90552 - PALEOGRAFIA LATINA (1) (LM)

Anno Accademico 2019/2020

  • Docente: Maddalena Modesti
  • Crediti formativi: 6
  • SSD: M-STO/09
  • Lingua di insegnamento: Italiano

Conoscenze e abilità da conseguire

Al termine del corso lo/la studente/ssa conosce le tipologie grafiche più importanti e le principali tappe della storia della scrittura latina; conosce inoltre i principali fattori riconnessi alla produzione di manoscritti, sia in ambito librario sia in ambito documentario, dall’epoca romana fino all’Umanesimo, in lingua latina e in volgare. Acquisisce competenze che gli permettono di leggere, interpretare, trascrivere, datare un manoscritto. Sa cos’è un documento e ne conosce le forme e le funzioni fondamentali. Sa utilizzare criticamente i principali strumenti per lo studio e l’interpretazione dei manoscritti ed è in grado di impostare con rigore metodologico i problemi relativi all’edizione critica delle fonti manoscritte.

Contenuti

Lo studio critico delle fonti manoscritte: problemi, metodo, potenzialità e prospettive. Il corso intende avviare gli studenti allo studio critico delle fonti manoscritte, consentendo loro di comprendere l'importanza di un approccio diretto alle fonti e di conoscere le potenzialità dell'analisi paleografica nell'ambito degli studi di storia, filologia, diplomatica e più in generale di storia della cultura scritta.

1) Concetti fondamentali. Attraverso l'esame di differenti tipologie grafiche, dalle origini al XVI sec., si illustreranno i principi fondamentali della disciplina e si avvieranno gli studenti allo studio del sistema abbreviativo, in modo da fornire gli strumenti fondamentali per leggere, interpretare, trascrivere e datare un testo manoscritto. Il corso si svilupperà attraverso la lettura, l'esame paleografico e la contestualizzazione di alcuni esempi e fac-simili forniti a lezione, tratti da fonti sia documentarie sia librarie di varia età e provenienza, utili ad illustrare alcune tappe fondamentali nella storia della scrittura latina.

2) Problemi attributivi. Si cercherà inoltre di esemplificare il complesso rapporto che intercorre tra forme grafiche e funzioni della scrittura, di illustrare le potenzialità investigative offerte dall’analisi del dato grafico e soprattutto di dar conto della complessità dei problemi attributivi, di datazione o di autenticità che le fonti manoscritte possono porre.

3) L'edizione critica delle fonti manoscritte. Speciale attenzione sarà posta, infine, al contributo che la paleografia fornisce all'edizione critica delle fonti manoscritte, sia nell’ambito della diplomatica (documenti), sia nell’ambito della filologia (codici).

Testi/Bibliografia

1) Studenti frequentanti

  • G. Cencetti, Paleografia latina, Roma 1978
  • B. Bischoff, Paleografia latina: antichità e medioevo, ed. italiana a c. di G. Mantovani e S. Zamponi, Antenore, Padova 1992, pp. 257-340
  • Materiale didattico fornito durante il corso (solo per frequentanti)

2) Studenti non frequentanti

  • G. Cencetti, Paleografia latina, Roma 1978
  • B. Bischoff, Paleografia latina: antichità e medioevo, ed. italiana a c. di G. Mantovani e S. Zamponi, Antenore, Padova 1992, pp. 257-340

    Due articoli a scelta tra i seguenti:

  • C. Aimi, M. Modesti, A. Zuffrano, Il frammento bolognese del De civitate Dei di s. Agostino: un nuovo palinsesto goto-latino. Considerazioni paleografiche e cronologiche, edizione e analisi filologica del testo, in «Scriptorium», 67 (2013), fasc. 2, pp. 319-359;

  • S. Ammirati, Per una storia del libro latino antico: i papiri latini di contenuto letterario dal I sec. a.C. al Iex.IIin. d.C., in «Scripta», 3 (2010), pp. 29-45;

  • S. Ammirati, Per una storia del libro latino antico: osservazioni paleografiche, bibliologiche e codicologiche sui manoscritti latini di argomento legale dalle origini alla tarda antichità, in «Journal of Juristic Papyrology» 40 (2010), pp. 55-110;

  •  P. Fioretti, Sul paratesto nel libro manoscritto (con qualche riflessione sui 'titoli' in età antica), in Nel segno del testo. Edizioni, materiali e studi per Oronzo Pecere, a cura di L. Del Corso, F. De Vivo, A. Stramaglia, Firenze 2015, pp. 179-202;

  •  P. D. Stirnemann, M. H. Smith, Forme et function des écritures d’apparat dans les manuscrits latins (VIIIe-XVe siècle), in «Bibliothèque de l’Ecole des Chartes», 165 (2007), pp. 67-100 http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/bec_0373-6237_2007_num_165_1_463491

  •  L. Iannacci, M. Modesti, A. Zuffrano, La misteriosa scrittura grande dei papiri ravennati, tra prassi documentaria pubblica e legislazione, in «LR Legal Roots. The International Journal of Roman Law, Legal History and Comparative Law», 1 (2012), pp. 89-119;

  •  A. Petrucci – C. Romeo, Scrivere «in iudicio» nel «Regnum Italiae», in «Scriptores in urbibus». Alfabetismo e cultura scritta nell’Italia altomedievale, Bologna 1992, pp. 195-236;

  •  G. De Angelis, Aganone vescovo e la scrittura carolina a Bergamo alla metà del IX secolo: dinamiche ed eredità di un'innovazione culturale, in «Scrineum Rivista», 4, pp. 5-34; scaricabile online sul sito di «Reti Medievali», url: http://www.rmoa.unina.it/552/ ;

  •  E. Condello, La Bibbia al tempo della Riforma gregoriana: le Bibbie atlantiche, in Forme e modelli della tradizione manoscritta della Bibbia, a cura di P. Cherubini, Città del Vaticano,BAV, 2005, pp. 347-372.

