29704 - STORIA DELLA SHOAH E DEI GENOCIDI (1) (LM)

Anno Accademico 2020/2021

  • Docente: Antonella Salomoni
  • Crediti formativi: 6
  • SSD: M-STO/04
  • Lingua di insegnamento: Italiano
  • Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza
  • Campus: Bologna
  • Corso: Laurea Magistrale in Scienze storiche e orientalistiche (cod. 8845)

Conoscenze e abilità da conseguire

Partendo dalla conoscenza degli eventi che portarono alla distruzione dell'ebraismo europeo, lo studente al termine del corso è in grado di orientarsi con consapevolezza critica nel campo della storiografia internazionale della Shoah e confrontarsi con i genocidi perpetrati in Europa prima e dopo la stessa. Sa individuare le fonti testuali, iconografiche e materiali necessarie per lo studio della Shoah e dei genocidi. E' in grado di dare forma narrativa ai risultati su cui basa le proprie ricerche, dando conto in modo critico delle metodologie e degli approcci storiografici utilizzati.

Contenuti

Prima parte.

I genocidi: storia e storiografia.

La prima parte del corso propone un’analisi di concetti, terminologia, metodi e questioni fondamentali nella recente ricerca storica sulla distruzione degli ebrei europei e su altri genocidi del ventesimo secolo.

Argomenti principali:

• la nascita di una storiografia;

• la formazione di un “archivio” della shoah;

• Raphael Lemkin e il crimine di genocidio;

• evoluzione e critica del concetto di “unicità”;

• la “storia integrata” nei genocide studies;

• l’archeologia dei conflitti;

• la topografia del genocidio;

• testimonianza e rappresentazione;

• memoriali e musei.

Seconda parte.

Giustizia, riconciliazione, perdono.

La seconda parte del corso sarà consacrata alle politiche del XX secolo che, al fine di favorire la transizione da esperienze o situazioni genocidiarie, hanno deciso di accertare la “verità” sul passato e accordare delle riparazioni, materiali e simboliche, che servano anche da riconoscimento delle vittime. Dopo una introduzione al tema della “giustizia di transizione” (transitional justice), si porrà al centro dell'analisi la pratica del “chiedere scusa” (apology). Nelle società che vengono a patti con le ingiustizie storiche, l'agnizione pubblica è infatti emersa negli ultimi due decenni del Novecento come un potente dispositivo di affermazione della dignità umana. Insieme all'analisi di una serie di “casi” esemplari, si discuteranno le principali ragioni che hanno prodotto un'ondata internazionale di atti di ammenda (apologizing) pubblici, ufficiali e collettivi: rigetto delle gerarchie razziali; rinnovato interesse per la morale e l'etica; riconsiderazione dei diritti umani universali e della legge internazionale; globalizzazione della memoria nell'età post-guerra fredda; democratizzazione della storia; declino dello stato-nazione e della ragion di Stato; crescente domanda di riconoscimento da parte delle vittime. 

Argomenti principali:

• la questione della colpa nel dopoguerra;

• le difficoltà del perdono;

• la giustizia penale internazionale;

• la "giustizia di transizione";

• politiche di riconciliazione;

• fare ammenda (l'"apology");

• funzione dei monumenti nelle società traumatizzate (demolizione e sostituzione).

 

Le lezioni avranno inizio il giorno 22 marzo 2021, presso il Dipartimento di Storia Culture Civiltà (piazza S. Giovanni in Monte 2), e osserveranno il seguente orario:

Lunedì 11.00-13.00 (aula Torresani)

Martedì 11.00-13.00 (aula Torresani)

Mercoledì 11.00-13.00 (aula Torresani)

Testi/Bibliografia

Bibliografia per gli studenti frequentanti

  1. David Engel, L’olocausto, Bologna, il Mulino, 2005;
  2. Antonella Salomoni, Le ceneri di Babij Jar. L’eccidio degli ebrei di Kiev, Bologna, Il Mulino, 2019;
  3. Dan Stone, La liberazione dei campi. La fine della Shoah e le sue eredità, Torino, Einaudi, 2017.
  4. Salvatore Zappalà, La giustizia penale internazionale. Perché non restino impuniti genocidi, crimini di guerra e contro l'umanità, Bologna, il Mulino, 2020;
  5. uno dei seguenti testi a scelta:
  • Karl Jaspers, La questione della colpa: sulla responsabilità politica della Germania, Milano, Cortina, 1996;
  • Vladimir Jankélévitch, Perdonare?, Firenze, La Giuntina, 2004;

  6. uno dei seguenti testi a scelta:

