Il principale argomento di ricerca è l'analisi comparata dei
caratteri strutturali e funzionali dei sistemi giudiziari, con
particolare attenzione a quelli operanti nei regimi democratici. Da
questo tema generale è derivata un'analisi delle garanzie di
indipendenza del giudice, dei loro caratteri e della loro
evoluzione. Analogo esame è stato condotto per il pubblico
ministero, con particolare attenzione al principio di
obbligatorietà dell'azione penale e alle condizioni che ne
influenzano la sua concreta applicabilità.
Più di recente, l'interesse si è concentrato sul fenomeno della
cosiddetta
giudiziarizzazione della politica, ovvero
l'espansione del potere giudiziario, con specifica attenzione
ai modi con cui questa tendenza si è manifestata in Italia e in
Europa, oltre che sulla crescente rilevanza di forme di giustizia
sovranazionale e transnazionale e sulle loro implicazioni per
l'evoluzione dei sistemi giudiziari nazionali.
Progetti di ricerca in corso
- Le
relazioni fra sistema giudiziario e sistema politico in Italia e
nei paesi europei;
- The Dilemmas of
Judicial Power, diretto dal Centre for the Study of Law and
Society dell'Università della California, Berkeley;
- The Implementation of Human
Rights Rulings in Europe and Latin America, in collaborazione
con 6 università latinoamericane e con le università del Winsconsin
a Madison e del Texas a Austin;
- Insieme
a Daniela Piana coordina l'Erasmus LLP Menu for Justice.
Toward a European Curriculum Studiorum on Judicial
Studies.
L'espansione del potere giudiziario nelle democrazie
contemporanee è un fenomeno universalmente riconosciuto, pur non
presentando gli stessi tratti in tutti i regimi democratici:
accanto a sistemi politici in cui la magistratura svolge un ruolo
particolarmente accentuato, vi sono casi dove la partecipazione dei
giudici al processo di formazione e attuazione delle politiche
pubbliche risulta più contenuto. In particolare, in Europa
continentale è emersa una divisione fra i sistemi giudiziari
dell'area germano-scandinava e quelli latini. Nei primi i rapporti
fra magistratura e politica appaiono ancora governati dalla
tradizionale divisione del lavoro fra istituzioni
politico-rappresentative e giudiziarie, dove alle prime spetta
l'elaborazione di norme generali e alle seconde la loro
applicazione e dove l'eventuale introduzione di forme di controllo
giudiziario di costituzionalità non ha mutato granché il quadro
tradizionale. Diversa è la situazione dei paesi dell'Europa latina.
Qui non solo le garanzie di indipendenza della magistratura sono
state fortemente irrobustite ma l'introduzione di forme di
controllo giudiziario di costituzionalità ha contribuito a
modificare profondamente la definizione di ruolo prevalente
all'interno della magistratura, che oggi tende a sottolineare
l'autonomia del giudice rispetto alle istituzioni
politico-rappresentative. Obiettivo della ricerca è quello di
approfondire l'analisi delle trasformazioni in atto in quest'area,
prendendo in esame soprattutto le magistrature di Francia, Italia,
Portogallo, Spagna e Belgio. In particolare, si intende ricostruire
le definizioni di ruolo prevalenti e di valutarne il livello di
attivismo. I primi risultati di questo lavoro confluiscono nel
progetto "Dilemmas of Judicial Power", organizzato dall'Università
della California, Berkeley e sostenuto dall'accordo di
collaborazione fra quella università e Bologna. In seguito, si
continuerà a monitorare da vicino sia l'evoluzione delle garanzie
di indipendenza nei vari paesi europei sia le elaborazioni delle
istituzioni internazionali e sopranazionali - es. Nazioni
Unite, Consiglio d'Europa… - al riguardo.
Un ulteriore settore di ricerca attualmente in via di sviluppo
riguarda la costruzione dello "Spazio giudiziario europeo". Si
tratta di un processo in atto da tempo e che ha assunto vari
aspetti: dal ruolo svolto dalle corti sopranazionali, come la Corte
di Giustizia dell'Unione Europea e la Corte Europea dei Diritti
Umani, all'emergere di strutture di coordinamento come Eurojust.
Sta poi attualmente avendo inizio un progetto di ricerca voto a
valutare le condizioni che facilitano l'attuazione delle decisioni
della Corte Europea dei Diritti Umani. Si tratta di un progetto che
si inserisce in un progetto più ampio, sull'attuazione delle
decisioni della Corte Inter-Americana dei Diritti Umani, cui fanno
parte sei università latinoamericane – l'Instituto Tecnológico
Autónomo de México ITAM, la Escola de Direito de Sao Paulo,
Fundacao Getulio Vargas, Brasil, l'Universidad de los Andes",
Colombia, l'Universidad de Buenos Aires, Argentina, l'Universidad
Católica del Perú, Lima e l'Universidad Diego Portales di Santiago
del Cile – come pure le Università di Wisconsin‑Madison e di Texas
a Austin. Il contributo dell'Università di Bologna alla ricerca è
quello di individuare gli elementi che in Europa favoriscono o meno
l'attuazione delle decisioni della CEDU e di comparare tale
situazione con quella dell'America Latina.