29019 - ISTITUZIONI DI REGIA (1) (LM)

Anno Accademico 2018/2019

  • Docente: Giacomo Pedini
  • Crediti formativi: 6
  • SSD: L-ART/05
  • Lingua di insegnamento: Italiano

Conoscenze e abilità da conseguire

Stante la premessa che nell'ambito dell'insegnamento di Istituzioni di regia (1) il campo di applicazione della nozione di regia si intende aperto a tutte le forme di spettacolo dal vivo, compreso il teatro per musica, al termine del corso lo studente conosce: - le principali articolazioni teorico-metodologiche del pensiero registico analizzato nelle sue relazioni con il contesto artistico di settore e con il più ampio sistema delle scienze umane in generale; - i principali strumenti di studio per impostare indagini sulla registica. Egli è inoltre in grado di: - padroneggiare il linguaggio registico; - elaborare una matura e originale riflessione critica sull'arte della messa in scena, impostando autonomamente in modo corretto una ricerca di ambito registico che si avvalga di fonti diverse (documentarie e non), destinata ad essere comunicata in forma scritta o orale.

Contenuti

Negli anni burrascosi dell'esilio, mentre sperimenta la vita paradossale e colpevole del “profugo” in Scandinavia, prima che la seconda guerra mondiale lo costringa a lasciare l'Europa, Bertolt Brecht interviene nella complicata querelle sul concetto di realismo, contestando in più sedi le posizioni di György Lukács, a cui rimprovera di non prendere correttamente in considerazione il rapporto interdipendente che lega "forma" e "realtà". La questione estetica, in quella fase oscura della storia d'Europa, si connette a una più generale riflessione sulla funzione della pratica artistica e, nel caso di Brecht stesso, del fare registico di fronte alle distorsioni tragiche operanti allora sulla realtà. Ecco che, in momenti cruciali, le scelte di linguaggio e le strategie “retoriche” assumono con maggiore evidenza il loro ruolo di mezzi capaci di porre sotto diversa luce gli avvenimenti. Se dunque il mestiere del regista, nella sua breve e folgorante storia, vive in una condizione di quasi «paradosso dell'autore», a un tempo esegeta (del testo, dell'attore, dello spazio?) e creatore, vuoi giusto di sottili opere di montaggio, l'insegnamento di Istituzioni di regia (LM) 2018-2019, intitolato Interpretare o generare? La regia alla prova dei “fatti”, intende quest'anno prendere le mosse proprio dalla irrisolta questione del “realismo”. Anche solo volgendo un rapido sguardo al restante del Novecento, dal saggio di Romain Rolland Le théâtre du peuple (1903), alla Piscator-Bühne inaugurata conOplà, noi viviamo di Toller (1927), oppure alla stagione discontinua e lunga degli agit-prop in area tedesca e sovietica, ma pensando pure all'“angry generation” britannica o, per stare in Italia, alle feroci satire dei primi anni Settanta di Fo e pure ai drammi-documento di Luigi Squarzina e Vico Faggi (in primisCinque giorni al porto, 1969), appare chiaro come il rapporto regia-realtà sia stato più volte al centro delle pratiche di palcoscenico del secolo passato. Il discorso si arricchisce poi se ci si sofferma rapidamente sul contesto odierno – si pensi a casi come Lola Arias o Milo Rau: la questione della realtà in scena è tornata di recente in auge, tra l'altro con forme di mescidanza forte tra finezza di composizione spettacolare e, per dirla alla maniera dei Rimini Protokoll, ben attivi in tal senso, gli «expert of everyday life».

Modulo I = prime 30 ore

Nel primo modulo, dopo una succinta introduzione al concetto di regia, l’analisi dei fondamenti del linguaggio registico sarà affrontato in una prospettiva teorica, facendo particolare attenzione al rapporto con la nozione di realismo/realtà, approfonendo, a titolo di esempio e come punto di confronto, alcune esperienze significative del passato e dell’oggi basate sul rapporto complesso tra elementi di realtà e teatro, così da far acquisire empiricamente ai partecipanti la conoscenza dei fondamentali della progettazione registica.