  • Taner Akcam, Nazionalismo turco e genocidio armeno. Dall'Impero ottomano alla Repubblica, Milano, Guerini e Associati, 2006;
  • Götz Aly, Zavorre. Storia dell'Aktion T4: l'eutanasia nella Germania nazista, 1939-1945, Torino, Einaudi, 2017;
  • Bernard Bruneteau, Il secolo dei genocidi, Bologna, il Mulino, 2005;
  • Alon Confino, Un mondo senza ebrei. L'immaginario nazista dalla persecuzione al genocidio, Milano, Mondadori 2017;
  • David Fishman, Quei piccoli grandi eroi che salvarono i libri, Newton Compton, 2017;
  • Michela Fusaschi, Hutu–Tutsi. Alle radici del genocidio ruandese, Torino, Bollati Boringhieri, 2000;
  • R. Gellately, B. Kiernan (a cura di), Il secolo del genocidio, Milano, Longanesi, 2006;
  • Jan T. Gross, Un raccolto d'oro. Il saccheggio dei beni ebraici, Torino, Einaudi, 2016;
  • Samuel Kassow, Chi scriverà la nostra storia? L'archivio ritrovato del ghetto di Varsavia, Milano, Mondadori, 2009;
  • Guenter Lewy, La persecuzione nazista degli zingari, Torino, Einaudi, 2002;
  • Norman Naimark, La politica dell'odio. la pulizia etnica nell'Europa contemporanea, Roma, Laterza, 2002;
  • Pier Paolo Portinaro, L’imperativo di uccidere. Genocidio e democidio nella storia, Roma-Bari, Laterza, 2017;
  • Jacques Sémelin, Purificare e distruggere. Usi politici dei massacri e dei genocidi, Torino, Einaudi, 2007;
  • Timothy Snyder, Terra nera. L’Olocausto fra storia e presente, Rizzoli, Milano 2015.

  

LETTURE CONSIGLIATE

Per una migliore comprensione degli argomenti trattati a lezione, si rimanda alla seguente bibliografia orientativa:

Storiografia

Michael Berenbaum, Abraham J. Peck (eds.), The Holocaust and History: The Known, the Unknown, the Disputed, and the Re-examined, Indiana University Press, Bloomington, Ind., 1998;

Dan Michman, Holocaust Historiography – A Jewish Perspective. Conceptualizations, Terminology, Approaches and Fundamental Issues, London–Portland (Or.), Vallentine Mitchell, 2003 (Pour une historiographie de la shoah. Conceptualisation, terminologie, définitions et problèmes fondamentaux, Paris, In Press Éditions, 2001);

Dan Stone (ed.), The Historiography of the Holocaust, Basingstoke-New York, Palgrave, 2004;

David Bankier, Dan Michman (eds.), Holocaust Historiography in Context: Emergence, Challenges, Polemics and Achievements, Jerusalem, Yad Vashem, 2008;

David Bankier, Dan Michman (eds.), Holocaust and Justice. Representation and Historiography of the Holocaust in Post-War Trials, Jerusalem, Yad Vashem, 2010.

Giustizia, riconciliazione, perdono

Elazar Barkan, Alexander Karn (eds.), Talking Wrongs Seriously. Apologies and Reconciliation, Stanford, Stanford University Press, 2006;

Stacy Boldrick, Richard Clay (eds.), Iconoclasm. Contested Objects, Contested Terms, Burlington, VT, Ashgate, 2007;

Christopher Daase, Stefan Engert, Michel-André Horelt, Judith Renner and Renate Strassner (eds.), Apology and Reconciliation in International Relations. The importance of being sorry, Abingdon, Oxon-New York, NY, Routledge, 2016;

Mark Gibney et al. (eds.), The Age of Apology. Facing Up to the Past, Philadelphia, University of Pennsylvania Pres, 2008;

Sandrine Lefranc, Politiques du pardon, Presses Universitaires de france, 2002;

Jennifer M. Lind, Sorry States: Apologies in International Politics, New York, Cornell University Press, 2010;

Martha Minow, Between Vengeance and Forgiveness, Boston, Beacon Press, 1998.

Pier Paolo Portinaro, I conti con il passato. Vendetta, amnistia, giustizia, Milano, Feltrinelli, 2011;

John Torpey (ed.), Politics and the Past: On Repairing Historical Injustices, Lanham, MD, Rowman and Littlefield, 2003.

