28136 - ISTITUZIONI DI REGIA (LM)

Anno Accademico 2019/2020

  • Docente: Giacomo Pedini
  • Crediti formativi: 12
  • SSD: L-ART/05
  • Lingua di insegnamento: Italiano

Conoscenze e abilità da conseguire

Stante la premessa che nell'ambito dell’insegnamento di Istituzioni di regia il campo di applicazione della nozione di regia si intende aperto a tutte le forme di spettacolo dal vivo, compreso il teatro per musica, al termine del corso lo studente conosce: - le principali articolazioni teorico-metodologiche del pensiero registico analizzato nelle sue relazioni con il contesto artistico di settore e con il più ampio sistema delle scienze umane in generale; - i principali strumenti di studio per impostare indagini sulla registica; - i fondamentali snodi pratici dei processi di creazione registica; - i condizionamenti strutturali coi quali si deve confrontare l'operatività registica. Egli è inoltre in grado di: - padroneggiare il linguaggio registico; - elaborare una matura e originale riflessione critica sull'arte della messa in scena, impostando autonomamente in modo corretto una ricerca di ambito registico che si avvalga di fonti diverse (documentarie e non), destinata ad essere comunicata in forma scritta o orale; - affrontare e risolvere i principali problemi posti dall'esercizio concreto della messa in scena, segnatamente sviluppando competenze e abilità comunicativo-relazionali e affinando le sue attitudini creative; - rapportarsi criticamente ai condizionamenti strutturali che orientano l'operatività registica.

Contenuti

Mentre in Europa occidentale già infuria la seconda guerra mondiale, Michail Bachtin, allora appartato docente universitario di provincia, già reduce nella Russia totalitaria da una dura condanna in parte alleviata per intervento – pare – del vecchio Maxim Gorkji, nell’autunno del 1940 presenta, proprio nell’istituto dedicato al grande drammaturgo da poco scomparso, una relazione sulla Parola nel romanzo. Più di trent’anni dopo quella riflessione aperta e puntuale intorno alle diverse implicazioni del concetto di dialogo e sulla natura pluridiscorsiva della scrittura, nello specifico romanzesca per Bachtin, avrebbe iniziato a incidere profondamente sul fronte della riflessione estetica e su quella semiologica presa nella sua fase di espansione.
Traendo spunto dall’idea che la «dialogicità» possa situarsi come «forza creatrice di forma [...] là dove le divergenze e le contraddizioni individuali sono fecondate dalla pluridiscorsività sociale», l’insegnamento di Istituzioni di regia (LM) per l’anno 2019-2020, intitolato Caleidoscopi e disarmonie: la regia alla prova della polifonia, intende partire proprio dalla nozione aperta di pluridiscorsività bachtiniana per riflettere intorno alle sue possibili letture e applicazioni sul fronte della costruzione scenica.
Incrociando alcuni esempi di allestimenti storici, che vanno dalle regie dostoevskjiane di Nemirovič Dančenko al lavoro di Reinhardt su Shakespeare fino alle speculazioni teorico-pratiche di Erwin Piscator e, soprattutto, di Bertolt Brecht, ma guardando pure al panorama contemporaneo, da 100% dei Rimini Protokoll alle macchine multimediali di Robert Lepage, non dimentichi di alcuni passaggi cruciali secondo novecenteschi con Ronconi (Orlando furioso su tutti), Thierry Salmon e il recentemente compianto Eimuntas Nekrošius, la questione del rapporto tra scena e costruzione polifonica sarà la chiave attraverso cui provare a inquadrare il lavoro della regia teatrale e alcune delle sue direttrici. Al fondo un pensiero ricorrente, che proprio l’operare registico sia costretto per sua stessa costituzione a confrontarsi con orizzonti polifonici e polisegnici, chiamato come è, nella sua prassi, a intessere un dialogo continuo con i corpi e con i diversi segni (verbali, visivi, sonori, insomma culturali) che compongono la creazione scenica.

 

Modulo I = prime 30 ore
Nel primo modulo, dopo una succinta introduzione al concetto di regia, l’analisi dei fondamenti del linguaggio registico sarà affrontata in una prospettiva teorica, facendo particolare attenzione al rapporto con la nozione bachtiniana di pluridiscorsività, opportunamente messa a confronto con alcune esperienze significative del passato e dell’oggi basate sulla costruzione scenica di sistemi "a più voci". L'obiettivo è far acquisire empiricamente agli studenti la conoscenza dei fondamentali della progettazione registica.