Modulo II = successive 30 ore

Nel secondo modulo del corso, i frequentanti saranno guidati ad elaborare un progetto di regia originale. Campo di sperimentazione pratica per gli studenti, la raccolta di saggi di Roland Barthes del 1957 Miti d'oggi: caleidoscopica decostruzione, condotta per analisi di frammenti, del linguaggio della società di massa, presa nella sua fase progressiva. Partendo da alcuni dei casi di studi di Barthes, gli studenti, divisi in gruppi, saranno chiamati a costruire un loro autonomo piano di regia.

 

Inizio Modulo I = 30 gennaio 2019, Aula Picchi (ore 17)

Inizio Modulo II = 20 marzo 2019, Aula Cruciani (ore 15)

Le lezioni del II modulo del 21 e 22 marzo e del 3, 4 e 5 aprile si terranno presso il teatro dei Laboratori DMS in via Azzo Gardino 65/a.

 

Il primo modulo corrisponde al corso da 6 cfu, l’insieme dei due moduli corrisponde al corso da 12 cfu.

 

Testi/Bibliografia

A) Testi obbligatori per frequentani e non frequentanti (si intendono frequentati gli studenti presenti almeno all’80% delle lezioni):

 

Corso da 6 cfu (Modulo I)

A tutti gli studenti si richiede la conoscenza di:

- Annalisa Sacchi, Il posto del re: estetiche della regia teatrale nel modernismo e nel contemporaneo, Roma, Bulzoni, 2012;

- La regia teatrale in Italia, oggi. Per Luca Ronconi, a cura di Claudio Longhi, in «Culture Teatrali», 2016, n. 26 (numero monografico), pp. 7-218;

- Bertolt Brecht, Scritti teatrali [1962], Torino, Einaudi, 2001.

 

Corso da 12 cfu (Modulo I + Modulo II)

A tutti gli studenti si richiede la conoscenza di:

- Annalisa Sacchi, Il posto del re: estetiche della regia teatrale nel modernismo e nel contemporaneo, Roma, Bulzoni, 2012;

- La regia teatrale in Italia, oggi. Per Luca Ronconi, a cura di Claudio Longhi, in «Culture Teatrali», 2016, n. 26 (numero monografico), pp. 7-218;

- Bertolt Brecht, Scritti teatrali [1962], Torino, Einaudi, 2001.

- Roland Barthes, Miti d'oggi [1957], Torino, Einaudi, 2016.

- Bertlot Brecht, Scritti sulla letteratura e sull'arte, Torino, Einaudi, 1973 (il capitolo Sul realismo, pp. 169-237)

- Erich Auerbach, Mimesis. Il realismo nella letteratura occidentale [1946], Torino, Einaudi, 2000 (parte I i capitoli 1 e 8, parte II i capitoli III, V, VII e conclusione).

 

B) Sia per il corso da 6 cfu (Modulo I) che per quello da 12 cfu (Modulo I + Modulo II), è inoltre richiesto a tutti gli studenti lo studio di un volume a scelta tra:

1) André Antoine, I miei ricordi sul Teatro Libero, Roma-Milano, Mondadori, 1923;

2) Adolphe Appia, Attore, musica e scena: la messa in scena del dramma wagneriano, la musica e la messa in scena, l’opera d’arte vivente, Milano, Feltrinelli, 1975.

3) Antonin Artaud, «Il teatro e il suo doppio» con altri scritti teatrali, Torino, Einaudi, 1968;

4) Carmelo Bene e Giancarlo Dotto, Vita di Carmelo Bene [1998], Milano, Bompiani, 2008;

5) Eugenio Barba, La canoa di carta. Trattato di antropologia teatrale, Bologna, Il Mulino, 1993;

6) Peter Brook, Lo spazio vuoto, Roma, Bulzoni, 1998

7) Romeo Castellucci, Chiara Guidi, Claudia Castellucci, Epopea della polvere: il teatro della Societas Raffaello Sanzio 1992-1999: Amleto, Masoch, Orestea, Giulio Cesare, Genesi, Milano, Ubulibri, 2001;

8) Jacques Copeau, Artigiani di una tradizione vivente: l'attore e la pedagogia teatrale, Firenze, La casa Usher, 2009.

9) Gordon Craig, Il mio teatro, a cura di F. Marotti, Milano, Feltrinelli, 1971;

10) Sergei M. Ejzenstejn, Il movimento espressivo. Scritti sul teatro, Venezia, Marsilio, 1998;

11) Jerzy Grotowski, Per un teatro povero, Roma, Bulzoni, 1970;

12) Tadeusz Kantor, Il teatro della morte, Milano, Ubulibri, 2000;

13) Louis Jouvet, Ascolta, amico mio, Roma, Bulzoni, 2007;

14) Hans-Thies Lehmann, Il teatro postdrammatico, traduzione S. Antinori ; postfazione G. Guccini, Imola, CuePress, 2017.