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Bibliografia per gli studenti NON frequentanti

  1. David Engel, L’olocausto, Bologna, il Mulino, 2005;
  2. Bernard Bruneteau, Il secolo dei genocidi, Bologna, il Mulino, 2005;
  3. Antonella Salomoni, Le ceneri di Babij Jar. L’eccidio degli ebrei di Kiev, Bologna, il Mulino, 2019;
  4. Dan Stone, La liberazione dei campi. La fine della Shoah e le sue eredità, Torino, Einaudi, 2017.
  5. Salvatore Zappalà, La giustizia penale internazionale.
    Perché non restino impuniti genocidi, crimini di guerra e contro l'umanità
    , Bologna, il Mulino, 2020;
  6. uno dei seguenti testi a scelta:
  • Taner Akcam, Nazionalismo turco e genocidio armeno. Dall'Impero ottomano alla Repubblica, Milano, Guerini e Associati, 2006;
  • Götz Aly, Zavorre. Storia dell'Aktion T4: l'eutanasia nella Germania nazista, 1939-1945, Torino, Einaudi, 2017;
  • Alon Confino, Un mondo senza ebrei. L'immaginario nazista dalla persecuzione al genocidio, Milano, Mondadori 2017;
  • David Fishman, Quei piccoli grandi eroi che salvarono i libri, Newton Compton, 2017;
  • Michela Fusaschi, Hutu–Tutsi. Alle radici del genocidio ruandese, Torino, Bollati Boringhieri, 2000;
  • R. Gellately, B. Kiernan (a cura di), Il secolo del genocidio, Milano, Longanesi, 2006;
  • Jan T. Gross, Un raccolto d'oro. Il saccheggio dei beni ebraici, Torino, Einaudi, 2016;
  • Samuel Kassow, Chi scriverà la nostra storia? L'archivio ritrovato del ghetto di Varsavia, Milano, Mondadori, 2009;
  • Guenter Lewy, La persecuzione nazista degli zingari, Torino, Einaudi, 2002;
  • Norman Naimark, La politica dell'odio. la pulizia etnica nell'Europa contemporanea, Roma, Laterza, 2002;
  • Pier Paolo Portinaro, L’imperativo di uccidere. Genocidio e democidio nella storia, Roma-Bari, Laterza, 2017;
  • Jacques Sémelin, Purificare e distruggere. Usi politici dei massacri e dei genocidi, Torino, Einaudi, 2007;
  • Timothy Snyder, Terra nera. L’Olocausto fra storia e presente, Rizzoli, Milano 2015.
Tutti i testi indicati sono reperibili presso la Biblioteca del Dipartimento di Storia Culture Civiltà (piazza S. Giovanni in Monte 2).

Metodi didattici

Lezione frontale; presentazione, analisi e commento delle opere in programma.

La frequenza regolare e la partecipazione all'esercizio di commento dei testi analizzati nel corso delle lezioni è consigliata e incoraggiata.

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

È considerato frequentante lo studente che partecipa almeno al 75% delle lezioni.

L'esame consiste in un colloquio orale. Nel colloquio si valuteranno le conoscenze acquisite, le capacità di sintesi e le capacità critiche maturate dallo studente che si preparerà sulla bibliografia d'esame e sarà invitato a confrontarsi con gli argomenti trattati.

Nella valutazione della prova si terrà conto, in particolare, della capacità dello studente di sapersi orientare all'interno delle fonti e del materiale bibliografico d'esame al fine di trarre le informazioni utili che gli permetteranno di illustrare temi e problemi e di saperli collegare tra loro.

Si valuteranno quindi:
- padronanza dei contenuti
- capacità di sintesi e di analisi dei temi e dei concetti
- capacità di sapersi esprimere adeguatamente e con linguaggio appropriato alla materia trattata.

Il raggiungimento da parte dello studente della capacità di esprimere una visione organica dei temi affrontati a lezione congiuntamente alla loro utilizzazione critica, una buona padronanza espressiva e di linguaggio specifico saranno valutati con voti di eccellenza. Una conoscenza mnemonica della materia, unitamente a capacità di sintesi e di analisi articolate in un linguaggio corretto, ma non sempre appropriato, porteranno a valutazioni discrete. Lacune formative e/o linguaggio inappropriato – seppur in un contesto di conoscenze minimali del materiale d'esame – condurranno a voti che non supereranno la sufficienza.Lacune formative, linguaggio inappropriato, mancanza di orientamento all'interno dei materiali bibliografici offerti durante il corso saranno valutati negativamente.

Strumenti a supporto della didattica

Parte del materiale didattico presentato a lezione verrà messo a disposizione degli studenti in formato pdf.

Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Antonella Salomoni

SDGs

Pace, giustizia e istituzioni forti

L'insegnamento contribuisce al perseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030 dell'ONU.