Modulo II = successive 30 ore
Nel secondo modulo del corso, i frequentanti saranno guidati ad elaborare un progetto di regia originale. Campo di sperimentazione per gli studenti sarà l'Eptalogia di Hieronymus Bosch di Rafael Spregelburd, polittico teatrale che, a partire dal modello visivo del Giudizio universale boschiano, nella sua tessitura macro e micro strutturale genera un complesso "corpo grottesco", pronto per essere maneggiato, fatto di numerose voci e figure che rifrangono la cartografia mobile dei soggetti contemporanei e delle loro relazioni politiche e morali.

 

Inizio Modulo I = 25 settembre 2019 (ore 15)

Inizio Modulo II = 20 novembre 2019 (ore 15)

Le lezioni del II modulo del 22 novembre e del 5, 6, 12, 13 e 19 dicembre si terranno presso il teatro dei DAMSLab in via Azzo Gardino 65/a.

 

Il primo modulo corrisponde al corso da 6 cfu, l’insieme dei due moduli corrisponde al corso da 12 cfu.

 

 

Testi/Bibliografia

A) Testi obbligatori per frequentani e non frequentanti (si intendono frequentati gli studenti presenti almeno all’80% delle lezioni):

 

Corso da 6 cfu (Modulo I)

A tutti gli studenti si richiede la conoscenza di:

- A. Sacchi, Il posto del re: estetiche della regia teatrale nel modernismo e nel contemporaneo, Roma, Bulzoni, 2012.

- La regia teatrale in Italia, oggi. Per Luca Ronconi, a cura di C. Longhi, in «Culture Teatrali», 2016, n. 26 (numero monografico), pp. 7-218.

- B. Brecht, Scritti teatrali [1962], a cura di E. Castellani, Torino, Einaudi, 2001.

- E. Fischer-Lichte, Estetica del performativo. Una teoria del teatro e dell'arte [2004], a cura di T. Gusman, Roma, Carocci, 2014, pp. 21-66.

 

Corso da 12 cfu (Modulo I + Modulo II)

A tutti gli studenti si richiede la conoscenza di:

- A. Sacchi, Il posto del re: estetiche della regia teatrale nel modernismo e nel contemporaneo, Roma, Bulzoni, 2012.

- La regia teatrale in Italia, oggi. Per Luca Ronconi, a cura di C. Longhi, in «Culture Teatrali», 2016, n. 26 (numero monografico), pp. 7-218.

- B. Brecht, Scritti teatrali [1962], a cura di E. Castellani, Torino, Einaudi, 2001.

- M. Bachtin, Estetica e romanzo [1979], a cura di R. Platone, Torino, Einaudi, 2001, pp. 67-230 (il capitolo La parola nel romanzo).

- R. Spregelburd, Eptalogia di Hieronymus Bosch, a cura di M. Cherubini, Torino, Einaudi, 2 voll., 2015-17.

- E. Fischer-Lichte, Estetica del performativo. Una teoria del teatro e dell'arte [2004], a cura di T. Gusman, Roma, Carocci, 2014.

 

B) Sia per il corso da 6 cfu (Modulo I) che per quello da 12 cfu (Modulo I + Modulo II), è inoltre richiesto a tutti gli studenti lo studio di un volume a scelta tra:

1) A. Antoine, I miei ricordi sul Teatro Libero, Roma-Milano, Mondadori, 1923.

2) A. Appia, Attore, musica e scena: la messa in scena del dramma wagneriano, la musica e la messa in scena, l’opera d’arte vivente, Milano, Feltrinelli, 1975.

3) A. Artaud, «Il teatro e il suo doppio» con altri scritti teatrali, Torino, Einaudi, 1968.

4) C. Bene e G. Dotto, Vita di Carmelo Bene [1998], Milano, Bompiani, 2008.

5) E. Barba, La canoa di carta. Trattato di antropologia teatrale, Bologna, Il Mulino, 1993.

6) P. Brook, Lo spazio vuoto, Roma, Bulzoni, 1998.

7) R.Castellucci, C. Guidi, C. Castellucci, Epopea della polvere: il teatro della Societas Raffaello Sanzio 1992-1999: Amleto, Masoch, Orestea, Giulio Cesare, Genesi, Milano, Ubulibri, 2001.

8) J. Copeau, Artigiani di una tradizione vivente: l'attore e la pedagogia teatrale, Firenze, La casa Usher, 2009.

9) G. Craig, Il mio teatro, a cura di F. Marotti, Milano, Feltrinelli, 1971.

