30443 - ARCHEOLOGIA MUSICALE

Anno Accademico 2020/2021

  • Docente: Donatella Restani
  • Crediti formativi: 6
  • SSD: L-ART/07
  • Lingua di insegnamento: Italiano
  • Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza
  • Campus: Ravenna
  • Corso: Laurea Magistrale in Beni archeologici, artistici e del paesaggio: storia, tutela e valorizzazione (cod. 9218)

Conoscenze e abilità da conseguire

Il corso introduce alla conoscenza dei principali eventi e questioni riguardanti le culture musicali del mondo antico, con particolare attenzione al Mediterraneo. Al termine del corso lo studente acquisisce i fondamenti metodologici della disciplina e li sa applicare criticamente alla contestualizzazione di testi, immagini, strumenti musicali e altri oggetti sonori .

Contenuti

Prima parte

I contenuti generali riguardano: la storia della disciplina, le tipologie di fonti, i modi della trasmissione del sapere musicale, il concetto di evento sonoro, gli aspetti della cultura musicale materiale rispetto alle rappresentazioni verbali e visuali degli eventi sonori, le metodologie e i principali strumenti bibliografici.

Si analizzeranno alcuni saggi metodologici, scelti come esemplari delle  differenti prospettive in cui l'archeologia musicale è considerata da archeologi, filologi, musicologi, etnomusicologi e antropologi.

Seconda parte

Si approfondiranno le fonti, il contesto e il significato degli eventi sonori in relazione agli oggetti, quali le pietre, il telaio, le frecce, i finimenti dei cavalli.                                      

Periodo del corso: I semestre - Inizio corso: 11 novembre 2020, 13-15, casa Traversari, via s. Vitale 28, Ravenna

Testi/Bibliografia

Alla fine del corso, tutti i materiali del corso saranno a disposizione sulla piattaforma IOL, dove si trovano anche le modalità specifiche di preparazione dell'esame, per gli studenti sia frequentanti sia non frequentanti.

Gli studenti frequentanti riceveranno specifiche indicazioni di lettura durante il corso e potranno essere seguiti in esercitazioni individuali.

Gli studenti non frequentanti leggeranno tutta la bibliografia e potranno integrarla con una lettura complementare a scelta. 

D. Restani, La musica del mondo antico, «La Nuova Secondaria», 9, 2018, pp. 71-73;

E. Hickmann, s.v. «Archaeomusicology», in Grove Dictionary of Music and Musicians, I, 2001, pp. 848-854.

D. Castaldo, Introduzione all'archeologia musicale, "Il Saggiatore musicale", 22, 2015, pp. 97-109: [https://www.academia.edu/20003408/Archeologia_musicale_dei_Greci_e_dei_Romani_una_breve_introduzione_Saggiatore_Musicale_XXII_2015_1_pp._97-109];

J. Solomon, The reception of ancient Greek music in the late Nineteeth century, International Journal of the Classical Tradition, 29, 2010, pp. 497-525:[https://experts.illinois.edu/en/publications/the-reception-of-ancient-greek-music-in-the-late-nineteenth-centu#]

S. Psaroudakes, Archaeomusicology and Ethnomusicology in Dialogue, "Eulimene", 4, 2003, pp. 189-200;

B. Nettl, Some Questions on the Relationship of Music Archaeology and Ethnomusicology: Informal Comments on Constructing the Past from the Present,, in Studien zur Musikarchäologie IV , hrsg. von E. Hickmann – R. Eichmann, Rahden, Marie Leidorf GmbH, 2004, pp. 117-123.

A. Buckley, Music Archaeology. Its Contribution to “Cultural” Musicology and “Historical” Ethnomusicology , in Studies in Socio-Musical Sciences , edd. J. Braun - V. Shavit, Bar-Ilan University Press, 1998, pp. 109-115.

