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Fulvio Pezzarossa

Professore Alma Mater

Alma Mater Studiorum - Università di Bologna

Professore a contratto

Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica

Curriculum vitae

Conseguita la maturità scientifica, si è iscritto nell'a.a. 1968-69 alla Facoltà di Magistero dell'Università di Bologna, laureandosi nel novembre 1972 in Lingua e Letteratura Italiana con una tesi su Lucrezia Tornabuoni, discussa col Prof. Pier Giorgio Ricci (110/110 con lode e degnità di stampa).

Dall'a.a. 1972-73 è iniziata un'attività didattica e di ricerca mai interrotta presso l'Istituto di Filologia Moderna della Facoltà di Magistero, poi Dipartimento di Italianistica (e oggi di Filologia Classica e Italianistica) dell'Università di Bologna quale Assistente supplente; successivamente nei ruoli di Borsista, Contrattista e Ricercatore. Dal marzo 2000 è docente Associato (regolarmente confermato) per Critica Letteraria e Letterature Comparate L-FIL-LET/14 presso la Scuola di Lingue e Letterature Straniere dove, a partire dall'a.a. 1993-94 tiene corsi di Sociologia della Letteratura, mutuati dagli studenti di Lettere e Filosofia, nonché di Scienze della Formazione. Ha fatto parte del Collegio dei Docenti dell'indirizzo di Italianistica nella Scuola di Dottorato in Culture letterarie, filologiche, storiche di Bologna; successivamente di quello di Letteratura classiche, moderne, comparate e postcoloniali (World Literature and Cultural Studies), poi confluito in quello di Lingue, Letterature e Culture Moderne.

Nel quadro dell' attività scientifica, ha collaborato negli anni a numerose riviste («Lingua e Stile», «Italianistica», «Lettere Italiane», «Esperienze Letterarie», «Intersezioni», «Filologia e Critica», «Giornale Filologico Ferrarese», «L'Indice», «Delitti di Carta», «Rivista Storica Italiana», «I.B.C. Informazioni», «Educazione Interculturale», «Archivio Storico Italiano», «Janus», «Ricerche di Pedagogia e Didattica», «Frontiere», «Roma nel Rinascimento», «Studi e Problemi di Critica Testuale»), con articoli, interventi, note, rassegne e recensioni, attinenti la cultura rinascimentale, temi e figure della tradizione letteraria, e la metodologia critica.

Il volume su I poemetti sacri di Lucrezia Tornabuoni, uscito nel 1978 presso l'editore Olschki di Firenze, presenta in veste critica testi inediti di una rilevante figura letteraria del mondo volgare toscano, e prelude ad articoli e riflessioni poi sviluppati sulla figura sociale e letteraria della donna nell'età rinascimentale. All'interno della dimensione fiorentina del Quattro e Cinquecento, sono poi stati studiati, con una fruttuosa esplorazione pionieristica, i testi memorialistici d'origine mercantile, non ancora censiti e perciò carenti  di letture critiche e cure editoriali. L'edizione delle Ricordanze di Ugolino di Niccolò Martelli, uscita nel 1989 presso le Edizioni di Storia e Letteratura di Roma, è stata affiancata da indagini fondamentali sulla memorialistica privata e il ricordo storiografico pubblico, esplicitando meccanismi creativi, modelli letterari e ragioni politico-culturali che ne guidano l'ìdeazione.

L'attenzione critica, successivamente concentrata sull'ambiente culturale della Bologna del Quattrocento, con l'esame della varia letteratura sviluppata nella corte bentivolesca, ha motivato la creazione (in collaborazione con numerosi colleghi del suddetto Dipartimento bolognese) dell' Archivio Umanistico Rinascimentale Bolognese (A.R.U.B.), la cui rivista «Schede Umanistiche» (col supplemento «Antichi e Moderni») ha diretto dal 1991 sino al 2006, con un impegno non solo roganizzatuivo, bensì pubblicando in prima persona numerosi saggi e recensioni, e promuovendo incontri, seminari, convegni di livello nazionale e internazionale (1989, Sapere e/è potere. Discipline, dispute, professioni nell' Università medievale e moderna; 1993, La memoria e la città. Scritture storiche fra Medioevo ed Età moderna). Da tali ricerche sono scaturite basilari acquisizioni critiche e testuali, messe a fuoco specialmente con il Censimento delle cronache bolognesi, e la complessa ricerca realizzata in Memoria Urbis, 1993; non sono mancate acquisizioni documentarie sulle maggiori figure degli intellettuali di corte, come Filippo Beroaldo.

Si è inoltre aggiunto un lavoro di studio sui fenomeni culturali della attualità di ambito giovanile, col volume C'era una volta il pulp. Corpo e letteratura nella tradizione italiana CLUEB Bologna  1999, che evidenzia modalità e tecniche della rappresentazione corporea nella pagina letteraria. In occasione di miscellanee promosse in ambito dipartimentale, sono inoltre stati studiati aspetti tematici trasversali alla tradizione letteraria, con apertura di percorsi ecdotici ricchi di sviluppi, toccando la dimensione della spazialità (Bagni, recessi, luoghi di decenza), il dato ontologico della persistenza oggettuale (Televisore), o la profondità delle superfici coloristiche (il colore blu in particolare).