10) S. M. Ejzenstejn, Il movimento espressivo. Scritti sul teatro, Venezia, Marsilio, 1998.

11) J. Grotowski, Per un teatro povero, Roma, Bulzoni, 1970.

12) T. Kantor, Il teatro della morte, Milano, Ubulibri, 2000.

13) L. Jouvet, Ascolta, amico mio, Roma, Bulzoni, 2007.

14) H.-T. Lehmann, Il teatro postdrammatico, traduzione S. Antinori ; postfazione G. Guccini, Imola, CuePress, 2017.

15) V. E. Mejerchol´d, L'attore biomeccanico, Milano, Ubulibri, 1993.

16) V. Pandolfi, Spettacolo del secolo. Il teatro drammatico, Pisa, Nistri-Lischi, 1953.

17) E. Piscator, Il teatro politico, Torino, Einaudi, 1960.

18) G. Pitoëff, Il nostro teatro, Roma, Bulzoni, 2009.

19) Il teatro di Trionfo, a cura di F. Quadri, Milano, Ubulibri, 2002.

20) L. Ronconi e G. Capitta, Teatro della conoscenza, Roma-Bari, Laterza, 2012.

21) L. Squarzina, Il romanzo della regia: duecento anni di trionfi e sconfitte, Ospedaletto (Pisa), Pacini, 2005.

22) K. Stanislavskij, Il lavoro dell'attore su se stesso, a cura di G. Guerrieri, prefazione di F. Malcovati, Roma-Bari, Laterza, 2003.

23) K. Stanislavsikij, Il lavoro dell'attore sul personaggio, Roma-Bari, Laterza, 1988.

24) G. Strehler, Per un teatro umano: pensieri scritti, parlati e attuati, Milano, Feltrinelli, 1974.

25) E. B. Vachtangov, Il sistema e l’eccezione: taccuini, lettere, diari, Pisa, ETS, 2004.

 

Ai non frequentanti (si intendono frequentati gli studenti presenti almeno all’80% delle lezioni) sia per il corso da 6 cfu (Modulo I) che per quello da 12 cfu (Modulo I + Modulo II) è richiesta la lettura di un secolo volume a scelta tra quelli sopra elencati.

 

N.B.: ogni eventuale modifica a questo programma dovrà essere concordata con il docente.

 

Alcuni eventuali scritti di approfondimento saranno disponibili on line a partire dalle lezioni.

 

Per chi difettasse di una adeguata conoscenza della storia della regia si consiglia la lettura di:

- R. Alonge, Il teatro dei registi. Scopritori di enigmi e poeti della scena, Roma-Bari, Laterza, 2006.

- Il teatro di regia: genesi ed evoluzione (1870-1950) [2004], a cura di U. Artioli, Roma, Carocci, 2018.

- L. Mango, Il Novecento del teatro. Una storia, Roma, Carocci, 2019.

- M. Schino, La nascita della regia teatrale, Roma-Bari, Laterza, 2003.

Metodi didattici

L'insegnamento avrà un andamento seminariale, con alcune ore di lezione frontale, seguite da discussioni con gli studenti, esercitazioni pratiche, nonché da relazioni presentate dagli stessi studenti su temi concordati. Le esercitazioni pratiche e le relazioni serviranno poi da punto di partenza per la verifica finale. Durante le ore di insegnamento saranno altresì effettuate proiezioni video, tratte da allestimenti oggetto d'analisi. Laddove possibile, sono inoltre previsti incontro con artisti presenti a Bologna nel periodo di svolgimento delle lezioni.


Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento

I modulo da 6 cfu:

La prova finale di verifica dell'apprendimento consisterà:

1) in un colloquio orale che verterà sugli argomenti trattati a lezione e sui volumi letti dallo studente fra quelli indicati in bibliografia;

2) nella presentazione di una relazione scritta che approfondisca la figura di un regista e parta da uno dei volumi, tra quelli segnalati in bibliografia, posti in lettura a scelta degli studenti. La relazione non dovrà superare i 20.000 caratteri (spazi inclusi) e dovrà essere consegnata al docente, preferibilmente per posta elettronica, almeno due giorni prima della data in cui lo studente intende sostenere la verifica finale.

Il colloquio orale serve a valutare il quadro delle conoscenze e delle capacità critiche maturate dallo studente, attraverso la frequentazione delle lezioni e(/o nel caso dei non frequentanti) attraverso la lettura dei materiali indicati in bibliografia. Al contempo il colloquio orale servirà pure per valutare la padronanza da parte dello studente dei principali strumenti di studio atti a impostare una riflessione sulle problematiche inerenti la regia, sia in termini di pratica scenica sia di inquadramento linguistico-teorico, nonché la sua capacità di inserire dette questioni entro un più vasto orizzonte teatrale così come all'interno del generale sistema degli studi umanistici.

