervallo di pagine della voce.

    Esempio: Campana A., Basinio da Parma, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 7, Roma, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, 1970, pp. 88-91.

    4.2.8. Articoli o documenti su siti web

    Se si vuole inserire un articolo o un documento specifico presenti su un sito web, si citi l’autore con cognome e iniziale del nome, poi l’URL presso cui si trova l’articolo e, tra parentesi, la data di ultima consultazione.

    Esempio: Menetti E., Il rovescio del racconto, https://site.unibo.it/griseldaonline/it/approfondimenti/elisabetta-menetti-rovescio-racconto (consultato il 13/02/2023).

  1. La bibliografia finale
  • 4.1. Bibliografia primaria, bibliografia secondaria e sitografia
  • 4.2. Norme bibliografiche

    • 4.2.1.Monografie
  • 4.3. Sitografia

In assenza di norme ufficiali e univoche per la stesura della sitografia, ci si attenga a queste indicazioni. Per citare un sito web senza fare riferimenti a pagine specifiche, si menzioni semplicemente la URL, seguita dalla data di ultima consultazione tra parentesi.

Esempio: Biblioteca italiana, www.bibliotecaitaliana.it/ (consultato il gg/mm/aaaa).

Alle pagine seguenti, trovate un fac-simile di Bibliografia e Sitografia.


Bibliografia

Bibliografia primaria

Basinio da Parma, Liber Isottaeus, a cura di Ferri F., Città di Castello, Società anonima tipografica «Leonardo da Vinci», 1922

Basinio da Parma, Meleagris, a cura di Berger A., Wissenschaftlicher Verlag, Trier, 2002

Bibliografia secondaria

Affò I., Notizie intorno la vita e le opere di Basinio Basini, in Battaglini F. G. (a cura di), Basinius Parmensis poeta Opera praestantiora nunc primum edita et opportunis commentariis inlustrata, Rimini, Albertini, 1794

Campana A., Basinio da Parma, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 7, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1970, pp. 88-91

Coppini D., Basinio e Sigismondo. Committenza collaborativa e snaturamento epico dell’elegia, in Ceri Via C. (a cura di), Città e corte nell’Italia di Piero della Francesca. Atti del Convegno Internazionale di Studi, Urbino, 4-7 ottobre 1992, Venezia, Marsilio, 1996

Ead., Un epillio umanistico fra Omero e Virgilio. Il Diosymposeos liber di Basinio da Parma, in De Nichilo M., Distaso G., Iurilli A. (a cura di), Confini dell’Umanesimo letterario. Studi in onore di Francesco Tateo, Roma, Roma nel Rinascimento, 2003

D’Amico S., La caccia al cinghiale calidonio nell'umanesimo italiano: la «Meleagris» di Basinio Basini, in Nissim L. (a cura di), «La cruelle douceur d’Artémis». Il mito di Artemide-Diana nelle lettere francesi, Atti del Convegno, Gargnano del Garda (13-16 giugno 2001), Milano, Cisalpino-Monduzzi, 2002

Ferri F., L’autore del Liber Isottaeus, Rimini, Tipografia Artigianelli, 1912

Menetti E., Il rovescio del racconto, https://site.unibo.it/griseldaonline/it/approfondimenti/elisabetta-menetti-rovescio-racconto (consultato il 13/02/2023).


Sitografia

Biblioteca italiana, www.bibliotecaitaliana.it/

Musisque Deoque, mizar.unive.it/mqdq/public/

Poeti d’Italia in lingua latina, mizar.unive.it/poetiditalia/public/

The Latin Library, www.thelatinlibrary.com

Thesaurus linguae Latinae (TLL), www.thesaurus.badw.de