- Docente: Antonello De Oto
- Crediti formativi: 7
- SSD: IUS/11
- Lingua di insegnamento: Italiano
- Moduli: Antonello De Oto (Modulo 1) Manuel Ganarin (Modulo 2)
- Modalità didattica: Convenzionale - Lezioni in presenza (Modulo 1) Convenzionale - Lezioni in presenza (Modulo 2)
- Campus: Ravenna
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Corso:
Laurea Magistrale a Ciclo Unico in
Giurisprudenza (cod. 0660)
Valido anche per Laurea Magistrale a Ciclo Unico in Giurisprudenza (cod. 9233)
Contenuti
I PARTE - DIRITTO CANONICO
- Cenni su fonti di produzione e fonti di cognizione del diritto canonico
- Concetto di “beni della Chiesa”, “beni ecclesiastici”, bona temporalia. Le modifiche intervenute nella struttura patrimoniale della Chiesa, in particolare nelle diocesi. I soggetti e gli organi investiti di responsabilità e di funzioni nell’amministrazione dei beni ecclesiastici; in particolare la disciplina dell’alienazione
- Gli antecedenti più remoti della normativa canonica in materia di patrimonio storico-artistico: la tutela legislativa del patrimonio monumentale di Roma
- I “beni culturali” nel Codex Iuris Canonici del 1917
- I “beni culturali” nella legislazione posteriore: le lettere della Segreteria di Stato ai vescovi d’Italia e la Pontificia Commissione centrale per l’arte sacra
- Il nuovo impulso impresso in materia dal Concilio Vaticano II. La lettera “Opera artis” della Congregazione per il clero ai Presidenti delle Conferenze Episcopali
- Il diritto particolare canonico prodotto in materia dalla Conferenza Episcopale Italiana. Le disposizioni promulgate il 14 giugno 1974: “Tutela e conservazione del patrimonio storico artistico della Chiesa. Norme dell’Episcopato italiano”; il documento del 9 dicembre 1992: “I beni culturali della Chiesa in Italia. Orientamenti”. L’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici
- I “beni culturali” nel nuovo Codex Iuris Canonici per la Chiesa cattolica latina del 1983; cenni sulla disciplina contenuta nel Codex Canonum Ecclesiarum Orientalium per le Chiese cattoliche orientali del 1990
- In particolare la disciplina canonistica degli archivi ecclesiastici, dei musei ecclesiastici, delle biblioteche ecclesiastiche
- Organismi della Curia Romana competenti al riguardo: in particolare la Pontificia Commissione per i beni culturali della Chiesa
- L’attività internazionale e sovranazionale della Santa Sede in tema di beni culturali
II PARTE – DIRITTO ECCLESIASTICO
- Cenni sugli enti ecclesiastici proprietari, detentori e possessori di beni culturali nell’ordinamento giuridico italiano: l’Istruzione in materia amministrativa della Conferenza Episcopale Italiana- La tutela del patrimonio storico-artistico nella legislazione italiana dalla stagione liberale al fascismo
- La disciplina introdotta dalla legge n. 1089 del 1 giugno 1939, in particolare l’art. 8. La disciplina dei beni storico-artistici e di quelli destinati al culto nel Codice Civile del 1942
- La tutela dei “beni culturali” nel nuovo impianto costituzionale dello Stato democratico e repubblicano. L’art. 9 della Costituzione. Il dibattito sugli interessi religiosi coinvolti nella tutela dei beni culturali
- L’Accordo di modificazione del Concordato lateranense del 1984 e la tutela dei beni culturali di interesse religioso. Genesi dell’art. 12 dell’Accordo di Villa Madama. Caratteri generali e dibattito dottrinale: problemi di procedura e di merito. Il principio di collaborazione. “Esigenze del culto” ed “esigenze di carattere religioso”. I beni culturali di interesse religioso nella logica delle res mixtae
- L’intesa del 13 settembre 1996 fra il Ministro per i beni culturali e ambientali ed il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana: ampliamento e prospettive di tutela nella “collaborazione”
- I beni culturali di interesse religioso tra competenze statali e competenze delle Regioni e degli Enti Locali dopo il D. Lgs. n. 112 del 31 marzo 1998 e la riforma del Titolo V della Costituzione (legge cost. n. 3 del 2001)
- L’art. 19 del Testo Unico in materia di beni culturali e ambientali (D. Lgs. 29 ottobre 1999, n. 490) e la programmazione plurilaterale
- Le biblioteche ecclesiastiche: la normativa canonica, la normativa italiana e la normativa bilaterale, in particolare l’intesa del 18 aprile 2000 in materia tra il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana e il Ministro per i beni e le attività culturali