La più recente attività di studio e divulgazione è concentrata su un territorio di forte innovazione, rappresentato dalle scritture di migrazione, prodotte in lingua italiana da figure di provenienza migratoria esterna alla cultura italiana. A tale fenomeno in pieno sviluppo, che va assimilando rapidamente la nostra penisola ad una ricchissima produzione già da decenni fiorita nelle altre culture europee, è stato portato un interesse variamente espresso in sede di convegni e seminari di carattere nazionale e internazionale, sul piano della ricerca e dell'analisi testuale, con la sperimentazione di metodologie di lettura connesse all'area operativa degli studi culturali. Ciò ha consentito in particolare di esplorare punti tematici di rilievo, come la metafora della casa negli scritti di spaesamento culturale, e le forme del romanzo giallo come veicolo dell'immagine di respingimento dell'alterità; il valore simbolico e culturale del cibo, nuovo e della nostalgia, o gli aspetti e le manifestazioni del razzismo. Si sono inoltre messe a fuoco per la prima volta le caratteristiche dei testi prodotti da autori di seconda generazione, dei quali si è data ampia lettura; nonché si è puntualizzato il forte limite oggettivo di una testualità che troppo spesso diverge da un proclamato multilinguismo..

 

Si è inoltre favorita la produzione letteraria da parte dei nuovi scrittori, attraverso innumerevoli occasione di presentazione e divulgazione delle figure di maggior rilievo tra i migrant writers. In particolare per parecchi anni ha presieduto la giuria del premio letterario Eks&Tra, che promuove il più antico e prestigioso premio per gli scrittori di migrazione in lingua italiana. Inoltre con tale Associazione, si è fatto promotore del primo Laboratorio di scrittura creativa interculturale, condotto annualmente, a partire dalla primavera-estate 2007 presso il Dipartimento di Italianistica bolognese, con largo successo, registrato anche dalla stampa nazionale, curando poi la raccolta dei migliori lavori usciti dalla sperimentazione (Scarpe sciolte, 2009; Passaparole, 2010; Casamondo, 2011; Intrecci, 2012, in cartaceo; e successivamente come e-book: Un passo dopo, 2015; Mari&Muri, 2016).

Ha fondato la prima rivista accademica che si occupa esclusivamente dell'argomento, «Scritture Migranti. Rivista di scambi interculturali», di cui è il direttore responsabile, e delle quale sono usciti sei volumi a partire dal 2008. con una redazione e un board di advisors di profilo internazionale, che si prefigge lo studio delle complesse tematiche di intrecci e connessioni derivanti dai fenomeni internazionali delle migrazioni culturali, accogliendo testi letterari di prestigio globale e proposte critiche di taglio fortemente innovativo nella logica di un reattivo comparatismo.

Nella stessa prospettiva di incroci disciplinari e metodiche di analisi interconnesse, attorno ai temi della traduzione, del gender, della transmedialità e del postcoloniale, si muove la rivista on line «TransPostCross. LetteratureCulture» (http://www.transpostcross.it/), alla quale partecipa come membro del Comitato direttivo internazionale dal 2010.

Ha promosso, in occasione della ricorrenza, il Convegno Internazionale Leggere il testo e il mondo. Vent'anni di scritture della migrazione in Italia, che si è svolto nell'ottobre 2010, col patrocinio dell'Alma Mater bolognese e di altre numerose istituzioni culturali, e al quale sono intervenuti i maggiori scrittori di migrazione in italiano, nonché numerosi studiosi da università italiane e straniere; nell'autunno 2011è uscito presso l'editore CLUEB di Bologna il corposo volume degli atti.

Con vari interventi saggistici ha seguito e interpretato la dinamica e le variazioni dei testi di migrazione, interessandosi in particolare dei complessi aspetti linguistici e delle strutture formali, alla luce degli intrecci che tale produzione letteraria offre con temi sociali di assoluta rilevanza attuale, dal razzismo al terrorismo.

In occasione della recente ricorrenza della morte di Pier Paolo Pasolini, ha offerto nel volume La camminata malandrina. Ragazzi di strada nella Roma di Pasolini, (Modena, Mucchi, 2015, con M. Righini) una interpretazione antropologica dei romanzi romani del grande intellettuale.

Il successivo impegno si è concentrato sugli aspetti di taglio sociologico espressi dalle scritture prodotte da parte dei nuovi autori ed intellettuali di origine migrante nell'orizzonte culturale italiano, con la partecipazione a parecchi convegni di rilievo nazionale ed internazionale, ove sono state presentati relazioni e contributi relativi agli aspetti e alle procedure del confezionamento editoriale della ricordata testualità; ai complessi problemi apeti dal manifestarsi del terrorismo, specialmente di radice islamica; non dimenticando un confronto fra tratti, manifestazioni ed espressioni creative dell'attualità e della precedente migrazione italiana verso paesi europei e transoceanici.

E' inoltre continuato l'impegno quale Direttore Responsabile della rivista "Scritture Migranti", in una seconda serie uscita in volumi cartacei presso l'Editore Mucchi di Modena, e che ora sta transitando sulla piattaforma on line dell'Ateneo bolognese.

Particolare cura è stata riservata agli sviluppi creativi, alla pubblicazione e alla presentazione (che affianca una ininterrotta attività di divulgazione in sedi librarie, di associazioni e biblioteche di autori, libri e imprese letterarie) dei volumi di narrativa meticcia a più mani che scaturiscono dall'intenso e apprezzato lavoro dell'annuale Laboratorio di scrittura interculturale svoltopresso il Dipartimento FICLIT, con la collaborazione del noto scrittore Wu Ming2.