La relazione scritta serve a valutare le capacità dello studente di cogliere gli aspetti cruciali del lavoro di un regista, sapendo operare delle scelte critiche e interpretative anche alla luce di un più vasto orizzonte storico teatrale e soprattutto in rapporto allo stato della regia nel contesto odierno.

Il colloquio orale e la relazione scritta saranno valutati congiuntamente e in modo unitario, in quanto sono due modalità per evidenziare, da parte dello studente, le conoscenze maturate e la capacità di metterle a frutto in maniera originale.

N.B.: l'accertamento che uno qualsiasi dei materiali indicati in bibliografia non sia stato oggetto di studio da parte dello studente (senza ragioni pregresse concordate con il docente) comporterà l'annullamento della prova di verifica finale.

 

I+II modulo da 12 cfu:

La prova finale di verifica dell'apprendimento consisterà:

1) in un colloquio orale che verterà sugli argomenti trattati a lezione e sui volumi letti dallo studente fra quelli indicati in bibliografia;

2) nella presentazione di una relazione scritta che approfondisca la figura di un regista e parta da uno dei volumi, tra quelli segnalati in bibliografia, posti in lettura a scelta degli studenti. La relazione non dovrà superare i 20.000 caratteri (spazi inclusi) e dovrà essere consegnata al docente, preferibilmente per posta elettronica, almeno due giorni prima della data in cui lo studente intende sostenere la verifica finale;

3) nella presentazione di un progetto di regia sviluppato durante il corso per gli studenti frequentanti o elaborato su partitura drammaturgica da concordare con il docente per gli studenti non frequentanti, da consegnarsi al docente, preferibilmente per posta elettronica, almeno due giorni prima della data in cui lo studente intende sostenere la verifica finale.

Il colloquio orale serve a valutare il quadro delle conoscenze e delle capacità critiche maturate dallo studente, attraverso la frequentazione delle lezioni e(/o nel caso dei non frequentanti) attraverso la lettura dei materiali indicati in bibliografia. Al contempo il colloquio orale servirà pure per valutare la padronanza da parte dello studente dei principali strumenti di studio atti a impostare una riflessione sulle problematiche inerenti la regia, sia in termini di pratica scenica sia di inquadramento linguistico-teorico, nonché la sua capacità di inserire dette questioni entro un più vasto orizzonte teatrale così come all'interno del generale sistema degli studi umanistici.

La relazione scritta serve a valutare le capacità dello studente di cogliere gli aspetti cruciali del lavoro di un regista, sapendo operare delle scelte critiche e interpretative anche alla luce di un più vasto orizzonte storico teatrale e soprattutto in rapporto allo stato della regia nel contesto odierno.

Il progetto di regia serve a valutare l'acquisizione e la capacità di rielaborazione, da parte dello studente, delle principali conoscenze del linguaggio registico, nonché la sua abilità a sviluppare un pensiero organico e complesso in forma di regia. Inoltre serve a valutare la capacità dello studente di sapersi confrontare con i condizionamenti materiali propri del fare registico.

Il colloquio orale, la relazione scritta e il progetto di regia saranno valutati congiuntamente e in modo unitario, in quanto sono tre modalità per evidenziare, da parte dello studente, le conoscenze maturate e la capacità di metterle a frutto in maniera originale.

N.B.: l'accertamento che uno qualsiasi dei materiali indicati in bibliografia non sia stato oggetto di studio da parte dello studente (senza ragioni pregresse concordate con il docente) comporterà l'annullamento della prova di verifica finale.


 

Strumenti a supporto della didattica

Saranno da supporto alla didattica: proposte di visione di determinati spettacoli dal vivo ora in programmazione a Bologna e in Italia (a tal proposito saranno dati alcuni spunti durante le ore di lezione); la proiezione di frammenti video tratti da allestimenti teatrali passati; la citazione e/o messa a disposizione degli studenti di materiali testuali e/o iconografici di approfondimento (anche in questo caso eventuali indicazioni saranno date durante le ore di lezione).


Orario di ricevimento

Consulta il sito web di Giacomo Pedini

SDGs

Istruzione di qualità Parità di genere

L'insegnamento contribuisce al perseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell'Agenda 2030 dell'ONU.