Fonte già citata. Quando una fonte è stata già citata una volta, si usano le abbreviazioni riportate nella tabella seguente:
La bibliografia contiene tutti i testi consultati per scrivere la tesi. Essa va posta alla fine della tesi e deve essere ordinata alfabeticamente per cognome, mentre nel caso di più opere dello stesso autore esse vanno ordinate cronologicamente (e alfabeticamente per quelle relative allo stesso anno).
I riferimenti bibliografici finali sono da suddividersi in tre distinte liste: bibliografia primaria, bibliografia secondaria e sitografia. La bibliografia primaria contiene le fonti, ovvero le edizioni di opere o documenti utilizzate direttamente ai fini della stesura della tesi. La bibliografia secondaria contiene i saggi e gli studi scientifici riguardanti l’argomento affrontato nella tesi. La sitografia racchiude l’indicazione dei siti web (di comprovato valore scientifico) consultati.
I volumi (o monografie) vanno riportati in bibliografia (come anche in nota) inserendo le informazioni rispettando questo ordine: 1) cognome e iniziale del nome dell’autore (nel caso gli autori siano più di uno, si inseriscano i nomi in ordine alfabetico separati da virgole), 2) titolo del volume in corsivo, 3) luogo di edizione, 4) casa editrice, 5) anno.
Esempio: Garin E., Educazione umanistica in Italia, Bari, Laterza, 1966.
Per curatele si intendono due tipologie bibliografiche distinte. La prima riguarda le edizioni di testi che prevedono un autore principale e un curatore, ovvero uno studioso che si è occupato di realizzare l’edizione. In questo caso, le informazioni bibliografiche si inseriscano in questo modo: 1) cognome e iniziale del nome dell’autore, 2) titolo dell’opera in corsivo, 3) a cura di + cognome e iniziale del nome del curatore, 4) luogo di edizione, 5) casa editrice, 6) anno.
Esempio: Manzoni A., Fermo e Lucia, a cura di Colli B., Italia P., Raboni G., Milano, Casa del Manzoni, 2006.
La seconda tipologia concerne invece volumi che, contenendo contributi di diversi autori, sono stati curati nel loro insieme da uno o più curatori. In questo caso, si indichi: 1) cognome e iniziale del nome del curatore + (a cura di), 2) titolo del volume in corsivo, 3) luogo di edizione, 4) casa editrice, 5) anno.
Esempio: Chines L. (a cura di), I lettori di retorica e «humanae litterae» allo Studio di Bologna nei secoli XV-XVI, Bologna, Il Nove, 1992.
Se invece ci interessa citare un contributo particolare all’interno della curatela, si veda poco oltre il par. 4.2.4. Saggi in volume.
- 4.2.3.Articoli in rivista
Le informazioni bibliografiche degli articoli pubblicati in riviste vanno inserite in questo modo: 1) cognome e iniziale del nome dell’autore, 2) titolo del saggio in corsivo, 3) in + nome della rivista in tondo tra virgolette basse a caporale («»), 4) eventuale numero di serie in cifra romana tonda, 5) eventuale numero di annata in cifre romane tonde, 6) eventuale numero di fascicolo in cifre arabe tonde, 7) anno di edizione, in cifre arabe tonde e fra parentesi, 8) intervallo di pagine dell’articolo.
Esempio: Pantani I., I poeti del Tempio Malatestiano: amore, morte e neoplatonismo, in «La cultura», XLIV, 2 (2006), pp. 216-241.
Le informazioni bibliografiche dei saggi pubblicati in volume vanno inserite in questo modo: 1) cognome e iniziale del nome dell’autore, 2) titolo del saggio in corsivo, 3) in + cognome e iniziale del nome del/dei curatore/i del volume + (a cura di), 4) titolo del volume in corsivo, 5) luogo di edizione, 6) casa editrice, 7) anno, 8) intervallo di pagine del saggio.
Esempio: Coppini D., Basinio da Parma e l’elegia epistolare, in Cardini R., Coppini D. (a cura di), Il rinnovamento umanistico della poesia. L’epigramma e l’elegia, Firenze, Polistampa, 2009, pp. 281-302.
Per indicare un capitolo specifico di un libro, si inseriscano le informazioni in questo modo: 1) cognome e iniziale del nome dell’autore, 2) titolo del volume in corsivo, 3) titolo del capitolo in tondo tra virgolette basse a caporale («»), 4) luogo di edizione, 5) casa editrice, 6) anno, 7) intervallo di pagine del saggio.
Esempio: Anselmi G. M., L'età dell'Umanesimo e del Rinascimento. Le radici italiane dell'Europa moderna, «Una sponda adriatica dell’Umanesimo: la Romagna delle corti», Roma, Carocci, 2008, pp. 104-112.
Per citare gli atti di un convegno si indichi: 1) cognome e iniziale del nome del curatore + (a cura di), 2) titolo del volume in corsivo, 3) specificazione "Atti del convegno..." seguita da nome (solo se diverso dal nome del volume), luogo e data del convegno (tutto in tondo), 4) luogo di edizione, 5) casa editrice, 4) anno (della pubblicazione, non del convegno).
Esempio: Romano A., Verger J. (a cura di), I poteri politici e il mondo universitario (XIII-XX secolo), Atti del convegno internazionale di Madrid, 28-30 agosto 1990, Soveria Mannelli, Rubettino, 1994.
- 4.2.7.Voci di dizionari ed enciclopedie
Per citare voci contenute in dizionari o enciclopedie, si inseriscano le informazioni in questo modo: 1) cognome e iniziale del nome dell’autore della voce, 2) denominazione della voce in corsivo, 3) in + titolo del dizionario o enciclopedia in corsivo, 4) vol. + numero ordinale del volume, 5) luogo di edizione, 6) casa editrice, 7) anno, 8) intervallo di pagine della voce.
Esempio: Campana A., Basinio da Parma, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 7, Roma, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, 1970, pp. 88-91.
4.2.8. Articoli o documenti su siti web
Se si vuole inserire un articolo o un documento specifico presenti su un sito web, si citi l’autore con cognome e iniziale del nome, poi l’URL presso cui si trova l’articolo e, tra parentesi, la data di ultima consultazione.
Esempio: Menetti E., Il rovescio del racconto, https://site.unibo.it/griseldaonline/it/approfondimenti/elisabetta-menetti-rovescio-racconto (consultato il 13/02/2023).