10439 - METODOLOGIA DELLA STORIA DELL'ARTE

Anno Accademico 2021/2022

  • Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza
  • Campus: Ravenna
  • Corso: Laurea in Beni culturali (cod. 9076)

Conoscenze e abilità da conseguire

Il corso intende fornire un approccio comparativo tra differenti metodologie della critica d’arte, attraverso percorsi tematici che privilegino il rapporto tra conoscenza e tutela, fra storia dell'arte, collezionismo e storia della cultura. Al termine del corso lo studente possiede gli strumenti per orientarsi nel campo della storia dell'arte anche dal punto di vista del dibattito critico.

Contenuti

Il corso si propone di approfondire, attraverso lezioni mirate, alcuni casi di studio particolarmente significativi per dare conto della natura sfaccettata e non univoca della disciplina e dei molteplici approcci con cui è possibile affrontare le problematiche storico artistiche: connoisseurship, ricerca d'archivio, lettura delle fonti, iconografia, storia della cultura, storia sociale dell’arte.

Testi/Bibliografia

Parte generale

Come inquadramento generale, per prendere atto dell'evoluzione della disciplina storico-artistica e dei suoi protagonisti nel corso del XX secolo, si consiglia la lettura dei seguenti capitoli di:

O. Rossi Pinelli, La disciplina si consolida e si specializza (1912-1945); Diaspore e rinascite intorno al 1945; Le storie dell’arte dopo il ’68, in La storia delle storie dell’arte, a cura di O. Rossi Pinelli, Torino, 2014, pp. 320-490.

 

Seconda parte

Si richiede alla candidata o al candidato l’approfondimento di almeno uno dei casi di studio a scelta tra quelli trattati, sia attraverso la rilettura dei testi commentati (e di volta in volta segnalati) nel corso delle lezioni, sia attraverso la seguente bibliografia consigliata:

 

1. Assisi e la questione giottesca

R. Offner, Giotto, non Giotto, in “The Burlington Magazine”, 1939, I, 74, pp. 259-268; II, 75, pp. 96- 113.

P. Toesca, Il Trecento, Torino, 1951, pp. 444-470.

M. Meiss, Giotto and Assisi, New York, 1960; trad. it. a cura di E. Montrasio, Giotto e Assisi.

L. Bellosi, La pecora di Giotto, Torino, 1985, pp. 3-147; ed. cons. Milano, Abscondita, 2018; pp. 13-143.

M. Boskovits, Giotto: un artista poco conosciuto?, in Giotto. Bilancio critico di sessant’anni di studi e ricerche, a cura di A. Tartuferi, Firenze, 2000, pp. 75-94.

 

2. La pittura di luce a Firenze

R. Longhi, Il ‘Maestro di Pratovecchio’, in “Paragone”, 1952, 35 pp. 10-37; ried. in Edizione delle opere complete di Roberto Longhi, vol. 8/1,‘Fatti di Masolino e di Masaccio’ e altri studi sul Quattrocento, 1910-1967, Firenze, 1975, pp. 99-122.

Pittura di luce. Giovanni di Francesco e l’arte fiorentina di metà Quattrocento, catalogo della mostra di Firenze, a cura di L. Bellosi, Milano, 1990.

T. Ito, L’identità di Giovanni di Francesco, in “Ricerche di Storia dell’Arte”, LXXXIV, 2004, pp. 51-69.

A. Galli, Il maestro di Pratovecchio: caso chiuso?, in Il mestiere del conoscitore. Roberto Longhi, a cura di A.M. Ambrosini Massari, A. Bacchi, D. Benati, A. Galli, Bologna, 2018 pp. 123-150.

 

3. Il problema degli esordi di Giovanni Bellini

R. Longhi, Escursioni belliniane [1925-1926], in Il palazzo non finito. Saggi inediti 1910-1926, a cura di F. Frangi, C. Montagnani, Milano, 1995, pp. 361-400.

