90064 - STORIA DELLA FILOSOFIA DAL RINASCIMENTO ALL'ILLUMINISMO (1) (LM)

Anno Accademico 2019/2020

  • Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza
  • Campus: Bologna
  • Corso: Laurea Magistrale in Scienze filosofiche (cod. 8773)

Conoscenze e abilità da conseguire

Il corso mira a fornire conoscenze approfondite sulla cultura filosofica moderna del periodo che va dal Quattrocento al Settecento, con particolare interesse per i testi filosofici del Rinascimento, per le filosofie del Seicento e dell’Illuminismo. In questa prospettiva, che pone al centro la modernità e le sue origini, si focalizzeranno temi specifici e si interrogheranno testi classici, contestualizzandone l’analisi nel quadro di tradizioni di lungo periodo, ma anche sottolineandone i momenti di crisi e di rottura con il passato. Obiettivo del corso è porre lo studente in grado di affrontare in autonomia la lettura e l’analisi di testi filosofici in prospettiva storica; di percepire la rilevanza delle questioni storiografiche e metodologiche attinenti alle periodizzazioni e alla fondamentale polarità tra continuità e cesura; di orientarsi tra le principali linee interpretative della storiografia moderna e contemporanea, acquisendo, nel contempo, la consapevolezza della problematicità e della complessità della ricerca filosofica.

Contenuti

Titolo del corso: «Savour of atheism»? Jean Bodin e Tommaso Campanella:  paradigmi della religione naturale nel tardo Rinascimento

Nella cultura europea fra tardo Rinascimento e Illuminismo il rapporto fra ragione, religione e natura si configura secondo moduli peculiari e originali, ispirati dal proposito di revisione critica delle credenze legittimate dalle istituzioni dominanti e dal desiderio di far luce sulle origini dei conflitti religiosi e morali che dividono le coscienze e la società. Alle manifestazioni di dissidenza filosofico-religiosa tipiche del modello libertino si accompagnano così percorsi argomentativi diversi, volti piuttosto a definire il concetto alternativo di una religione concepita a misura delle capacità razionali e degli impulsi naturali dell'uomo - e perciò accessibile all'umanità di ogni epoca -, ispirata a principi di libertà e destinata a promuovere il benessere generale e la concordia civile. 

In quest'ottica, Jean Bodin e Tommaso Campanella incarnano percorsi e atteggiamenti esemplari. Alla fine del Cinquecento, dopo l'esperienza traumatica delle guerre di religione, nel Colloquium Heptaplomeres di Bodin l'ideale di un nucleo religioso originario, ad un tempo 'naturale' e 'biblico' (e contrapposto all'ardua e impenetrabile dogmatica di un cristianesimo qui decostruito con argomentazioni di estrema spregiudicatezza e radicalità), si intreccia con il riconoscimento del pluralismo delle fedi e con l'esigenza non rinviabile di una tolleranza in grado di proteggere la stessa sovranità dello Stato. Mentre un decennio più tardi Campanella nell'Ateismo trionfato - pur concedendo ai dubbi teologici e agli argomenti di 'increduli' ed 'empi' uno spazio ampio fino all'ambiguità - rifiuterà l'eredità congiunta di 'machiavellisti' e 'libertini' e la loro lettura della religione come mero strumento politico per approdare al riconoscimento filosofico della religione cristiana come legge naturale pienamente dispiegata, proponendo e auspicando una sua trasfigurazione quale principale protagonista di una decisiva trasformazione della politica in senso universalistico e ugualitario.

Dalle posizioni dei due pensatori – accomunate da istanze di riforma del sapere e pacificazione religiosa, così come dalla ricerca di una vera moralità e dell'armonia sociale – derivano, da un lato, conseguenze innovative in ambito etico-religioso e politico; dall'altro, un vivace (e attuale) dibattito storiografico che il corso cercherà di ripercorrere e illustrare.

Il lavoro sui testi di Bodin e Campanella sara' introdotto da 3 lezioni di introduzione ai motivi nodali della loro riflessione e alle peculiarità del loro lessico etico-politico e religioso. Nelle lezioni successive la docente guidera' gli studenti in un percorso di lettura e analisi dei testi. Al Colloquium Heptaplomeres  saranno dedicate (approssimativamente) 5 lezioni; all'Ateismo trionfato 5 lezioni; alla presenza di temi affini in altri scritti di Bodin (Paradosso sulla virtù, Demonomania degli stregoni) 1 lezione; alla Città del Sole e ad altri testi politici di Campanella 1 lezione.  

Testi/Bibliografia

1. Nel corso delle lezioni saranno presi in esame i seguenti testi (o parti di essi):

J. Bodin, Paradosso sulla virtù, a cura di A. Suggi, Torino, Aragno, 2009, pp. 5-59, 109-123;**

J. Bodin, Colloquium Heptaplomeres, a cura di C. Peri, Milano Asefi, 2003: Libro I (per intero); Libro II, pp. 111-115, 121-134, 158-159; Libro III, pp. 221-225, 228-229, 232-242; Libro IV, pp. 269-282, 287-292, 296-299, 308-315, 319-320, 349-351, 356-364; Libro V, pp. 367-380, 384-389, 392-396, 400-408, 418-425, 433-437, 440-441, 446-455; Libro VI, pp. 470-480, 486-492, 500-503, 514-516, 529-536, 543-545, 548-553, 562-563, 584-589, 591-593, 610-615, 634-645.**

T. Campanella, L'ateismo trionfato, a cura di G. Ernst, Pisa, Edizioni della Normale, 2004, vol. I, capp. I-XIII e XVI-XVII.