AA. VV., Antropologia della musica e ricerca storica, in Antropologia della musica e culture mediterranee, a cura di T. Magrini, "Quaderni di Musica e Storia", 1993, pp. 67-85;

The musician's grave, "Greek and Roman Musical Studies", 1, 2013, pp. 7-171: E. Poehlmann, A. A. Alexopolou and A-A. Kaminari, E. Simon and I. Wehgartner, M. West, S. Psaroudakes, C. Terzes, S. Hagel ( http://booksandjournals.brillonline.com/content/journals/22129758/1/1 );

2 articoli sulla "Musician's tomb", "Greek and Roman Musical Studies", 2, 2014;

L. Godart, Il nome dell'aedo nella Grecia dell'Età del bronzo, "Rendiconti dell'Accademia nazionale dei Lincei, Classe di Scienze Morali, storiche e filologiche", 9, 2001, pp. 5-10;

S. Sarti, Finimenti sonanti, in L. Camin-F. Paolucci (eds), A cavallo del tempo. Catalogo mostra, 2018;[https://www.academia.edu/37281888/Finimenti_sonanti._La_musica_del_cavallo_nellAntichit%C3%A0]

D. Restani, I suoni del telaio. Appunti sull'universo sonoro degli antichi Greci, in Mousike. Metrica ritmica e musica greca in memoria di Giovanni Comotti, a cura di B. Gentili e F. Perusino, Pisa - Roma, Istituti editoriali e poligrafici internazionali, 1995, pp. 93-109;

D. Restani«Ho udito Memnon»: una pagina (ritrovata) di storia della musica dei Greci, «Musica e Storia», IX, 2001, pp. 377-401.

Letture complementari a scelta:

F. Berti-D. Restani (a cura di), Lo specchio della musica, Bologna, 1988;

Musica, in La Grande Storia: L'Antichità, Grecia, 8, a cura di U. Eco, Encyclomedia - Corriere della Sera, 2011, pp. 360-543; Roma, 13, pp. 278-383.

D. Castaldo, Musiche dell'Italia antica. Introduzione all'archeologia musicale, Bologna, Ante Quem, 2012.


M.L. West, Ancient Greek Music, Oxford, 1992, anche in traduzione italiana, Milella, Lecce, 2007, pp. 1-128, 277-fine.

Etnomusicologia storica del mondo antico. Per Roberto Leydi, a cura di D. Restani , Ravenna, Longo, 2006, pp. 1-62.

S.D. Bundrick, Music and Image in Classical Athens, Cambridge, 2005.

D. Castaldo, Il pantheon musicale. Iconografia nella ceramica attica tra VI e IV secolo, Ravenna, Longo, 2000.

D. Restani (a cura di), Musica e mito nella Grecia antica, Bologna, il Mulino, 1995.

Lettura facoltativa per approfondireT. Lynch and E. Rocconi (edd.), A Companion to Ancient Greek and Roman Music, Hoboke (NJ), Wiley Blackwell, 2020.

Agli studenti stranieri non frequentanti si consiglia di prendere contatto con il docente almeno un mese prima dell'esame.

 

Metodi didattici

Lettura e analisi di testi e di immagini. Visite guidate tematiche ad alcuni Musei archeologici e ad eventuali esibizioni temporanee significative per la disciplina. Partecipazione a giornate di studi e conferenze.

Gli studenti frequentanti potranno essere seguiti in esercitazioni individuali.

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

L'esame consiste in un colloquio orale per valutare le capacità critiche e metodologiche maturate dallo studente. L'esame verterà su entrambe le parti: "Parte introduttiva" e "Parte speciale". Per gli studenti frequentanti è previsto un lavoro individuale da esporre in forma seminariale durante le ultime lezioni del corso: a ogni studente sarà assegnata una fonte (testo o immagine) da analizzare alla luce delle indicazioni metodologiche fornite durante le lezioni. Nella valutazione della prova si terrà conto, in particolare, della capacità dello studente di sapersi orientare all'interno delle fonti e del materiale bibliografico d'esame al fine di trarre le informazioni utili che gli permetteranno di illustrare temi e problemi e di saperli collegare tra loro.

Si valuteranno quindi: la padronanza dei contenuti, la capacità di sintesi e di analisi dei temi e dei concetti, la capacità di sapersi esprimere adeguatamente e con linguaggio appropriato alla materia trattata. Il raggiungimento da parte dello studente di una visione organica dei temi affrontati a lezione congiuntamente alla loro utilizzazione critica, una buona padronanza espressiva e di linguaggio specifico saranno valutati con voti di eccellenza. Una conoscenza mnemonica della materia, unitamente a capacità di sintesi e di analisi articolate in un linguaggio corretto, ma non sempre appropriato, porteranno a valutazioni discrete. Lacune formative e/o linguaggio inappropriato – seppur in un contesto di conoscenze minimali del materiale d'esame – condurranno a voti che non supereranno la sufficienza. Lacune formative, linguaggio inappropriato, mancanza di orientamento all'interno dei materiali bibliografici offerti durante il corso saranno valutati negativamente.