C. Volpe, Per gli inizi di Giovanni Bellini, in “Arte Veneta”, 1979, XXXII, pp. 56-60.

M. Lucco, Venezia, in La pittura nel Veneto. Il Quattrocento, II, a cura di M. Lucco, Milano, pp. 395-480.

L. Bellosi, Giovanni Bellini e Andrea Mantegna, in Mantegna (1431-1506), catalogo della mostra di Parigi, a cura di G. Agosti e Milano, 2008, pp. 103–109 (e schede successive).

G.A. Calogero, Il problema della pala Gattamelata e gli esordi di Giovanni Bellini, in “Paragone”, LXX, 835, pp. 3-31.

 

4. La questione del primato carraccesco: Ludovico o Annibale?

F. Arcangeli, Sugli inizi dei Carracci, in “Paragone”, 1956, 79, pp. 17-48.

R. Longhi, Annibale, 1584?, in “Paragone”, 1957, 89, pp. 33– 42.

C. Volpe, Sugli inizi di Ludovico Carracci, in “Paragone”, 1976, 317-319, pp. 115-129.

D. Benati, Annibale Carracci e il vero, Milano, 2006.

 

5. La fortuna di Piero della Francesca nel Novecento

R. Longhi, Piero della Francesca, Roma, 1927; ed. cons. Milano, Abscondita, 2020.

B. Berenson, Piero della Francesca o dell'arte non eloquente, Firenze, 1950; ed. cons. Milano, Abscondita, 2007.

Piero della Francesca e il Novecento. Prospettiva, spazio, luce, geometria, pittura murale, tonalismo (1920-1938), a cura di M. Mimita Lamberti, M. Fagiolo Dell’Arco, Venezia, 1991.

G.A. Calogero, Piero della Francesca tra Bernard Berenson e Roberto Longhi: la nascita di un mito, in Piero della Francesca. Indagine su un mito, catalogo della mostra di Forlì, a cura di A. Paolucci, D. Benati, F. Dabell, F Mazzocca, P. Refice, Cinisello Balsamo, pp. 37-49.

Metodi didattici

Lezioni frontali con lettura critica di testi e proiezione d'immagini, eventuali sopralluoghi di studio.

La partecipazione alle lezioni è vivamente consigliata. I non frequentanti potranno recuperare quanto detto a lezione avvalendosi dei testi in programma.

Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

L'esame è orale e prevede una verifica delle conoscenze di base relative al programma, effettuata sulla base del manuale, dei testi consigliati e degli appunti dalle lezioni. Lo studente dovrà conoscere la disciplina nel suo sviluppo storico e quindi illustrare l'approfondimento e i saggi scientifici a scelta, inquadrando nel loro contesto i problemi studiati e discutendoli in maniera critica. L'esame prevede una verifica della qualità dell'espressione orale e della capacità d costruire un discorso di tipo logico-argomentativo.

In particolare la scala di valore che determina il voto finale è la seguente:

1. Sarà valutata con voti di eccellenza la prova in cui lo studente sarà in grado di analizzare in maniera approfondita la bibliografia di riferimento e le opere d'arte inserendole in una visione organica dei temi affrontati a lezione. Fondamentale sarà la padronanza espressiva utilizzata durante il colloquio. Ottimo (A =28-30 con lode).

2. La conoscenza per lo più mnemonica, l’analisi non approfondita, capacità logiche non pienamente soddisfacenti e un linguaggio corretto ma non sempre appropriato porteranno a valutazioni comprese tra buono (B = 25-27) e soddisfacente (C = 23-24).

3. La conoscenza approssimativa, la comprensione superficiale, la scarsa capacità di analisi e l'espressione non sempre appropriata condurranno a una valutazione sufficiente (D = 18-22).

4. Lacune formative, linguaggio inappropriato, mancanza di orientamento davanti alle opere o all'interno dei materiali bibliografici non potranno che essere valutati negativamente. Insufficiente (E)

Agli studenti non frequentanti viene richiesto di mettersi in contatto con la docente per concordare un programma alternativo

Strumenti a supporto della didattica

Brani di testi forniti agli studenti frequentanti, presentazioni power point.


Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Giacomo Alberto Calogero