- Normativa civile e canonica in materia di musei ecclesiastici
- La Convenzione dell’8 aprile 2002 tra l’Istituto per il catalogo e la documentazione del Ministero per i beni e le attività culturali e la Conferenza Episcopale Italiana circa le modalità di collaborazione per l’inventario e il catalogo dei beni culturali mobili appartenenti a enti e istituzioni ecclesiastiche
- L’art. 9 del nuovo Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio del 2004. Le altre disposizioni di interesse ecclesiasticistico del Codice Urbani. Gli enti ecclesiastici nel Codice Urbani: le novità introdotte dal D. Lgs. 26 marzo 2008, n. 62
- L’intesa del 26 gennaio 2005 tra il Ministro per i beni e le attività culturali e il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana che abroga e sostituisce quella del 13 settembre 1996
- Le più rilevanti intese regionali in materia di beni culturali di interesse religioso
- L’Accordo dell’8 marzo 2005 tra il Dipartimento per i beni culturali e paesaggistici del Ministero per i beni e le attività culturali e l’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana relativo alle procedure informatizzate utilizzate dagli enti ecclesiastici per la richiesta di verifica dell’interesse culturale degli immobili
- La disciplina della circolazione dei beni culturali di interesse religioso
- L’esercizio pubblico del culto e l’apertura di templi ed oratori. L’edilizia religiosa, in particolare gli edifici di culto di valore storico-artistico appartenenti al Fondo Edifici di Culto ed il trasferimento di essi all’autorità ecclesiastica. Le competenze in materia di costruzione, manutenzione, ristrutturazione e restauro degli edifici di culto; le norme urbanistiche. Il finanziamento dell’edilizia religiosa. La tutela degli edifici di culto in relazione ad interventi dell’autorità civile. L’art. 831 c.c. La disciplina dei santuari. La disciplina delle sepolture e delle cose mobili destinate al culto. Gli edifici di culto delle confessioni di minoranza
- I beni culturali nello Stato della Città del Vaticano
- Il turismo religioso, gli itinerari turistico-religiosi, i pellegrinaggi
- La normativa in tema di Giubileo dell’anno 2000 ed i suoi risultati permanenti
- I beni culturali nella legislazione “negoziata” con le confessioni religiose diverse dalla cattolica
- Prospettive di diritto comparato sulla disciplina dei beni culturali di interesse religioso
Per l’integrazione di 1, 2, 3 crediti mettersi in contatto via e-mail con il docente per concordare un programma personalizzato.
Gli studenti Erasmus si mettano in contatto con il docente via e-mail per concordare un programma personalizzato.
Testi/Bibliografia
A.G. CHIZZONITI, Profili giuridici dei beni culturali di interesse religioso, Libellula Edizioni, Tricase (LE), 2008.
Metodi didattici
Il corso si svolgerà attraverso lezioni e seminari di approfondimento. È previsto un modulo didattico di 20 ore, affidato al Dott. Manuel Ganarin che svolgerà la seconda parte del corso. Le lezioni si terranno nel II semestre e pertanto coloro che ottengono l'attestazione di frequenza nell'a.a. in corso potranno sostenere l'esame solo a partire dal mese di maggio.
Modalità di verifica e valutazione dell'apprendimento
L'esame di profitto si svolgerà in forma orale. Il colloquio verterà sulle tematiche indicate nella sezione “Programma e contenuti”.
La valutazione della prova verrà effettuata tenendo in considerazione:
- la conoscenza dei profili istituzionali;
- la capacità di analizzare gli orientamenti giurisprudenziali e dottrinali;
- la capacità di effettuare collegamenti tra le diverse parti del programma;
- la capacità di sviluppare argomentazioni critiche;
- l’articolazione dell’esposizione;
- l’accuratezza dell’esposizione.
Strumenti a supporto della didattica
Durante lo svolgimento delle lezioni il docente indicherà e fornirà testi e materiali integrativi per completare la preparazione.
Gli studenti che per ragioni dipendenti da disabilità o disturbi specifici dell'apprendimento (DSA) necessitino di strumenti compensativi potranno comunicare ai docenti le loro esigenze in modo da essere indirizzati ai referenti e concordare l'adozione degli accorgimenti più opportuni.
Orario di ricevimento
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