Strumenti a supporto della didattica

Uso di pc con videoproiettore, strumenti di riproduzione del suono, video.

Durante l'anno è prevista la possibilità di incontri, lezioni seminariali con docenti di università straniere e visite guidate a musei o raccolte archeologiche con strumenti e iconografie musicali nell'ambito del progetto "Vedere i suoni".

Inoltre gli studenti frequentanti potranno essere seguiti in esercitazioni individuali.

Si ricorda la possibilità per studenti con DSA di rivolgersi al docente per l'attivazione di adeguati strumenti di supporto previsti per la prova di esame.

Tutti gli studenti potranno acquisire ulteriori 2 CFU nell'ambito del Laboratorio didattico di Archeologia musicale (MusicArcheoLab).

Docente responsabile: prof.ssa Donatella Restani

In collaborazione con prof.ssa Daniela Castaldo (Università del Salento), dott. Paolo Bonora, dott.ssa Giovanna Casali e dott. Šarūnas Šavėla (Università di Bologna)

Contenuti: Il progetto didattico del Laboratorio di Archeologia musicale si propone la realizzazione di progetti scientifici, a carattere didattico, per la valorizzazione e la fruizione dei beni musicali di età antica, in prevalenza conservati nei musei archeologici o nelle sezioni dedicate di musei generalisti.

Il primo censimento degli strumenti musicali di età antica presenti nei musei italiani, avviato dal 2013, ha sinora riguardato soprattutto i musei delle regioni centrali, meridionali e della Sicilia. Esso ha permesso di individuare circa 50 reperti archeologici, in particolare casse di risonanza di antiche lyrai costituite da carapaci di tartaruga, frammenti di aulos in bronzo, legno, osso e avorio, campanelli e cimbali di bronzo, sonagli di terracotta e osso. I risultati sono provvisori e si pensa che un’indagine più approfondita possa permettere di risalire ad altri reperti. Tuttavia prima di avviare un censimento sistematico, regionale, delle testimonianze archeologiche relative agli strumenti musicali dell’antichità greca e romana presenti nei musei italiani (VI sec. a.C.-VII d.C.), si continuerà nell’a.a. 2020-21 a lavorare sulla messa a punto dei campi della scheda per l’allestimento del database “Repertorium electronicum Instrumentorum Musicorum Antiquorum (RIMAnt) / Repertorio digitale degli strumenti musicali antichi”.

La scheda, che è modulata sulla base delle schede dei Reperti archeologici (scheda RA) e degli Strumenti Musicai (scheda SM) del MIBACT, tiene conto di altre esperienze italiane, per es.: Museo del paesaggio sonoro (https://museopaesaggiosonoro.org/ ), e europee, per es.: “Musique et danse de l’Antiquité” (MEDDEA) progettato da Sibylle Emerit (CNRS, HiSoMA, Lyon) nell’ambito delle attività dell’IFAO (vedasi, per esempio: https://www.ifao.egnet.net/actus/manifestations/ma682/), riguardanti l’ambito egizio.

Nell’a.a. 2020-2021 l’attività del Laboratorio riguarderà in particolare la messa a punto della scheda in vista dell’allestimento del database RIMAnt, che sarà gestito attraverso HEURIST, “a free, open-source database platform”.

Gli obiettivi annuali saranno i seguenti:

- riflessione sui campi della scheda per la catalogazione degli strumenti;

- confronto con schede di altri database di tipo relazionale di soggetto affine;

- definizione dei campi e messa a punto della scheda per la catalogazione degli strumenti;

- ricerche bibliografiche;

- riversamento dei dati già raccolti nella scheda prototipo.

Numero max di studenti:10

Periodo di svolgimento:

Lunedì 16:30-18:30

8 febbraio 2021

15 febbraio

15 marzo

19 aprile

Data da precisare: incontro con i colleghi francesi progetto RIMAnt

Modalità di accesso: invio di una mail alla docente responsabile donatella.restani@unibo.it

Luogo di svolgimento: il Laboratorio si svolgerà online.

 

Link ad altre eventuali informazioni

http://moisasociety.org

Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Donatella Restani

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