** N.B: I materiali segnalati con il doppio asterisco sono disponibili sulla piattaforma Insegnamenti On Line.

2. Per sostenere l'esame, oltre alla conoscenza approfondita dei testi indicati al punto 1, e' richiesta la lettura di uno fra i seguenti saggi:

G. Ernst, Il carcere, il politico, il profeta. Saggi su Tommaso Campanella, Pisa-Roma, Istituti Editoriali e Poligrafici Internazionali, 2002;

G. Ernst, Tommaso Campanella. Il libro e il corpo della natura, Roma-Bari, Laterza, 2002;

V. Frajese, Profezia e machiavellismo. Il giovane Campanella, Roma, Carocci, 2002;

A. Panichi, Il volto fragile del potere. Religione e politica nel pensiero di Tommaso Campanella, Pisa, ETS, 2015;

S. Ricci, Campanella. Apocalisse e governo universale, Roma, Salerno, 2018;

A. Suggi, Sovranità e armonia. La tolleranza religiosa nel Colloquium Heptaplomeres di Jean Bodin, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2005;

C. Vasoli, Armonia e giustizia. Studi sulle idee filosofiche di Jean Bodin, a cura di E. Baldini, Firenze, Olschki, 2008.

N.B.: Il programma è unico, per studenti frequentanti e non frequentanti. Gli studenti non frequentanti, se lo desiderano, possono comunque contattare la docente (in orario di ricevimento, e non tramite posta elettronica) per concordare eventuali programmi d’esame personalizzati.

Metodi didattici

Il corso si articola in 15 lezioni frontali.

Dato il carattere 'magistrale'/seminariale del corso, gli studenti frequentanti saranno sollecitati a svolgere brevi lavori individuali di analisi critica su temi o autori attinenti al programma, da concordare con la docente.

Tali lavori avranno valore ai fini della valutazione e potranno sostituire parte del programma d'esame.

Luogo e orario delle lezioni

Il corso si svolgera' nel secondo semestre, con il seguente orario:

- lunedi', ore 17-19, Aula B, Via Centotrecento;

- giovedi', ore 13-15, Aula E, Via Zamboni 34;

- venerdi', ore 13-15, Aula E, Via Zamboni 34.

Inizio delle lezioni: 3 febbraio 2020.

Orario di ricevimento: la docente riceve gli studenti il giovedì, dalle 16 alle 17, nella sede del Dipartimento di Filosofia e Comunicazione, Via Zamboni 38, III piano, Studio 3.08.

Nel corso del primo semestre di lezioni (ottobre-dicembre 2019), il ricevimento è però anticipato al mercoledì, mantenendo lo stesso orario.

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

La prova orale d'esame si concentrerà:

- sull'analisi e l'interpretazione dei testi di Bodin e Campanella commentati a lezione;

- sulla verifica della conoscenza delle opere di letteratura secondaria indicate in bibliografia, unita alla capacità di saperne riferire in forme autonome e critiche;

- sulla verifica della conoscenza della storia del pensiero filosofico moderno.

Saranno valutati in modo particolare sia la capacita' dello studente di sapersi muovere con sicurezza e autonomia all'interno delle fonti e della letteratura secondaria che il possesso di un linguaggio e di moduli espressivi appropriati alla disciplina.

Soglie di valutazione

30 e lode: Prova eccellente per solidità delle conoscenze, ricchezza dell'articolazione critica, proprietà e maturità espressiva.

30: Prova ottima: conoscenza completa e ben articolata dei temi affrontati a lezione, non priva di spunti critici, e illustrata con adeguata proprietà espressiva.

29-27: Prova buona: conoscenze esaurienti e adeguatamente contestualizzate, esposizione sostanzialmente corretta.

26-24: Prova discreta: conoscenze presenti nelle linee essenziali, ma non esaurienti e non sempre articolate con correttezza.

23-21: Prova sufficiente: conoscenza superficiale o puramente mnemonica della materia, articolazione confusa dell’esposizione, espressione spesso non appropriata.

20-18: Prova appena sufficiente: la conoscenza della materia, l’articolazione del discorso e le modalità espressive presentano lacune anche rilevanti.

< 18: Prova insufficiente, esame non superato. Lo studente è invitato a presentarsi a un appello successivo quando non risultano acquisite le conoscenze essenziali, manca la capacità di orientarsi all’interno degli argomenti del corso e della stessa disciplina, le modalità espressive presentano lacune gravi.

Strumenti a supporto della didattica

Diapositive e fotocopie (limitatamente ai testi di difficile reperimento);

Seminari di approfondimento;

Eventuali lavori individualizzati.

Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Elisabetta Scapparone