  •  F. Santoni, Copisti-“editores” di manoscritti giuridici. 1. Il codice Vaticano Latino 1406 del “Digestum vetus” e l’edizione del testo fra copisti e glossatori, in La collaboration dans la production de l’écrit médiéval, Paris 2003, pp. 231-249

  •  G. Nicolaj, Alle origini della minuscola notarile italiana e dei suoi caratteri storici, in «Scrittura e civiltà», 10 (1986), pp. 49-82;

  •  I. Ceccherini, La genesi della scrittura mercantesca, in Régionalisme et internationalisme: problèmes de palèographie et de codicologie du Moyen Âge, édités par O. Kresten et F. Lackner, Wien 2008, pp. 123-138;

  •  D. Ganz, Can a scriptorium always be identified by its Products?, in Scriptorium. Wesen – Funktion – Eigenheiten, München 2015, pp. 51-62

  • M. H. Smith, Les “gothiques documentaires”. Un carrefour dans l’histoire de l’écriture latine, in «Archiv für Diplomatik», 50 (2004), pp. 417-466

  • E. Condello, Tradizione e innovazione: la produzione libraria dentro e intorno alla cancelleria pontificia nel XIV secolo, in I luoghi dello scrivere da Francesco Petrarca agli albori dell’età moderna, Spoleto, CISAM, 2006, pp. 135-162

  •  P. Bertrand, Une codicologie des documents d’archives existe-t-elle? Codicologie et diplomatique, vessies et lanternes, in «Gazette du livre médiéval», 54 (2009), pp. 10-18 http://www.academia.edu/4021878

  •  S. Zamponi, La scrittura umanistica, in «Archiv für Diplomatik», 50 (2004), pp. 467-505, https://www.academia.edu/15265119/La_scrittura_umanistica 

Metodi didattici

Lezioni frontali accompagnate da esercitazioni pratiche di lettura, trascrizione, analisi e datazione di testi manoscritti. Sono previste inoltre visite ad alcuni dei principali istituti di conservazione della città, come la Biblioteca Universitaria, l'Archivio di Stato e l'Archivio Arcivescovile di Bologna, alla scoperta del patrimonio manoscritto bolognese.

Il corso inizierà il 5 febbraio 2020

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

1) Per gli studenti frequentanti è previsto un colloquio orale, composto di due parti:

a) una o più domande di carattere generale sulla storia della scrittura latina, sulla scorta dei manuali in bibliografia.

b) una prova di lettura e analisi paleografica di una fonte manoscritta simile a quelle viste a lezione, con particolare riguardo agli eventuali problemi di trascrizione, edizione, datazione e attribuzione che presenta, attraverso l’uso del metodo e della terminologia specialistica propri della disciplina. Saranno particolarmente valutate non solo la capacità di lettura, ma anche le capacità critico-interpretative espresse nelle scelte fatte, in sede di edizione, a fronte di eventuali luoghi problematici della fonte.

2) Per gli studenti non frequentanti la verifica consiste in un colloquio orale, composto di due parti:

a) una o più domande di carattere generale sulla storia della scrittura latina, sulla scorta dei manuali in bibliografia. L'esame intende valutare la conoscenza delle principali tappe della storia della scrittura latina e la comprensione dei principi fondamentali e del metodo della disciplina.

b) una o più domande particolari sui due articoli a scelta presentati dallo studente. Speciale attenzione si porrà alla capacità critica e di sintesi dimostrata dallo studente nell'affrontare le principali tematiche e le questioni fondamentali della disciplina e nel sapersi orientare criticamente all'interno del mondo delle fonti manoscritte, maneggiando gli strumenti critici e il metodo propri della paleografia.

In entrambi i casi (frequentanti e non), il raggiungimento da parte dello studente di una visione organica dei temi affrontati congiunta alla loro utilizzazione critica, la dimostrazione del possesso di una padronanza espressiva e di linguaggio specifico saranno valutati con voti di eccellenza. La conoscenza per lo più meccanica e/o mnemonica della materia, capacità di sintesi e di analisi non articolate e/o un linguaggio corretto ma non sempre appropriato porteranno a valutazioni discrete; lacune formative e/o linguaggio inappropriato – seppur in un contesto di conoscenze minimali del materiale d'esame - condurranno a voti che non supereranno la sufficienza. Lacune formative, linguaggio inappropriato, mancanza di orientamento all'interno dei materiali bibliografici offerti durante il corso non potranno che essere valutati negativamente.

Strumenti a supporto della didattica

Durante il corso saranno forniti riproduzioni e fac-simili di manoscritti, trascrizioni ed edizioni di fonti, oltre ad indicazioni circa le principali banche dati e risorse elettroniche di ambito paleografico (solo per gli studenti frequentanti). Il materiale sarà scaricabile dal sito: Materiale didattico_Paleografia

Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Maddalena Modesti