15) Vselvod E. Mejerchol´d, L'attore biomeccanico, Milano, Ubulibri, 1993;

16) Vito Pandolfi, Spettacolo del secolo. Il teatro drammatico, Pisa, Nistri-Lischi, 1953;

17) Erwin Piscator, Il teatro politico, Torino, Einaudi, 1960;

18) George Pitoëff, Il nostro teatro, Roma, Bulzoni, 2009;

19) Il teatro di Trionfo, a cura di Franco Quadri, Milano, Ubulibri, 2002;

20) Luca Ronconi e Gianfranco Capitta, Teatro della conoscenza, Roma-Bari, Laterza, 2012;

21) Luigi Squarzina, Il romanzo della regia: duecento anni di trionfi e sconfitte, Ospedaletto (Pisa), Pacini, 2005;

22) Konstantin Stanislavskij, Il lavoro dell'attore su se stesso, a cura di G. Guerrieri, prefazione di F. Malcovati, Roma-Bari, Laterza, 2003;

23) Konstantin Stanislavsikij, Il lavoro dell'attore sul personaggio, Roma-Bari, Laterza, 1988;

24) Giorgio Strehler, Per un teatro umano: pensieri scritti, parlati e attuati, Milano, Feltrinelli, 1974;

25) Evgenij B. Vachtangov, Il sistema e l’eccezione: taccuini, lettere, diari, Pisa, ETS, 2004.

26) Erika Fischer-Lichte, Estetica del performativo [2004], trad. di T. Gusman, Roma, Carocci, 2014.

 

Ai non frequentanti (si intendono frequentati gli studenti presenti almeno all’80% delle lezioni) sia per il corso da 6 cfu (Modulo I) che per quello da 12 cfu (Modulo I + Modulo II) è richiesta la lettura di un secolo volume a scelta tra quelli sopra elencati.

 

N.B.: ogni eventuale modifica a questo programma dovrà essere concordata con il docente.

 

Alcuni eventuali scritti di approfondimento saranno disponibili on line da febbraio 2019.

 

Per chi difettasse di una adeguata conoscenza della storia della regia si consiglia la lettura di:

- Roberto Alonge, Il teatro dei registi. Scopritori di enigmi e poeti della scena, Roma-Bari, Laterza, 2006;

- Il teatro di regia: genesi ed evoluzione (1870-1950) [2004], a cura di Umberto Artioli, Roma, Carocci, 2018.

- Mirella Schino, La nascita della regia teatrale, Roma-Bari, Laterza, 2003.

Metodi didattici

L'insegnamento avrà un andamento seminariale, con alcune ore di lezione frontale, seguite da discussioni con gli studenti, esercitazioni pratiche, nonché da relazioni presentate dagli stessi studenti su temi concordati. Le esercitazioni pratiche e le relazioni serviranno poi da punto di partenza per la verifica finale. Durante le ore di insegnamento saranno altresì effettuate proiezioni video, tratte da allestimenti oggetto d'analisi.


Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

I modulo da 6 cfu:

La prova finale di verifica dell'apprendimento consisterà:

1) in un colloquio orale che verterà sugli argomenti trattati a lezione e sui volumi letti dallo studente fra quelli indicati in bibliografia;

2) nella presentazione di una relazione scritta che approfondisca la figura di un regista e parta da uno dei volumi, tra quelli segnalati in bibliografia, posti in lettura a scelta degli studenti. La relazione non dovrà superare i 20.000 caratteri (spazi inclusi) e dovrà essere consegnata al docente, preferibilmente per posta elettronica, almeno due giorni prima della data in cui lo studente intende sostenere la verifica finale.

Il colloquio orale serve a valutare il quadro delle conoscenze e delle capacità critiche maturate dallo studente, attraverso la frequentazione delle lezioni e(/o nel caso dei non frequentanti) attraverso la lettura dei materiali indicati in bibliografia. Al contempo il colloquio orale servirà pure per valutare la padronanza da parte dello studente dei principali strumenti di studio atti a impostare una riflessione sulle problematiche inerenti la regia, sia in termini di pratica scenica sia di inquadramento linguistico-teorico, nonché la sua capacità di inserire dette questioni entro un più vasto orizzonte teatrale così come all'interno del generale sistema degli studi umanistici.

