Le malattie infiammatorie croniche, come le coliti, le epatiti, le pancreatiti etc, sono caratterizzate da un aumentato rischio di sviluppare il cancro negli organi interessati. In questo studio finanziato dall’AIRC, abbiamo dimostrato che le sostanze rilasciate nel tessuto sede dei processi infiammatori, riducono l’attività del più potente soppressore tumorale, la proteina p53, normalmente presente nelle cellule, causando quindi l’acquisizione, da parte delle cellule del tessuto, delle caratteristiche proprie delle cellule neoplastiche. Questi meccanismi possono essere alla base anche dell'aumento del rischio di sviluppare il cancro che caratterizza le persone con obesità e diabete di tipo 2.
Dettaglio della ricerca
Numerosi studi hanno dimostrato che l'infiammazione cronica, il diabete di tipo 2 e l’obesità sono associati ad un aumentato rischio di insorgenza del cancro. Tali condizioni patologiche sono caratterizzate da un rilascio locale o sistemico di una varietà di citochine, fattori di crescita e ormoni che, stimolando la proliferazione cellulare, possono favorire la genesi del tumore, la sua progressione e la sua pericolosità. Il TNF-α e la interleuchina 6 (IL-6), le principali citochine rilasciate durante l’infiammazione cronica, sono note per stimolare la proliferazione delle cellule tumorali, la loro sopravvivenza e la loro disseminazione. Recentemente abbiamo dimostrato che gli stimoli che inducono un aumento della biogenesi ribosomiale riducono anche l'espressione e l'attività del maggior oncosoppressore cellulare, la proteina p53. Poiché tutti gli stimoli che inducono la proliferazione cellulare stimolano la biogenesi dei ribosomi, abbiamo ipotizzato che nella infiammazione cronica, nel diabete di tipo 2 e nella obesità, tutte condizioni in cui vengono rilasciati fattori stimolanti la proliferazione cellulare, ci possa essere una riduzione della espressione e dell'attività di p53 nei tessuti bersaglio rendendoli così più soggetti a trasformazione neoplastica.
Considerando che i livelli della IL-6 sono elevati nella infiammazione cronica , nel diabete di tipo 2 e nell'obesità e sono collegati con l’insorgenza tumorale in queste tre condizioni patologiche, abbiamo scelto di studiare l'effetto di questa interleuchina sulla espressione e l'attività di p53 in modelli sperimentali ex - vivo e in vivo.
La realizzazione di questo progetto di ricerca potrebbe chiarire il meccanismo alla base dell'aumento del rischio di sviluppare il cancro nelle persone con infiammazione cronica, obesità e diabete di tipo 2, conoscenza necessaria per la definizione di adeguate misure preventive.
Durata
Dal 01.01.2013 al 31.12.2015