Le mie linee di ricerca assumono due campi di riferimento
principali, la Linguistica dei Corpora e l'Analisi del Discorso, il
cui abbinamento è stato spesso nel passato ritenuto impraticabile.
Lo sviluppo informatico e nuove tecniche di analisi hanno tuttavia
reso non soltanto possibile, ma vantaggiosa la loro interazione ed
il progetto può rappresentare un contributo importante allo
sviluppo di una disciplina ai suoi esordi: lo Studio del Discorso
Assistito da Corpora (CADS -Corpus-Assisted Discourse Studies ). La
ricerca implica lo studio, non solo delle caratteristiche
lessico-grammaticali della lingua inglese, ma anche di aspetti
relativi a genere, registro e discorso, all'interno di una
selezione di tipologie discorsive mediali intercorrelate, che
possono evidenziare come il messaggio politico venga prima forgiato
e dibattuto in arene politiche, poi affinato dalla negoziazione e
dalla discussione con rappresentanti della stampa ed infine
descritto da quest'ultima al pubblico.
Le mie ricerche nel campo della Linguistica dei Corpora pura si
concentrano nello studio della grammatica lessicale, dove in
particolare, si analizzano il rapporto tra la fraseologia ed i
sistemi di valutazione prosodica (altamente detto prosodia
semantica) e di preferenza semantica. Si esaminano i due principi
attivi nella costruzione e comprensione delle frasi, ossia il
principio terminologico e il principio idiomatico, e come questi
interagiscono, all'interno della comunicazione nel discorso vivo,
con la valutazione, inteso come fenomeno sia linguistico che
etologico. Per quanto riguarda i miei studi nel campo del CADS, una
delle principali correnti tratta un genere di discorso
linguistico-politico-mediale di recente edizione, nato dalle
conferenze stampa e sviluppatosi negli Stati Uniti negli anni
novanta (Clayman 1993). Il lavoro di Partington (2003) è il primo
studio estensivo che utilizza tutti gli strumenti disponibili alla
linguistica per analizzare questa tipologia discorsiva. Una delle
considerazioni principali che ne scaturiscono è che i briefings
rappresentano una fonte eccellente per studiare l'evoluzione di un
nuovo tipo di discorso. Si esamina in particolare come i
partecipanti (giornalisti e podio) si inventino ex novo le regole
di questo inedito “gioco di ruoli” interattivo e come imparino a
comportarsi in modo cooperativo e al contempo, competitivo nei
confronti dei propri interlocutori. Strettamente collegata al
precedente è la mia ricerca sulla retorica politica, intesa come
metodo di persuasione utilizzato nel linguaggio politico; un tema
di frequente dibattito. Si studiano tematiche come: la valutazione
(connotazione e valutazione prosodica) nel discorso politico, la
modalità, la metafora e metonimia, la satira, parodia e l'ironia
nel dibattito politico (Partington 2006a). Nell'ultimo filone della
mia ricerca vengono prese in considerazione l'uso nel linguaggio
politico del cosiddetto ‘laughter-talk', ossia il discorso che
precede, prepara e di conseguenza provoca un episodio di riso
(Partington 2006b). Si analizzano numerosissimi esempi derivanti da
vari corpora per studiare cosa precisamente viene segnalato,
consciamente e non, sia da parlanti sia da ascoltatori quando si
ride durante il discorso. In particolare ci si è concentrati sugli
usi, sociali e strategici, di laughter-talk per raggiungere diversi
fini retorici, esempio: costruire una certa identità, sottolineare
parte di un argomento, minacciare la ‘faccia' (Brown and Levinson
1987) altrui o salvare la propria faccia. Altre questioni da
esaminare includono: il ruolo del gioco e della fantasia nel
laughter-talk, il rapporto tra l'ironia e il sarcasmo, il fenomeno
dell'autoironia, l'aggressività e la solidarietà che può essere
espresso dal riso. Sebbene riso e umorismo non sono sinonimi, si
considerano anche le implicazioni che possono avere le suddette
osservazioni sulla teoria dell'umorismo in generale.