La relazione scritta serve a valutare le capacità dello studente di cogliere gli aspetti cruciali del lavoro di un regista, sapendo operare delle scelte critiche e interpretative anche alla luce di un più vasto orizzonte storico teatrale e soprattutto in rapporto allo stato della regia nel contesto odierno.

Il colloquio orale e la relazione scritta saranno valutati congiuntamente e in modo unitario, in quanto sono due modalità per evidenziare, da parte dello studente, le conoscenze maturate e la capacità di metterle a frutto in maniera originale.

N.B.: l'accertamento che uno qualsiasi dei materiali indicati in bibliografia non sia stato oggetto di studio da parte dello studente (senza ragioni pregresse concordate con il docente) comporterà l'annullamento della prova di verifica finale.

 

I+II modulo da 12 cfu:

La prova finale di verifica dell'apprendimento consisterà:

1) in un colloquio orale che verterà sugli argomenti trattati a lezione e sui volumi letti dallo studente fra quelli indicati in bibliografia;

2) nella presentazione di una relazione scritta che approfondisca la figura di un regista e parta da uno dei volumi, tra quelli segnalati in bibliografia, posti in lettura a scelta degli studenti. La relazione non dovrà superare i 20.000 caratteri (spazi inclusi) e dovrà essere consegnata al docente, preferibilmente per posta elettronica, almeno due giorni prima della data in cui lo studente intende sostenere la verifica finale;

3) nella presentazione di un progetto di regia sviluppato durante il corso per gli studenti frequentanti o elaborato su partitura drammaturgica da concordare con il docente per gli studenti non frequentanti, da consegnarsi al docente, preferibilmente per posta elettronica, almeno due giorni prima della data in cui lo studente intende sostenere la verifica finale.

Il colloquio orale serve a valutare il quadro delle conoscenze e delle capacità critiche maturate dallo studente, attraverso la frequentazione delle lezioni e(/o nel caso dei non frequentanti) attraverso la lettura dei materiali indicati in bibliografia. Al contempo il colloquio orale servirà pure per valutare la padronanza da parte dello studente dei principali strumenti di studio atti a impostare una riflessione sulle problematiche inerenti la regia, sia in termini di pratica scenica sia di inquadramento linguistico-teorico, nonché la sua capacità di inserire dette questioni entro un più vasto orizzonte teatrale così come all'interno del generale sistema degli studi umanistici.

La relazione scritta serve a valutare le capacità dello studente di cogliere gli aspetti cruciali del lavoro di un regista, sapendo operare delle scelte critiche e interpretative anche alla luce di un più vasto orizzonte storico teatrale e soprattutto in rapporto allo stato della regia nel contesto odierno.

Il progetto di regia serve a valutare l'acquisizione e la capacità di rielaborazione, da parte dello studente, delle principali conoscenze del linguaggio registico, nonché la sua abilità a sviluppare un pensiero organico e complesso in forma di regia. Inoltre serve a valutare la capacità dello studente di sapersi confrontare con i condizionamenti materiali propri del fare registico.

Il colloquio orale, la relazione scritta e il progetto di regia saranno valutati congiuntamente e in modo unitario, in quanto sono tre modalità per evidenziare, da parte dello studente, le conoscenze maturate e la capacità di metterle a frutto in maniera originale.

N.B.: l'accertamento che uno qualsiasi dei materiali indicati in bibliografia non sia stato oggetto di studio da parte dello studente (senza ragioni pregresse concordate con il docente) comporterà l'annullamento della prova di verifica finale.


 

Strumenti a supporto della didattica

Saranno da supporto alla didattica: proposte di visione di determinati spettacoli dal vivo ora in programmazione a Bologna e in Italia (a tal proposito saranno dati alcuni spunti durante le ore di lezione); la proiezione di frammenti video tratti da allestimenti teatrali passati; la citazione e/o messa a disposizione degli studenti di materiali testuali e/o iconografici di approfondimento (anche in questo caso eventuali indicazioni saranno date durante le ore di lezione).


Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Giacomo Pedini

SDGs

Istruzione di qualità

L'insegnamento contribuisce al perseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030 dell'ONU.